Recensioni per
Diademi di Quetzal
di fervens_gelu_

Questa storia ha ottenuto 146 recensioni.
Positive : 146
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
14/01/19, ore 21:59

Le lettere colorate ad inizio componimento suggeriscono sempre qualcosa, ed in questo caso l’accostamento rosso/nero non poteva essere più che calzante: si parla di cenere, di bruciore, di sangue, violenza ed odio (amore?)
Sembra una sorta di spiaggia vulcanica, un’isola deserta ed ostile con le sue edere ed i granchi: che bella l’immagine del protagonista che si rifugia dalle chele di chi vorrebbe strappargli via quel che gli resta!
E poi lì, quasi come in salvo, ma in bilico, sulla fune, un “ti odio ancora”: un finale aperto ed incisivo, a me sembra quasi una ribellione nei confronti del dolore drogarsi della vita vera e propria, affermando senza vergogna e rimorso “ti odio ancora”.
Davvero bellissimo tutto questo, complimenti come sempre!


- Rhymesketcher

Recensore Master
30/12/17, ore 14:54

Wow, questa mi è davvero piaciuta!
A parte la mia preferenza per le poesie più lunghe ed elaborate, ma mi hai trasmesso tantissimo con questi versi, forse non pieni come di solito di espressione per quanto bellissime e patinate, a volte troppo, ma di veri "messaggi", bisogno e urgenza di dire delle cose, in questo caso ad una persona che si ama e si odia.
Il finale, vorrei soffermarmici, è molto d'effetto e mi è piaciuto molto, perché normalmente una poesia "d'amore" si conclude con una dichiarazione d'amore, in un modo o nell'altro, invece quella sentenza così lapidaria, "ti odio ancora", è quasi spiazzante, eppure perfetta per ciò che è la base di questa poesia, bravo!
Ma è bella tutta la poesia, anche l'introduzione, scritta con maestria, che parla di caso ma poi crea un paradosso parlando di "caso del destino"... Anche gli altri modi in cui hai detto il male che fa provare amare questa persona, li ho trovati molto intensi e calzanti.
Senza perdermi in giri di parole inutili, ti dico che è una delle tue poesie che mi è piaciuta di più, e in cui mi hai trasmesso di più! <3
Un bacio, a presto,
Karen.

Recensore Master
07/09/17, ore 15:06

Buon pomeriggio.
Spero mi perdonerai se non ti ho recensito ogni poesia, ma davvero, poco fa mi sono messo a leggerle, e ne sono rimasto così affascinato che non ho saputo proprio fermarmi!
Davvero, sono bellissime. Certe perle possono venire solo dal cuore.
Complimenti, non è semplice sapersi esprimere in un modo così fluido e musicale, per me questo è davvero un ottimo lavoro, in generale!
Mi sono piaciute tanto tutte queste poesie, e cercherò di far del mio meglio per poter continuare a seguire assiduamente questa raccolta.
Buon proseguimento di giornata :)

Recensore Veterano
06/09/17, ore 14:50

Ciao fervens!
Ormai sono di casa presso le tue meravigliose poesie.
Questo componimento è stato davvero molto sentito: trovo che ci sia un dolore soffocante tre le righe, come il mare che ricopre tutto e che stringe il respiro fino all'asfissia.
Un amore probabilmente finito, nel male o nel bene, ma comunque distruttivo e capace di irretire ogni senso. Il dolore causato dalla ferita è più importante nel mare, che a contatto con il taglio lo fa bruciare come un fuoco appena acceso. E la colpa, in questo caso, non è di nessun partito. Il destino ha fatto il suo gioco, e il narratore lo sa bene, infatti - pare - riesce ad accettare la cosa (come è giusto che sia) e a immergersi un'altra volta nel mare che è la vita (bellissima frase, tra l'altro) tra le onde di un nuovo vivere, nelle impetuose correnti che - chissà - potranno portarlo ad approdare su un altro scoglio e a fargli assaporare nuovamente l'ebbrezza della potente droga della vita.
Chiari e lampanti, nonché simboli di dolore, i riferimenti agli esseri marini "disturbanti" per antonomasia. I granchi, che con le loro chele stanno sempre all'erta, e i ricci, pronti a pungere i passanti noncuranti di ciò che hanno sotto ai piedi. Un po' come il destino stesso, dopotutto, o sbaglio?
Non sappiamo cosa può riservarci il Fato, ma sappiamo che - una volta nel mare della vita - possiamo andare incontro a tanti granchi o ricci, quanti merluzzi, delfini e mante: sta a noi decidere se immergerci o meno e quanto in profondità andare. Magari, ponendo attenzione ad evitare l'edera velenosa che ci avvinghia a lei e ci ostacola il percorso, la traversata potrebbe rivelarsi migliore della precedente... ma cosa ci sarebbe di bello nello svincolarsi da qualsiasi rischio ed arrivare al capolinea senza un minimo sforzo?
Bellissima poesia anche questa; ho trovato davvero le sue parole molto più sentite e dirette, quasi come delle vere e proprie frecce scagliate contro il lettore che, a sua volta, è costretto ad immedesimarsi - a suo piacere - nel dolore narrato. E nell'odio.
Makil_

p.s. Noto con piacere che hai aggiunto un titolo alla tua magnifica poesia, perfettamente in linea col suo contenuto. Sono davvero felice che tu abbia accolto il mio consiglio ^^
(Recensione modificata il 06/09/2017 - 02:56 pm)