Carinissima Sarck,
scusami per il ritardo con il quale recensisco questa raccolta (sono sempre la solita, sigh).
Ho letto entrambe le storie, ma commento qui sotto perché questa Kagehina è qualcosa di unico, davvero!
Devi sapere che io ho un rapporto un po’ contorto con Tobio e Shoyo: mi piacciono tantissimo le loro personalità e li vedo troppo bene assieme, sì, ma proiettati nel futuro. Ovvero, non fidanzati o comunque innamorati nel vero senso della parola a 15 anni.
Li trovo, come dire, ancora “immaturi” per una relazione, come se dovessero ancora, appunto, elaborare i loro rispettivi sentimenti; per questo non solo solita leggere Kagehina ambientate durante il primo anno scolastico (io stessa ho avuto il desiderio di scrivere di loro, ma da più grandi, nel corso del loro terzo anno precisamente).
Questa piccola fic però, l’ho trovata davvero perfetta! Perché, come hai già annunciato tu nella presentazione, si tratta di una confessione a metà, quindi si presuppone che ancora vi debba essere un lungo percorso per la piena realizzazione dei sentimenti e, a mio parere, questo non può essere più azzeccato per Hinata e Kageyama!
Fatta questa piccola e non necessaria premessa, iniziamo a parlare di questa cosetta carinissima.
Ho apprezzato tantissimo quest’immediata immersione nel cuore della vicenda principale, senza introduzioni a spiegare il perché e il percome di nulla: mi piacciono gli avvii in media res u.u Senza contare che ho iniziato subito a ridere ad immaginarmi il suscettibile Tobio che per tutto quel tempo era riuscito a non prendersela con il buon Daichi… fino a quel momento, almeno. Mi figuro troppo il capitano a impersonare la parte del “malvagio” tiranno che gode a veder “soffrire” i suoi sudditi, accompagnato dal suo fedele braccio destro Suga. Quei due possono essere davvero pericolosi, quando vogliono!
Se, poi, ciò vuol dire costringere il rosso iperattivo e l’alzatore a rimanere in una posizione, emh, particolare come quella per interminabili minuti… per favore, divenite ancor più pericolosi.
Sono morta immaginando Kageyama piegato sopra Hinata, che lo guarda allarmato come suo solito e gli strilla di “Non cadergli addosso”.
Cioè, ma solo io vedo ambiguità già da questa frase? Sono io che non sto bene? Probabilmente.
Che poi, povero Tobio, quanto lo capisco. Cioè, cercare di rimanere impassibili quando stai a pochi centimetri di distanza dalle persona da cui sei attratto… è praticamente impossibile. Il corpo è come se avesse volontà propria… e, difatti, così avviene, eheh.
Casualmente, casualmente eh, il ginocchio esile di Hinata finisce proprio in quel punto… (non è che Suga e Daichi stanno macchinando qualcosa? Chi lo sa).
Mi sono messa troppo a ridere, sebbene la scena fosse in sé davvero erotica (se fosse stata una rossa sarebbe stata perfetta).
Ma poiché l’intera situazione è scomoda, Tobio non può far altro che limitarsi a lanciare una delle sue solite occhiate omicide (che però non sortisce l’effetto sperato e, anzi, palesa proprio l’impossibilità di controllare certe situazioni che non prevedono la propria volontà).
E poi, ECCO.
Tragicamente, succede ciò che Tobio aveva tanto sperato non accadesse.
A parte il fatto che io adoro immaginare Kageyama sopra Shoyo (lui tanto grande e l’altro così piccino, amore) ho riso troppo a questa frase:
“Kageyama potrebbe tranquillamente imprecare, insultare qualcuno a caso (Hinata, ad esempio, giusto perché ci prende gusto)”
Ti giurooo avevo le lacrime agli occhi.
Comunque, battute a parte, ho trovato perfetta la frase proferita da Hinata: è come se mischiasse quel pizzico di malizia, che io gli vedo troppo quando si relazione con il corvino, con quell’ingenuità e spontaneità che tanto lo caratterizzano.
Insomma, Shoyo è proprio sotto Tobio, a un soffio da lui, con la sua erezione praticamente premuta contro il ginocchio. Che c’è di male se fa evincere ciò che sta osservando da un pezzo ormai?
Solo la salute mentale di Tobio, eheheeh.
E niente, ho riso per tutta la durata della fic.
Mi piace davvero tantissimo il modo in cui l’hai scritta, un perfetto umorismo unito a un pizzico di sano erotismo che ci sta, ci sta in un gioco come Twister.
Insomma, hai centrato in pieno il perfetto stile, bravissima. Se fosse stata scritta in maniera differente, non mi avrebbe fatto così ridere :’)
Conludendo, se hai altre Kagehina del genere io sarei felicissima di leggerle perché mi piacciono da morire e non ne trovo molte che “rispecchino” i miei difficili gusti u.u
Aspetto l’IwaOi con trepidazione, sono davvero curiosa di sapere cosa hai in serbo per i miei bimbi adorati;)
Ci si sente presto, un bacio<3
Ps. Anche la BokuAka mi è piaciuta molto: ho trovato perfettamente IC entrambi, soprattutto la compostezza e il tentativo di rimanere “impassibile” di Akaashi e l’esagerazione di Bokuto che ha paura di morire per un mal di pancia. Poi, la scena in cui sono tutti e due sdraiati sulla sabbia, Koutaro con il musetto sulla spalla di Keiji che gli domanda timoroso se se ne andrà una volta scoperto che non sta poi così male e Akaashi che, arrossendo, risponde che rimarrà ugualmente con lui… dolcezza portami viaaaaaa.
Gufi del mio cuoricino, li adoro. |