Potrei dire di essere senza parole, ma te sai che alla fine le trovo sempre.
Ebbene sì sono arrivata anch’io alla fine e mentre scorrevo i ringraziamenti finali, e percepivo tutta la tua nostalgia, mi sono detta “Ti pare, se potesse essere vero, che la Mari nel lontano 2017 ha scritto qualcosa che potrebbe andar bene anche per me?” e INVECE….
Hai fatto proprio un’aggiunta PER ME e non sai che emozione mi hai dato, mi è mancato il respiro e un enorme sorriso, che sembra non voler più andare via, mi si è stampato sul mio “bel faccino” lentigginoso.
Mari, Mari Mari… già questo mi riempie di gioia, ma anche se non l’avessi fatta, quell’aggiunta finale, io lo sapevo lo stesso quanto contava per te che io leggessi e commentassi e anzi mi sento una stronzona fatta e finita, per averla tirata tanto per le lunghe e averci messo, quanto? un anno? per leggere tutta la tua storia… che mi è sempre tanto piaciuta! Manco da dire che facevo fatica a leggerla!
Ma ok, sto delirando, perché questo capitolo, con tanto di ringraziamento finale, mi ha sconvolto e penso che debba spendere qualche parola anche sull’epilogo che merita veramente.
Stasera volevo fare qualcosa di diverso, e come sempre ho fatto in questi casi, sono salita a bordo del Drago Spaziale, e mi sono catapultata nel tuo magico mondo. Leggere un epilogo, o i capitolo finale di una qualsiasi storia, ti mette in uno stato d’animo strano, un misto di “finalmente vediamo come va a finire” e un “peccato, mi mancherà questa storia con tutti i suoi personaggi”. E ti immaginavo, ora come allora, a doverla “lasciare andare” questa ff, con sollievo, con tristezza e rassegnazione… ma viene il momento che davvero bisogna deporre la penna – far raffreddare la tastiera e spegnere il pc – e guardare le nostre creazioni compiersi.
Degli epiloghi mi è sempre piaciuto la completezza, il compiersi delle situazioni, e tu l’hai fatto alla meraviglia, riannodando tutti i fili, e restituendoci una visione futura dove tutte le coppie sono felicemente insieme, innamorate e fiduciose nel futuro, loro e dell’umanità, tanto che mettono al mondo dei figli che porteranno avanti la vita sulla Terra, frutto dell’amore di persone speciali e normalissime insieme. Immaginavo che avresti lasciato i nostri eroi per la fine, e anzi ad un certo punto m’era venuto il dubbio che Pete e Briz non avessero avuto figli affatto, salvo poi ritrovarli piacevolmente – e complimenti per i disegni dei pargoli, tutti [Martin… tu sai che ne uno una per casa, con tanto di A finale, nata di Martedì e con un cognome che è tutto un programma, uguale al mio del resto :D ] – non solo con due magnifici bambini, ma in procinto di averne altre due!!!
Come una pittrice al solito hai dipinto un quadro campestre dei più vividi e dettagliati, ti vedo chiudere gli occhi e poi descrivere ambienti a te così familiari a amati e metterci sulla scena i tuoi amati personaggi: i cavalli, le stalle, le fattorie, gli animali. Per non parlare dei nomi che, pur non avendoli tutti riconosciuti, sapevo già che erano “omaggi” a serie tv a te molto care.
Direi che come epilogo – che la parola fine m’intristisce – non poteva essere più azzeccato, anche se, al pari del capitolo precedente, un po’ mi faceva strano nel vedere Pete e Briz come marito e moglie, così palesemente innamorati e felici di esserlo, ma non è uno ‘strano’ negativo, perché te sai quanto amo le storie d’amore che vanno a finire bene, e quanto non mi piacciano certe pantomine portata troppo per le lunghe, e cioè certi tira e molla esasperanti: insomma era ORA CHE SI METTESSERO INSIEME, punto e basta.
Ti confesso che quando ho letto di Ippei, mi sono detta “Allora hai visto che alla fine non era tutto del cane quel povero reporter?” e invece alla fine scopro che l’aggiunto recentemente, per farmi un graditissimo omaggio, a me, giornalista-fotografa da strapazzo, che tanto scrive e poco conclude.
Mari, questa tua storia mi mancherà… sì mi mancherà tanto, e non è detto che non mi rilegga qualche capitolo a random, o magari gli ultimi, per ri-gustarmeli ancora.
E allora ancora GRAZIE per averla scritta, quando ancora non sapevo cosa fosse una fan fiction, quando non conoscevo niente di niente, quando Gaiking era solo il nome dell’ennesimo robottone di un cartone anni 70-80, quando ancora non ti avevo incrociato nelle mille strade del web, quando non sapevo che persona fantastica fossi, dentro e fuori di qui.
Ma ora basta con la malinconia, che questo non è un addio, ma l’ennesima rec strampalata che ti lascio. Ho ancora qualcos’altro da leggere di tuo e aspetto pazientemente il resto che verrà, perché so che verrà.
Grazie di tutto Mari, grazie per l’emozione che mi hai regalato stasera.
Ti voglio bene
Eleonora Guerra *___* |