Buonasera,
ammetto di sentirmi un po’ in imbarazzo nel scrivere questa recensione; un po’ perché non scrivo un commento da mesi e temo di avere perso la capacità di mettere insieme due parole per formare frasi di senso compiuto, un po’ perché un giudizio a questa fanfiction già l’avevo elaborato, ma avendo dovuto abbandonare il contest per cause di forza maggiore, mi pareva troppo arrogante arrogarsi anche il diritto di usare quelle parole, quella specifica strutturazione del giudizio con conseguente suddivisione dei parametri valutati. Ed infine mi sento ancora terribilmente in colpa per non avere portato a termine questo impegno; gomen’nasai.
Ordunque, l’unico aspetto che mi sono sentita di riprendere dal giudizio antecedente è quello inerente l’aspetto grammaticale, di cui padroneggi senz’altro la sintassi, i verbi ed i segni d’interpunzione. Di seguito ti elencherò le sviste che ho riscontrato, ma ci tengo a precisare che NON sono una maestra (non è mia intenzione fare la maestrina), o una correttrice di bozze, e che non mi reputo un’esperta: tutte le annotazioni che ho fatto sono da prendere con le pinze e da non ritenersi dogmatiche.
• Per questo mi ero impegnato ad arrivare dritto dritto a Crocus, un anno dopo il nostro ultimo incontro, per scontrarmi contro i vincitori…pappe molli, vorrei aggiungere. → Parto col dire che ho inteso quello che volevi dire con “dritto dritto a Crocus”, ovvero che Natsu nel suo viaggio non si è fermato da nessun’altra parte e ha proseguito sino alla destinazione prescelta, tuttavia se non lo si scrive in corsivo diventa un errore di ripetizione; un’alternativa potrebbe essere quella di dire “mi ero impegnato a giungere direttamente a Crocus senza ulteriori soste”. Inoltre hai dimenticato lo spazio fra i tre puntini di sospensione e il termine a seguire.
• In un primo momento, restai immobilizzato. → La virgola risulta superflua.
• Non seppi che dire, o fare. → La virgola risulta superflua ed appesantisce solamente questo breve periodo.
• Sono sicuro che feci la solita figura dell’idiota quale sono ma ero troppo eccitato per rendermene conto. → Qui, personalmente, inserirei una virgola prima della congiunzione ma.
• L’immagine di quelle labbra voluminose che si contraggono in un sorriso mi fa rivivere quella pace ed appagamento di un tempo. → […] e l’appagamento di un tempo. (Volendo rimanere conformi con lo stile che hai adoperato e che, lentamente, è sfumato un pochino, dovresti racchiudere “che si contraggono in un sorriso” fra le virgole.)
Uno degli aspetti che mi ha lasciata un po’ perplessa riguarda l’impostazione del testo; ritengo che dovresti curare un po’ la presentazione perché è difficoltoso leggere un mattone di parole senza che vi sia alcuno stacco fra le frasi. Strutturando il testo in questa maniera anche le frasi che debbono saltare all’occhio del lettore, a parer mio, non lo colpiscono perché si amalgamano con il resto del testo, non facendo scattare completamente quella scintilla che ti porta ad immedesimarti nel personaggio. Personalmente parlando ho trovato qualche difficoltà nel riuscire a capire quali pensieri fossero fondamentali e quali, invece, rappresentassero solo il contorno per aiutare questi ultimi a spiccare. Inizialmente pensavo fosse solo una questione della mail che avevi inviato, ma andando a leggere il testo pubblicato, mi sono ritrovata dinnanzi alla stessa situazione; ogni tanto dovresti andare a capo.
Stilisticamente parlando prediligo i periodi che paiono non finire mai, tuttavia apprezzo anche le frasi brevi, quando però non spezzano l’armonia del testo. Personalmente ritengo che potresti unire, con i due punti o un punto e virgola, la frase in cui dici che Natsu non ha potuto tornare in città e quella in cui ne spieghi il motivi. Per il resto devo dire che ho trovato la scelta stilistica appropriata ed innovativa. Un’altra cosa su cui volevo porre la tua attenzione e che in alcune frasi usi dei termini che stonano un po’ con il significato insito in essa; per esempio « E fu per questo che decisi di trasmettere l’impulso di un semplice sorriso accompagnato da un: “Hey, Lucy”. », ecco, in questo caso ritengo che impulso non sia il termine più adeguato, magari potresti sostituirlo con “la forza racchiusa in un semplice sorriso”.
Premetto che non sono propriamente una fan sfegatata della coppia, tuttavia sei riuscita a portarmi a pensare che, forse, potrei andare alla ricerca di altre fanfiction su questa ship. Il monologo interiore di Natsu è stato ben delineato, così come la sua caratterizzazione – ove spiccano parecchie sfumature – e quella di Lucy, sebbene sia stata semplicemente nominata. Della caratterizzazione del rosato mi è particolarmente piaciuto il modo in cui ritrova la forza nella sua bella; nonostante pensa di averle fatto male, nonostante stia andando incontro ad un momento di sconforto, nonostante stia attraversando una crisi, riesce sempre a ritrovare il sorriso e la forza di andare avanti non appena il suo sguardo incontra due occhi color caramello, o gli torna in mente il volto della bionda.
Per quanto riguarda l’introspezione ed il tema – it was always you – del contest, direi che sei riuscita a gestirli magistralmente; il tema è ben presente e lo si riscontra sin dalle prime righe, l’introspezione invece assume una forma diversa a seconda della direzione che prendono i pensieri ed i ricordi di Natsu. Un elemento che mi ha scatenato emozioni contrastanti è stata la nota di romanticismo che hai inserito nello scritto; da un lato hai fatto battere il mio cuore, dall’altra avrei preferito che alcune frasi fossero strutturate meglio per poter carpire appieno il potenziale che vi era insito, tuttavia sei riuscita a bilanciare perfettamente la parte romantica della storia, senza eccedere troppo e questo l’ho particolarmente apprezzato.
Himeko |