Recensione premio per il contest "Shinigami, Alchimisti ed Eroi: A Rapporto!"
A Silent Voice non è per tutti d'immediata comprensione, ma di una poesia e dolcezza infinita. Tra le tante scene stupende, tu hai scelto proprio quella che più mi fa piangere, il culmine di una relazione tra due personaggi così inizialmente distanti, e poi sempre più vicini e infine un'unica cosa.
Le loro sorti prima parallele sono arrivate a incrociarsi lentamente ma costantemente, fino a raggiungere anche la dimensione del sogno: e non nascondo che il refrain di quei martedì passati sul ponte, come in un mondo solamente loro, e lo svegliarsi quando si è ancora, seppur per poco, in quel martedì, mi ha causato nuovamente dei singhiozzi commossi.
Abbiamo tutti temuto per Ishida, ma lo abbiamo anche ammirato per il suo cammino di redenzione che lui per primo non credeva potesse avvenire, per il gesto d'amore incondizionato con cui ha lasciato cadere sé stesso pur di salvare la ragazza, per l'essere riuscito a non soccombere nemmeno alla parte più buia di sé. Ha dato la voce a Shoko liberandola dalla sua gabbia, e in cambio lei gli ha dato la luce per vedere chi è veramente; e tutto si condensa nella dolcezza di questa storia.
Vivere insieme agli altri, vivere per gli altri, vivere davvero: le accezioni di scoprire come e quanto si può amare sono tantissime, e tutte impregnate di una dolcezza pacata e libera di essere.
Hai reso omaggio a un'opera bellissima con una fic altrettanto sentita.
Alla prossima,
Manto |
