Ho perso di vista questa storia >.<
Assurdo!
Ciao!
Da troppo tempo non ci sentiamo (e ho visto che non hai più aggiornato questa storia, è un peccato, spero vada tutto bene). Dopo lo scorso autunno ho messo in pause praticamente la lettura di tutte le storie che seguivo, non so spiegare il perché, ma adesso sento che è ora di tornare a recuperare quello che avevo lasciato indietro.
Come sempre Cecilia è il personaggio che mi affascina: sfottente, sicura di sé, a tratti appare superficiale, incurante dei pericoli; e anche davanti a questi risulta essere sempre con la battuta pronta. Qui, in particolare, alle prese con la ragazza Medusa, l'ho vista un po' in affanno, il suo tratto distintivo - l'improvvisazione - come ha detto Tales ha avuto una brusca delusione.
Le descrizioni sono un po' scarne, mi sarebbe piaciuto che delineassi un po' di più, stavolta, questo mondo onirico, però l'idea di base l'ho capita e afferrata. Un mondo in cui tutto è in divenire e tutto può essere reso possibile, dove ognuno sembra avvolto dalla propria nuvola, che raggiunge solo quando sta dormendo; inoltre ho trovato molto veritiero il fatto che ciò che accade nel mondo dei sogni possa in qualche modo influire anche nella realtà. Io la butto a ridere, ma mi fa pensare a tutte le volte in cui mi alzo con la luna storta dopo aver combattuto con incubi e sogni "luminosi", quelli che si ricordano un po' confusi ma sono più intensi, che rendono il sonno poco ristoratore. Insomma, credo di aver farneticato abbastanza, non so che si è capitoXD
Mi è molto piaciuta l'idea della telepatia, di menti che finiscono tutto nel regno dell'onirico e che una volta entrati lì possano comunicare, entrare in contatto. Mi ha fatto pensare un po' al mondo di mezzo nel libro di Narnia, "Il nipote del mago" o alla connessione tra mondi nella trilogia "Queste oscure materie".
Mi è piaciuto soprattutto il modo in cui hai portato avanti l'inganno di Medusa: all'inizio appariva come una ragazza innocente, che nel sogno acquisiva il passato che nella realtà non poteva più avere, la vita che aveva perso come essere normale, ma solo dopo si scopre che persino nei sogni è l'inganno e la voglia perversa di combattere la solitudine che prevalgono, e che tutto quello che ha fatto è stato ingannare la mente di Cecilia. Mi ha dato da pensare il fatto che l'abbia lasciata andare. Mi chiedo chi le abbia detto di farlo, se c'è qualcuno al di sopra di lei, che la controlla, e se quella che appare essere come una questione spinosa tra gilde non sia qualcosa di più grande, e non ci sia qualcuno, più in alto, che muove le fila.
Sempre brava nel caratterizzare i personaggi. Ho già elogiato Cecilia, ma due parole le spendo anche per Rayla e Tales. La prima ha un carattere acido, non credo che si fidi di Cecilia, e il fatto che le conceda i suoi uomini migliori sia indice di questo. E poi c'è Tales, con i suoi modi un po' rozzi, quella schiettezza più rude. Me lo immagino, grande e grosso, riportare - o quanto meno cercare - di riportare Cecilia con i piedi per terra. Eppure è fedele e ne asseconda i piani.
Una cosa che in questo capitolo torna prepotente è l'errore della maiuscola/minuscola nelle battute dei dialoghi, per il resto il capitolo è sempre molto curato e soprattutto interessante. Mi piace, e adoro Cecilia, se non si è ancora capito.
Spero di poter leggere il seguito, intanto ti saluto.
A presto! (Recensione modificata il 04/08/2018 - 07:41 pm) |