Ciao!
Non sono solita lasciare recensioni (miserere!!) perché, dopo aver letto, resto frastornata dal turbinio di pensieri ed emozioni che la storia mi ha suscitato. Stavolta, però, non potevo non commentare. Quello che mi ha convinto a dare voce ai miei pensieri è stata l'altra recensione, all'autore della quale rivolgo questo mio pensiero: è triste constatare quanto la disinformazione o la superficialità della conoscenza di un argomento, diano adito ad affermazioni tanto crudeli. è oltremodo leggero, generico e blando affermare che 'non si è ammiratori di Maria Antonietta perché si, voleva bene ai suoi figli, ma i figli del popolo che morivano cosa erano?'.
Mi viene da domandarmi se chiunque fa affermazioni così, pensi fermamente che una regina poteva farsi carico di ogni persona che moriva, sotto il suo regno. Mi viene da domandarmi se, prima di dire che Maria Antonietta era frivola e spendacciona, si sia preso in considerazoione che una ragazza di quattordici anni, gettata in un ambiente sconosciuto, in pasto alle malelingue, soffocata dalle pressanti critiche di una madre autoritaria, potesse impugnare uno scettro di divina sapienza e governare con saggezza.
Soprattutto, mi chiedo se prima di accusare Maria Antonietta, si conoscono le atrocità che portano la firma dei rivoluzionari. Non credo che ci sia niente di umano, né di venerabile, nell'uccidere una donna a martellate e coltellate, sventrare il corpo senza vita, decapitarlo, acconciare la testa e portarla come un trofeo per le vie della città. Questo è successo alla Princesse de Lamballe. Unico crimine: non aver giurato di odiare l'aristocrazia.
Non voglio dire che Maria Antonietta fosse una santa. Voglio solo paragonare i suoi errori a quelli di un'adolescente. Avremmo agito tutti come lei, se cifossimo ritrovati regine di francia, nel pieno dei nostri anni adolescenziali, costantemente sottoposti a giudizi malevoli, costantemente certi di essere sbagliati.
Dopo questa premessa, che immagino costituisca ormai buona parte della recensione, volevo porgere i miei complimenti all'autrice della storia. Sei stata bravissima a collegare i frutti delle tue ricerche con pezzi - immagino - più personali, scritti di tuo pugno. Il mio unico appunto riguarda paragrafi praticamente copiati da pagine internet (ho ritrovato pari pari la tua descrizione di Jacques Louis David). Però non si tratta di un errore, casomai di una mancata formalizzazione; magari, la prossima volta, puoi citare le tue fonti, aggiungendo così ancheun certo tono autorevole alla tua narrazione.
Inutile confessarti che ho pianto, durante la lettura. Sei stata commovente. Quando ho letto il pensiero riguardante le mani, che mai più sarebbero state libere, mi si è stretto il cuore.
Le sequenze narrative erano estremamente pittoriche: potevo seguire il triste percorso del carro con la Regina a bordo.
Sono molto felice che si scrivano storie su Maria Antonietta e soprattutto storie oneste. Purtroppo, il mito di Maria Antonietta è passato alla storia sotto il modello dei libelli. è imbarazzante credere che tutt'oggi ci siano persone che la annoverano nella lista di "femmes fatales" storiche; oppure che si pensi che le coppe di champagne siano state modellate sui suoi seni.
Bisognerebbe informarsi, prima di giudicare. La storia non è un racconto antico, ma una cronaca di eventi reali, veri. La gente non se ne accorge.
Tu hai reso giustizia alla più sfortunata delle regine. Sono sicura che, se può ancora lanciare uno sguardo sul nostro mondo, il suo dolce cuore ha palpitato di gratitudine.
Ti chiedo scusa per questo papiro!! Non volevo essere così prolissa, ma sono una storica e non riesco a tacere, di tanto in tanto!!
Grazie per quest'emozione <3 |