Recensioni per
Regina
di _Agrifoglio_

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
23/04/18, ore 14:28
Cap. 1:

Questa storia è fatta davvero bene, mi sono totalmente immersa nelle emozioni di quella donna. Io sono un tantino fissato con la sua storia e questa ff mi ha ricordato tantissimo un libro sulla sua vita, lavoro splendido!
Maria Antonietta ha dimostrato sempre grande amore verso i suoi figli, e un enorme rispetto verso l' uomo che le stava accanto. Nonostante tutti gli errori del mondo, ogni volta che leggo qualcosa su di lei, sento tantissima umanità, percepisco tutto l' immenso dolore che possa aver provato. 
Ti volevo lasciare qua una citazione del libro.

"Dite a mia moglie che mi separo da questo anello [la fede nuziale] solo perché mi separo dalla vita. Raccomando a lei i miei figli e la prego di non dimenticarmi. Povera principessa, le avevo promesso una corona [...]. Per favore ditele che la lascio con gran dolore"

Ottimo lavoro !!
 

Recensore Master
14/01/18, ore 20:22
Cap. 1:

Ti faccio i miei complimenti per questo racconto, che tratta di un argomento storico molto delicato. La scrittura è intensa e a tratti commovente, ma non per le sorti di una donna, ma per la sorte di tutti gli uomini di fronte alla morte, che difficilmente si riesce ad affrontare in modo così dignitoso e, come dice il titolo, regale. La narrazione non diventa mai eccessivamente sentimentale o melensa, ma riesce a far capire le celate sofferenze di una persona che ormai non pensa più a sé, ma al suo passato, che avrebbe dovuto vivere in modo diverso, e ai suoi figli, di cui non saprà mai la sorte. Ancora complimenti per la maturità umana e stilistica con cui hai trattato l'argomento e alla prossima,
mystery_koopa

Recensore Junior
04/12/17, ore 18:50
Cap. 1:

Ciao!
Non sono solita lasciare recensioni (miserere!!) perché, dopo aver letto, resto frastornata dal turbinio di pensieri ed emozioni che la storia mi ha suscitato. Stavolta, però, non potevo non commentare. Quello che mi ha convinto a dare voce ai miei pensieri è stata l'altra recensione, all'autore della quale rivolgo questo mio pensiero: è triste constatare quanto la disinformazione o la superficialità della conoscenza di un argomento, diano adito ad affermazioni tanto crudeli. è oltremodo leggero, generico e blando affermare che 'non si è ammiratori di Maria Antonietta perché si, voleva bene ai suoi figli, ma i figli del popolo che morivano cosa erano?'.
Mi viene da domandarmi se chiunque fa affermazioni così, pensi fermamente che una regina poteva farsi carico di ogni persona che moriva, sotto il suo regno. Mi viene da domandarmi se, prima di dire che Maria Antonietta era frivola e spendacciona, si sia preso in considerazoione che una ragazza di quattordici anni, gettata in un ambiente sconosciuto, in pasto alle malelingue, soffocata dalle pressanti critiche di una madre autoritaria, potesse impugnare uno scettro di divina sapienza e governare con saggezza.
Soprattutto, mi chiedo se prima di accusare Maria Antonietta, si conoscono le atrocità che portano la firma dei rivoluzionari. Non credo che ci sia niente di umano, né di venerabile, nell'uccidere una donna a martellate e coltellate, sventrare il corpo senza vita, decapitarlo, acconciare la testa e portarla come un trofeo per le vie della città. Questo è successo alla Princesse de Lamballe. Unico crimine: non aver giurato di odiare l'aristocrazia.
Non voglio dire che Maria Antonietta fosse una santa. Voglio solo paragonare i suoi errori a quelli di un'adolescente. Avremmo agito tutti come lei, se cifossimo ritrovati regine di francia, nel pieno dei nostri anni adolescenziali, costantemente sottoposti a giudizi malevoli, costantemente certi di essere sbagliati.
Dopo questa premessa, che immagino costituisca ormai buona parte della recensione, volevo porgere i miei complimenti all'autrice della storia. Sei stata bravissima a collegare i frutti delle tue ricerche con pezzi - immagino - più personali, scritti di tuo pugno. Il mio unico appunto riguarda paragrafi praticamente copiati da pagine internet (ho ritrovato pari pari la tua descrizione di Jacques Louis David). Però non si tratta di un errore, casomai di una mancata formalizzazione; magari, la prossima volta, puoi citare le tue fonti, aggiungendo così ancheun certo tono autorevole alla tua narrazione.
Inutile confessarti che ho pianto, durante la lettura. Sei stata commovente. Quando ho letto il pensiero riguardante le mani, che mai più sarebbero state libere, mi si è stretto il cuore.
Le sequenze narrative erano estremamente pittoriche: potevo seguire il triste percorso del carro con la Regina a bordo. 
Sono molto felice che si scrivano storie su Maria Antonietta e soprattutto storie oneste. Purtroppo, il mito di Maria Antonietta è passato alla storia sotto il modello dei libelli. è imbarazzante credere che tutt'oggi ci siano persone che la annoverano nella lista di "femmes fatales" storiche; oppure che si pensi che le coppe di champagne siano state modellate sui suoi seni.
Bisognerebbe informarsi, prima di giudicare. La storia non è un racconto antico, ma una cronaca di eventi reali, veri. La gente non se ne accorge.
Tu hai reso giustizia alla più sfortunata delle regine. Sono sicura che, se può ancora lanciare uno sguardo sul nostro mondo, il suo dolce cuore ha palpitato di gratitudine.

Ti chiedo scusa per questo papiro!! Non volevo essere così prolissa, ma sono una storica e non riesco a tacere, di tanto in tanto!!
​Grazie per quest'emozione <3

Recensore Veterano
15/11/17, ore 22:08
Cap. 1:

"Le tornarono in mente, con la stessa veemenza di uno schiaffo in pieno viso, alcuni frammenti taglienti dei ricordi di quel 6 ottobre 1789, in cui la folla inferocita aveva preso d’assalto Versailles e, per poco, non li aveva linciati tutti; della volgare ed esaltata irruenza di quella Théroigne de Méricourt che aveva aizzato la folla e coperto lei di contumelie; della notte fra il 9 ed il 10 agosto 1992".
Mi sa che qui hai commesso un errore grossolano di battitura, visto che tu parli di "notte fra il 9 e il 10 agosto 1992", quando l'evento che tu citi accadde nel 1792. Altrimenti, Maria Antonietta cosa era? Una immortale in incognito?
Chiuso questo, confesso una cosa: non sono tutta questa fan di Maria Antonietta. 
Anzi, pur apprezzando la dignità con cui andò a morire, non riesco a non scusare (almeno non del tutto) la superficialità con cui visse a Versailles.
D'accordo, era giunta a quattordici anni in Francia, impreparata, ma ne ebbe di tempo per capire il mondo che la circondava e non lo sfruttò adeguatamente.
Pur essendo contro la pena di morte, non riesco a non comprendere la rabbia dei francesi contro di lei. E' vero, l'hanno strappata ai figli, ma i bambini del popolo, che morivano come mosche, non contavano?
Chiuso questo, devo dire che la mia valutazione è neutra, perché è ben scritto, ben documentato, ma ho notato la presenza di alcuni commenti espliciti come questo: "
Quella creatura abbandonata da tutti, infamata dal suo stesso sangue incolpevole, in gramaglie, con i capelli tagliati malamente e lievemente scompigliati sulle tempie dalla brezza autunnale, emanava una maestà che non ha bisogno di diamanti, di perle, di seta e di broccato per rifulgere.
Non era di pizzo il suo scialle, non era tempestato di smeraldi e di rubini il suo abito, non erano esaltati da un sapiente trucco gli zaffiri appannati dei suoi occhi, ma la fierezza senza ostentazione del portamento, l’orgoglio privo di superbia dello sguardo e la serenità non lieta del volto facevano di lei un essere unico ed irripetibile.
Temprata dalle sofferenze e dalle umiliazioni, resa sublime dalla tragedia incombente, privata di ogni bene terreno e di ogni rispetto umano, in lei erano rimasti soltanto una regale dignità ed un disperato coraggio che, lasciati soli, risaltavano mille e mille volte di più."
Questi commenti non mi piacciono perché cercano quasi di "indirizzare" la pietà del lettore verso Maria Antonietta, privandolo della possibilità di farsi un giudizio critico.
Magari è una scelta voluta e non ho capito niente, però, senza sapere i retroscena, io ti lascio una recensione neutra.