Recensioni per
Mio Giacinto: la triste storia di come Zaeph perse il suo amore
di BekySmile97

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Ciao, forse non ti ricordi di me, ma una volta hai partecipato a un mio contest:)
Ho trovato questa storia mentre girovagavo per il sito e ho voluto darle un'occhiata. E' breve ma molto carina.
Mi piace come hai dato umanità e personificazione agli dei, incarnando Apollo in re bellissimo e Zefiro in un mago cupo e tenebroso, invidioso e collerico, un po' come è il vento - imprevedibile e fatale, a volte.
La trama ha ricalcato i passi salienti del mito ma ha comunque un'impronta originale e personale, che fa tua questa storia. Saelis è descritto sia fisicamente - cosa importantissima per un bello che deve incantare - sia attraverso gli occhi di chi lo guarda, ed è questa la grande forza del tuo scritto. Saelis bello dentro e fuori, e questa purezza si ricalca anche sopra il suo carattere, tanto che tutti oltre ad ammirarlo e possederlo vogliono poterne ammirare intelligenza e capacità. E' la sua presenza buona e lenitiva che ricercano Cain e Zaeph. Tra questi due non so dire chi più sfruttava il giovane: Cain è bello, potente, e ama corrompere ogni cosa che tocca; Zaeph è pallido, cupo, poco ha e ancor meno tiene in mano, ed è questa mancanza che gli toglie sicurezza. Eppure la sua personalità è bisognosa di affetto, impaurita, insicura, e la sua disperazione lo acceca. Se Cain rappresenta il bello nella sua apparenza, Zaeph incarna il piacere che si nasconde dietro i pregiudizi e le ambiguità. E Saelis... Saelis è la perfida innocenza, purtroppo. E credo che molto male lo faccia più lui dei due uomini. Saelis ama Zaeph ma è affascinato da Cain, e non comprende fino in fondo quando questa sua indecisione si rispecchi nelle sue azioni e nel modo in cui i due uomini lo vedono. Cain pensa che sia cedimento il suo, Zaeph trova ancora più spazio per le sue insicurezze. L'innocenza di un'anima pura avvolta è talmente ingenua che può distruggere, può uccidere, proprio come tu stessa dici: è talmente bello che fa desiderare morire... se osasse parlarmi, sverrei. Tanta purezza fa male, ed è un dolore così inspiegabile e potente che non può essere concepito né tollerato da un animo imperfetto come quello dei due uomini.
Alla fine, questa mano del Destino che cala sui tre, sembra riprendersi per sé ciò che un uomo imperfetto non può sostenere se non in forma fragile e limitata, ovvero nella forma di vegetale. Saelis diventa un giacinto, un fiore dai colori accecanti che porta su di sé i segni della sofferenza. E persino questa magia è pericolosa per Zaeph, come a significare che il bello non può essere manipolato senza un lauto prezzo.
Ho davvero molto apprezzato questi personaggi, sei stata bravissima a descriverli nelle loro introspezioni - il fisico rispecchiava l'anima - e le loro emozioni, a tratti dirompenti, hanno tenuto la scena ancor di più della trama, tanto che la semplicità di quest'ultima è stata magnificamente bilanciata dalla complessità dei mille significati e dalle infinite sfumature di interpretazioni di questa grande metafora che è la tua storia.
Complimenti!
A presto!