Kuroo, Kuroo, Kuroo ma insomma, nono, non si fa! Non si turba il nostro Tsukishima così, eh! Shame on you!
Ok, dopo aver ripreso come meritava il nostro gattaccio (se non è effettivamente stordito per una qualche forma di botta che ha preso autonomamente, ci penso io a picchiarlo XD), possiamo infine parlare di quest'ulteriore scorcio 'manista' - ps: fanne pure quanti ne vuoi, ormai per colpa tua sono diventata una feticista delle mani :P - che come sempre ho amato in ogni singolo dettaglio.
Sei ogni volta capace di dare importanza a ciascuna parola e gesto, non solo perché obbligata da un contatore, ma per la tua abilità nel soppesare le frasi e renderle importanti. Anche in questo caso si conferma quanto detto, nell'approccio inizialmente scanzonato di Kuroo, l'imbarazzo burbero di Tsukishima, per passare poi alla progressiva realizzazione del primo in seguito alla reazione del secondo.
Infine, loro, le protagoniste assolute: le mani.
Toccare, effettivamente, è il primo vero impatto sensoriale che ci consente di conoscere a fondo qualcosa, talmente importante al punto da essere applicabile su qualsiasi cosa: un oggetto come, soprattutto, un'altra persona.
Simile a un esploratore, Kei mappa con le sue dita nuovi territori magari visti sulla nave, magari circumnavigati, ma dietro l'ulteriore supporto di Kuroo il nostro adorato corvo osa di più, si addentra in profondo, tasta il fianco, il petto, impara a conoscere ogni curva e muscolo, al di là del suo genuino e adorabile imbarazzo.
Quanto posso amarli questi due? Quanto? *__* Vorrei sapere cos'è successo dopo: se si sono abbracciati, baciati, non credo si siano spinti molto a fondo, ma sono una dannatissima scimmia curiosa e fangirlante, che ci posso fare XD
Alla prossima perla di questa raccolta, Ile, attendo come sempre impaziente! |