«Io lo farei, a costo della mia, riporterei indietro mia madre.»
Un brivido ghiacciato è corso lungo la mia schiena.
Un lungo, lunghissimo, brivido freddo.
Perché sì, è vero, è verissimo; talmente vero da aspettarselo, quasi. Sì, Barry tornerebbe indietro per slavare sua madre - e un Barry l'ha fatto, ocn le conseguenze che tutti sappiamo - ma, leggendo la tua storia, mi sono chiesta quanti avrebbero fatto altrettanto.
Bruce non avrebbe voluto riportare indietro Thomas e Martha?
E se lo chiedessimo a Diana, lei non tentennerebbe all'ipotesi - alla possibilità - di riportare indietro Steve?
E Clark, alla fine, non è stato riportato indietro?
Sì, okay, c'era la minaccia di Steppenwolf e bla bla bla...
Ma se c'è una cosa che questi personaggi - di sicuro poco aderenti alle loro parti fumettistiche, almeno Barry - hanno, è un'umanità di fondo che ti rende impossibile non amarli. Non capirli.
Non accettarli.
Barry che picchietta colle dita sul vetro della finestra è così IC da farti annuire ripetutamente, a rischio che ti si stacchi la testa dal collo. Sì, sì, sì. E sì anche a Victor che se lo guarda perplesso, come a chiedersi che caspita voglia, da lui, quel fruscello un po' squinternato.
Mi piace come funzionano assieme questi due opposti: uno vuol restarsene da solo, a reinventarsi la vita, a rimettere assieme i cocci e a capire quale strada dovrà percorrere, da ora in avanti. Perché sì, ha ragione Victor: il Victor Stone di prima è morto, morto e sepolto; quella che ha ricevuto in dono è un'altra vita, dove poter essere qualcos'altro. Qualcun altro.
L'altro, Barry, è come un cucciolo bisognoso d'affetto, di avere accanto degli amici, una famiglia, qualcuno.
È perfettamente plausibile che si attraggano l'uno con l'altro; tu sei brava a renderlo tale, a farci credere che ci sia una possibilità, a farmi fare il tifo per Barry, a farci spiare dalla finestra la serata pizza&tv di questi due ragazzi, possibilmente al calduccio e possibilmente senza pizza con le patatine fritte.
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