Recensioni per
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di Happy_Pumpkin

Questa storia ha ottenuto 25 recensioni.
Positive : 25
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/08/18, ore 00:02
Cap. 3:

Speravi che leggessi un altra tua storia, ebbene, con piacere l'ho fatto. Sono completamente innamorata di racconti così coinvolgenti che, basta solo che i due protagonisti si tocchino per far scaturire una marea di sensazioni. È veramente bella e intesa, oddio sto per piangere....
Ahh poi tu che mi fai sclerare, ti devi prendere la responsabilità di avermi fatto partire la ship DeidaraxItachi, sarei troppo contenta se scrivessi una storia solo su di loro; mi hai fatto perfino venire voglia a me di scriverne una xD.
(Vabbè ma come già detto in precedenza, sono solo mie speranze >

Nuovo recensore
02/03/18, ore 17:34
Cap. 3:

Recensiamo pure questo terzo capitolo la cui bontà narrativa forse eccede ulteriormente quella dei primi due.

Non mi soffermerò sul carattere dei due protagonisti, ormai già affrontato in modo decisamente esauriente, concentrandomi sul resto del capitolo.

Significativo il frangente in cui Sasuke porta con se, letteralmente, Naruto facendogli assaporare per la prima volta la gente, la folla, il chiasso e, per certi versi, pure la nevrosi della modernità.
Magari non sarà così, magari sbaglierò completamente ma mi è sembrato che nella breve descrizione del contesto ci sia stato l’intento di sottolineare e descrivere la classica società cyberpunk, tanto sviluppata tecnologicamente quanto decadente per qualsiasi altro ambito preso in considerazione.
Il ritratto che Sasuke fa di quanto vede Naruto non ha nulla di positivo e non si prodiga nemmeno per difenderlo e/o lodarlo. Ho apprezzato il modo di porsi visto che tali futuri mi hanno sempre inquietato e incusso un certo disagio interiore. L’intento di riprodurre temi e caratteristiche del genere è perfettamente riuscito.
Al riguardo è doveroso citare la breve ma svettante riflessione di Naruto incentrata sulla dicotomia fra vita e morta. Brevissima certo, ma vista la sua natura suppongo sia un passaggio particolarmente rilevante.

Veniamo alla parte successiva. Penso che fra tutti i passaggi e le situazioni questa abbia le più radicate sfumature cyrberpunk. Sasuke si incontra nuovamente con Suigetsu con un intento ben preciso, qualcosa che probabilmente non avrebbe mai pensato che un giorno potesse davvero concretizzarsi. Eppure è lì, deciso, fermo sulla sua posizione, deciso a tutto pur di raggiungere il suo obbiettivo. Come nella migliori tradizioni ci si avvia verso una porta misteriosa che trasuda di segretezza e misteri, la porta ci inoltra nel classico corridoio ombroso, stretto e dal gelido design minimalista suppongo, illuminato solo da qualche neon generante un effetto chiaro/scuro-luce/ombra che, altro non fa, che sottolineare l’ambivalenza del tragitto, il traghettare ansiogeno verso un lido caratterizzato dalla pura illegalità.
Il punto di arrivo trasuda fantascienza da ogni poro, incentrato su uno dei temi più scottanti, affascinanti ed ambigui che il genere abbia trattato nel corso del tempo. Sasuke si perde nei suoi pensieri, rimembrando Sakura e le alternative che la scienza gli diede per poterla rivedere, arrivando alla stessa conclusione che si diede negli anni passati: la scelta di non lasciarsi andare, di non arrendersi cedendo alle lusinghe della tecnologia, non fu errata.
Ammetto che la situazione mi ha ricordato una quantità corposa di libri, film, telefilm, videogiochi e fumetti, il protagonista si avventura in quello che è un vero e proprio mondo alternativo, nella speranza che questo possa fargli raggiungere un obiettivo se non concretizzare, per un breve lasso di tempo, un sogno inseguito per anni.
Il creatore e la sua creatura si incontrano ed interagiscono, nonostante il rischio e il pericolo che corrono entrambi. Quei 30 minuti diventano essenziali per entrambi, più importanti di tutta la restante giornata, quasi un rifugio davanti al quale tutto il resto, tempo o spazio che sia, perde di significato.

La nuova situazione però dura poco, si rivela effimera, finisce ben prima di quello che i due avrebbero sperato. Sasuke sparisce improvvisamente, senza lasciare tracce, facendo cadere Naruto in uno stato di ansia. L’I.A: si ritrovata spaesato, disorientato, senza più quella guida nonché amico con cui aveva condiviso la sua esistenza fin dai primi momenti di questa.
Suigetsu, col suo contributo improvviso, si rivela molto simile se non perfettamente uguale alla sua controparte originale. Non un “bad boy” ma semplicemente un tizio a cui non piacciono le regole eche cerca di sbancare il lunario come meglio può, nella piena consapevolezza delle proprie azioni.
Sfiancante e malinconico il “viaggio” di Naruto. Tanto temporalmente disteso quanto privo di tregua, tanto ossessivo quanto speranzoso. Le speranze però si riveleranno vane perché nonostante gli sforzi l’I.A. ma riuscirà a rintracciare il creatore.

I due si reincontreranno solo 10 anni dopo e lo faranno nello stesso luogo in cui hanno potuto incontrarsi “faccia a faccia”. Sequenza particolarmente coinvolgente in quanto concretizzare quanto si era solo potuto ipotizzare; Naruto, in virtù della sua natura, non è cambiato, Sasuke invece è stato logorato nel corpo e nello spirito dal tempo e da ciò che le autorità lo costrinsero a fare. Viene ripreso il tema dell’immortalità precedentemente citato, facendo un parallelo fra l’artificialità di Naruto e la decadente natura dell’essere umano incarnata da Sasuke che, nonostante il genio, nulla ha potuto contro il tempo e “i poteri forti”.

Veniamo quindi alla parte finale del capitolo, forse la più intrigante ed affascinante dell’intera FF. Già dalla data veniamo informati di come ciò che ci apprestiamo a leggere narri qualcosa di completamente diverso rispetto a quanto proposto in precedenza. La prima espressione del paragrafo, “gli esploratori”, fortifica la sensazione, comunicando che il mondo conosciuto fino ad ora è mutato in qualcosa di estraneo, diviene l’incarnazione dell’ignoto, terra di esplorazione o addirittura conquista. Il resto, tramite brevi ma significative descrizioni del contesto, conferma non solo il cambiament,o ma pure la totale estraneità di questi esploratori nei riguardi del mondo umano e della sua cultura.
In questo “epilogo” c’è un passaggio che ho apprezzato particolarmente: “ma fino ad allora la ricerca scientifica in quel pianeta lontano dal Multiverso”. Qui veramente si sottolinea come ciò che l’uomo conoscesse non fosse altro che un granello di sabbia in un spiaggia priva di confini. La parola “multiverso”, da sola, dà vita a riflessioni e pensieri di svariato genere, concernenti l’immensità della realtà e i segreti racchiusi in essa a cui mai l’uomo potrà probabilmente accedere.

Straziante, toccante, malinconicamente coinvolgente il finale. Penso sia inutile soffermarsi su di esso…certe righe non posso essere commentate ma solo vissute.

Veniamo infine agli ultimi istanti che si ricollegano al titolo della FF: l’Alfa e l’Omega come si suol dire. Tocco di classe, nonché trovata tanto semplice quanto geniale, il gioco di parole fra il pronome inglese “us” e le iniziali di Sasuke. Vivo di espedienti come questi, a maggior ragione se riescono a riassumere perfettamente l’essenza dell’opera e ciò che un autore vorrebbe trasmettere.

Ovviamente anche in questo terzo capitolo non posso che gradire gli omaggi ai Pink Floyd. “Time”, non solo è la mia canzone preferita fra le loro, ma si rivela perfetta per incarnare al meglio i contenuti del capitolo.

FF promossa a pieni voti. Di critiche, costruttive o meno che siano, non ne vedo la necessità. Devo dire che, dopo tutti i consigli che mi hanno dato nel gruppo, mi sono ritrovato spaesato, non sapendo minimamente da dove partire. Ho optato per questa seguendo la combo “Naruto -> Fantascienza -> Brevità”; come al solito mi sono lasciato guidare dal mio istinto che difficilmente sbaglia.
Da un certo punto di vista, tuttavia, penso di aver sbagliato. Mi è talmente piaciuta che non so come reagirò alle prossime a cui mi dedicherò.

Recensore Veterano
21/02/18, ore 20:58
Cap. 3:

Ok prendo a redigere la recensione come mio solito altrimenti mi perdo i pezzi per strada.
L'inizio è davvero molto toccante, come Sasuke si sia impegnato per gestire tutta la faccenda di cui sinceramente non ho capito niente... Le leggi per il controllo della robotica, i controlli in entrata uscita, sono abbastanza limitata lo so xD però ho capito che è una cosa seria e che metterebbe a repentaglio la vita di Naruto e mi è piaciuto molto come si sia ingegnato per eludere tutti i possibili imprevisti.

Mi hai spiazzata, la breve passeggiata -se così vogliamo chiamarla- mi ha emozionata tantissimo, il modo in cui Sasuke renda partecipe Naruto di tutto ciò che li circonda, dagli odori alla sua personale interpretazione di quel caos luminoso che Naruto ha vissuto come meraviglia... mi ha emozionata davvero molto. È un gesto estremamente umano e dimostra come nonostante l'odio che prova per i propri simili, se ha modo di esprimerlo Sasuke ha un grande cuore. Mentre leggevo quel pezzo ho capito benissimo la profondità del gesto perché anche io sono così. Oddio mi rivedo troppo in Sasuke. I piccoli gesti che però valgono più di mille parole e mille cerimonie.

“Poi, il collegamento fu più lontano e, come un filo tirato, consumato dal tempo e dalle distanze, Naruto si spense, lasciando quei luoghi caotici, quella vita, nonostante la malattia e la debolezza insita in ogni essere vivente; il controsenso della morte, per chiunque nascesse.”
Tanto ormai ci sei abituata alle citazioni... Con questa frase mi sono spezzata anche io, perché di nuovo viene rimarcato come, per quanto Vivo e senziente, Naruto resti comunque un ammasso di byte e quindi limitato -per il momento- dal collegamento forzato con dei dispositivi elettronici.

“Ma tu riesci ad amarmi al punto da fare implodere quell’oscurità, una supernova fatta di vita e desiderio, capace di divorare le stelle e farle brillare come comete, brucianti dei loro gas e della loro polvere millenaria, squarciando la notte che io vedo sopra di noi quando tu mi avvolgi e mi stringi, come se fossi cielo e io terra, nel giorno e nell’oscurità. Per sempre.”
Queste sono le descrizioni di cui parlavo, quelle descrizioni che adoro dei tuoi scritti; ogni volta adatti i pensieri dei personaggi all'universo in cui li fai muovere è una cosa che apprezzo moltissimo.
Sono personaggi tridimensionali quelli che crei e che proprio per questo si vedono entro i loro limiti, come ognuno di noi ha. A volte i personaggi scappano dal controllo dello scrittore e magari -per quanto nella lettura possa essere fluido e non indisponente- succede che dicano o pensino cose non inerenti alla loro realtà. È un po' contorto ma spero che tu abbia capito.
Ah nel passaggio in cui si incontrano mi sono commossa, davvero, sono mezza sconvolta per come mi ritrovo quando leggo le tue storie, penso riesca ad emergere la me stessa che molte volte soffoco per mantenere le apparenze di quello che si aspetta la gente da me.

Sto leggendo il capitolo al mio solito mentre redigo la recensione e c@zz* ho lo stomaco rivoltato dall'ansia, perdona l'imprecazione ma è dannatamente frustrante ciò che sto vivendo.
La tua storia mi ha davvero conquistata. Ok sono al momento in cui Naruto chiede a Suigetsu di aiutarlo a cercare Sasuke. Torno alla lettura.

Nella parte finale non sono riuscita a staccarmi dalla lettura e oddio sono rimasta senza parole, o meglio, ne ho una marea e non ne ho nessuna perché non renderebbero lo stato confusionale in cui mi ritrovo ora.
Penso che -per quanto devastante emotivamente- non ci potesse essere nessun'altro finale possibile ed è meravigliosamente straziante.
Per il poco tempo passato nella realtà virtuale con Naruto, Sasuke se ne è giocato molto di più, troppo... però ha lottato con tutto se stesso per tornare da quell'entità che gli ha fatto percepire il calore umano.
Alla fine Naruto rimane abbracciato alle sue ossa, ancora, dopo la fine del tempo e del mondo. Perché è tutto finito ma non il sentimento che li lega e questo sarà davvero per sempre e quanto può essere lungo questo tempo per Naruto. Troppo.
E quanto tempo passerà ancora nella consapevolezza di non potersi ricongiungere mai con lui, nemmeno in un eventuale morte.
Straziante.
Ma meraviglioso.

Ti ringrazio per il suggerimento, ho amato questa storia e sembra che per quanto appartenente e ad un fandom -quindi decise da qualcun altro- le iniziali di Uchiha Sasuke sembrano nate apposta per questa storia.
Guarda se sei capace di scrivere cose così ho paura per ciò che mi attende con “A Rusty Heart” per il coinvolgimento emotivo che ho coi personaggi...
Grazie per scrivere storie così.
Non voglio che sembrino sviolinature -a parte che non avrei motivo di farne- ma davvero il tuo stile è fantastico.
Sono un scossa per tutto ciò che mi smuovi ogni volta.
Grazie.
Ylpeys

Recensore Master
19/12/17, ore 22:52
Cap. 3:

Sto soffrendo tantissimo Zucchina cara. L'immortalità è sempre stato un dono che avrei voluto possedere, lo voglio tutt'ora ad essere sincera. C'è però qualcosa che ogni tanto mi fa desistere, come questa storia. L'immortalità è un dono terribile, soprattutto quando si è umani, quando si provano emozioni che vadano oltre l'amore e la tristezza. Di solito è la fame di potere o di conoscenza che spinge l'uomo a non accontentarsi della vita che gli è stata donata. Ma in questa storia queste cose non c'entrano nulla. Qui si parla di una storia d'amore, tra un qualcosa di artificiale, che non dovrebbe provare emozioni e un umano. Un semplice umano disilluso dall'amore, che nonostante tutto riesce a ritrovare la gioia di avere qualcuno che lo salvi dalla solitudine, solitudine in cui lui si rifugiava, schifato dagli esseri umani e i loro modi abbietti, sciocchi e insulsi. Un umano che prova repulsione per i suoi simili, qualcosa di reale, presente al giorno d'oggi. Perchè Sasuke secondo me trasmette un messaggio importante, che non è solo in non arrendersi alla solitudine e alle regole che ti impongono, ma è il superare limiti fisici, il sopravvivere per tornare da chi amiamo. Ha fatto tutto il possibile, combattendo contro il proprio tempo e ce l'ha fatta. Quando avrò un momento di debolezza, rileggerò ciò che hai scritto, perchè per me è un monito. Una storia che mi spinge a non fermarmi. A combattere contro il tempo ingordo che ogni secondo prende con sé, senza mai ridarmeli indietro. grazie per questa meravigliosa storia. Grazie.

Recensore Veterano
19/12/17, ore 17:20
Cap. 3:

Ok, mi accingo a lasciare l'ultima recensione a questa storia. Come Sasuke, anche io sono stato affamato di tempo mentre la leggevo, mentre le parole portavano il tutto alla giusta - perfetta - conclusione. C'è stato il desiderio di una pagina in più, di un momento in più, di un solo attimo o frammento, ma che non doveva, né poteva, esserci.
Non ti starò a ripetere quanto è bella, scritta bene e quanto mi è piaciuta. Preferisco ancora una volta soffermarmi su un dettaglio (che no, non è US): il tempo.
Da editor e scrittore so quanto è complicato gestire il tempo di una storia, farlo vivere al lettore. Qua il tempo è il vero protagonista, insieme all'umanità, al principio primo della curiosità, dell'inventiva, che anima la razza umana (e, in questo caso, le razze intelligenti in generale). Il tempo che fugge, che scorre e che Naruto passa, negli ultimi momenti, abbracciato al corpo di Sasuke; al tempo che Sasuke rincorre come un matto per riuscire a raggranellare qualche briciola in più. Solo qualche secondo, solo qualche attimo. Il tempo che non ritorna, se non nei ricordi racchiusi in una scatola. E anche quei ricordi sono tempo deformato, olografico, cristallizzato. Un tempo che, in realtà, non esiste se non nella memoria.
Ed è di memoria che stiamo parlando, di un qualcosa di così indefinito che non è possibile esprimere appieno, quella cosa che ci distingue dagli animali (e ritorniamo all'humanitas)... Un ricordo che vale più di tante altre cose. Ecco, il tempo si respira, si percepisce nella tua storia, se ne avverte l'impalpabilità, lo scorrere, il suo esistere in tanti piccoli frammenti e, allo stesso momento, la sua non-esistenza. Il tempo non esiste, in realtà, ma viene percepito.
Ci tengo a farti sapere che Asimov è stato il primo autore che mi ha messo in mano, volontariamente, mio padre. Che con lui ho passato nove anni della mia vita e che, sempre, ritengo che solo nove anni sono valsi, per quanto pochi, una vita intera, perché li ho vissuti così intensamente che so di non aver sprecato neanche un attimo del tempo che mi è stato concesso con lui.
E' questo che ho ritrovato nella tua storia, nei personaggi: la consapevolezza del tempo, di non aver sprecato neanche un secondo infinitesimale e che, per quanto poco, è bastato a definire un noi che rieccheggia in eterno.
Quindi grazie e "vaffanculo", perché sono di nuovo in lacrime e ancora una volta hai toccato fili troppo scoperti per i miei gusti, ma davvero: grazie, perché c'è bisogno di questi racconti nella vita.

Recensore Master
19/12/17, ore 15:17
Cap. 3:

Letta, amata <3 mi è piaciuto tantissimo il tempo che hanno passato in quel posto fasullo <3 finalmente potevano stare insieme ç_ç toccarsi! E' stato davvero bellissimo vedere Sasuke che pian piano, si innamorava di Naruto! Mi è dispiaciuto tantissimo quando lo hanno trovato! E soprattutto è stata impressionante la conversazione con Suigetsu! Lui si stupiva un sacco dell'intelligenza di Naruto, o meglio, dei suoi "sentimenti" *-* era bellissimo nel suo cercare Sasuke a tutti i costi XD la parte finale mi ha straziato i cuore, ma l'ho trovata davvero meravigliosa! Il ballo poi è stato...piango ç_ç non riesco neanche a trovare le parole! Questa ff è un capolavoro! Bravissima!
SS

Recensore Veterano
19/12/17, ore 01:42
Cap. 3:

Francesca, io non so che dire. Il tuo è il più bel regalo che potessi ricevere questo Natale e non sto scherzando o esagerando, dico sul serio. Sapere che in microscopica parte ho contribuito a spronarti a mettere giù e pubblicare Us mi riempie di contentezza e soddisfazione.
Non so come ringraziarti perché questo è anche più di quanto mi fossi aspettata. Davvero, grazie di cuore, è esattamente la storia sentita e profonda che avrei tanto voluto leggere e tu l’hai scritta con una delicatezza, una bravura straordinarie.
Avrei un milione di cose da dirti, ma tu sei stata così perfetta e precisa nel delineare ciò che volevi trasmettere che mi sento prosaica e inadeguata a commentarti. Nonostante l’imbarazzo, voglio comunque provare a dirti qualcosa che non hai già ampiamente sviscerato tu stessa. Perciò comincio dal finale XD.
Ho sentito tutta la tua anima da archeologa nel finale. Nell’averci portato millenni avanti a esseri provenienti da chissà quale mondo, appartenenti a chissà quale popolo, ma spinti da quella curiosità, quel desiderio di scoperta e conoscenza proprio dell’”umanità” – e non intendo la razza umana, ma l’humanitas classica, la forma alta dello spirito e l’ingegno di una civiltà, che è universale al di là di ogni possibile differenza, accomuna chiunque abbia intelletto, e se esistono altri mondi e altri popoli in chissà quali luoghi remoti dell’universo, sono certa che ne siano dotati. Non so che senso abbia tutto ciò, ma il punto è: questi esploratori li trovano, dopo millenni trovano Naruto e Sasuke, e conoscono la loro lingua, carpiscono qualcosa di ciò che sono stati: c’è in ciò l’importanza di conoscere il passato per preservare la memoria di vite di uomini che sono stati prima di noi; l’idea che la memoria, se non del singolo anche solo di un tutto di cui siamo stati parte, resti oltre il logorio del tempo, la morte, il nichilismo.
In una storia fantascientifica ho ritrovato la bellezza dell’antichità; non so come tu ci sia riuscita, ma sei stata incredibilmente brava.
L’idea della realtà virtuale stile San Junipero, in cui hanno potuto incontrarsi e viversi un po’ il loro amore, è bellissima, mi ha commossa. Hai descritto un rapporto che va al di là della tangibilità fisica, anzi, hai dato una concretezza a ciò che non la aveva, o non avrebbe dovuto averla, facendoli unire come “anime digitali” e poi toccare infine in corpi fisici, di carne o meno, senza alcuna variazione d’intensità a ciò che stavano vivendo. È bellissimo, al confine del reale e l’irreale, mi ha trasmesso proprio quell’evanescenza malinconica e dolce che desideravo da un legame del genere ♥
Anche la scena del ballo nel capitolo scorso rende benissimo quest’inconsistenza, il desiderio di toccarsi, di andare oltre il possibile, eppure quest’essere in bilico tra l’insoddisfazione e la vicinanza emozionale rende tutto più vivido. È ciò che ho pensato anche per la scena di sesso in Blade Runner, una delle trovate visive più belle del film; ricreare quello stesso tipo di effetto con la descrizione, senza apporto visivo, era più difficile, ma tu ci sei riuscita perfettamente.
Io ti ringrazio ancora per avermi permesso di leggere una storia così bella; non la reputo affatto triste o dolceamara, il finale è adeguatissimo e voglio rimanere con quest’immagine poetica di Naruto androide con accanto a sé le ossa di Sasuke. L’immortalità alla fine è stata davvero un dono terribile, ma quel che c’è nei ricordi di Naruto è inestimabile.
Ti lascio e spero solo che abbia tutto senso, non è l’ora più adatta per mettere in fila i pensieri, ma avevo la necessità di parlare di quanto letto XD.
Un abbraccio e tantissimi complimenti ♥

Recensore Master
18/12/17, ore 17:39
Cap. 3:

Ciao, le immagini che riesci a scovare sono sempre bellissime e ti ringrazio per la sua spiegazione.
Passando al capitolo, ho le mani che mi tremano mentre sto scrivendo questa recensione.
Ho divorato il capitolo riga dopo riga e vivevo insieme a loro, mi cibavo delle loro emozioni.
L’idea del mondo onirico in cui incontrarsi è stata fantastica, è stato davvero bello vederli toccarsi per la prima volta e vedere anche Naruto sentire ogni singola parte della Terra.
Ma la vita va avanti e Sasuke sapeva a cosa andava incontro, nonostante ciò ha rischiato e il tempo che ha “rubato” prima nello stare più tempo con Naruto gli è stato tolto con gli interessi poi durante la sua prigionia, ma alla fine ce l’ha fatta a tornare e di nuovo ad avere un contatto con i biondo.
Bellissimi ed emozionanti anche il ritrovamento finale dei due e la frase sussurrata da Naruto come una nenia, relativa alla motivazione della scelta del fermacarte.
Davvero grazie per aver scritto questa storia e avermi fatto emozionare così tanto.
La canzone finale è anche quella perfetta. Metti una cura nei particolari che è davvero unica, complimenti.
Ti segnalo solo un errore trovato nel testo: “Allora... ti chiedo lasciami andare e dimenticarti quello che ti ha detto.”.
Alla prossima, kiss

Recensore Junior
18/12/17, ore 17:31
Cap. 3:

Sono senza parole.
scriverti che è bellissima sarebbe riduttivo. Mi sono commossa ed io, ti assicuro, mi commuovo raramente.
Ero lì con loro, ero lì sospesa nel tempo e nello spazio, mentre Naruto viaggiava in cerca di Sasuke.
Ho apprezzato la rivisitazione IC delle tematiche del manga riadattate nella tua splendida storia. Così come il riferimento a Black Mirror e San Junipero (che adoro).
E la scelta di U.S. ...perfetta. Mi trema il cuore per quanto tutto questo sia meraviglioso.
Il finale è bellissimo, e non so ma io ho avvertito Speranza e bellezza. Oltre la morte, lo spazio, il tempo. Un legame che trascende ogni cosa, anche attraverso la metamorfosi, senza mutare mai.
Una parte di me spera che un giorno Naruto possa recuperare e creare nuovamente Sasuke, dai ricordi, dalla chiavetta. Così potranno danzare per sempre.
Ti ringrazio davvero per aver scritto (magistralmente e impeccabilmente) questa storia. È una delle mie preferite di sempre (e sono seria).
Grazie.