Recensioni per
Pietra su pietra
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/12/17, ore 10:17

Ciao, ero curiosa di leggere la storia che hai pubblicato per il contest.
È ben descritta nei minimi dettagli e la trama è inquietante quanto basta: rende l'idea di quanto la mente di un uomo può spingersi oltre ... anche se immagimarmi Till Lindemann come assassino spietato è abbastanza surreale.
Complimenti e buona fortuna! 😉

Recensore Master
27/12/17, ore 11:55

Da avvocato conosco benissimo le dinamiche, spesso piuttosto pesanti, che possono verificarsi nelle cause di separazione giudiziale.
Conosco benissimo il desiderio di rivalsa di un coniuge sull'altro, e fatico parecchio a cercare di far ragionare le parti. ("È una questione di principio" :" Non si vincono le cause con le questioni di principio" replico).
Un crescendo perverso permea il tuo racconto, per arrivare al compimento dell'omicidio premeditato.
Del resto, la donna era già morta e seppellita nella mente di lui: il disprezzo e le parole offensive con cui egli citava la ex moglie sono sintomatici del desiderio di annientarla pure nella realtà.
Oggi si amano, sorrisi ed abbracci nelle foto di nozze... Domani si annientano a vicenda a forza di atti giudiziari.
La misera condizione dell'animo umano non smette mai il suo ridicolo corso.
Hai rappresentato in modo perfetto, dal punto di vista criminologico, il disegno mentale del futuro omicida: complimenti come sempre per la tua indiscussa bravura.
Buon 2018, carissimo.

Recensore Master
27/12/17, ore 08:40

Sesto Posto: “Pietra su pietra” di OldFashioned






◊ Grammatica e stile: 10/10 

Sulla grammatica non ho nulla da dire, ci siamo; e lo stesso anche per lo stile. 
Ho apprezzato molto la durezza delle parole e del tono del protagonista, dettato dalla rabbia e dalla non accettazione della situazione con la moglie, fino a risultati molto volgari e forti. Per ciò che viene trattato risulta molto realistico, e anche nei dialoghi non ho trovato alcuna forzatura; inoltre, tale asprezza ti permette di prendere le distanze, invece che provare simpatia, con le azioni e l’animo non solo dell’uomo, ma anche della donna – benché non meriti una sorte come quella che viene descritta qui. 
Si può dire che ho provato repulsione per entrambi i personaggi che vengono presentati: anche se la storia tra i due ex coniugi è finita, non posso proprio negare che, benché in tempi migliori, si siano scelti. 
Complimenti anche per la precisione che usi nei termini. 



◊ IC/Caratterizzazione personaggio: 10/10 

Anche per la caratterizzazione personaggio ti meriti punteggio pieno. 
Un uomo aspro e rancoroso, che si sente oppresso da una donna che non fa altro che denigrarlo e allontanarlo dal resto della famiglia, ma che allo stesso tempo questa donna non riesce a dimenticarla; promesse infrante che non vogliono morire totalmente e trovano una strada terribile, che trovano fondamento in pensieri ossessivi e parole altrettanto malate. Mi è piaciuto – nel senso che ho trovato vincente; perché non ti nego che questa storia mi ha messo inquietudine, altro che un unico brivido lungo la schiena – come tu abbia continuato a ripeterle nel testo: l’idea del fondamento presa alla lettera, che diventa una cantilena e viene ripetuta in continuazione come un’accusa, un sogno, e infine diviene punizione ed esecuzione. 
Mi ritrovo a dire che la caratterizzazione è molto realistica: e magari potessi dire che mi sembra tale, perché purtroppo odiernamente ci troviamo davanti a uomini simili e storie che finiscono nei modi più crudi possibili. La visione degli esiti di questa ossessione e follia disperata ha fatto malissimo, sinceramente, come anche il fatto che l’idea che porterà al disastro non è un raptus di rabbia – che già sarebbe crudele e orribile –, ma il frutto maturo di un pulsante e meditato desiderio di vendetta. 



◊ Introspezione: 10/10 

Anche qui, hai fatto un buonissimo lavoro. L’introspezione c’è: più che nei pensieri, viene espressa nelle parole, e ancora una volta, la cantilena che il protagonista pronuncia mentre segna le sorti della sua “amata” è un veicolo perfetto, che non ha bisogno di alcuna aggiunta, delle pulsioni malate del protagonista. 
Se nel primo blocco di storia – prima del fattaccio – vincono tutti i sentimenti di rancore e lo sfogo amarissimo dell’uomo, che nasconde sotto gli amari commenti sulla moglie la disperazione di non averla più al fianco e nella sua vita, nel secondo, invece, c’è la piena realizzazione delle ossessioni e di una soluzione distruttiva. 
E ho i tremiti per la forza con cui tutto ciò esplode, è disturbante. 



◊ Gradimento personale: 9,5/10 

No, non è stato affatto facile completare questa valutazione, e non nego che più di una volta ho provato voglia di staccarmi dal computer e dalla storia, per non leggere quel finale che avevo già intuito; comunque sia, ho apprezzato come hai deciso di trattare le tematiche, mostrando anche la tua di repulsione attraverso il testo. L’unica cosa che avrei trattato diversamente, e che mi ha tolto un po’ quella pungente ma allo stesso tempo cercata sensazione d’attesa, è la rivelazione del piano, mostrato a mio parere troppo presto. 
Sarebbe stato ancora più devastante se, per esempio, il protagonista non avesse accennato alla correzione fatta al caffé ma lo avessimo scoperto noi, nelle scene di quando la donna si risveglia. 
Invece, il titolo mi è piaciuto tantissimo: è un riferimento che prende concretezza nel suo fatale significato solo nella seconda parte della storia, e io ho sempre amato richiami simili. 



◊ Eventuali punti bonus: 0/2 



Totale: 39,5/42

Recensore Master
26/12/17, ore 21:10

Recensione premio del contest "Dark chest of wonders" indetto da missredlights sul forum di EFP.

Questa storia mi ha attirata molto e estasiato ancora di più. Premetto che i Rammstein sono il mio gruppo preferito e che li ascolto e conosco tutte le loro canzoni (ma questo non è rilevante ai fini della recensione, no?), ma la cosa veramente bella di questa storia è nella struttura della storia stessa. Hai costruito la storia mattone su mattone, come nella canzone e come fa Till con Ilse. Un uomo mandato alla follia da una donna che chiedeva sempre di più, anche quando sapeva che quel di più non c'era. C'è qualcosa di affascinante e di macabro allo stesso tempo in questo racconto, abbellito ancora di più con le frasi significative della canzone.
Scritta divinamente, non voglio perdermi nello sproloquio di dirti che adoro il modo in cui scrivi, perché tanto lo sai già. Mi complimento per la storia e per la canzone che hai utilizzato. Magari chissà, potrei trovare un'altra canzone dei Rammstein e una storia scritta da te!
missredlights

Recensore Master
26/12/17, ore 14:57

Storia molto cruda, intensa e violenta.
I miei complimenti, sei riuscito/a perfettamente a immedesimarti nella mente disturbata di un sadico assassino con manie di controllo. La sua ossessione malata fa sì che arrivi a concretizzare le proprie morbose fantasie, a far tacere per sempre l'oggetto del suo desiderio, murando la ex moglie nella sua casa. Tutto si svolge in una solitudine assoluta, con il narratore che è convinto della giustezza delle proprie azioni, che conserva perfino una vena di tenerezza e che con soddisfazione porta i figli a vivere con lui, mentre i resti della loro mamma si decompongono tra le loro mura.
Molto disturbante e perfettamente riuscita.
Complimenti e in bocca al lupo per il contest, Rowan.

Recensore Veterano
24/12/17, ore 00:14

Oh mamma, hai davvero definito questa storia "Schifezza?"
Cioè, schifezza è certamente ciò che fa il protagonista all'ex moglie, una cosa agghiacciante, paurosa, ma ahimè è una cosa possibile e qualcuno dovrà pura parlarne... l'animo umano riesce a toccare anchedei livelli di oscurità impensabili. 
Ma, un conto è l'evento descritto, un conto è l'opera in sè che ho trovato quasi perfetta per come è scritta e strutturata, per il ritmo, per i dialoghi, per il modo in cui quando ho capito ciò che stava accadendo continuavo a dire "no, no...ma no..." 
I tuoi lavori offrono sempre richiami a dei grandi maestri, in questo caso "Pietra su pietra" mi ha fatto pensare ai cortometraggi di hitchcock (sempre e comunque con il marchio di fabbrica: "Old Fashioned" che ormai è una garanzia!)

Recensore Master
22/12/17, ore 08:01

Prima ho letto la storia, poi ho ascoltato la canzone ed è stata la scelta giusta, perché ho notato che lo sviluppo narrativo segue il ritmo lento e angosciante del brano.
C'è un'atmosfera cupa, opprimente e un senso di tragica ineluttabilità nella storia, che "poteva finire solo così", perché la ex è stata troppo avida, non ha saputo fermarsi un attimo prima che la goccia traboccasse dal vaso
E perché chi ha perso tutto, come il marito, tenta disperatamente di aggrapparsi al simulacro di un amore che ormai esiste solo nella sua mente.
Non è riuscito a voltare pagina e allora ha perfezionato la sua fantasia malata di una famiglia di nuovo riunita in qualcosa di macabro, ma tremendamente efficace.
A me resta la curiosità di sapere se negli altri due pilastri ci siano un paio di "ospiti" fissi insieme alla moglie, magari l'avvocatessa e l'odioso compagno crocerista? :D

Recensore Master
21/12/17, ore 11:03

Buongiorno Old Fashioned, come stai? Anch'io partecipo al contest e mi sono presa l'impegno di leggere tutte le storie partecipanti, per vedere se potevo reggere il confronto :-)
Devo dire che la tua storia è scritta in maniera magistrale. Oltre alla scelta della canzone, perfetta per la storia, anche le descrizioni della muratura sono a dir poco perfette.
L'atmosfera generale, così cupa, mi ha ricordato moltissimo alcuni racconti di Stephen King. Credo sinceramente che hai buonissime probabilità di vincere il contest. In bocca al lupo!
Evelyn

Recensore Master
21/12/17, ore 09:31

Buongiorno.
L'inizio parte forte, anche perché hai scelto di trattare un tema che, purtroppo, è molto comune; quello delle separazioni e dei divorzi, e di tutto quello che ci va dietro...
In questo caso, Ilse ha cercato di approfittarsene molto; con i figli con lei, ormai felice con un altro uomo, ha scelto di darci sotto e provare a far man bassa.
Ilse tra l'altro è anche la protagonista di un mio racconto che scrissi anni fa, il primo che ho scritto in vita mia a più capitoli, e posso garantirti che entrambe avevano lo stesso modo di fare xD
Pian piano il racconto diventa horror, ed ecco che si tocca il fondo con questo omicidio.
Una narrazione molto forte, ma anche distante.
Beh... in bocca al lupo per il contest ^^
Buon proseguimento di giornata e tanti auguri di buone feste, a te e ai tuoi cari ^^ :)

Recensore Master
20/12/17, ore 17:33

Ma ciao!!!! ^^
Che dire... non finirai mai di sorprendermi, e non solo perchè i tuoi aggiornamenti spuntano come funghetti malefici nel bosco nello spazio di un incantesimo... ma anche perchè non manchi mai di prendermi in contropiede con l'originalità pazzesca delle tue storie!!! Stavolta, il funghetto appena spuntato è particolarmente malefico e inquietante... tra l'altro è accompagnato da una canzone dei Rammstein che non conoscevo, a sua volta molto, molto inquietante. E io me lo immagino proprio il buon vecchio Till armato di malta e cazzuola, che lavora alla grande e, signori miei, con grande precisione... sì, lo so che questo è un altro Till, però l'immaginazione va dove vuole, e questa associazione mi sembra inevitabile e quanto mai azzeccata... per farla breve, sarebbe perfetta per un video di questa canzone.
Per il resto, è da brivido, veramente da brivido il momento, il lunghissimo momento in cui il buon Till costruisce la sua bella colonna portante, munita di statua decorativa interna... certo, non siamo qui a propugnare l'omicidio nè di uomini, nè di donne e neppure di quei poveri animaletti (iene? sciacalli?) che nei documentari del National Geographic si vedono trotterellare sghembi in coda al branco... però, in un luogo dell'immaginario come quello della scrittura e dell'arte, è anche catartico e liberante poter immaginare soluzioni finali per tutti quei casi in cui l'amore di un tempo viene trascinato nel fango, straziato, calpestato e trasformato in motivo di slealtà, ripicca, vendetta e chi ne ha peggio ne metta. Sappiamo quante volte i matrimoni finiscono davanti al giudice trasformandosi in lotte che neppure possono dirsi tali, perchè trascinate avanti con una meschinità e un'assenza di scrupoli che davvero ci si chiede come mai dell'amore di prima non rimangono non dico i cocci, ma neppure la polvere... ci si litiga anche il cane e il guinzaglio del cane, si aizzano i figli, o li si usa come scudi umani e per fomentare i ricatti e i sensi di colpa. Che tristezza, e che disonore. Certo, questo non lo dico per giustificare l'idea della colonnina di cemento... di fatto, in quella colonnina spesso e volentieri viene seppellito quello che rimane di un amore ridotto a brandelli.
Basta così con la tristezza... rispolvero subito il mio lato sadico: alla fine le colonnine diventano tre, ja? Avvocatessa e nuovo compagno della buonanima, dico bene? Paul Landers si starà toccando le palle in questo preciso momento, perdonami il francesismo...
Naturalmente, ti faccio un leale in bocca al lupo per il contest: e occhio che se vinci voglio una oneshot sull'animaletto che corre sghembo in fondo al branco... e siamo già a quota due
Auf Wiedersehen,
Y.

Recensore Master
20/12/17, ore 16:39

Ah, proprio la storia che ci voleva per prepararsi al Natale. Un buon vecchio omicidio in stile mafioso (anche se qui non si parla di mafia, il metodo è comunque quello), e perdipiù un tema attualissimo. Anche se qui la situazione è un tantino complessa: dal mio punto di vista, Till e Ilse sono entrambi delle vittime. Lui di lei, perchè Ilse lo ha comunque trattato malissimo. Va bene che l'aveva tradita, ma forse aveva i suoi motivi (la usano le donne questa scusa, perchè non possono farlo anche gli uomini?), e poteva anche evitare di spillargli tutti i soldi (e poi dicono che i bastardi sono gli uomini...). Ma anche lei è una vittima, per evidenti motivi. Insomma, una storia complessa, dove la ragione e il torto non stanno da nessuna parte ma al tempo stesso ci sono. Molto cupa, e anche se ha un evidente sfondo horror è comunque una storia drammatica. E anche molto bella, con una magnifica canzone dei Rammstein (uno dei miei gruppi preferiti) come contorno.

Alla prossima, carissimo!

Recensore Master
20/12/17, ore 14:32

***in fondo non è che ti puoi inventare dei soldi, se non ce li hai.” ***
in una serie tv un personaggio che era il tipico stronzo dedito solo alla carriera diceva "quando il problema sono i soldi, non è un problema." Nel senso che sono altre le cose irraggiungibili, ma se uno ha bisogno il modo lo troverà sempre. a patto che non sia depresso e che qualcuno non gli stia col fiato sul collo perché certe ansie allontanano la lucidità e a quel punto ci si ritrova a fare cazzate enormi.

***Diede uno sguardo alla cucina ingombra di attrezzi e gli tornò in mente lei, calzoncini e maglietta, accoccolata sotto il lavello, dal quale sgorgava una cateratta d’acqua che stava allagando il pavimento. Ricordava ancora come si era stretta nelle spalle e gli aveva detto: “Volevo aggiustare quella perdita, ma forse ho sbagliato qualcosa.”
Sorrise fra sé e sé: le risate che non si erano fatti…
Ormai c’era poco da ridere, comunque. ***
Sarebbe bello sapere come sono arrivati a quel punto...

***“Con il mio caffè speciale non avrai questo problema.”***
Credevo che l'avrebbe avvelenata prima di murarla, invece la mura viva, che stronzo! Ma tanto lei era peggio!

Una cosa alla fine "nel frattempo le colonne portanti erano diventate tre", cioè seppellisce anche l'amante di lei e l'amico che poteva indovinare cosa avesse fatto, oppure semplicemente ha costruito altre colonne portanti?

Mentre mi dicevi che avevi finito di scrivere la songfic rispondevo a un commento in cui mi parlavano di Constance di "Monster House"... ma quel personaggio calza a pennello (e in modo più diabolico e inquietante) per questo tuo racconto, che mi è piaciuto molto. A pochi giorni dal Natale un po' di sana cattiveria ci voleva proprio. Poi cercavo di immaginare i personaggi con i nomi dei Rammstein e ho sghignazzato tutto il tempo.

Di lei un po' dispiace, però l'ha reso pazzo. Visto che con il suo nuovo uomo stava bene avrebbe potuto benissimo allontanare l'ex marito e non cercarlo mai più, invece di divertirsi a tormentarlo. Ha tirato troppo la corda e ci ha rimesso tutto.

Sai cosa mi ha colpito? Come hai saputo rendere l'idea di come lui pian piano peggiorava ( anzi, la sua qualità di vita peggiorava) da piccole cose come il frigo dove prima c'erano poche cose, poi ce n'earno di meno e pure la marmellata ammuffita... quello e il disordine esteriore rendevano bene del disordine e del malessere interiore di lui.

Sono stata contenta di leggerlo subito. Alla prossima! ^_^

Recensore Master
20/12/17, ore 14:21

Eeeeccomi qui. La parola Rammstein mi ha fatto scattare sull'attenti, è uno dei miei gruppi preferiti mai esistiti xD Poi una songfic, ne leggo poche ma quelle fatte bene mi piacciono sempre. Le trovo rilassanti.
Proprio "rilassante" questa storia non lo è... però ho trovato una sorta di macabra poesia del Natale nei gesti di Till che, ridotto all'osso, si fa mangiare dallo spirito della malignità e della follia e decide che l'unico modo per far fronte ai problemi con la ex moglie è... ucciderla. Ma non semplicemente ucciderla, no. Till escogita qualcosa di peggio: e, come un novello personaggio di Edgar Allan Poe la mura viva (altro che botte di Amontillado).
Tutta la descrizione terribile che hai fatto, intervallata dalle frasi di Stein um Stein, è stata da brivido. La crudeltà umana mescolata alla certezza di Ilse che non sarebbe uscita viva da quella situazione, la scelta di provare a patteggiare con il suo aguzzino... cosa che non è proprio servita a niente.
E alla fine l'assassino rimane impunito. Ma... continuerà a uccidere? Chissà. E il fantasma di Ilse, che lui terrà sempre con sè dietro il muro, tornerà un giorno a pretendere la sua vita in cambio?

Mi piacerebbe molto un seguito ^^
Ottimo lavoro... sei sempre una garanzia.
_morgengabe

Recensore Master
20/12/17, ore 14:16

Ciao carissimo!
Tu schiaffi il nuovo aggiornamento e io subito a commentare^^
Direi che la storia è perfetta per la canzone che hai scelto, e anche se tu giustamente hai specificato che i personaggi non sono i membri dei Rammstein, io il tuo Till me lo sono immaginato con le fattezze e la voce di Till Lindemann, perché diciamocelo, una storia del genere è perfettamente nel suo stile, sadico e graffiante xD
Ho apprezzato molto il tutto, e come sempre quello che ho da rivolgerti sono soltanto sentitissimi complimenti. La scena va avanti con un climax sempre crescente, per poi ripiombare verso la fine in una quiete quasi irreale. Bellissimo il personaggio di Till, che ho trovato caratterizzato alla perfezione: non appare come un killer tormentato e pieno di sensi di colpa e pulsioni autodistruttive, ma come un semplice uomo di famiglia... sembrerà un paradosso, ma lui agisce con limpidezza, quasi distaccato dal mondo, non c'è malizia o crudeltà nel suo atto.
O almeno, questo è quello che crede lui^^
Bravissimo anche qui, ma che lo dico a fare? Ormai dovrebbe essere scontato xD
Alla prossima :)

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