Ed eccomi qui a recensire un'altra delle tue creazioni. Che dire? E' fantastico come tu scriva poesie su cosec così piccole che ad alcuni potrebbero apparire forse insignificanti, ma che per te non lo sono. Il tuo blocchetto doveva essere molto importante, e si vede che ti è dispiaciuto un sacco rovinarlo. In particolare mi è piaciuto questo passaggio:
"Ora giaci lì inzuppato,
non sopporti più l’inchiostro,
e i tuoi fogli mi han lasciato;
ma ai lor piedi ora mi prostro:
al mio cuore appiccicato
sarà sempre l’eco vostro."
L'ho apprezzato perché hai personificato il blocchetto, che sembrava avere una sorta di vita propria, ma poi a causa dell'acqua bollente questa si è come spenta. La parola "lasciato" fa pensare ad una sorta di morte dell'oggetto, che però qui appare come una cosa che sembrava viva, prima, per cui è come se il fatto che ti servisse lo rendesse così importante da farlo sembrare ai tuoi occhi più di un semplice blocco su cui scrivere.
Complimenti, ottimo lavoro! Non ci sono errori, il testo è perfetto e le rime azzeccatissime.
Giulia |