Recensioni per
Too frail to live, too alive to die.
di Pachiderma Anarchico

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
07/01/18, ore 17:47
Cap. 21:

Senti: fuori piove, c’ho una tazza di té sul comodino, l’umidificatore che sputa nebbiolina al mentolo e tu hai appena finito la fic che mi ha introdotto a te e al tuo folle modo di vedere il mondo. In altre parole: ain’t got no sense of humor pal, qui passerò i prossimi sei-sette mesi in lutto. E non illuderti: i secoli che hai impiegato a pubblicare questo capitolo rappresentano soltanto uno dell’infinita lista di motivi per cui meriti di essere punita. On top of the list c’è e temo ci sarà sempre il modo a di poco irritante in cui sei riuscita a farmi innamorare di un personaggio. Uno, uno sopra tutti. Di Leks? Ma certo. Di Samuel? Ovviamente. Di Asher? Ebbé. Di Sylwia? Fuck you. No: mi hai fatto innamorare di Nik. Penso tu sappia la mia opinione sul Nik del film, questa pallida (più letteralmente che metaforicamente) caricatura dei millennial vista dagli occhi dell’ultima generazione. Il Nik del film era un personaggio smarrito, manipolabile, senza corazza e senza meta. Tu invece l’hai reso vivido, scalciante, gli hai regalato un’anima e un’energia che lo hanno convertito in un protagonista da cui non si può staccare gli occhi da dosso. Curioso, impertinente, con abbastanza meticolosità intellettuale da sapere esattamente in cosa e come il mondo là fuori non si è dimostrato alla sua altezza. Mi avrai anche sedotta con l’elettricità fra Dominik e Aleksander, e farò anche finta di pensare che questa fic narri la nascita del loro legame, ma ciò che davvero mi rimarrà sarà Nik. Nik e il suo tradurmi le stupidaggini del mondo. Perché la più bella intimità esiste fra te e lui, ed è stato un fottutissimo piacere sguazzarci dentro per un po’.
Non credo ci sia bisogno di dire quanto preoccupata io sia dei tuoi “”””””piani””””””” per il sequel. D’altro canto ormai non riuscirei a immaginare il trascorrere più di una manciata di mesi senza il tuo stile di fare narrativa, con la tipica viscosità delle tue riflessioni, il modo in cui crei arte a partire da un’onestà al limite dell’inammissibile e rintracci mille melodie di significato all’interno di una realtà sempre profondamente contraddittoria. Hai elevato il materiale del film quanto più si poteva elevare, aggiungendogli spessore, autoironia e uno spaventoso potere catartico. Leggerti è stato (e presto continuerà ad essere – disse lei, pregando in 16 lingue e a 30 divinità diverse che il prossimo aggiornamento avvenga almeno un paio d’ore prima della terza guerra mondiale) un’avventura paragonabile a un percorso di crescita spirituale. Perché la realtà che hai tratteggiato in questa fic è un’aula di tribunale in cui la verità non è sfruttata per consolare una sofferenza quanto per ridarle l’attenzione che merita, per assaporarne le sfumature. Questo, my friend, significa rispettare l’intelligenza del tuo lettore. Probabilmente uno dei motivi per cui il fatidico sicario che ti ho spedito a casa anni fa si è ormai rassegnato a spiarti dalla finestra e rubarti un bicchiere di latte di soia di tanto in tanto.
E così hai finito per sciogliere, più spesso di quanto mi farebbe comodo ammettere, il mio freddo cuoricino INTJ. Con eleganza, feroce sensualità e possibilmente 20 dosi in più di sarcasmo di quelle raccomandate dal medico. E come adoro assistere al via vai della tua mente (cartaceo o skypato che sia) così ho adorato ogni singola frase di questa fic, nata per diventare una di quelle storie che vale la pena rileggere in fasi diverse della vita, fosse solo per festeggiare il paio di cosiddetti che alla fine hai regalato al mio pallone gonfiato preferito (thank you for that, btw). Grazie, mia piccola figlia del diavolo, perché da uno slinguamento in camicia hai tirato fuori il ritratto di una storia d’amore che chiamarla storia d’amore significherebbe dimenticare il ventaglio di attacchi di cuore, attacchi di rabbia e anche attacchi di fame nervosa che mi hai fatto prendere leggendoti. Ci vediamo presto. Se non ci bombardano prima.

Yours,
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