Grammatica
Perfetta.
Stile
Lo stile in alcuni punti assume un'impronta d'altri tempi. Suppongo sia una scelta voluta per adattarlo all'epoca in cui è ambientata la storia, non lo ritengo inappropriato, ma per gusto personale non mi fa impazzire e non lo reputo nemmeno necessario per contestualizzare, purché si evitino termini colloquiali. Non ho apprezzato l'uso di "amico mio" perché a suo modo raffredda il sentimento sottinteso che lega Albus e Gellert, ma anche questo ha a che fare col mio gusto personale e non lo trovo oggettivamente penalizzante. La lettura procede in maniera scorrevole, le pause sono equilibrate e il lessico vario; la tua storia si legge con facilità e il testo non risulta mai ostico. L'organizzazione interna, mirata a mettere in risalto la frase di Albus pronunciata nel primo libro, è davvero d'effetto: bello l'espediente del ricordo sul regalo!
Titolo
Non mi dispiace come titolo, l'unica pecca è l'alone di romanticismo fiabesco che comunica a primo impatto, cosa che non trovo adatta alla coppia. Leggendo la storia però si capisce che in realtà ha un'impronta molto più amara e definitiva, che esprime l'irraggiungibile, la storia d'amora rimasta eternamente in sospeso tra Albus e Gellert. In sintesi lo trovo carino e pertinente.
Introduzione
È sicuramente mirata per mettere in risalto la citazione, che è anche il perno rotante della storia stessa, e devo dire che ci riesce perfettamente. L'impressione iniziale che ho avuto del titolo è svanita non appena l'ho letta: è un introduzione malinconica, in cui il ricordo di Gellert s'imprime nella mente con una delicatezza schiacciante, senza rivelare troppo e allo stesso tempo senza dire troppo poco. Bella!
Uso citazione
Sicuramente "Chi può sopravvivere ai sogni?" è la domanda che domina l'intera storia, sia in maniera diretta che indiretta. Associarla ad Albus è stata una scelta intelligente, specie perché è lui stesso a dire "Non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere.", e io ho sempre pensato che lo dicesse proprio perché lui stesso era vittima di questa debolezza. Hai messo i luce il mondo pieno di contraddizioni e verità non dette di Albus Silente in un modo che ho apprezzato tantissimo.
Sviluppo della coppia
Senz'altro inedita, dal mio punto di vista. L'hai spogliata di quel tormento disperato che solitamente le si attribuisce in maniera diretta, propendendo per una resa più velata, ma comunque significativa. Non parli di rancore e di rimpianti, di passione bruciante e scontri irrisolvibili, ma di malinconici momenti perduti, di risate mai dimenticate, di brevi istanti che Albus sogna di poter rivivere inutilmente. Ho amato il modo in cui hai rivisitato la frase di Albus sui calzini di lana, è una scelta originale e verosimile e mi ha colpito principalmente per un motivo: nel canon è più facile credere che Albus abbia mentito a Harry, ma in questa storia viene ribadito il contrario con delicata malinconia. Mi è piaciuta molto l'impronta nuova che hai saputo dare alla coppia, meno gli slanci affettuosi di Gellert, che inmagino essere un tipo più 'estremo' e scarsamente incline a quel tipo di gesti.
Gradimento personale
Come avrai capito apprezzo l'originalita di questa storia. La tua capacità di rivisitare una citazione canonica fornendo una risposta diversa, ma comunque verosimile, è stata semplicemente geniale, le hai donato delle sfumature in più! La storia mi sarebbe senz'altro piaciuta di più con un Gellert meno affettuoso, ma tutto sommato non c'è male! |