Ciao carissima S. (mi dici il tuo nome così uso quello completo?) sono ancora io, Giulia, e sono pronta a continuare questa fanfiction, che mi incuriosisce.
Dunque, in realtà oggi preferisco recensire mentre leggo, per citare più passaggi ed essere più dettagliata, quindi ti segnalerò anche gli errori man mano che li troverò. Ho notato che in questo modo riesco a scrivere di più e a non perdermi nulla.
C'è un errore nella prima frase. Hai scritto "sulla vita", mentre dovresti scrivere "della vita", perché di solito si dice "parlare di qualcuno" o in questo caso "della vita di qualcuno".
Capisco il nervoso della protagonista: anche a me dava fastidio quando c'erano quei compagni che venivano a scuola tanto per scaldare il banco e poi non facevano nulla, non rispondevano alle domande, o ancora peggio dormivano (tipo questo Parker). Io una volta mi sono addormentata in classe, lo ammetto, ma l'ho fatto perché ero sfinita, avevo problemi a casa e mi facevo il culo (scusa il termine) per studiare, e dormivo pochissimo. Ma c'è gente che proprio lo fa così, perché della scuola non gliene frega niente, e a me questo dà un fastidio assurdo.
Per fortuna, almeno, hanno un professore parecchio divertente. Beati loro! Magari i miei fossero stati così.
"la qualsiasi cosa esce dalle sue labbra": correzione "qualsiasi cosa", l'articolo non c'entra.
"leccarsi le unghia": "le unghie".
Beh, noto nella protagonista un certo moto di, diciamo, repulsione verso le regole della scuola, che impongono agli studenti di stare seduti ai loro posti, mentre il professore deve stare alla cattedra. Io avevo un professore che ci lasciava metterci come volevamo in realtà, anche seduti sui banchi o per terra, ma io non lo facevo mai. Comunque, sembra che la scuola le stia proprio stretta a causa delle regole che impone e dei compagni che, come ho già detto, non studiano, e la capisco.
"Non sono una ragazza sociale, figurarsi alla moda, parlo poco e niente e quelle poche volte che faccio sentire il suono della mia voce è per rispondere ai professori o ai quei pochi coraggiosi che vogliono intrattenere delle conversazioni con me. Non ho amici, soprattutto a scuola, non mi servono, sto così bene da sola. Tanto a nessuno interessa veramente qualcosa di qualcuno che non sia se stesso. Tutti a parlare di altruismo, di generosità, di voler bene agli altri, di pace nel mondo e di tutte quelle altre cose da voltastomaco che ti riempiono la mente con pensieri stupidi e da bambini, ma in fondo l'uomo è nato per essere egoista e tutte le cazzate che si propinano ai giorni nostri non sono altro che bugie alitate per promuovere una quieta e civile convivenza, dove è possibile."
C'è un piccolo errore anche qui: "ai quei pochi", quando invece è "a quei pochi".
Comunque, mi dispiace che la protagonista stia sempre da sola. Già ha una famiglia disastrata, in più non ha nemmeno amici, nessuno che la sostenga e che le stia accanto. Dice che sta bene così, ma sarà vero? Non è che, magari, non crede più nell'amicizia perché in passato è stata delusa? Voglio dire anch'io sto bene da sola, però vorrei qualcuno accanto che mi dimostrasse affetto. Non che io non ce l'abbia eh, ma le mie amiche sno tutte fisicamente molto lontane da me, vivono in regioni diverse, qui vicino amici non ne ho, e a volte la cosa mi pesa un casino. Alle superiori ero sempre da sola anche io, e anche in quel caso la cosa mi pesava. Per cui, quel che voglio dire è che non credo che la protagonista sia completamente sincera. Forse dice così perché vuole farsi una corazza per proteggersi dalla sofferenza che stare da sola a volte le comporta. Prima o poi si impazzisce, stando sempre da soli.
Ha risposto al professore ed è stata brava, bene, di questo sono felice.
Mi ha fatto anche male sapere che rimane sempre da sola a pranzo e che si immerga nella lettura per evadere dal mondo che la circonda. Mi spiace anche che non creda nell'amore eterno, ma soprattutto mi ha colpita questo passaggio:
""Devo resistere, devo resistere" mi ripeto per incoraggiarmi a vedere la luce infondo al tunnel, che comunque attualmente non vedo neanche col binocolo. Ma si dice che la speranza è l'ultima a morire, perciò..."
Questa ragazza probabilmente lo nasconde, ma ha dentro tanta rabbia e sicuramente anche un sacco di dolore. Se non vede la luce in fondo al tunnel significa che non ha speranza, o che comunque ne ha poca, e so bene come ci si sente. E' davvero brutta, come cosa. Nasconde la vera se stessa perché nessuno le vuole stare accanto, e al contempo allontana tutti perché è incavolata col mondo. Che situazione! Spero di aver interpretato bene i suoi sentimenti.
Derek sembra simpatico, ma ha allontanato anche lui, o meglio, lui è tato allontanato da Louis che, purtroppo, ha detto delle cose abbastanza brutte a Luna (eccolo, finalmente, il nome della ragazza! Mi piace, è dolcissimo!). E poi ci si è messo anche Liam, che le ha ricordato la conversazione di quella mattina. Okay io pensavo fosse Zayn, non so perché hahaha, ma mi sono sbagliata. Comunque, ci sono due piccoli errori quando parli di Derek che appoggia il vassoio sul tavolo di Luna. Hai scritto "accanto a mio" anziché "al mio" e poi "prende posto" anziché "prendere posto".
"in modo che gli altri non riescono più sentire": "a sentire", manca la "a".
"ormai è risaputa la mia tendenza ad evaporare quando loro sono nelle vicinanze e non per paura nei suoi confronti, ci vuole ben altro per mettermi paura, quello che non riesco a mandare giù è Liam."
Penso che sia più corretto dire "nei loro confronti", visto che all'inizio della frase ti riferisci a tutti i ragazzi. Quindi, Luna è terrorizzata da Liam, anche se tira fuori un coraggio da leonessa e cerca di non darlo a vedere. Insomma, l'ha chiamata in un modo molto offensivo, l'ha praticamente minacciata quella mattina, quindi come potrebbe non avere paura? Eppure, non so come faccia, tira fuori un coraggio che io non avrei mai, ma proprio proprio mai.
"Mi piacerebbe esserlo, sinceramente parlando, così avrei la possibilità di essere scelta tra quei pochi fortunati che riescono a farsi spedire a studiare in qualche parte del mondo scappando via da qui."
Scappare da tutto, dal mondo che ci circonda, dai problemi... tutti sognavo di farlo, prima o dopo, nella nostra vita. Sappiamo che scappare non è la soluzione, eppure vorremmo farlo perché non ne possiamo più di questa vita. Conosco bene anche questa, di sensazione, purtroppo; e la conosce anche Luna, che ha questo desiderio e, anche se non lo dà a vedere, il fatto di non riuscire, o meglio di non poter scappare, le mette una tristezza assurda, lo percepisco. (Ah, non ricordo più dove ma avevi scritto "da" (inteso come verbo) senza accento, quando invece ci va.
Ora sono terribilmente ansiosa: Liam le farà del male?
""Calma, Luna. Devi stare calma. Mantieni la maschera."
Sospiro pesantemente cercando di controllare la mia voglia di prenderli a sberle. Non gli basta più torturami, adesso si sono messi pure a molestarmi nei miei momenti di relax. Mi rode in maniera proibita il loro fottuto comportamento e mi urta ancora di più sapere di non essere in grado di cambiare le cose."
Luna indossa una maschera, lo dice anche lei, una maschera per nascondere la paura e i veri sentimenti che prova. Sono contenta che Liam alla fine non le abbia fatto niente di che, ma da quello che dice la protagonista, in passato le ha fatto del male giusto? Che rabbia mi fa! Davvero, io ci sto malissimo a sentire che ci sono persone vittime di bullismo, perché ci sono pasata pure io e so quanto faccia male, lo so anche troppo bene.
Comunque, nel resto del capitolo c'è qualche altro errore di battitura, quindi quando puoi ricontrollalo, ma non sono errori gravi, tranquilla.
Sono preoccupata per la protagonista, sono preoccupata per la sua salute fisica e psicologica. Perché non parla con i professori o con il preside di quella situazione? Ha troppa paura, forse. E come mai nessuno si rende conto di ciò che si dicono i due? Okay sussurrano, ho capito, ma qualcuno avrà qualche sospetto no? Boh, questa cosa mi lascia molto dubbiosa...
Giulia |