Ciao!
Eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino.
Permessa doverosa: è la prima volta che leggo e recensisco una storia appartenente alla Sezione "Drammatico", quindi è per me un'esperienza nuova.
Ritengo sia giusto, una volta ogni tanto, uscire dal proprio guscio e mettere un attimo da parte i fandom o le sezioni che si è soliti visitare (o addirittura quelli nei quali si è fossilizzati, nel mio caso) per provare qualcosa di nuovo.
Motivo per il quale mi sono proposta per lo scambio.
Dunque, che dire...?
L'Angst si sente, e anche tanto.
Ciò che hai narrato in questa OS, a mio parere, non ha nulla di "immaginario", nel senso che hai descritto quella che è la cruda realtà di chi vive quotidianamente con un demone maligno, ovvero il tumore.
Per "non ha nulla di 'immaginario'" intendo che, alla fine, è molto probabile che questo sia ciò che vivono veramente le persone che combattono contro un tumore (giusto per chiarire che non ti sto accusando di non aver avuto immaginazione - non so se mi spiego, aiuto, sto facendo un giro di parole immenso), e che alla fine decidono di lasciarsi andare per avere, finalmente, la pace che hanno tanto agognato.
E chissà, magari è proprio Peter Pan a prendersi cura di loro, a guidarli verso il Paradiso, l'isola che non c'è o come lo si vuole chiamare... alla fine, indipendentemente dal nome, un posto per le anime esiste, o almeno credo.
C'è un detto che mi ha sempre colpito; non ricordo a chi appartenga questa citazione, ma dice così: "Morire è il coraggio di un attimo. Vivere è il coraggio di sempre".
L'ho sempre condiviso, questo detto.
Però sono anche del parere che ognuno sia libero di fare la propria scelta e sì, alcune volte essere egoisti per se stessi è la cosa migliore.
Ed è proprio ciò che ha fatto la protagonista: ha scelto di andarsene con Peter per non soffrire più, per trovare finalmente pace, per essere libera.
In fin dei conti, la vita, per quanto brutta e difficoltosa potesse essere... era la sua. Aveva, dunque, tutto il diritto di compiere la scelta che riteneva migliore per se stessa.
Era consapevole che, con la sua morte, in molti avrebbero sofferto; allo stesso tempo, però, è proprio nella morte che ha trovato una nuova vita, dove quel demone malvagio non l'avrebbe raggiunta.
Di questa OS ho apprezzato tutto e ho trovato la lettura piacevole (nonostante la pesantezza del tema): ogni momento è stato descritto molto bene e in maniera dettagliata, ma senza insistenza, cosa che ritengo sia importante.
Sono riuscita a raffigurare ogni istante nella mia mente grazie anche al tuo stile di scrittura: semplice ma non banale (il che è una cosa molto positiva), scorrevole e grammaticalmente corretto (ho notato solo qualche errore di distrazione ma nulla di grave, non ti preoccupare).
Un'altra cosa per la quale vorrei lodarti, è l'utilizzo della prima persona: ammiro molto chi riesce a scrivere in prima persona in quanto io ho alcune difficoltà con questo stile, motivo per il quale scrivo sempre in terza persona (sembra una cosa banale, ma non lo è: è sempre bello trovare qualcuno che riesce a fare qualcosa nella quale tu sei "impedita", è un buon modo per imparare).
Complimenti, davvero, è stato un piacere leggerti!
Alla prossima,
Jill ~ |