NB: ti avevo lasciato questa recensione con un altro profilo, ma, visto che sto per cancellarlo, la riposto con questo profilo in modo che non vada perduta.
Ciao!
Mi sono resa conto solamente leggendo le note di essermi spoilerata un film che desideravo vedere, ma devo ammettere che ne è valsa la pena perché questa storia composta di tre drabble mi è molto piaciuta. Penso che scrivere una drabble sia una cosa davvero ardua perché, con un numero davvero limitato di parole, si deve scrivere una storia di senso compiuto e che deve trasmettere un messaggio e delle emozioni precise al lettore. Tu sei stata davvero molto brava perché sei riuscita in questo obiettivo con tutte e tre.
Ho apprezzato molto infatti la tua decisione di voler descrivere lo stesso fatto con gli occhi, i pensieri e le emozioni di tre personaggi diversi. È una scelta che è trovato molto interessante. Effettivamente qualunque fatto può essere vissuto in maniera differente dalle persone che sono presenti mentre accade e a ognuno scaturisce emozioni diverse, tanto che, se sentirai i racconti di ognuno, può sembrare che non stiano parlando nemmeno dello stesso fatto.
I protagonisti di queste drabble sono Albert, Anna e Henri.
Albert sta piangendo mentre gli esce del sangue dallo zigomo, ferito a causa di dei colpi ricevuti dai soldati.
Anna osserva attentamente nella speranza di trovare il figlio che a perso, mentre la sua mente, terrorizzata, pensa a quelli che ha lasciato a casa, chiedendosi che cosa ne sia di loro.
Henri invece prova tanta rabbia verso tutto e tutti e stringe la spalla di sua madre mentre anche lui cerca con lo sguardo suo fratello.
Ho apprezzato molto la scelta di scrivere di ognuno in modo separato, utilizzando persino uno stile grafico e un’organizzazione differente per differenziarli meglio. Ogni pezzo è ben scritto e descrive perfettamente quello che i personaggi stanno provando, tanto che il lettore riesce benissimo a immedesimarsi con tutti e tre. Più di una volta in vita mia, mentre vedevo film o leggevo libri che parlavano dell’arrivo nei campi, mi sono cercata di immedesimarsi e ogni volta non ho potuto fare a meno di trattenere le lacrime tanto quei pensieri mi terrorizzavano.
Devo ammettere di aver sorriso un po’ amaramente quando, alla fine della storia, Anna e Henri riescono finalmente a trovare Albert e si abbracciano tutti e tre stretti. Purtroppo, dalle testimonianze che ho sentito o letto, quando le famiglie, all’arrivo nei campi, si separavano per un qualsiasi motivo, era davvero arduo, se non impossibile, ritrovarsi. Mi sembrava una cosa un po’ irrealista, ma, quando ho letto che la storia è ambientata a Darcy, ho cambiato idea. Darcy non era un campo di sterminio, ma uno di raccolta molto più piccolo, quindi era davvero molto probabile che Anna potesse ritrovare suo figlio. Nonostante lo spoiler, ho fatto davvero bene a leggere le note XD
Spero di leggere presto qualcos’altro di tuo perché mi è piaciuto molto come scrivi. Sei stata proprio una bella scoperta.
Alla prossima,
Sharpey
(Questa recensione partecipa all’iniziativa ‘10.000 recensioni in un anno’ indetta dal ‘Giardino di EFP) |