Recensioni per
La ragazza con lo zaino a fiori
di Freeshane

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
15/07/18, ore 02:04

Ciao, sono qui per l’ABC delle recensioni. Prima di tutto volevo chiederti scusa per il ritardo, ho avuto molti impegni e ci tenevo a dedicare a questo tuo racconto il giusto tempo e la giusta attenzione, sapendo quanto sia importante per te. Tuttavia, ci tengo a specificare che lascerò da parte qualunque personale correlazione tra autore e storia e mi limiterò a concentrarmi solo su quest’ultima, al di là del peso emotivo che possa portare con sé come diretta esperienza personale. Insomma, la valuterò come una lettrice totalmente estranea all’argomento, che grazie alle vicende da te narrate si approccia per la prima volta a questa questione delicata.
Non è facile mettere bandiera neutra ad un simile racconto per diverse ragioni, prima tra tutte che le tematiche delicate mi portano a sentirmi in colpa nel valutare troppo duramente certi dettagli, eppure devo.
Partirò dagli aspetti meramente tecnici:
-fin dall’inizio ho riscontrato una consecutio temporum discontinua, la narrazione si apre al trapassato prossimo per poi scivolare nell’imperfetto, mischiarsi al presente e inciampare nel passato remoto. Questa discontinuità narrativa non permette di inquadrare il tempo della storia. Inizialmente pensavo che il tutto fosse raccontato da Claire dopo aver concluso l’esperienza, poi mi è apparso che la vivesse sul momento, con sbalzi costanti che non permettono di chiarire una linea temporale e sono errori abbastanza gravi (in caso di dubbi, privatamente posso elencarti gli eventuali errori che mi sono appuntata);
-capita sovente che le frasi siano spezzate da troppi punti, anche quando sarebbe necessaria la virgola, e non parlo di questioni di stile ma di veri e propri errori;
-Sono presenti numerose ripetizioni, soprattutto legate agli stati d’animo, senza una ricerca di variazione d’immagini. Con questo intendo che una narrazione semplice è efficace, ma ripetitiva finisce con l’appiattire le emozioni dei personaggi che diventano stereotipate. Per intenderci, quando stanno male hanno sempre tutti le lacrime agli occhi, esprimono il dolore nella medesima maniera, nessuna reazione distintiva o caratterizzante che diversifichi i protagonisti tra loro;
-le preposizioni sono quasi sempre tutte sbagliate quando le utilizzi per esprimere stato in luogo, moto a luogo o qualunque altro complemento. Anche qui gli esempi si sprecano: “Puntare nelle”, “farsela a corsa”, “assieme la mamma”, “davanti la nostra cioccolata”, “sulla bocca dello stomaco”;
-quando il tempo al passato remoto termina in -i, vedi sentire, utilizzi sempre la terza persona singolare invece della prima, “sentì” invece di “sentii”;
-ci sono verbi traslati dal loro significato primario, come “esordì dalla cucina”. “Esordire” significa dare “inizio ad un discorso”, non “uscire dalla cucina”. Sarebbe una svista separare il verbo dal dialogo a cui si riferisce se non avessi aggiunto “disse” successivamente, lasciandomi intuire che “esordire dalla cucina” era ciò che intendevi usare con valore di “uscire dalla cucina”. Ci sono altri esempi, il più frequente è “intenta”;
-c’è qualche congiuntivo qua e là che merita uno sguardo;
-mischi spesso avverbi di tempo presente con azioni passate, o avverbi di tempo continuato con modi verbali puntuali. “Mentre” non può andare con il passato remoto, così come “ora” non può riferirsi al passato;
-è capitato che sostantivassi i verbi invece di utilizzare il sostantivo esistente, o che utilizzassi un aggettivo estraendolo da un verbo anziché usare la forma aggettivale corretta esistente. È difficile spiegare questa cosa, prendendo un esempio, “segno di arresa” invece di “segno di resa”. Altre volte hai utilizzato modi di dire o comunque forme standard cristallizzate nella lingua italiana in modo errato.
 
Ci sarebbero altri piccoli errori, ma nell’insieme direi di aver concesso anche troppo spazio alle questioni tecniche. Ora, vorrei concentrarmi sulla storia in sé. La trama di base è interessante, non è un argomento che si tocca volentieri a causa delle controversie che si trascina dietro e quindi ho apprezzato molto il coraggio che hai avuto di parlarne. Tuttavia, proprio per l’importanza che ha, mi aspettavo più introspezione, più cura nella caratterizzazione dei personaggi e dell’ambiente in cui si muovono.  Il tutto è trattato in maniera sbrigativa e superficiale, spesso ho trovato le note con le tue riflessioni più profonde e sentite dei pensieri della protagonista. Non essendo io mai stata obesa non so come ci si possa sentire, ma quando leggo un racconto mi aspetto di riuscire ad immedesimarmi nella protagonista per poterla comprendere. Insomma, avrei dovuto riuscire a sentirmi grassa e a provare il dolore di questa condizione. Purtroppo con Claire non è successo, comprendevo le ragioni del suo vittimismo ma non ne sentivo l’emotività. I dialoghi mi sono sembrati forzati, così come le situazioni, non perché non siano possibili ma perché i personaggi, essendo eccessivamente indefiniti, non sembravano muoversi di propria volontà, solo secondo la volontà della convenienza dello scrittore. Il tutto è riuscito quindi piuttosto rigido, ingessato, poco credibile. Liv è forse il peggiore tra tutti i personaggi: non solo la sua comparsa non lascia nulla al lettore, la sua amicizia è così rapida e inconsistente da non permettere di provare alcuna sensazione di separazione e il suo cambio di personalità del tutto insensato, proprio perché privo di basi e presupposti, fa storcere il naso. Alex le tiene testa in quanto a inconsistenza: poteva essere un buon personaggio, complessato e problematico, con serie difficoltà, ma non bastano due righe di osservazione della protagonista a dargli spessore e comunque ci sono atteggiamenti troppo incoerenti che lo rendono strumento e non protagonista.
Spero di aver detto tutto e di non averti offesa in alcun modo. So che sono prolissa nel segnalare ipotetiche imprecisioni, ma la mia è solo passione e posso giurarti di aver letto il tutto con attenzione e dedizione. Con una bella revisione e qualche accorgimento, l’idea è molto interessante e credo che, scavando più a fondo nella tua esperienza personale e rischiando di esporre magari di più i tuoi dolori e le tue amarezze del passato, potresti dare più nitidezza al tutto, ma ovviamente qui entriamo in un ambito privato che non mi riguarda e di cui non ho assolutamente il diritto di parlare. È stato un piacere leggere la tua storia, spero che la sistemerai e comunque continuerò a leggerla per vederne i progressi.
Un abbraccio