Recensioni per
Non ne ho colpa
di Ely_Pommy

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/03/18, ore 23:36

"La parola alle armi" citando un narcotrafficante colombiano di un film che visionai tanti anni e di cui non mi sovviene il titolo.
Ciao Ely, l'originalità non ti manca, ed anche stavolta hai fatto "centro".
"I cannoni hanno fatto bang!" (cit. 833) ma in questo caso uno solo nello specifico e il proiettile non si è certo "sprecato" o "risparmiato".
Veramente i proiettili sarebbero due ma su questo ci arriverò dopo.
Devo dire che questo narrare seguendo due schemi, cioè la personificazione del proiettile di cui effettivamente è stato concepito per non avere pietà (ovviamente dipende dalla mia mira di colui che lo fa "partire") e l'ultimo confronto tra Lui e Lei l'ho trovato pratico e funzionale.
Si va direttamente sulla "scena del crimine" senza troppi complimenti e a livello balistico la polizia facilmente riuscirà in seguito a tracciare il colpo, anzi i due colpi (considerando il "collega") che hanno reciso due vite umane.
L'amore uccide? Ebbene sì, in questo caso qualcuno darà una "mano." anzi, basterà un "dito".
Un racconto globalmente degno di nota, punti di vista alternati più che bene e un finale drammatico... per tutti!
Anche stavolta, vai direttamente al sodo e mi piace così, con "Non è ho colpa" (titolo perfetto del resto un proiettile non parte mica da solo) non aveva senso allungare il brodo, anzi in questo caso "oliare" ulteriormente, l'importante è l'originalità e la cura in cui hai strutturato la storia e i personaggi.
Brava e buona notte!

Nuovo recensore
14/02/18, ore 20:02

Ciao! Storia molto interessante. La scena in sé non è eccessivamente originale, né i dialoghi sono particolarmente "profondi", ma ho apprezzato tanto la scelta di adottare il punto di vista di un proiettile. È una cosa che non mi era mai capitato di vedere prima e mi è piaciuta.
Ho apprezzato in maniera particolare, nell'ultimo paragrafo, la riflessione del proiettile che dice di non essere lui il cattivo né l'artefice, ma soltanto l'esecutore forzato. Lo stesso principio si può applicare a tante altre cose, tante altre invenzioni umane che di per sé altro non sono se non strumenti. È una cosa che ho sempre pensato anch'io. Né il male né il bene sono insiti nel mondo, è il modo in cui noi ci approcciamo al mondo a definirne l'esistenza.
Grazie per questa storia :)
P.S.: Mi è stato consigliato di leggere le tue storie da parte di un'autrice il cui nickname qui su EFP è Not_only_fairytales. Ci tenevo a segnalarlo.
(Recensione modificata il 14/02/2018 - 08:05 pm)

Recensore Junior
05/02/18, ore 19:29

Davvaro un piccolo capolavoro! Breve, ma capace di strapparti il fiato, per poi restituirtelo alla fine, dopo avere svelato l'identità del misterioso osservatore.