Ah, i riti di iniziazione maschile. Dato che, per gli uomini, non esiste alcun menarca a fare da spartiacque tra la fanciullezza e la pubertà, qualche genio ha supplito a tale carenza inventando un'altra e più piacevole maniera. 
Non ce lo vedo, Aiolos, a guardare orgoglioso il fratellino che se ne va a donnine (od omini); a mio parere, Milo veste i panni di accompagnatore molto meglio di quanto non avrebbe fatto Sagitter – o Shura: sono propensa a credere che, piuttosto, Capricorn si sarebbe offerto volontario per "iniziare" Aiolia personalmente. 
Ottima l'interpretazione di Camus, e della sua reattività emotiva pari a quella di un procione morto. Fossi stata in lui, però, avrei visto di pessimo occhio il binomio Milo-porto ...  

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Ambasciator non porta pena... Come no. Tanto per rimanere sul Manozni, qui Camus è bastonabile, bastonabilissimo. Chapeau per l'aplombe di Shura.
Questa drabble sa essere terribile, come il blu di acque troppo profonde per essere sondate.

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Ahi ahi ahi. Quanto fa male, povero Shura! Già innamorato o no il pensiero di Aiolia tra le braccia di qualcun'altro gli fa un male fisico, porello! Comunque questa cosa del porto come luogo di rito di passaggio per i cavalieri pischelletti in tempesta ormonale è un headcanon che dovrebbe essere scritto e certificato da qualche parte. Menzione speciale per questo Camus un po' uccello del malaugurio, un po' consolatore riluttante, e per lo splendido Milo nelle vesti di chaperon. Ma quand'è che i nostri piccioncini riusciranno ad essere felici?

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