Aei riuscita a rendere perfettamente lo stato d’animo di chi si trova nella situazione di dover combattere una malattia debilitante senza poter avere la certezza di riuscire a debellarla definiticamente: la paura per il oroorio futuro e l’angoscia per l’angoscia di riflesso generata in chi ti vuole bene ed è tendenzialmente impotente. In questo momento le semplici parole di confronto di suo padre per James sono il miglior balsamo possibile; sentire di avere qualcuno che tiene a te, ti è vicino e ti può sostenere e rincuorare nei momenti di scoramento è la medicina più imortante. |
La ritardataria c'è. Che genitori fantastici Sumire e Jimon! Che belli i confronti, separati, con i loro (e anche nostri) gemelli. La mamma ha detto una delle frasi più belle a Jason: "Non devi cercare di essere perfetto, perché nessuno lo è". La penso esattamente come lei: la perfezione non è di questo mondo (è una delle ragioni per cui sono una nemica giurata delle Mary sue), e Jason non deve cercare a tutti i costi di sostenere da solo il dolore per la malattia e la sorte di suo fratello. Mi piace molto il modo semplice che ha Sumire di confrontarsi con suo figlio, spiegandogli la metafora della convivenza col terremoto e quella del videogioco. Altrettanto, mi piace il confronto fra il papà e James, lui che lo assiste nel lavoro per non pensare alla malattia e che lo paragona a Supermario (che bei tempi! Circa un paio di settimane fa ho rivisto il film.con Bob Hoskins). E Jimon che dice a suo figlio: "Non permettere a LUI (il malaccio) di spegnere i tuoi sorrisi". Infine, Dorajaki per tutta la famiglia. Chissà quanto saranno buoni! Doraemon ne va ghiotto. Io ho anche la ricetta scritta, ma non ho ancora provato a farli. I dolci, purtroppo, ancora non li ho reinseriti 😥. |
Eccomi qua, Darling, sempre in ritardo, ma sempre presente. ♥ |
Ciao cara! :) |