Ciao!
Finalmente, forse, posso dedicarmi alla tua storia. Come sai, ho da poco finito di valutare un contest, quindi mi trovi ancora con le mani calde. Quando recensisco, mi piace commentare ogni aspetto di una storia, da quello più tecnico a quello più emotivo.
Credo che tu sappia che conosco solo il telefilm, quindi è su quello che ho visto là che commenterò trama e personaggi. Inoltre, ho deciso che ti lascerò una recensione "cronaca" commentando a caldo i POV singolarmente, in modo da non dimenticare nessun passaggio. Alla fine, il parere generale su questo prologo.
Il primo pezzo, il POV di Jon per intenderci, ha solo due difetti: l'uso pesante della d eufonica che conferisce al testo un suono spezzato, zoppicante secondo me (ti consiglio di usarla solo tra vocali uguali) e la punteggiatura all'interno dei dialoghi (il vocativo va sempre separato in un inciso). Per il resto, posso solo complimentarmi per la tua scrittura. Mi avevi detto di non amare in modo particolare le descrizioni, eppure qui ce n'è una che apre il prologo, tra l'altro molto ben resa, perché sei stata capace di soffermarti su quei dettagli che fanno contesto alla storia. Hai saputo ricreare le attività quotidiane del luogo e le hai esaltate; in questo modo il lettore viene subito immerso nel clima della storia. Ed è un clima rigido, che si sta preparando a un tipo di guerra che nessuno conosce o a cui è preparato.
E abbiamo Jon - caratterizzazione molto ben resa - alle prese con il suo nuovo ruolo. Hai posto l'accento sulla sua nuova condizione, sui suoi primi passi e sul suo disagio. Ma la forza di questo personaggio - anche se a volte si perde nell'autocommiserazione - è proprio quella di saper reagire al momento giusto. A dispetto dei suoi dubbi o dei suoi pensieri, lui sa come mostrarsi agli altri. E Davos questo lo sente. (Mi hai fatto venir voglia di riguardare le ultime due stagioni*^*)
Mi è piaciuto il sarcasmo sibilino di Baelish, il modo adulante e allo stesso sfrontato con cui si rivolge a Jon. Mi ha ricordato il modo con cui parlava a Ned. Mentre devo dire che mi ha un attimo confuso Sansa. Mi sembra di capire che tu voglia puntare sulla coppia Jon/Sansa (forse mi sbaglio), e per far questo ti serve una Sansa più aperta e che si confida con Jon, eppure questo, al punto in cui è arrivato questo personaggio, mi è parso lievemente OOC. Non è un tratto marcato, ma io l'ho trovato un momento estraniante. Sansa parla poco, e ancor meno mostra dei suoi sentimenti. E' fredda e rigida, POSATA. E' vero che Jon, per quello che lei sappia, è l'unico legame vivo con la sua famiglia, però è pur sempre Jon.
Ma ovviamente io parlo dal mio punto di vista personale.
Devo dire che l'idea di Arya che manda l'avviso a Grande Inverno (non mi sembra che nella serie accade, o forse mi sbaglio) mi è piaciuto moltissimo. Lei fa gli onori a Jon, l'amato fratello, e lo avverte dei servigi resi alla causa, anche se è soprattutto la vendetta ciò che la muove.
A questo punto della recensione, devo ancora leggere il resto della storia, ma secondo me come prologo questa prima parte poteva bastare. Ti dico questo, perché di solito il prologo deve avere la capacità di puntare dritto al punto, attirare l'attenzione del lettore, e concludere un prologo in una fic che vuole porre l'accento sul punto in cui decide di cambiare la trama originale con la lettura del messaggio secondo me sarebbe stato perfetto. Avrebbe gasato il lettore in vista del primo vero capitolo.
Nel secondo POV, ho notato gli stessi errori del primo, in più c'è anche il fatto che i pensieri del personaggio prima gli esprimi in corsivo e poi tra virgolette come per i discorsi diretti. Per coerenza nello stile, devi adoperare sempre lo stesso metodo, e io in questo caso consiglierei il corsivo in modo da non conformare i pensieri ai dialoghi.
Ah, a meno che tu non voglia esprimere un accavallarsi di più persone che parlano all'unisono, ricorda di andare a capo ogni volta che è un nuovo personaggio a parlare. Inoltre ti vorrei far notare questo:
“Ho visto Walder Frey pochi giorni fa e stava benone” osservò “come è potuto morire?” Qyburn lo fissò.
“L’hanno trovato con la gola squarciata, mio signore, pare che qualcuno gli abbia anche servito i suoi figli in pasto.” -> La prima battuta è di Jaime, quindi il pezzo in cui dici "Qyburn lo fissò" va messo a capo insieme alla battuta in cui è questo personaggio a parlare. Si tratta di piccoli espedienti per aiutare il lettore a orientarsi tra gli scambi di battuta. Mentre, quando è lo stesso personaggio a parlare e in mezzo ci infili gesti di altri va bene, perché esprimi contemporaneità tra ciò che dice l'uno e ciò che fa l'altro mentre quello parla.
Anche qui, ho trovato una disparità di IC tra il personaggio maschile e quello femminile. Parto però facendoti i complimenti per come hai gestito il personaggio di Qyburn: portatore di notizie discutibili, ma nella voce il miele. Non avresti potuto esprimere meglio la sua caratterizzazione. Sembra un "corvo del sud", e so che questa definizione sembra un paradosso, ma nella mia mente rende bene l'idea di questo personaggio: è scaltro, subdolo, ha trovato un posto comodo tra le sottane di Cersei e sa come sfruttarlo. Non è il tipo da nascondere segreti, non alla sua regina secondo me, eppure ha quei modo adulatori con un'impronta macabra che mi affascinano. Il suo mestiere perverso lo rappresenta meglio di ogni altra cosa. Lui può permettersi di essere viscido e inquietante, e comunque rimanere con la testa sopra le spalle. Sembra quasi un bambino che ama giocare: finché gli dai giochi, lo fai felice. E' un personaggio che si potrebbe dire accontentarsi di poco...
Jaime e la sua lotta con una morale che a volte non lo rappresenta al meglio agli occhi degli altri mi piace, perché è lo Jaime che ho imparato ad amare e a comprendere. E' un uomo di passione, un guerriero che ama mettersi alla prova ma che fuori dal campo di battaglia è ancora un bambino con molte paure. Non è il tipo di personaggio che cerca una posizione di riguardo all'interno della famiglia, io non lo vedo come un leone che cerca oro e potere, ma più sfide e onore. Forse, in alcuni casi, un onore discutibile visto per chi combatte, ma io vedo in lui fedeltà alla famiglia. Inoltre è uno dei pochi che "non spreca vite".
E veniamo a Cersei. In una sola frase credo di poterti dire cosa non mi ha convinto di lei: è troppo focosa e irascibile. Troppo diretta nei suoi piani. Secondo me, lei ha atteggiamenti più che d'oltraggio di disgusto. Lei non urla e non strepita, lei fa una smorfia e ringhia a denti stretti, in sibili che fanno paura. Il tuo modo di farla muovere è troppo esagitato, secondo me.
La prima cosa che mi salta di nuovo all'occhio è la lettera di Cersei: ancora una volta non sento la sua "voce" in quelle parole. Cersei è una donna diretta, ma è anche stata educata a parlamentare, ha passato la vita a corte e sa come rivolgersi alle persone. Ha imparato come creare un certo effetto con le parole. Quelle che rivolge a Jon sono troppo... come dire... ingenue per una donna come lei.
E ancora, le lacrime di Sansa per Margaery... no, non credo. Dolore, sofferenza, ma non lacrime, soprattutto se a lungo. Uno sfogo di pochi attimi subito soppresso, questo lo potrei anche immaginare, ma un pianto dirotto come avrebbe fatto la vecchia Sansa no.
Un altro errore è stato far parlare con lingua minacciosa Baelish davanti a tutti. Baelish naviga per mari bui, poco affollati, intreccia e pianifica attentamente con piccoli gruppi di persone. Non minaccerebbe mai apertamente Jon davanti ai suoi più fedeli uomini.
e sabbiamo che dovresti essere tu la regina, non quel bastardo-> sappiamo.
Arrivando qui, penso che il POV di Jaime e quello di Sansa sarebbero stati perfetti per formare il primo capitolo, poiché si vedono i primi piani prendere forma e le prime mosse su cui poi si baseranno le mosse successive. Secondo me, ha bilanciato male questo capitolo, hai avuto troppa fretta di mettere tutto insieme e non hai impostato il taglio. Nel senso: che scopo ha questo capitolo? Immettere nella storia come fa il POV di Jon? o un primo passo nei piani dei due fronti, come fanno il POV di Sansa e Jaime? Ogni capitolo, seppur unito agli altri da coerenza di stile e trama, deve avere un proprio carattere.
Detto questo, mi piace il fatto che Sansa abbia ricucito l'arazzo di famiglia, così come trovo molo ben ponderati i suoi pensieri, soprattutto la considerazione sul lupo. La battuta di Tormund poco mi convince, ma nell'insieme potrebbe anche starci.
Vedo che in entrambi i POV - questo e il precedente - lo spirito decisionale è molto diretto e avventato, mi aspetto più accortezza e ponderazione da personaggi come Cersei e Jon. In generale, credo che tu sia molto brava nell'introspezione dei personaggi e nei punti in cui la trama e i loro movimenti si avvicinano di più a quelli nella storia, ma che un po' di perdi e ti allontano quando ti trovi nei punti più "originali" della storia, ovvero i dialoghi.
Arya che si protegge la testa e chiude gli occhi, senza combattere... o forse era un modo per dire che si preparava a combattere ascoltando i suoni dei lupi? E' un ambiguo questo passaggio, ma forse sono io che non ho capito cosa volessi trasmettere. Il gesto di ripararsi il viso con le braccia mi sembra più di una persona che si arrende e si spaventa che di una che si prepara a combattere. E Arya combatte sempre!
E ora arrivo al commento generale!
In effetti, le tre scene madri sono praticamente le scene che abbiamo visto nella serie, solamente rivisitate. Soprattutto mi ha stupito il fatto che Nymeria si mostri ad Arya dall'alto di una roccia... non è lo stesso modo della serie? Questo per dire che persino alcuni particolari combaciano, come lei in ginocchio, per esempio.
Questo non è del tutto un male, perché ti permette di fluire dentro e fuori dal telefilm, in modo da operare direttamente sulle scene che conosciamo e di iniziare l'opera di cambiamento, cosicché dopo immagino diventi più personale la storia, seguendo una nuova trama.
Nel complesso è stata una lettura piacevole, scorrevole. A tratti mi è parsa correre, soprattutto nei momenti di alta tensione, come se affrettassi le scene ad arrivare subito al punto che ti interessava di più. Il lessico è molto semplice, a volte non si adatta bene ai personaggi (vedi Cersei o Baelish) e perde un po' di quella capacità di calarti nel contesto "medievale" della storia. Quello che ho apprezzato di più sono stati la descrizioni iniziale e il personaggio di Jon.
Confermo le mie parole sulla spartizione del capitolo: per ciò che mostrano, sono tre in uno, e questo toglie un po' di "compattezza" al lavoro finale.
Vedrò di leggere il prossimo capitolo, quando lo pubblicherai, per farmi un'idea più precisa del tutto.
A presto! |