Recensioni per
Sposami, Sigyn
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/12/18, ore 21:10

Le letture sono di una fluidità impressionante. Passi da un punto di vista a un altro con maestria, non facendo pesare il cambio del punto di vista/pensiero, ma facendo sì che si abbia uno sguardo a 360°. Non è una dote di tutti e ti faccio i miei complimenti.
Parliamo anche delle scene descritte con cura e non finendo mai sul volgare? O della minima speranza che Loki da a Sigyn o di Thor che gli propone un accordo per liberarlo dalla sua prigionia e ridargli la libertà?
Hai condito il tutto dosando le parole, le pause, tutto, davvero! Stupenda la scena finale dove il vestito diventa verde, come gli occhi di Loki, come a ricordargli la promessa fatta.
I miei complimenti
missredlights

Recensore Master
04/12/18, ore 20:25

Stavo quasi per mettermi a contare quanti "Solo che" hai messo nel testo, poi però me ne sono fregata e sono andata avanti nella lettura. Anche perché, tutti quei solo che sono dei fili conduttori fra un punto di vista e l'altro, tra un paragrafo e un altro. Tanti piccoli collanti per qualcosa di più rande, una storia in questo caso.
Sigyn l'amo sempre di più dai tuoi racconti e mi dispiacerebbe parecchio se quella della Marvel (quando sarà e se sarà) non fosse così, anche perché le stai dando consistenza, corposità, una personalità tutta sua. Di pari passo amo il tuo Loki. Perfettamente lui in tutto e per tutto. Dai gesti, dalle parole, dai pensieri. Stupende alcune metafore che hai utilizzato, specie quella del lupo privato della libertà o di come si bramino cose che non abbiamo.
Passo al capitolo successivo perché non riesco a farne a meno.
missredlights

Recensore Master
20/09/18, ore 17:35

Evviva, ho finito anche questo capitolo! Vediamo di recensirlo subito, così non mi dimentico quel che ho letto... forse. Dunque, veniamo a noi. Alla fine Loki lascia andare le esitazioni e bacia Sigyn e a questo punto, che loro lo vogliano o no, che l'abbiano previsto o meno, entrambi sono perduti. E boh, cioè, non so che dire, se non che mi è davvero piaciuto moltissimo come hai descritto la scena, che forse questo è stato il primo capitolo da un po' di tempo a questa parte che non ho dovuto rileggere ventordici volte. La descrizione della scena l'ho adorata: innanzi tutto, non sei stata volgare, il che, credimi, è raro, specie se leggi fanfiction in inglese come la sottoscritta. E poi sembra di essere con Loki e Sigyn, (nelle loro teste, intendo, non pensare male :P ) percepire i loro pensieri e le reazioni istintive scatenate dalla presenza dell'altro. Insomma, di parole per commentare ne ho poche, ma credimi, ho apprezzato ogni virgola. E poi, si vede che è molto introspettiva e io adoro le cose introspettive. Mi è piaciuta da morire la confessione di Sigyn, quando dice a Loki che non può, ma soprattutto che non vuole amare l'uomo che le è stato destinato, la sofferenza di entrambi è palese e amo le loro reazioni a tutta la situazione: lui che non si rassegna a non poter fare di tutto per averla e lei che lo asseconda come generalmente non farebbe mai. Si bramano talmente da non riuscire a lasciarsi andare, lei in particolare. E no, finché non l'hai detto, non avevo capito che la prima volta erano rimasti vestiti, sono veramente scema, vabbé. Forse perché ero talmente presa a leggere dei loro sentimenti che non ho fatto caso a questo dettaglio, in quel momento non era importante. Come per Loki e soprattutto Sigyn non è così importante il tempo che scorre, contano solo loro e i reciproci sentimenti. Ma il tempo è brutto e cattivo e prima o poi anche loro devono farci i conti, nella persona di Thor...che lo so che non è il Dio del Tempo, ma proprio perché ne è passato parecchio, Thor si è reso conto che qualcosa non andava e ha indagato, scoprendo i due amanti. E dimostrando di essere legato alo fratello nonostante tutto, proponendogli di coprirlo senza che lui glielo abbia chiesto, forse per interesse, come ritiene Loki, forse solo perché sono fratelli, questo non ci è dato saperlo. Come non ci è dato sapere, come mi facevi notare prima, la reazione di Sigyn alla scoperta che Loki le ha affidato i suoi colori, rendendola "sua". Visti i sentimenti di lei e la promessa che si sono scambiati, sembra scontato che lei indossi quel vestito accettando di appartenergli. Ma è anche vero che chissà quanto dovrebbe aspettare. E forse la metterebbe troppo in difficoltà indossare così palesemente i colori di uno che non è suo marito, dato che ora è sposata. Quindi può effettivamente scegliere, e mi piace che ci lasci la possibilità di immaginare quale sia stata la sua scelta finale :)
Bene, come direbbe una nostra conoscenza comune, spero di aver detto tutto xd.
Alla prossima :)

Recensore Master
20/09/18, ore 00:00

Dunque, dunque, cominciamo sta recensione prima che tutto quello che ho letto mi vada via dalla testa. Intanto, confermo quello che ti ho detto prima: questo capitolo l’ho ricominciato tre volte. Ora che ci penso, in realtà, è una cosa che mi capita in generale con i testi lunghi, ad un certo punto mi interrompo, poi chiudo tutto e la volta dopo sono costretta a ricominciare da capo. Mi era successo anche con la storia di un’altra ragazza, di cui non farò il nome. Oggi invece, sono fiera di me stessa perché finalmente sono riuscita a finire di leggere e posso cominciare a dirti quello che penso di questa prima parte della tua storia. Partiamo dalla situazione iniziale: mi sembra assodato, ormai, dopo aver letto alcune fanfiction, che al tuo Loki piaccia fare casino, mi sbaglio? Xd E stavolta gli è piaciuto talmente tanto che si è fatto perfino mettere in galera a vita. Però sembra che non gli importi più di tanto, è già riuscito a far girare le cose come vuole lui. E in effetti, alla fine, che gli cambia? L’unica differenza è che deve restare recluso, ma per il resto ha tutte le comodità, anche maggiori di quelle concesse agli altri prigionieri. E ha trovato il modo di farsi notare anche in quel frangente, mettendo in scena quello spettacolino con Sigyn che, all’inizio forse involontariamente, asseconda questo gioco, prestandosi ad interpretare il ruolo di oggetto del desiderio, ritenendola una cosa del tutto innocente. Ma è evidente, dalle tue parole e dai loro pensieri, che entrambi abbiano fatto i conti senza l’oste e che quello che inizialmente era un gioco, è diventato qualcosa di più, cui specialmente Sigyn non riesce a rinunciare e a cui attribuisce più importanza che a qualsiasi altra cosa. Più, addirittura, della promessa di fedeltà che lei ha fatto a questo Theoric (sto recensendo a memoria, senza la storia sotto, ho scritto giusto il nome? Boh) che ha promesso di sposare. E a nulla valgono le esortazioni di Frigga, che cerca di spingerla a restare fedele a se stessa e e a mantenere la promessa che ha fatto: l’unica persona cui Sigyn riesce a rimanere fedele è quella ceh ha rapito il suo cuore. Dal canto suo, Loki, prima fa il duro e il dio tutto d’un pezzo, poi anche lui, inevitabilmente, finisce per soccombere alla forza dei sentimenti che inizia a provare per Sigyn e quello che inizialmente era un gioco diventa una questione di principio e un desiderio incontenibile di avere per sé la donna per la quale ha scoperto di provare un desiderio potente, al punto da spingerlo a scappare dalla prigione e a convincerla a tradire i suoi ideali chiedendola di concedergli una notte insieme, richiesta alla quale, dopo qualche esitazione, Sigyn accondiscende, rendendosi conto che non farlo significherebbe tradire innanzi tutto se stessa. E a questo punto, sono curiosa di leggere l’epilogo di questa storia, prometto che se domani la cap non scoccia mi ci dedico come si deve.
Alla prossima :)

Recensore Master
20/08/18, ore 13:36

Sto decisamente invecchiando: ero convinta al cento per cento di aver recensito il secondo capitolo di questa storia... cosa che probabilmente ho solo immaginato di fare. Ops.
Rimedio ora.
Parto col dire che generalmente non amo il genere puramente erotico e concludo dicendo che in questo caso l'ho apprezzato in ogni suo singolo passaggio e sfaccettatura. Sì, perché tu non hai descritto semplicemente un rapporto, ma hai composto l'insieme dei mille atti che lo formano, tutti orchestrati perfettamente, mai fuori luogo e sempre pregni di emozione. Sei sempre riuscita a mantenere un'estrema delicatezza descrittiva, ottenendo comunque un risultato innegabilmente sensuale e coinvolgente. Scrivere scene simili con tanta grazia, emotività e chiarezza è talento di pochi. E tu ce l'hai, senz'ombra di dubbio.
A parte ciò, ho molto apprezzato la ripetizione di quei "solo che" sempre perfettamente collocati, che creano delle "tappe" per il lettore sino al finale. E che finale. Sai già che sono un'estimatrice dei finali aperti, quindi non posso non lodare la scelta di utilizzare questa soluzione narrativa, che si ricollega in modo magistrale col titolo, lasciando un senso di "sospeso" ben tangibile che permea l'intero brano.
Non mi dilungo sullo stile: chiaro, ricercato ma mai pesante e qui particolarmente fluido: ormai sai che lo apprezzo e ammiro, qualunque sia il genere in cui ti cimenti.
Potrei continuare a blaterare per ore (sai che potrei farlo), ma credo che finirei solo per annoiarti; e scomporre nei minimi dettagli una storia che funziona bene proprio nel suo complesso detrarrebbe dalla storia stessa, a parer mio.
Non posso che farti (come sempre, d'altronde), i miei più vivi complimenti. Bravissima <3
Un caro saluto e alla prossima,

-Light-

Recensore Master
18/07/18, ore 19:34

Ciao!
Ho letto la storia stamattina, forse te ne sei anche accorta, ma solo adesso riesco a sedermi per più di cinque minuti alla scrivania (scrivo, leggo e recensisco sempre e solo dal computer fisso).
Ho controllato per averne la certezza, e posso dirti che questa è la prima storia in assoluto che ha come genere segnato tra i principali "erotico" e finisce tra le mie ricordate. Se mi conoscessi un po' di più, sapresti quanto questo dica del mio gradimento personale.
La storia mi è piaciuta moltissimo. Confermo che è quella che tra le tue preferisco. Non solo per il narratore (che comunque si "permette" di avvicinarsi molto alla mente dei personaggi, ma lo fa con fluidità e senza confondermi, rimanendo sempre d'impronta onnisciente), per il lessico che ho già lodato e stralodato (e continuo a farlo), anche lo stile pulito, semplice (ho notato termini più colloquiali e "moderni", in un certo senso, ed espressioni più familiari, che si distinguono dal registro linguistico che usi per il resto) , mai arzigogolato o confuso da una punteggiatura ricca e pedante. Fila che è un piacere!
Ho solo trovato alcuni refusi:
la sensazione orrenda di essere invase, usate -> Non so se hai voluto rendere (comunque è brusco come passaggio, se è così) un'idea più astratta o se invece, come penso dovrebbero essere "invasa" e "usata".
Non volle dire oltre -> Qui mi stona un po', forse sarebbe meglio "altro"
Che si sarebbe vendicando non ricominciando da dove si erano interrotti. -> vendicato
“Mi hai fermato mia bella Sigyn, non una ma due volte.” -> una virgola per separare il vocativo
mentre le la baciava il labbro inferiore e poi il mento e il collo -> un "la" di troppo
Tremare, desiderarsi ed essere sul punto esplodere in quel modo -> di esplodere
Sullo stile, aggiungo che mi è piaciuto come gestisci sopratutto l'introspezione e come porti avanti la trama. Per esempio.
Può sembrare stupido dire a questo punto "Entrambi si resero conto di aver superato un limite: si desideravano e avrebbero fatto l’amore nonostante Odino, Theoric, l’esercito di Asgard, la paura di Sigyn e i propositi più neri di Loki.", ma io lo trovo perfetto. Perché ancora una volta Loki gioca, stuzzica, inganna. Un lettore può desiderare e pensare che questa sia l'unica fine possibile, ma con il dio degli inganni non è mai detto. Anche Sigyn, con le sue incertezze e le sue paure mina alla ovvia sicurezza del lettore. Ed ecco che per loro ciò che appare ovvio prende corpo solo in questo momento: il gioco finisce lì. Non possono tornare indietro. Sono entrambi vinti dal desiderio.
Sulla ripetizione di "solo che" ti avevo già detto e aggiungo: ci sono parti io cui l'ho apprezzato in questo capitolo (per esempio quando lo ripeti più volte in un unico paragrafo), altre che lo hanno reso troppo ripetitivo rendendo monocorde la struttura dei paragrafi (e mi riferisco al finale, dove forse avrei cercato un effetto diverso).
A tal proposito, l'unica nota che mi ha poco convinto di questa storia è proprio il finale: hai tutta la mia comprensione, perché non era quello il punto focale della storia, direi che Thor è il "deus ex machin" della situazione, ma mi è parso un filino frettoloso il finale, forse proprio dovuto al fatto che due terzi del capitolo mostri un'unica scena, mentre nel finale ce ne siano due davvero brevissime, seppur collegate tra loro. Non è una critica, ma solo una considerazione. Mi ha dato un effetto strano, ma comunque mi è piaciuto.

Il sottotitolo di questo capitolo mi ha un po' disorientato, nel senso che non so se ho colto bene il suo legame con la trama. Lo inteso in maniera "futura", quasi avesse un riferimento "visionario" intrinseco. Nel senso che chiederanno di quella notte a Sigyn, glielo chiederà Theoric, sia in modo ipotetico (in riferimento ai pensieri che Sigyn stessa ha lungo la storia, quando pensa alla reazione del suo futuro sposo quando scoprirà del tradimento, ma anche Loki pensa alle spiegazioni che lei dovrà dare se il figlio avrà i suoi occhi) che in un "fuori onda" di questa storia, quando (spero e credo) Sigyn dovrà spiegare perché annulla le nozze.
Trovo il titolo, seguendo questa logica, ricco di una sottile arroganza e ironia, lo immagino pronunciato da un Loki sorridente, che gode di quel momento e delle facce sorprese di chi chiederà, sfacciato e soddisfatto; ma allo stesso tempo, e ancor più dell'arroganza, sento il tono soddisfatto di chi "possiede" Sigyn, di chi sa che è sua ed è certo del suo amore. Inoltre quel "nostro" imprime alla frase anche una complicità in questo sentimento, Loki stesso ama e tiene al sicuro quello che ha con Sigyn, un qualcosa di forte, che ha radici nel suo essere il dio degli inganni, che può sembrare una contraddizione visto che la bugia mina a un rapporto, ma la controparte è colei che incarna la fedeltà, e quindi contraddittorio vuol dire profondo, sfaccettato, complice, un equilibrio sorprendente. Infine, io ci vedo anche molto pathos: è un sottotitolo forte, struggente, che sempre profetizzare le difficoltà del futuro, lo stare con un dio volubile, un dio che fa piani e lascia indietro e che torna sempre, un uomo che mente e che non sempre è presente; profetizza la fatica, il dolore, l'attesa, la solitudine, ma sopratutto la forza. Davvero bello.

Ora inizia la parte confusa della recensione (sì, più di adesso), sappilo. Ho preso appunti mentre leggevo per la SECONDA VOLTA (e mi è piaciuta di nuovo, quindi è solido il mio apprezzamento) questa storia (perché la prima ho letto e basta, non potevo perdermi in quisquilie, pardon u.u).
Partiamo dal "terzo incomodo", quello che non compare mai veramente se non nei ricordi di Sigyn e in uno di Loki, ma che comunque imprime la sua presenza a tutti, lettore compreso: Theoric.
Io non credo di aver visto molto di Theoric in questa storia, eppure penso che sia un'ipocrita. Il classico tipo per bene che pensa di meritarsi il premio, e per questo se lo prende. Non cattivo, probabilmente, ma sicuro della sua bontà, ecco. Pensa di non ferire Sigyn, dice "ti piacerà", ma è il pensiero vuoto di chi ama un corpo e corteggia un'idea che vuole possedere. Da questo punto di vista, la sua possessione è macabra e sbagliata, e si contrappose al tipo di possessione che esercita Loki. Theoric non si preoccupa dei sentimenti di Sigyn, di ciò che vuole o di ciò che pensa; se lo avesse fatto, non avrebbe spinto tanto per questo matrimonio. Pensa di sapere tutto, di essere e fare la cosa giusta, ma è solo un'ipocrita. Il bene che nasconde il male!
E poi abbiamo il ragazzo cattivo, Loki, che tanto prova dà di sé e della sua malvagità e al momento cruciale ascolta le esigenze di Sigyn. Il male che nasconde il bene!
Ancora una volta, mi vien da dire che prima di tutto e tutti, egli inganna se stesso. Sì, perché l'introspezione di Loki punta sul suo inganno, sul suo modo di irretire e abbassare le difese di Sigyn per averla, la butta sul gioco ma è veramente interessato, secondo me (e forse mi sbaglio, sicuro, perché amo questo personaggio) a ciò che prova e pensa, anche se in lui desiderio e amore si fondono e coesistono, così come la dolcezza e l'arroganza.
La mente umana - e mi par di capire anche quella divina - non è un flusso di pensieri e pulsazioni lineare e costante. Bene e male si intrecciano. Siamo animali, e anche qui questo diventa l'unica verità. Perché Loki non vuole davvero ferirla o umiliarla o punirla, la dolcezza delle sue azioni e la passione che vi mette si intrecciato in un connubio di contraddizioni con i suoi pensieri che indugiano sulle volte in cui lei l'ha ferito andandosene, privandolo della sua presenza, e chiamano a sé una vendetta dolce. Azione e pensieri si mischiano, così come bene e male, e l'amore/sesso diventa una stuzzicante complicità. Loki non attua un gioco, a modo suo cerca la complicità di Sigyn, e credo che sia giusto dire che diventino un'unica cosa: fedeltà e inganno insieme, quasi fossero le facce della stessa medaglia, dello stesso corpo.
Mi piace come gestisci quindi le contraddizioni di questo dio. Quelle di Sigyn - il suo volere e avere paura - sono più facili da comprendere, più umane, possono coesistere in una persona. Ma Loki... sembra che in lui coesistano il dio "freddo e calcolatore" e l'uomo "amante e disperato. E tutto viene collegato dalle ombre del suo passato. La frase che dice sul "non volerle spiegare perché teme di avere un figlio con i suoi stessi occhi e col suo retaggio" dice molto della sua personalità. Loki non si fida e non lascia che gli altri si fidino di lui; forse anche per questo Sigyn riesce a togliere parte di quella corazza. Lei ama, di questo amore non può fare a meno, quindi accetta e aspetta. Anche in questa storia il significato di "fedeltà" va oltre l'accettare una proposta di matrimonio o restare vergine per darsi solo al suo amore: Sigyn è fedele perché solo una persona ama e solo a lui si è "concessa".

Ho adorato quasi ogni passaggio da un paragrafo all'altro, sempre fluidi e coinvolgenti. Ne ho segnati due, comunque (uno, forse, non è a capo verso, comunque):
Solo che c’era qualcosa di bello e straziante anche in quella consapevolezza per quanto fastidiosa e ingiusta fosse, perché Sigyn ora aveva scelto lui: -> Come ho già detto, la mente umana non fa ragionamenti lineari, e neanche quella di un dio. Fin quando era prigioniero, l'idea di Sigyn con un altro è sinonimo di libertà; ma adesso che è libero lui e la sente vicina, sua, quella stessa idea diventa un fastidio sotto pelle che solo il suo narcisismo e il suo ego può dargli un sapore piacevole: lei ha scelto lui, e lo sceglie adesso che sa ciò che vuole, che ha provato e sa cosa è meglio.

Fu allora, un filo indispettito per non aver potuto sfiorare la carne morbida, calda e umida solo percepita che si vendicò baciandola sulle labbra come aveva desiderato fare mille volte oltre le grate. -> Bellissima questa frase, ha una magia e una seduzione tutta particolare. In realtà è il culmine di una narrazione erotica coinvolgente e mai da "libro delle istruzioni". Non fraintendermi, non punto il dito verso chi tratta altri generi e usa modalità diverse di erotismo, chi punta su una scena più visiva e imbarazzante in un genere comico e romantico, o chi punta su un effetto più descrittivo e fisico; ma non è ciò che intendo io per "passionale". L'eros, secondo me, è un'altra cosa. L'eros è quello che tu hai dato in questa storia. I baci, le carezze, i gesti, non sono mai solo fisici o dettagliati: la scena si disegna non attraverso termini specifici ma attraverso un linguaggio più morbido, sensuale, seducente. Non tecnico, ma emotivo. Pezzi come "Non per quello. Non posso amarlo, non riesco, non voglio” esplose, e scosse la testa, singhiozzò sul suo petto dimenticando di coprirsi, dimenticando che Loki la voleva ancora e non poteva non abbracciarla, stringerla e consolarla senza allo stesso tempo volerla. La baciò di nuovo con esasperazione." ->E Dei siano lodati: io non ho nulla contro l'anatomia umana. Ma quando uno riesce a esprimermi ciò che fisicamente sta accadendo a un personaggio, senza dovermi dire "sentiva il suo sesso duro e gonfio" io ringrazio.
Tornando alla frase incriminante (la prima riportata), beh ho adorato la "perfidia" di Loki. Sono talmente in sintonia che la sua cattiveria, il suo volersi vendicare, diventa un gioco di seduzione di chi ha esperienza e sa come dare piacere; diventa complicità, darsi al partner pensare alle sue esigente e attraverso il piacere dell'altro provare a sua volta piacere.

Il messaggio nel finale, Loki che ha la possibilità di essere libero e che pensando ai piani non include mai Sigyn nemmeno per un attimo, se da un lato lo trovo crudele e meschino, dall'altro queste due parole sono solo vuote, un mio finto modo di esprimere uno scandalo che non provo, perché la verità è che non c'è altro da aspettarsi da un dio che avrà anche un'altra moglie, che concepisce la fedeltà in senso trasversale. Lui ama Sigyn, e questa è la sua fedeltà. Per il resto, lui è il dio del caos, libero, imprevedibile, non puoi metterli catene.
Quell'introspezione che conduce a un Loki che rinuncia a Sigyn, che non tornerà da lei e che pensa a quella notte ancora come a una notte di sesso, illudendo se stesso, e che si infrange poi su quel "lo spero bene" è un altro segnale di quanto le sfaccettature di questo personaggio siano impossibili da racchiudere in una recensioneXD Mi arrendo!

Ti faccio i miei più sinceri complimenti. La storia non mi è piaciuta: l'ho adorata.
A presto!

P.s. Non credo di aver detto neanche metà di quello che volevo dire, ma anche se scrivessi una recensione più lunga di questa storia non potrei mai dire tutto e mai abbastanza. Quello che c'è da dire su questi personaggi, su questa storia, l'hai già detto tu scrivendola. E' tutto lì. Io posso solo dire che ho letto, ho amato e ho assimilato sfaccettature, contraddizioni, percezioni, sottintesi, amori, significati doppi e tripli. La bellezza che vi hai messo.

Recensore Master
13/07/18, ore 20:47

Ciao!
Eccomi per lo scambio dell'ABC. Come faccio di solito per questo tipo di scambi, userò un metodo più schematico, perché questo è lo scambio che preferisco, e per una ragione molto evidente (anche se purtroppo pochissimi rispettano) e mi piace fare le cose per bene.

TITOLO
Credo che forse tu avessi già indovinato che la mia scelta sarebbe ricaduta su questa storia: conseguenza inevitabile dopo aver letto "Mia sfuggente ombra!. Certo, uno potrebbe pensare che, visto che il titolo richiama il matrimonio, "In direzione ostinata e contrari" fosse il preludio a leggere questa, ma la verità è che più che il significato letterale del titolo, ciò che mi piace è indovinare il tono con cui esso debba essere pronunciato. E, visti i personaggi protagonisti, io non ho potuto fare a meno di leggerlo con tono ironico e disperato al tempo stesso. Con quella nota di "non è possibile" arricchita e portata avanti da contesto e introspezione.
Inoltre mi aspettavo un colpo di scena e non mi hai deluso. Ti reputo brava abbastanza da non usare un titolo che punti a un'unica direzione; infatti, non è solo Loki a pronunciare queste parole. E la trama si arricchisce ancora di più.
Il sottotitolo è altrettanto bello. Ti chiedi di quale ora si tratta e lo si scopre solo nel finale. Loki fugge, e cosa fa? Raggiunge Sigyn. Inoltre anche questo secondo me ha un secondo significato e si può benissimo riferire alle ore in cui Sigyn va a trovare Loki in prigione. Loki mette su un teatrino per mostrarsi superiore, sentirsi libero, comportandosi da principe; ma il gioco finisce per travolgerlo, e io credo che solo durante le ore che passa con Sigyn, sente il profumo dell'aria fresca sul viso. Lei rappresenta il profumo della libertà, e il gioco lo illude tanto quanto illude gli altri.

INTRODUZIONE
Dopo aver letto la storia - io, sempre intelligenteXD - ho letto l'introduzione.
Allora, sono sempre d'accordo ad aggiungere un estratto della storia, perché dà fin da subito al lettore interessato un'idea di ciò che troverà all'interno. A volte, storie davvero belle non riescono a trovar giustizia in introduzioni che molto dicono ma nulla sanno esprimere. Tra l'altro, qui tu hai scelto uno dei miei passaggi preferiti, che non solo evidenzia il contesto ma racchiude il passaggio fondamentale, la chiave di volta da cui poi districare quella grande matassa che, ancor più di Sigyn, è il dio degli inganni. Un uomo che mette avanti inganno e ironia e caos, ma che lui stesso poi ne è vittima e li prova sulla sua pelle. Un gioco a cui non può rinunciare, consapevole di quanto male faccia a ciò che ama di più. Credo che racchiuda perfettamente il prototipo dell'uomo "sono cattivo, sono fatto così, non amarmi... e poi ti tiene a sé", alias "il distruttore masochista/sadico.
Sicuramente, poi, l'introduzione - al di là della citazione - è fatta bene, perché si limita a esplicare il contesto e a dare il punto delle dinamiche messe in atto tra i personaggi. Non svela troppo ma intriga, offrendo una trama interessante e tanta roba da amare. L'insieme è ottimo.

GRAMMATICA e CONSIGLI GRAMMATICALI/SINTATTICI
Ho trovato qualche refuso (tra l'altro, uno si trova anche nell'introduzione). Ti ricordo solo di distanziare il testo dopo i puntini di sospensione.
Come fai a essere così sicura dell’inconsistenza miei sentimenti? Così mi offendi. -> dell'inconsistenza dei miei sentimenti
Era sceso nell’oscurità con l’andatura leggera di chi si rechi a una festa -> di chi si reca
ricordavano ancora la proterva arroganza -> A me suona come una ripetizione, un rafforzativo pesante, visto che l'aggettivo ha lo stesso significato del sostantivo a cui è legato
con il rispetto di chi varchi la soglia di una casa -> di chi varca
la soglia della prigioni di Asgard -> della prigione o delle prigioni
e non seppe come ma si ritrovò baciarle le dita fredde -> a baciarle

Sigyn si avvicinò alla finestra nera per osservare lo scroscio quasi compatto che stava lavando Asgard dalle alte torri dalle sue guglie più alte alle fondamenta -> Ti consiglio, se è possibile (non riesco a seguire benissimo questo periodo) di aggiungere qualche virgola, oppure di limare un po' questa frase, magari evitando la ripetizione

Le sue dita sottili e indagatrici carezzarono nervose le spalle larghe, poi passarono alle braccia forti e asciutte che la lunga prigionia non avevano reso meno agili, nervose, perfette per stringerla. -> So che è usato con significato differente, e forse è proprio questo l'effetto che volevi esprimere, ma anche qui ti consiglio di usare un altro termine per evitare la ripetizione di "nervoso"

STILE
Non lo negherò. Questa è la storia migliore che ho letto tra le tue finora, stilisticamente parlando. Credo che il narratore con POV ti stia stretto, che non si adatti molto al tuo modo di narrare o di seguire la storia. Non fraintendermi, ho apprezzato le altre tue storie e lo sai, ma il narratore con focalizzazione interna ti costringe a stare "sul pezzo", ecco; mentre tu tendi a "svolazzare" con tempi e punti di vista, a cercare di dare sempre il quadro d'insieme. L'ho notato in "Oltre lo specchio", dove pur di dare impressioni di entrambi in maniera "ravvicinata" hai creato POV molto brevi, che a volte non si seguivano facilmente; o per "Mia sfuggente ombra" dove i tempi verbali li sfruttavi senza una logica comprensibile al lettore e la linea temporale andava a confondersi.
Qui nessuno di questi problemi esiste: hai un narratore onnisciente, che ti permette non solo di analizzare l'introspezione di entrambi i personaggi ma che ti lascia più libertà con l'esprimere le emozioni attraverso i cambi verbali, dando ora un senso più vicino ora un senso più esterno alla percezione spazio temporale. Il narratore onnisciente ti permette di usare in modo differente il passaggio trapassato prossimo/passato remoto (certo, non puoi scrivere mezzo ricordo in trapassato e l'altro pezzo al remoto, o il cambio è talmente brusco da risultare fuorviante... ma non è questo il tuo caso, era una considerazione generale questa), di sfumare meglio senza confondere o estraniare il lettore dalla storia.
E, fattelo dire, lo padroneggi benissimo. Sopratutto perché hai usato un narratore "critico", aggiungendo poi frasi con la seconda persona... che attenzione non è cambio di persona del narratore, ma era una sovrapposizione della voce del narratore con quelli che potevano benissimo essere domande e pensieri del personaggio. Insomma, è un narratore onnisciente vicino, attivo, che a me piace molto, ma che è molto difficile da utilizzare; e per questo ti faccio i miei complimenti.
Ti posso consigliare di rendere il testo più compatto?
Il problema è che la differenza tra uno spazio (quello che usi tra paragrafi) e i due spazi (che utilizzi per i cambio scena/POV/stacco più deciso) a volte non li colgo leggendo in modo scorrevole.
Di mio, non ho mai capito perché su internet alcuni autori inseriscano lo spazio tra i paragrafi, non ci vedo molto senso. Qui, però, il mio problema è di natura più pratica. La differenza è così sottile che non la noto sempre.
La ripetizione di "solo che" alla fine di alcuni paragrafi, anche se sporadica, mi ha dato un senso di "nausea" alla fine, nel senso che mi è parsa troppo rimbombante, soprattutto da metà testo in poi dove diventa più evidente. Mi piace un testo ritmato quando è breve o punta su un genere ben focalizzato o prettamente introspettivo, ma in un racconto di una certa portata preferisco un ritmo che varia, che sia modelli sul momento della scena. Insomma, un narratore che dice qualcosa a seconda del momento in questione. L'effetto del "solo che" mi ha stonato. E' stato un colpo ritrovarmelo anche nell'introduzioneXD
Per il lessico rinnovo i miei complimenti: ricco, vario, sempre adeguato alla situazione, sempre pronto a cogliere le sfumature. Non rende affatto il testo incomprensibile, anzi: termini mirati rendono la scrittura più snella e limata, curata, che non ha bisogno di tremila perifrasi o giri di parole per esprimere un concetto. Davvero molto brava.

TRAMA E PERSONAGGI
E' solo metà trama (visto che non ho ancora letto il secondo capitolo) ma mi è piaciuta molto, sappilo, nonostante io abbia l'abitudine a far notare i punti deboli. Mi piace come momenti passati si intessono in mezzo alla loro conversazione, nella prima metà del capitolo, come il contesto prende forma attraverso ciò che pensano i secondini e prigionieri, i meccanismi della mente di Loki e Sigyn, le azioni sottintese di Odino e Frigga; e tutto questo con un narratore che accompagna sempre, senza alcuno sforzo, giocando con abilità tra passato e futuro, tra personaggio e personaggio.
Mi è piaciuto molto il parallelismo che Sigyn fa tra Theoric e Loki, mostrando la differenza tra sesso e amore, tra il donarsi per affetto e donarsi per amore. C'è molta "primordialità" in questa storia, carne e desideri. La prova Loki con un desiderio crescente verso la prima donna che incontra da mesi, la prova Sigyn mentre cerca di dimenticarlo. Ma soprattutto è un particolare che la esalta...
Mi piace il fatto che entrambi scoprono l'odore dell'altro. Gli odori sono importanti: siamo animali, dopotutto, è inutile girarci intorno. La prima cosa che ci attrae, che impariamo a riconoscere, è il profumo. Lei sa di miele, vaniglia e legna da ardere - profumi dolci, ricchi d'affetto, di calore, di vicinanza fisica, consolatori - lui sa di cuoio, pelle e pioggia - elementi duri, freddi e malinconici, persino il fatto che sappia di pelle mi fa pensare a qualcosa che non può cambiare la sua natura, qualcosa che si mostra nella sua nudità, accettando il suo ruolo. E riconoscendo il suo odore, lo accetta anche Sigyn.
Perché il dio degli inganni ferisce chi ama, distrugge ciò che vorrebbe proteggere. E' l'impulso di chi non riesce a rinunciare alla sua parte più nera, e allora allontana o si mostra insensibile. E Loki si aggrappa con le unghie e con i denti alla sua sete di vendetta e alla rabbia, sembra quasi che sia un debito che ha nei confronti del ragazzo che è morto in lui.
A tal proposito, bellissima questa frase:
- Odino una volta aveva detto che il figlio adottivo eccelleva non solo nella arti legate al seidr e nei ragionamenti acuti, ma anche nell’abilità maledetta di rovinare ciò a cui teneva.
C'è un particolare che mi ha colpito, perché diverso dall'altra storia che ho letto in precedenza: nell'altra, Loki non sopportava l'idea di dover dividere Sigyn con qualcun altro, nonostante non si impegnasse più di tanto per cambiare la sua condizione di prostituta. Qui, invece, dici che Loki non si arrabbierebbe sapendola tra le braccia di qualcun altro. Ma credo che la differenza con sia incoerente, perché in questo caso Sigyn tra le braccia di un altro vuol dire sapere Sigyn libera, e la libertà, la perdita di controllo sono l'emblema del dio degli inganni.
Ho amato, letteralmente, il gioco che tesse Loki in prigione, il suo modo di mostrarsi sempre padrone della situazione. Non è detto che il dio degli inganni non tema il caos o che lo controlli sempre. No, la cosa che lo caratterizza è il fatto che lui preda e predatore, e in questo elemento trovi il suo posto. Lui, più di tutti, sa cosa significhi perdere il controllo della situazione, essere vittime di un inganno - il più grande lo tesse nei suoi confronti, secondo me - e da buon giocatore sa come ci si deve comportare.
Il suo regno, il suo modo di portare la situazione a suo favore è bellissimo: incute timore, odio e venerazione allo stesso tempo negli altri. Incanta, e mai come in questa minilong il nome Lingua d'Argento acquista significato. Mi piace soprattutto come il gioco diventa realtà, l'ironia disperazione, il divertimento desiderio. E in tutto questo, lui continua a essere padrone.
Sigyn è sempre pura, candida, ma la forza di questa storia è che il suo è il personaggio che vediamo in evoluzione. Perché lei incarna la fedeltà, ma qui deve raggiungerlo quel concetto. Ci arriva vicinissima in prigione, quando continua dirgli che non può legarsi a qualcuno con qui non ha futuro (e credo che nella mitologia norrena, il loro sia comunque un amore disperato, impari eppure straordinariamente romantico), ed è bellissimo come con la sua innocenza smascheri il gioco di Loki, tra il volersi lasciar imbrogliare e il ferire se stessa pur di dire la verità, guardandola in faccia in modi che neanche Loki farebbe mai. La raggiunge senza capirlo durante il suo rapporto con Theoric, quando sente di star tradendo Loki. E poi credo che la fine del capitolo racchiuda la sua presa di consapevolezza. Non so cosa mi aspetta nel prossimo capitolo, però credo che Sigyn non tornerà indietro.
Mi è piaciuto tantissimo la scena finale (senza nulla togliere alle altre), perché l'avevi annunciata già a metà capitolo, ma in mezzo vi hai inserito la narrazione di più giorni e più fatti; e poi eccola lì, molto romantica, sensuale (e qui ti vorrei abbracciare, perché odio quando la gente pensa che è l'erotismo, la descrizione dell'eros la parte "eccitante" di una narrazione). Qui c'è passione, sentimento, brividi sulla pelle e immersione nei personaggi.

GRADIMENTO PERSONALE
Non vedo l'ora di leggere la seconda parte. E ho detto tutto :)
A presto!

Recensore Master
09/07/18, ore 10:45

Ciao cara! Come promesso ho continuato la storia. Che dire? Io sono stupita, tu hai descritto una scena di sesso come se fosse una poesia. Ne sono rimasta rapita. Mi è piaciuto il finale aperto come a dire che sta a noi lettori decidere cosa accadrà, se loki tornerà o meno. Ancora una volta ti faccio i complimenti per lo stile, mi piace sempre di più. A presto.

Recensore Master
05/07/18, ore 10:45

Ciao cara eccomi qui per lo scambio. Che dire? Tu mi interrompi il capitolo sul più bello ed io al più presto leggero l'altro. Comunque tornando a noi, questa non è la classica storia romantica, di nuovo ho avuto la sensazione che i nostri due non avranno l'happy ending e se ci sarà non sarà scontato. Mi piace il tuo modo di impostare una storia. Non vedo l'ora di leggere l'altro capitoko. A presto.

Recensore Master
20/06/18, ore 15:32

Ogni promessa è debito, e perciò approdo anche su questa tua storia :)

Credo di aver manifestato abbondantemente nella tua long quanto apprezzi la tua resa di Loki, che qui non si smentisce, ma non posso fare a meno di lodarla anche qui.
In primis l'idea, non poco audace, di porlo come protagonista di una vicenda amorosa; o meglio non l'idea in sé, ma il suo sviluppo. Abbiamo parlato di quanto possa essere facile snaturare i personaggi in determinati contesti, soprattutto quelli romantici, facendone una macchietta di loro stessi. Inutile dire che non è assolutamente questo il caso: il Loki che ho letto in queste righe è se stesso al cento per cento, arroganza, malignità e parole subdole incluse, con quella inaspettata e umana componente di debolezza e dubbio che non stona affatto con la sua personalità. Perché il dio degli inganni sarà anche tale, ma subisce le proprie pulsioni tanto quanto un qualsiasi altro Asgardiano, magari con la differenza di riuscire a controllarle (o nascondersele) molto meglio.
Mi ha spiazzata il vederlo comparire alla fine di fronte a Sigyn: pensavo fosse un'illusione, ma a quanto pare è vivo e tangibile e al momento propenso a cedere. Il che rende tutto molto interessante.

Devo farti un plauso enorme appunto per Sigyn e il modo in cui l'hai caratterizzata, dipingendo un'immagine chiara di un personaggio a noi pressoché sconosciuto, che mette in luce ogni suo sentimento senza cadere nel melenso. La sua caratterizzazione è veramente impeccabile, soprattutto considerando le scarse informazioni su di lei, sia a livello mitologico che fumettistico.
In chiusura, ma non meno importante, ho adorato molto la trovata del "rituale" tra Loki e Sigyn nelle prigioni, con lui che le chiede di sposarlo. È così perfettamente da Loki allestire un teatrino simile, peccato che poi ne cade vittima lui stesso...
E quel "solo che" quasi ossessivo che ho apprezzato moltissimo nel suo fare da "filo conduttore" all'intera vicenda.

Complimenti vivissimi per questo primo capitolo; leggerò con piacere anche il prossimo e non mancherò di commentarlo non appena potrò :)
A presto,

-Light-
 
(Recensione modificata il 20/06/2018 - 03:33 pm)

Recensore Master
19/06/18, ore 16:47

Ciao! Eccomi per lo scambio libero del giardino di efp.
Recensisco sul capitolo 2, perché li ho letti entrambi, anzi li ho divorati,spinta dalla curiosità di sapere se tra queste due anime così provate sarebbe successo qualcosa o no... e il seguito mi ha dato ragione. Loki è fuggito dalle prigioni solo per lei, per la bella sigyn, che ne è innamorata da sempre, ma comunque ha paura di questo sentimento e delle sue conseguenze...
E la loro unione è stata dolce, sensuale, carica di sensualità e bisogno e cose non dette.
L’ho adorata davvero, e i sentimenti di lei mi sono apparsi così umani, così fragili, la paura, la vergogna per essersi data a Theoric... Ma anche Loki sembra tenerci di più di ciò che dice, e forse lo so intuisce dalle battute finali, da quel “ti aspetterò” e la risposta “lo spero bene” e poi il dettaglio dell’abito... quanti feels... leggerò sicuramente altro di tuo! Felice di aver conosciuto il tuo profilo grazie allo scambio.
A prestissimo!
Ladyhawke83

Recensore Junior
12/04/18, ore 02:07

Oh mio dio. Che stoccata finale!
-come vedi mi sto mettendo in pari a poco a poco eheheh-
Mamma mia che conclusione meravigliosa: il vestito verde coi ricami in oro. Che scena meravigliosa. È da lui! Dannatamente da lui!
Adesso però vogliamo la scena del matrimonio! In un universo o in un altro li descrivi sempre o prima o dopo! Vogliamo la cerimoniaaaaa!
Un bacio e sempre bravissima
A.

Nuovo recensore
03/04/18, ore 14:23

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Con questa segnalazione - che spero vivamente venga accolta - recensisco anche la storia per la prima volta. Suddividerò i motivi per cui merita di stare tra le scelte:
1. Stile. Pulito, pulitissimo. Potrebbe anche sembrare semplice - cosa che non è. Le parole sono meticolosamente scelte e non solo per descrivere meravigliosamente ogni ambiente, personaggio, emozione ma anche per dare un ritmo, una musicalità all'intero testo che diventa quasi poetico. Il lessico utilizzato non è banale ma ben scelto, puntuale. Stile, lessico, grammatica sono eccellenti. E tengo a ribadire che, anche solo per lo stile, meriterebbe di stare tra le scelte perché è davvero, davvero notevole.
2. Caratterizzazione. Loki è aderente al suo personaggio, straordinariamente aderente. C'è - come definito dall'autrice - il suo lato istrionico - diva, qualcuno lo definirebbe. C'è la ponderazione delle parole, l'astuzia nell'utilizzarle. C'è il carattere di un principe che vuole diventare re e che, pur confinato, recluso ed umiliato, non perde nulla quanto ad arroganza ma soprattutto quanto a resistenza. Loki rimane fermo nelle sue idee, nel suo carattere e non si lascia scalfire dalla condanna a vita. Questo è un Loki perfettamente IC. Oltre a questo lato che conosciamo bene - perfettamente reso dall'autrice - c'è anche il lato sentimentale di Loki - e proprio sotto questo profilo, sento di dover richiamare l'attenzione. Perché i sentimenti di Loki non sono banali. Non sono diabetici. Non sono romantici come chiunque intenderebbe il termine. In un solo capitolo, l'autrice ha ben delineato quali siano i sentimenti di questo Loki: annoiato, si lascia catturare dalla mera bellezza dell'unica donna che lo va a trovare; è colpito dalla sua dolcezza e simpatia, ne è molto colpito anzi - ma non è amore romantico, non è nulla che si trovi nelle fiabe (o in molte fanfiction qui, per intenderci). E' un sentimento che a Loki si addice perché nasce da una necessità ma non per questo è destinato ad essere meno vero, meno potente. Semplicemente, l'autrice è stata molto "esplicita" a riguardo (esplicita non nel senso di averlo palesemente affermato ma nel senso di aver disegnato, attraverso i vari passaggi, questo sentimento qui) ed è una nota di particolarità nella storia e che ben si addice a Loki. Il personaggio di Sygin è meraviglioso perché polivalente. E' una ragazza innamorata ma non stupida - fragile, perché piange ogni notte per l'uomo che non può avere; forte, perché consapevole di quanto quel sentimento possa distruggerla. E' molto reale, questa Sygin, perché si comporta come un essere umano e non come un mero prodotto di fantasia.
3. Trama. Ho letto solo il primo capitolo e non so dove questa storia porterà. Semplicemente, mi sembra che nella testa di chi scrive sia ben delineata. L'accuratezza dei dettagli, il pathos nei passaggi...E' una delle storie migliori che abbia letto su questo sito. Sicuramente, ci si può aspettare molto da questa storia.

Da dire, forse, ci sarebbe molto altro. Io mi auguro che l'amministrazione convenga con me che questa storia merita di stare tra le scelte del sito e mi congratulo con l'autrice - salve, shilyss! - e tengo anche a ringraziarla: questa storia mi ha esaltata come non mi capitava da molto su questo sito. Quindi: bravissima!!!

Un abbraccio,
Gabrielle

Recensore Junior
16/03/18, ore 21:55

Per prima cosa complimenti perché sei riuscita a descrivere con tono lieve e poetico questa notte di sesso (e non solo) tra Sigyn e Loki, riuscendo nel contempo a rendere vivo il turbinio dei loro pensieri.
Mi è piaciuta molto la tua Sigyn: che ancora prima di Loki diventa consapevole di quello che quella notte davvero significa. E' onesta Sigyn. Soprattutto con se stessa. Perché tra le braccia di Loki capisce ed ammette di aver fatto un terribile errore. Perché Loki è decisamente, assolutamente l'uomo sbagliato di cui innamorarsi. Ma Theoric è uno sbaglio, e basta. E lei lo capisce e lo confessa a Loki. Perché è fedele a se stessa ed è sincera.
Loki invece sincero non lo è mai, soprattutto con se stesso. Forse è consapevole anche lui che quella notte è molto più di un desiderio da appagare. Ma è troppo pragmatico e cinico e sa benissimo che qualunque cosa sia, non ha importanza , perché l'alba è vicina e loro non hanno futuro. Così semplicemente non ci pensa. E si limita ad accettare il fatto che lei sarà un rimpianto, un altro tra i tanti che già pesano del suo cuore. Così come sa che la dimenticherá prima o poi. Solo che.
Solo che c'è quel maledetto vestito bianco che lo irride appeso all'armadio, ricordandogli che lei sarà di un altro uomo. Mediocre e meschino. E Loki non vorrebbe pensarci, ma ci pensa.
E poi arriva Thor e porta con se un altra possibilità. Apre a Loki una nuova prospettiva, la possibilità di una scelta. E Loki subito immagina mille diversi futuri. E Sigyn ovviamente in quei futuri non c'è. E lui non se ne stupisce perché sa di non poter fare quella scelta: non può e non vuole scegliere lei. Solo che.
Solo che c'è sempre quel dannato vestito bianco , simbolo del possesso di un altro. E Loki è costretto ad ammettere che lui invece Sigyn la vuole, la vuole per sé. E così alla fine ammette senza ammettere, dice e non dice. Ma Sigyn lo conosce e capisce. E lo aspetterà.
E quel vestito che Loki ha trasformato nel suo colore, diventa il simbolo del suo possesso e di quella promessa non detta.

Recensore Master
14/03/18, ore 01:43

Cara Shilyss,
mi ero ripromessa di fare un giretto da queste parti per vedere se tu avessi postato qualcosina e... SORPRESA! Trovo la fine di questa bella fiaba.
Mi è piaciuta molto la poesia che ha accompagnato e sostenuto la bella Sigyn per tutto il racconto, la sua consapevolezza, la sua onestà di sentimenti, di intenti e pensieri. Mi piace il fatto che tu l'abbia tratteggiata in modo moderno, senza stucchevoli sovrastrutture, ma come se fosse una giovane fanciulla dei nostri anni, con i suoi pensieri ed i suoi dubbi sul sesso, l'amore, la scoperta della passione.
Sigyn è un personaggio molto concreto, a dispetto di quel che pensa Loki, ma non pragmatico: conserva la dolcezza della speranza che osa chiedere di più. E' ottimista, secondo me, perchè solo uno spirito che crede in un futuro plasmabile a sua foggia osa chiedere quel che nessuno avrebbe immaginato. Chiedere è il segno del coraggio come bramare è il gesto dell'amore, quella forza sommamente egoista che fa prolungare il tempo, che scaccia la solitudine.
Sigyn è più stratega di Loki, non perchè architetti alle sue spalle, ma perchè è il famoso "gancio in mezzo al cielo" di baglioniana memoria, l'occasione di felicità da cogliere, quella svolta che va riconosciuta e presa.
Questo personaggio è una vera scoperta di empatia, per me. Il segno che potresti lanciarti verso cose più grandi ed originali.
Hai la capacità di analizzare i sentimenti e le sfumature psicologiche dei tuoi attori. Li guidi con maestria scaltrita, li muovi come se danzassero sulla tua musica ora lieve come un notturno, ora roboante come una marcia trionfale.
Non parlerò di Loki. Mi limiterò a dire che è assolutamente lui, nel segno più pieno e centrato del canone.
Grazie delle tue righe, sempre così ricercate, dai preziosismi mai leziosi eppur di gusto, dalla evidente musicalità dell'aggettivazione triplice, che si leva, importante, sulla punteggiatura matura, quasi che leggerle sia come intonare uno spartito.
A presto rivederci, mia Cara.