Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 1079 recensioni.
Positive : 1076
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
11/11/18, ore 10:42
Cap. 31:

Buongiorno Ale,
come promesso, eccomi di nuovo qui, dopo l'ennesima sparizione, a commentare le tue poesie di questa raccolta.
L'oggetto che hai usato per iniziare questa poesia, inizialmente non ti fa pensare a quanto seria, profonda e triste possa essere. Lo capisci andando avanti con la lettura.
Posso tranquillizzarti sul fatto che non mi hai rattristato, più che altro mi hai fatto riflettere. La parte finale è molto reale ed è qualcosa che alcune volte ci si dimentica, perché c'è fin troppo attaccamento a cose/oggetti materiali, piuttosto che a cose veramente importanti.
Bravissimo, come sempre è un piacere leggere le tue poesie ^^
A presto!

Recensore Master
20/03/18, ore 21:38
Cap. 31:

Ciao Ale! :)
Io lo penso, sempre più, che se una poesia è pregna di sentimento lo esprime tutto, anche nella sua semplicità. Capisco che qui le rime servano a poco e che sicuramente tu non le abbia trovate adeguate. Non so se è perché questa è una poesia "recente" e dunque il tuo stile è maturato, ma è davvero profonda e disperata. Il tuo dolore si avverte tutto.
Davvero bella, bella, bella questa poesia. Bella subito, dal principio, con quel particolare del cappello sul letto, questo oggetto che ti ricorda la persona scomparsa. E poi il fatto che quegli oggetti siano intatti, ma la persona non c'è più. Gli oggetti sì, la persona non più.
"ma questo è il vuoto"
Devastante davvero. Hai avuto coraggio nel pubblicare una poesia così intima. Vai incontro a frasi e parole di sconosciuti come me, ti rendi conto? Perché ci scriviamo da tanto tempo, Ale, ma alla fine. Credo che se io avessi perso una persona così tanto importante per me non sopporterei la gente che mi parla, che cerca di consolarmi. Non lo so. Mi direi: "non lo capisce, non capisce". È, in vago senso, come quando sto male, davvero male, e vedo i miei che mi guardano, dal loro corpo sano, e provo rabbia e frustrazione. Grazie a Dio non ho mai perso una persona del genere, così cara insomma, ma ci ho pensato. Credo che morirei di dolore.
Non è minimamente paragonabile, ma, ti dico, circa due settimane fa ho perso la mia cricetina. Ricorda, non è paragonabile. Beh, non credo di aver pianto abbastanza. Ho pianto, sì, fino a farmi venire il mal di testa, ma non abbastanza, credo, non per tutto il tempo che ho trascorso con quel batuffolo tra le mani.
Spero che tu stia meglio.
E spero di non essere scesa nel ridicolo. Seriamente.
Un'ultima cosa.

Le pietre miliari

dell’esistenza

sono ardore e rispettiva impotenza

Quanto è vero! Grande, immensa la capacità di noi umani di illuderci, di desiderare, desiderare e non trovarci nulla tra le mani. Leopardiano come tema.
Farti i complimenti per questo testo sembra quasi un affronto, ma so che tu non la prenderai a male, quindi, bravo, davvero una triste poesia. E ho detto tutto.

Rossella

Recensore Master
20/03/18, ore 08:25
Cap. 31:

Ciao Ale!
Finalmente riesco a leggere anche qui!
Oh... Sì, questa poesia è effettivamente triste, ma alla fin fine è talmente realistica da spiazzare.
Per tutti va a finire così prima o poi: andremo via e le nostre cose rimarranno a chi sta ancora in vita.
Ma a me è venuta in mente anche un'altra riflessione: molta gente è avida e vive tutta una vita accumulando denaro a palate e roba super preziosa, senza poi goderseli né capire che tanto lascerà tutto qui quando passerà nell'aldilà! Che senso ha? Sembrano quelle cosa alla Verga che io adoro *-*
Grazie per avermi fatto pensare a un sacco di cose, davvero, sei stato bravissimo :)
Corro a leggere anche l'altra poesia!
A tra poco <3

Recensore Master
09/03/18, ore 11:21
Cap. 31:

Già, poesia molto triste che, invece di farmi riflettere sul significato della vita e della morte, mi porta indietro di anni ed anni. Il cappello dimenticato sul letto è quello di una persona cara, magari un nonno, che se n'è andato. Il cappello, così come tutti gli effetti personali di chi non c'è più, lasciato lì in un angolo, senza che nessuno lo tocchi, esprime tutto il senso di desolazione e sgomento che ci invade di fronte alla dipartita di un caro. E' naturale che, pure a distanza di anni, quel vuoto ogni tanto si riaffaccia in noi: ho perso la mia nonna materna quando avevo quasi undici anni e nonostante siano passati degli anni, ogni tanto la nostalgia di lei e di tutti i momenti trascorsi con lei, mi invade. E la cosa vale anche per altre persone, una su tutti Stefania. Stefania era una mia piccola amica, diventata un angelo quando stavamo in prima elementare e alla quale ho dedicato una poesia nell'anniversario della sua improvvisa dipartita. Me la ricordo come fosse oggi e penso a come sarebbe stato bello vederla crescere, continuare il cammino scolastico anche con lei... La cosa che mi fa piacere (magari non è il verbo più adatto, ma non mi viene in mente un sinonimo migliore) è che questo ricordo non sta solo in me, ma anche in gran parte dei miei ex compagni di scuola. Stefania non c'è più, ma lei continua a vivere in noi. In questo contesto è impossibile dire qualcosa sulla morte e sulla vita, è uno dei misteri più grandi al quale non è possibile dare una risposta, non si sa cosa ci aspetta una volta fatto il grande salto, nessuno è mai tornato a dire cosa c'è di là.
Io non so se questa poesia è dedicata a qualcuno a te caro che non c'è più, comunque sei riuscito a trasmettere tutto il senso di vuoto che si prova in una situazione del genere. Davvero un gran bel lavoro. Bravo!

A presto!

: )

Recensore Master
08/03/18, ore 22:09
Cap. 31:

Buonasera.

Una poesia che entra nel profondo e che si unisce al battito, via via sempre più potente...versi sentiti e intrisi di malinconia, di una prospettiva futura che si specchia nella tristezza del presente.

Ottimo lavoro, bravissimo!

-Bigin

Recensore Master
08/03/18, ore 16:11
Cap. 31:

Ehi, ciao, eccomi anche qui!
Nel corso della lettura ti assicuro che mi sono molto commossa ma fino alla fine ho sperato che non ci fosse nulla di personale, ma le tue note finali mi hanno fatto dedurre di sì, quindi, aldilà della poesia, ti sono vicina per questa!
La poesia è molto bella, bella la forma e le rime, e di sicuro che hai rappresentato bene il tema della morte, in particolare del vuoto che lascia.
Mi ha molto scosso l'ultima parte, perché prima la poesia si muove su chi se ne è andato, verso la conclusione si muove su chi è rimasto che sa, però, che un giorno anche lui se ne andrà, rappresentato dai propri oggetti personali che invece rimangono al loro posto, abbandonati, e qualcuno avrà il compito di occuparsene - probabilmente gettarli.
Bravo davvero, ho gli occhi lucidi!
Un bacio,
Karen.

Recensore Master
08/03/18, ore 15:16
Cap. 31:

Ciao!
Hai emozionato anche me, con queste parole! ;w;
Io ho sempre pensato he quando *molto più in là con gli anni si spera* comunque il giorno in cui mancheranno i miei genitori non credo di riuscire a vivere qui in questa casa, ogni cosa mi ricorderebbe loro! Quando ci penso mi viene da piangere, alcune volte sono stata beccata da mio padre e da mia madre che mi hanno detto " ma come fai a pensare a cose così!" però capita di pensarci, come capita di pensare a cosa c'è dopo la morte... non so se capita anche a te, ma a me si ed in quelle occasione mi sento terribilmente agitata u.u
Comunque bisogna solo godersi la vita giorno per giorno senza farsi alcun problema! *^*
Alla prossima poesia! :*
Fuji.

Recensore Master
08/03/18, ore 14:51
Cap. 31:

Buon pomeriggio carissimo!
Mi hai commosso con questo tuo sfogo. Anche perché mi sono immedesimata molto. Anch'io porto fisso dentro di me il ricordo delle persone care che mi hanno lasciata, prima fra tutte mia nonna materna, e non passa giorno senza che le rivolga un pensiero.
Anche la tristezza fa parte della vita, e bisogna conviverci e imparare ad accettarla.
Bravissimo come sempre, carissimo!