Hai "voce" in capitolo con la poesia, in questa poetica poi a gran voce esprimi pensieri di natura umana.
L'io lirico è come se apre una finestra chiamata cuore dalla quale fuoriesce una parte infinitesimale del suo universo creativo e introspettivo, queste parole tra l'altro sono frutto della sua esperienza.
Il fil rouge del brano avvolge e accompagna nel dipanarsi della sequela, leggendo leggendo i versi si amplificano sempre di più rendendoli sempre maggiormente veritieri o almeno ciò varia da lettore a lettore che può può affermare di condividere o meno. Io mi trovo d'accordo su ogni singolo verso e non lo dico ne per piaggeria e ne per una forma di cortesia.
La chiusa è un invito a rivalutare le modalità sentimentali, come a voler dire che siamo di passaggio e non di paesaggio.
Bravo Francesco, sei un Mastro come si dice della mia parti.
PS. Ho pubblicato un testo che definirei quasi in prosa poetica intitolato "Il guardiano del faro". Sarei lieto di sapere cosa ne pensi.
È uno di quegli scritti nella quale c'è molto di me. |