Recensione alla storia Pokemon Kalos adventure PROMO - 30/05/16, ore 20:46Modifica
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Capitolo 1: Pokemon Kalos adventure PROMO[Modifica valutazione]
I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste.
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro.
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
Ciao!
herr
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A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste.
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro.
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Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste.
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro.
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
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herr
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I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste.
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro.
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
Ciao!
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Capitolo 1: Pokemon Kalos adventure PROMO[Modifica valutazione]
I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste.
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro.
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
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Capitolo 1: Pokemon Kalos adventure PROMO[Modifica valutazione]
I am simply thrilled.
A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
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« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste.
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro.
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
Ciao!
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Recensione alla storia Pokemon Kalos adventure PROMO - 30/05/16, ore 20:46Modifica
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Capitolo 1: Pokemon Kalos adventure PROMO[Modifica valutazione]
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A parte che l'idea di una flash-fic promozionale è proprio brutta, ma lasciamo stare quelli che sono dettagli, non c'è una e dico una cosa giusta in questa fan fic! Damn it! Cercherò di esporre i punti deboli con molta calma, anche se eviterò di spiegare tutto basandomi più che altro sull'essenziale, parlarti ad esempio dello show don't tell sarebbe inopportuno e inutile a questi livelli.
Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
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« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
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Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste.
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
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Partiamo dal narratore, un narratore interno in prima persona al presente. Geni del calibro di scrittore young adult x si sono cimentati in questa fallimentare narrazione, dovrebbe essere un motivo per evitare come la peste questo tipo di scrittura anche perché è molto più semplice parlare al passato, poiché ci sarebbero molte più implicazioni e ti verrebbero richiesti accorgimenti ai quali non sei nello stato di sopperire. Tagliamo quindi la testa al toro, what do we say to the god of death narratore in prima persona? Not today. A questo si allacciano le basi dell'ortografia, bellamente prese a pesci in faccia: a fine periodo va un punto, a inizio periodo la M A I U S C O L A. Damn it!
Ora passiamo ai dialogue tag, questi sconosciuti. Il dialogue tag non è il male, non sempre, ma bisogna saperlo usare. Se in un capitolo c'è un fitto botta e risposta, il dialogue tag magari non è la risposta ai nostri problemi, ma soprattutto, in caso lo fosse, non va mai messo a capo. Sempre dopo la frase, ad esempio:
« Quinn, no-one is going to pay us to eat carrot sticks » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase)
« I mean, tell people what's wrong with their outfits » dialogue tag (dove specifichi o contestualizzi la frase dell'altro interlocutore)
« But, we do that all day for free. That's why everyone likes us » non più dialogue tag (perché, a meno che il discorso non cambi fortemente contesto, si tratta di un botta e risposta, e non ci vanno i dialogue tag!)
In caso ti interessasse, il discorso è preso da Daria.
Ora passiamo agli orrori sparsi per la ficcy. Un oceano di orrori. Prima di tutto, e siamo nel fandom Pokémon per cui it should ring a bell, scrivi i nomi dei Pokémon correttamente! Dammit! Dammit! Pigeotto, fino a prova contraria, non esiste. Esiste però Pidgeotto, suo parente prossimo: lui è la risposta alle tue paturnie d'animo. Ma non si ferma qua, does it, neanche il nome Pokémon è scritto con l'accento acuto! Com'è possibile? È oltre la mia comprensione. E nemmeno il povero qual è viene risparmiato, venendo investito di un pesante fardello: l'apostrofo. Non c'è nulla da elidere, non serve l'apostrofo! È pleonastico, nell'accezione negativa del termine, evita.
Ma addentriamoci in questa selva oscura, nel magico universo dei verbi: "porgie" neanche se vuoi esiste. Porge sì. Porgie no. Analogamente per "poù": l'Indicativo Creativo non esiste.
In conclusione, permettimi delle considerazioni a livello di senso. Sono cosciente del fatto che è più di quanto volessi impelagarmi, ma non posso non spenderci due parole. Prima di tutto, la lettera di Blue. Per Red o chi per lui, lei è in pericolo, ma se fosse veramente in pericolo perché dovrebbe perdere tempo a scrivere come una quindicenne cogliona? Non c'è nessun motivo! Non puoi dire che lei sia agitata o in pericolo quando le fai scrivere "ahaha, ovviamente scherzo, come puoi dimenticarti di me, Blue la tua cara amica <3"! Se io fossi in pericolo non mi metterei mai a scrivere ste frasi idiote, ma cercherei far trasparire il concetto che, appunto, sono in pericolo. Cosa che qua non accade! Perché? Perché? Damn it!
"la grafia era abbastanza disordinata seppur si poù notare la grafia ordinata della ragazza". Cosa. Cazzo. Significa. Nulla, ci ero arrivato anche io, ma è talmente assurda che non potevo non spenderci due parole. Se prima dici che era disordinata, perché poi dopo perdi tempo a dire che era ordinata? È disordinata od ordinata? Non può essere entrambi, è per questo che si chiamano "contrari", perché uno significa l'opposto dell'altro.
Penso di aver finito quanto avevo da dire.
Ciao!
herr |