Recensioni per
Giornata disastrosa a Mariscuola
di Anmo

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/05/18, ore 01:41

Ciao eccomi per lo scambio libero del giardino!
La storia in sé ha degli spunti interessanti, così come è particolare il fatto che sia in parte autobiografica, ma ti dirò, ho fatto un po’ fatica ad empatizzare con la ragazza in questione. Io personalmente non amo molto l’uso della prima persona, però credo sia un limite mio... ho trovato la giornata descritta un po’ frettolosamente a mo’ di elenco, avrei preferito magari che ti soffermassi di più sulle sensazioni della ragazza, i suoi pensieri...
Ho adorato invece il colpo di scena finale, che giunge inaspettato e spiazza un po’... mi aspettavo qualcosa di sovrannaturale ed invece lei era in coma... e la chiusa sulla cioccolata mi ha fatto sorridere...
Nel complesso l’ho trovata una lettura scorrevole e piacevole. Che meritava sicuramente più spazio, magari sviluppando altri capitoli...
Non ho riscontrato errori tranne qualche ma senza virgola.
A presto
Ladyhawke83

Recensore Junior
15/04/18, ore 21:18

Hi~ eccomi qua!

Mi dispiace per il ritardo, ma l'università mi ha prosciugato la settimana, è un vampiro senza remore, che assieme al treno, l'unica cosa che ti lascia sono i kg di troppo perché, dallo stress, mangeresti la prima cosa che trovi.
Sono nuova alle original, ma questo formicolio di interessamento e di sorpresa mi piace assai e mi porta a voler continuare questo nuovo approccio!
Parto subito dicendo che non ho trovato errori, né veri e propri né di battitura/svista. La lettura è veloce, chiara e senza sbavature.
Ho qualche dubbio per la storia, mi spiego meglio la vicenda è stata molto interessante e strutturata molto bene, tanto di cappello!
L'unico problema, ed è mio, è che non amo la prima persona trattata con quel pizzico di ironia che mi porta a non regge il protagonista.
Mi scuso tantissimo, ma è un brutto feeling, ma come detto è una mia preferenza! Forse come vero appunto narrativo l'ho trovata un poco troppo elencata così da velocizzare la storia, ma anche questa è una mia preferenza per questo, tralasciando il mio piacere personale, posso dirti che è davvero ben fatta e ben pensata.
Well done!

Maika

Recensore Junior
08/04/18, ore 19:08

Eccomi qui per lo scambio!
Devo dire che questa storia è davvero particolare!
Innanzitutto si vede che stai parlando di un'esperienza che hai vissuto, perché tanta precisione difficilmente viene immaginata, e crea un'immagine vividissima nella mente di chi legge.
Lo stile è chiaro, scrivi davvero bene e arrivare alla fine è stato un piacere, anche perché non ci sono errori di nessun tipo.
Il colpo di scena, poi, è davvero un colpo di scena! Mi aspettavo una storia molto lineare e tu di colpo hai cambiato registro, dapprima dando un tono quasi ultraterreno, e poi un secondo colpo con il risveglio dal coma. Non ho fatto in tempo a chiedermi se avessi mancato di leggere il tag "soprannaturale" (mi aspettavo qualche fantasma o qualcosa del genere) che hai spiegato tutto in maniera chiara e veloce, riportando la storia al piano su cui era iniziata.
Sicuramente un finale a sorpresa, non c'é che dire!
Aggiungo che, da esterna, leggere di questo scorcio di vita militare è stato molto interessante, la tua storia è sicuramente diversa da quelle che ho letto finora, in modo assolutamente positivo!
Alla prossima ^^

Recensore Master
08/04/18, ore 17:27

Il colpo di scena del coma non è stato niente male.
Temo che anche io se mi risvegliassi chiederei qualcosa riguardo al cibo.
Siciliana anche tu, quindi?
Per un po' avevo pensato alla carriera militare, ma non ero proprio adatta. xD
Ho visto qualche ma senza virgola e qualche cosa così, ma è un flusso di coscienza interiore, quindi suppongo siano tutti errori voluti.
Un buon lavoro! Io non riuscirei mai a scrivere niente di autobiografico.

Recensore Junior
08/04/18, ore 12:03

Beh, sì, avere voglia di cioccolato al cocco è un vero e proprio disturbo XD Scherzo, ma solo perché non mi piace il cocco. Una volta ho preso un kinder pinguì al cocco alle macchinette... lasciamo stare, non mi ricordavo quanto non mi piacesse!
Ok, iniziamo seriamente. Sono qui per il gioco di Pasqua del "giardino di efp" e, non essendo pratica di pokemon, ho scelto questa storia qui da recensire, soprattutto perché mi interessava la parte autobiografica della presentazione che, credo, in parte sia presente anche nella storia. Come, ad esempio, la continua fretta per via degli orari da rispettare, dovuta alla vita in caserma (credo che tu abbia proprio preso spunti, perché, non sapendone proprio nulla, sono riuscita a comprendere quello stile di vita!), la tensione palpabile nell'aria nel dover marciare nonostante le intemperie, la sofferenza per il freddo e per i piedi surgelati (soffro di geloni, quindi lo capisco...). Tutto scritto in maniera chiarissima per chiunque. Persino il dettaglio dell'ora scritta in numeri mi sembra coerente con l'ambientazione. Normalmente è un errore da correggere, ma qui siamo immersi in una vita dai ritmi serrati in cui un minuto di ritardo sembra costare ben più di un'occhiataccia da parte del proprio superiore; quindi trovo la scelta calzante e, se posso permettermi, ansiogena. Credo che sia quello che volevi trasmettere tu!
Ho un paio di imprecisioni da segnalarti: il primo è proprio nel primo periodo, perché secondo me la virgola non è il nesso giusto, visto che le due frasi sembrano avere un rapporto di subordinazione. Secondo me doppo "giornata" andrebbero i due punti (o, al massimo, il punto e virgola). Un discorso molto simile è per il passaggio dello stormo: qui dovresti inserire una congiunzione temporale che indichi contemporaneità (o usare una piccola perifrasi, vedi tu). Sono piccolezze, ma mi sento di segnalarle (sono una puntigliosa insopportabile, perdonami).
La scena nel bar non mi è sembrata così... inquietante, ma non saprei dirti per quale motivo. Almeno, non all'inizio, quando lei si sente sfiorare senza capire chi sia a farlo. Poi, quando inizia a riprendere i sensi, sì che un po' di ansia mi è venuta. È stato un piccolo colpo di scena inaspettato, il che mi ha fatto sorgere un dubbio: possibile che quei ritmi di vita possano causare tanto stress psicofisico al punto da far svenire chi vi viene sottoposto? Propendo decisamente per il sì, ma allora mi viene da chiedere come mai nessunno decida di allentare la pressione. Ok, sto uscendo un po' fuori dal discorso.
Comunque, questa storia è stata una piacevole scoperta e sono contenta di averla letta. A presto! :)

Recensore Master
03/04/18, ore 14:48

Eccomi qui per lo scambio !
Storia carina,dallo stile molto autobiografico.
Ottime descrizioni e introspezione psicologica,e te lo dice uno che non è mai riuscito a scrivere un racconto in prima persona.
Sul serio,ci provo e ci riprovo,ma non riesco mai a rappresentare a pieno i pensieri del personaggio,cosa che qui,invece,è riuscita benissimo.
Quando hai nominato un Dottore,ti giuro che mi è venuto subito in mente il Doctor Who, specialmente quando ti ha puntato la luce negli occhi della protagonista ( sei tu ? ).

Recensore Master
30/03/18, ore 01:00

Buonasera (o forse sarebbe meglio dire buonanotte, vista l'ora)!
Le cose che mi hanno portato a scegliere di leggere questa one-shot sono, in ordine: scoprire cosa fosse Mariscuola (purtroppo per ignoranza in materia non conoscevo) e, in definitiva, la grandissima dose di autobiografia presente nella descrizione iniziale, componente che apprezzo tanto negli scritti originali.
Leggendo la storia, ho potuto godere di una narrazione fluida ma non per questo statica e uguale a se stessa, anzi; c'è da dire che i pensieri impazienti e ironici della protagonista fanno la differenza e rendono le azioni e le scene animate, più curiose e decisamente plausibili e umane nonostante la "schematizzazione", in un ambiente che segue delle regole, degli orari (come rimarchi con il pezzo della doccia e la precisazione delle ore) e anche dei ruoli da rispettare.
Con un inizio insidioso e uno sviluppo apparentemente più tranquillo e disteso, devo dire che il finale non me l'aspettavo proprio e sono rimasto piuttosto sorpreso di quello che è successo, denotando quanto questo percorso lavorativo sia molto delicato e richieda un dispendio di forze molto cospicuo ogni volta, dove non bisogna mai sottovalutare un giorno di lavoro e tutta la sua routine, sia per se stessi ma anche per gli altri colleghi.
Penso che il tuo intento fosse raccontare quanto la carriera militare sia frenetica e perfezionista nei rituali e nei grandi eventi che si avvicinano e che riguarda i membri di queste forze armate, facendo in maniera pulita, sincera, senza alcuna malizia di fondo ma quasi di riconoscenza nonostante la difficoltà a digerire alcuni passaggi.
Questo, secondo me, è confermato anche dal concetto di gruppo che si preoccupa per il coma farmacologico nel quale è entrata Antea, sia per le sorti che per la salute mentale dopo il risveglio, cosa che non appare formalizzata ma piuttosto direi distesa e molto più informale di quanto possano sembrare alcune battute finali, come quello che dici su ciò che necessiti dopo il risveglio.
Comunque sia, ci terrei a fare anche degli appunti personali, che spero vengano recepiti come consigli o suggerimenti.
Se devo essere sincero, non trovo affatto questa storia catalogabile come "horror", dato che nemmeno le descrizioni della Mariscuola e ciò che si sussegue all'interno è raccapricciante o macabro: non so se era tuo intento dare alla one-shot un aspetto del genere, io al tuo posto la sposterei su "introspettivo".
I generi invece sono assolutamente adatti e descrittivi di quello che è la one-shot.
Inoltre, ti segnalo due piccolissimi refusi ortografici che comunque sono lievi, ma che segnalo giusto per pignoleria: sì (l'affermazione) si scrive con l'accento, si è una particella che viene usata nei verbi riflessi, È maiuscola si scrive in questo modo, "E'" è incorretto.
In sostanza, devo dire che è stata una lettura piacevole e con dei buoni spunti introspettivi ma trattati con delicatezza e, in certi passaggi, con un'ironia che alleggerisce alcuni momenti che potrebbero risultare dei macigni da avvertire, visto il contesto e il tipo di lavoro descritto in una giornata intera.
C'è originalità, molto di tuo essendo qualcosa di autobiografico (cosa che è gradevole e permette al lettore di immedesimarsi nella testa della protagonista, in questo caso) e coesione nelle spiegazioni narrative ma soprattutto descrittive, dove con un linguaggio pulito e genuino riesci a dare verve a una storia personale che sulla carta non è facile mai da raccontare, in quanto ci vuole un minimo d'organizzazione e capacità per poter narrare bene le cose che appartengono alla propria sfera privata.
Insomma, penso che tu abbia del talento e possa migliorare se continuerai a scrivere, rendendo alcuni periodi più approfonditi e variegati, a seconda della storia che tratterai.
Brava, spero di leggere qualcos'altro di tuo in futuro!

Un abbraccio,

Watashiwa