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Autore: Anmo    27/03/2018    7 recensioni
Nel dicembre 2015 iniziai la mia breve carriera da VFP1 nella Capitaneria di Porto della Marina Militare. Nei primi 1-2 mesi devi frequentare il RAV, una scuola in cui ti insegnano le basi della vita militare. Quella della M.M. si trova a Mariscuola Taranto (Puglia). Qui ci facevano svolgere diverse attività tra cui le guardie notturne. Poche volte toccò a me e quando succedeva, tenevo con me i libri di Hunger Games per poterli leggere e rimanere sveglia per quelle 4 ore notturne senza annoiarmi. In una di quelle guardie però il librò finì e mi ritrovai a non fare nulla. Per fortuna il cervello quella volta continuò a funzionare, così mi venne in mente questa breve storia autoconclusiva che descrive velocemente la vita militare, aggiungendo un pizzico di ironia e la presenza dei miei migliori amici (e della persona di cui ho una cotta, anche se ai tempi il nome era diverso). Spero vi piaccia! Buona lettura!
Genere: Mistero, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sembrava essere cominciata male questa giornata, se vi dicessi che mi sono risvegliata a terra con un bernoccolo sulla fronte, sarete sicuramente d'accordo con me.

Mi sono svegliata prima che arrivasse la guardia, almeno ho evitato la brutta figura di farmi trovare distesa sul pavimento come un sacco di patate. Peccato che chiunque passi accanto a me, continua a farmi notare la protuberanza che ho in testa. Quando siamo fuori, il berretto lo copre un po', ma continua a farmi un male cane. Dopo colazione siamo corsi a metterci nella nostra compagnia, nella fila e nella riga giusta. Alle 8 spaccate inizia l'alza bandiera, è passato uno stormo di stornelli proprio durante il fischio. Sapete che succede quando gli uccelli si spaventano, giusto? Non mi esprimo ulteriormente. Giornata di merda.

Tra una settimana avremo il giuramento e da oggi dovremo marciare a più non posso per arrivare perfetti nel giorno fatidico. Il cielo è nuvoloso e il freddo pungente, stiamo qui implotonati fermi ed immobili nel campaccio. I piedi? Credo che me li dovranno amputare per congelamento. Il capo inquadratore dà l'Avanti March! e come volevasi dimostrare, l'intera prima fila si è ritrovata a terra. Non ero la sola che aveva i piedi defunti... ed indovinate dove mi trovavo io. Ci permettono di fare una pausa per farci massaggiare i piedi e riattivare la circolazione sanguigna. Ho provato a dare dei pizzicotti, schiaffoni, ma credo che ormai posso chiamare il prete. Dopo 10 minuti di massaggi, sento un segno di resurrezione. Ci siamo rialzati per ricominciare l'addestramento.

-Ricordate di muovere le estremità del corpo!- ci gridava Capo Spellicato.

Io non marciavo, mi muovevo a passo di pinguino. Avevo persino dei dolorosissimi calli in mezzo alle dita dei piedi, ma il dolore era affievolito per via del freddo.

Si fanno le 12.00, finalmente! È l'ora di andare a mangiare! Ma solo alle 12.30 sono riuscita a mettermi in fila. Siamo 482 vfp1 tra ragazzi e ragazze, bisogna fare la fila per fare la fila. Non è una mia ripetizione o uno sbaglio di battitura. È un continuo aspettare.

 

 

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Il presente racconto è stato pubblicato nella raccolta "Chronos - tutto scorre, anche il tempo" acquistabile qui sia in versione cartacea, sia in ebook ----> https://www.amazon.it/dp/B095KYHQBF/ref=dp_kinw_strp_1

Trattasi di un libro solidale in quanto il ricavato andrà in beneficenza, un motivo in più per diffidare dai file piratati.

 

   
 
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