SESTO POSTO PARI MERITO, CON UN TOTALE DI 46/50
La pianista senza talento, di Lau33
Grammatica e Stile: 9/10 (4,5/5 di g. e 4,5/5 di s.)
Per il parametro della grammatica non ho segnato tutti gli errori; inoltre non ho tolto punti per l’uso improprio della D eufonica e per errori che sono indubbiamente di battitura (spazi mancati, ecc.)…
La grammatica è molto buona e la struttura che hai dato alle frasi, brevi e incisive, riesce a rendere perfettamente i sentimenti della protagonista. Ho trovato pochissimi errori, per la maggior parte virgole di troppo che cambiano il significato di alcuni incisi; inoltre c’è una concordanza errata che ti segnalo qui di seguito:
***mi avvicinò a quell'arte così complessa e variegata che, a distanza di alcuni anni, sarebbe diventato (dovrebbe essere “diventata”, perché si riferisce ad “arte” che è femminile) tutto il mio mondo.***
Ho apprezzato moltissimo anche lo stile, così delicato e a tratti tragico nel delineare la situazione in cui Ambra si rende progressivamente conto di trovarsi. Essendo un “pianista” anch’io, inoltre, ho apprezzato veramente molto la scelta di inserire i termini specifici del linguaggio musicale (crescendo, cantabile, scherzo…) e le varie marche dei pianoforti (Kawai, Steinway…), che fanno comprendere al lettore quanto la pianista sia veramente legata a questo mondo. L’unico problema che ho rilevato è il fatto che sei andata a capo troppe volte, soprattutto all’inizio, spezzando in continuazione il filo della trama.
Trama e Originalità: 10,25/12
Non c’è, alla fine, una vera e propria trama: la storia segue il flusso introspettivo di Ambra durante i momenti di quell’ultima giornata che, in una dimensione surreale, trascorre vivendo finalmente la musica come un modo di esprimere ciò che prova. È molto bello il modo in cui esprimi il fatto che Ambra capisce che le sue piccole imperfezioni sono solamente dei caratteri distintivi del suo modo di essere, è una scena dall’alto tasso di drammaticità e rassegnazione. Hai reso in modo estremamente vivido la scena in cui, nel finale, il suo piccolo codino appare vicino al grande pianoforte di Zimerman e tutti sembrano accorgersi di lei che, inesorabilmente, scompare: questo è il principale tocco di originalità, in quanto solitamente in questo genere di storie la presenza sovrannaturale si limita ad osservare il mondo che va avanti senza che essa possa intervenire. Bisogna tuttavia ammettere che la storia non è originalissima: nella letteratura si trovano molti esempi di storie di fantasmi che scoprono la vita solamente dopo il loro tragico gesto; tuttavia il modo in cui, un po’ per volta, Ambra capisce i segnali che alcuni lettori avevano già colto dà un po’ di freschezza alla narrazione, anche se non si può definire innovativo soprattutto per il fatto che il “vedo e non considero” sia una cosa già vista.
Utilizzo del Pacchetto Urano: 8,5/9
Genere - Introspettivo/Malinconico: la tua storia è indubbiamente introspettiva e il flusso di pensieri è costruito in modo molto coerente; emerge inoltre un lato malinconico, ciò che Ambra prova quando si rende conto di aver compreso la vita solamente troppo tardi. 3/3
Prompt/Oggetto – Violino o Pianoforte: Hai scelto di usare il pianoforte e l’hai reso protagonista, quindi meriti assolutamente il punteggio pieno. 3/3
Obbligo – Qualcuno deve soffrire per amore: Qui la questione è indubbiamente più complicata: quando ho costruito il pacchetto avevo pensato che la sofferenza fosse dovuta a una persona, ma leggendo la tua storia mi sono accorto che Ambra soffre ugualmente per amore, soffre per l’amore della musica che pare incompreso, a causa di alcune piccole imperfezioni, da tutti coloro che la ascoltano suonare. 2,5/3
Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9,5/10
Ho trovato, come già detto precedentemente, l’introspezione molto ben sviluppata: nella tua storia il lettore riesce a seguire lo scorrere degli eventi solamente attraverso il flusso dei pensieri e delle emozioni di Ambra. L’unico problema di questo aspetto è il fatto che ti sei fermata solamente al suo rapporto con la musica e con ciò che la riguarda, senza toccare gli altri aspetti della sua vita: ho capito questa scelta (perché comunque è questo ciò che l’ha portata a togliersi la vita), ma devo ammettere che non l’ho condivisa del tutto. Ho trovato molto ben delineati, nelle loro brevi apparizioni, anche e soprattutto altri due personaggi secondari, che hai caratterizzato con naturalezza in pochi gesti: l’insegnante di Ambra e Zimerman. Il primo, mantenendo la testa alta nonostante le lacrime, ci fa capire molto sia di sé che dell’affetto che provava per quella ragazza scomparsa troppo presto; il pianista, invece, è scosso da mille emozioni ma, nonostante tutto, riesce a incanalarle nella sua musica (come un vero professionista qual è), che diventa un armonioso canto di malinconia e addio. La scena dell’”apparizione” di Ambra al pubblico, inoltre, svela molti retroscena drammatici della vicenda, chiarendo ulteriormente la parte emozionale dal punto di vista dei ricordi della protagonista.
Titolo: 1,75/2
Il titolo è adatto alla storia, anche se non può essere definito ad effetto; forse avresti dovuto puntare su qualcosa in grado di attirare di più l’attenzione dei lettori. Ma alla fine, anche se è duro da accettare, esso rappresenta la realtà: non sempre le nostre passioni coincidono con i nostri talenti, nonostante il grande impegno che ci possiamo mettere. Ambra non ha potuto sopportarlo e si è arresa al destino.
Gradimento Personale: 7/7
Le prime due volte che ho letto questa storia non sono riuscito ad arrivare alla fine senza commuovermi. Sappi che mi sono innamorato subito della tua storia, grazie alle sue tematiche e alla profondità dell’introspezione. Ha influito sicuramente anche il fatto che anch’io suono il pianoforte (senza talento ), quindi mi sono “ritrovato” nel mondo della tua storia. Ho apprezzato anche l’elemento “soprannaturale”(nonostante tutta la storia abbia questo alone di mistero intorno), cioè la sua comparsa, e penso che tu abbia fatto bene a segnalarlo tra i generi della tua storia. |