Ciao, io sono Lucia, e vorrei spendere soltanto qualche parola, perchè quello che non dirò è tutto scritto lì, nel tuo racconto. Di solito mi dico che dopo una storia così devo prendermi del tempo per pensare e poi recensire, ma alla fine, siccome sono abbastanza pigra e per trovare le parole giuste ci vuole un po', ogni volta succede che non recensisco mai.
Ho letto questa storia ad alta voce, perchè volevo darle il tono giusto, e cercare di entrare, per quel poco, pochissimo che posso, nel dolore di una persone che ha subito violenza. Voglio ringraziarti. Grazie, per aver reso un minimo giustizia a queste anime violate, perchè molto spesso al posto di essere aiutate finiscono per subire ancora. Il dolore che provano, il senso di impotenza, anni segnati da ciò che hanno passato, ed anche accuse. "E' stata colpa sua, era vestita così, si atteggiava colì, è un maschio e portava i capelli lunghi". Spesso continuano a gettare fango su fango, finchè la persona non ne è completamente ricoperta. La chiamano "cultura dello stupro", la nostra; io la chiamo "cultura dell' ignoranza".
Ah, appena ho iniziato a leggere comunque mi è parsa una cosa familiare, già sentita, poi l' ho collegata ad una testimonianza si un ragazzo sul sito Bossy. "Ero stato fortunato". Già, davvero tanto, tanto fortunato... |
