Lo rileggerò, lo rileggerò, lo stamperò e lo imparerò a memoria
Ho aperto la pagina e mi si è rovesciata addosso una valanga d'amore, così tanto che non ho il coraggio di guardare una seconda volta adesso perché mi sento sopraffatta
Il rapporto fisico di Sherlock e John è così totalizzante, e meno male che questo per il nostro detecitive sarebbe incompleto!
Cioè, ho capito perfettamente cosa vuol dire, ma Dolcezza, già quello che hai descritto prima basta e avanza per dieci coppie normali
Normali è un'insulto, sia chiaro!
Il "ti amo" cambia tutto, Sherlock caro, è ovvio.
E' incredibile come una frase di due parole possa trasformare ogni sensazione fisica e questo succede anche solo essendo persone sensibili, mi immagino benissimo, tesoro, grazie alle tue parole, che stato di guerra si è scatenato nel palazzo mentale. Case di cemento che implodono, mura di convinzioni che crollano miseramente, vetri che vanno in mille pezzi.
La misura della realtà è la percezione di John vicino a lui, che stabilisce dove inizia e dove finisce, cosa significhi sentirsi vivo.
Quella passione in piedi contro una porta, sotto la pioggia, è dolce da star male, lo sai che il palazzo... ah, no, io non ce l'ho! il famoso sgabuzzino mentale del quale sono dotata si colora di rosa quando leggo questo tuoi passaggi, e soffro. Dovrei sentirmi felice, ma è quasi troppo.
Di solito sono più portata ad identificarmi con John, ma quando andiamo su sovraccarichi emotivi e insicurezze infantili, bè, sono allineata a Sherlock.
Ha il suo innamorato, ha risolto il caso, la vita ruota come vuole lui, ma qualcosa non va. Perchè vuole smettere di avere il controllo, come necessità. L'ho capito a fondo, di pancia. ogni cosa che si chiama bisogno vuole riempire una mancanza, non soddisfare un desiderio.
Sherlock ha quasi paura della paura stessa, sta vivendo in anticipo lo scenario nel quale il suo atteggiamento non andrà più bene
Ma per fortuna sarà a John che lo spiegherà. Mi vengono in mente tante cose adesso, anche molto confuse devo dire, ma mi hai smossa emotivamente come in un frullatore... mi ricordo la tua prima storia che ho letto e di come mi avessi detto che eri più convinta di rendere perfettamente Sherlock mentre a volte dubitavi di qualcosa di John e a me sembrava di sentirti dire una follia
il tuo IC di John è spaventoso per quantoè giusto. Umano, capace di rinunciare a fare qualcosa solo per far stare meglio Sherlock, a comprenderlo sempre e comunque. a promettergli una felicità vera, non negoziabile.
mentre la povera Butterlfy - hai lasciato il meglio in ultimo, eh? - si culla nella sua illusione d'amore, Sherlock sperimenta, inutilmente, uno stato d'animo opposto e simile. Lui invece di non voler vedere una cruda realtà, ne vuole creare una che non c'è, pur di non avere dubbi, perchè lui deve capire e sapere.
quando ho visto gli occhi di John pieni di dolore - perchè si vedono benissimo, se tu decidi che sia così - mi sono torta le mani. devo dire che sei davvero pericolosa da leggere, tesoro... se il momento fosse già brutto dovrei aspettare o piangerei sul pc come un'idiota.
ma non c'è niente che non va, è solo timore, insicurezza, fragilità.
E' solo Sherlock che deve capire che può abbandonarsi senza riserve, darsi a John davvero come qualcosa di suo, e che non si sta perdendo, perchè è al sicuro
sono innamorata di questo finale dai capelli alle unghie dei piedi, dei baci e della passione che non può aspettare, della loro completezza, delle lacrime e della gioia
E se i petali di ciliegio sono effimera giovinezza e nel canto di Butterfly ci possono essere lo stuggimento, o per chi è innamorato e felice solo la bellezza, quello che è sicuro che si vede è la meravglia che arriva da dentro di te
un bacio di petali,
tua, Setsy |