Di nuovo eccomi qui per uno scambio, cara Mari Lace!
Se lo scorso capitolo mi era piaciuto, parto col dire che questo mi è piaciuto ancora di più.
Nella vita c’è bisogno di dolcezza, di fluff, di delicatezza e dell’innocenza dell’infanzia che tu replichi con tanta abilità in un bell’italiano sempre fluido e piacevole da leggere. Parto subito col dirti che nel testo ci sono alcune d eufoniche (ad impastare). Io non le considero come errori, sebbene la Crusca si sia pronunciata in tal proposito sconsigliandole, però in effetti tolgono qualcosa al testo. Ci sono anche due ripetizioni di nessun conto.
Finita la parte della recensione noiosa, andiamo a quello che interessa di più a me. Tematiche espresse, freschezza nei dialoghi, realismo nelle situazioni, lessico.
Il lessico è perfetto. Ricercato nelle descrizioni, semplice nello scambio di battute tra i due piccoletti, volutamente chiaro laddove Rei deve descrivere ciò che vede (la preparazione dei biscotti) pur non sapendone assolutamente nulla. Bellissimo il concetto del regalo fatto da sé e tutta la cura della descrizione del passaggio della preparazione (mettilo un altro del/della Shilyss, ti prego) dei biscotti.
Tenerissimo lo sviluppo del prompt. I biscotti vengono male, anzi malissimo, ma Rei pur di non veder piangere Akemi, impavido e innamorato mangia il residuo carbonizzato e finge che gli piaccia. Un eroe.
Non solo il comportamento dei due bambini è decisamente realistico, ma anche l’organizzazione della cucina in sé risulta curata e attenta, frutto di molto studio. Rei è adorabile e così Akemi. Le loro frasi sospese con i 3 puntini sono tra le poche, fatte in questa maniera, che mi piacciono. Mi spiego, ché la frase rischia di sembrare troppo critica. Non amo l’utilizzo dei 3 puntini mai, tranne che nel tuo caso. Lo sconsiglio sempre, però in questo capitolo trovo che fossero così azzeccati e idonei al contesto e alla situazione che devo complimentarmi, perché farmi sembrare coerenti degli artifici grafici che non amo non era facile, affatto.
Altro aspetto della tematica che mi ha affascinato, è la fascinazione – perdona il gioco di parole – che Rei nutre per Akemi e il suo universo, la sua famiglia. È solo una pennellata rapida, la tua, ma incredibilmente profonda e viva e sappi che l’ho molto apprezzata. Fa riflettere sulla vita che ha a casa questo bambino e su quanto Akemi gli abbia salvato la vita. Il tema si ricollega all’altro modo, estremamente delicato e dolce, con cui accenni allo 0. Per ragioni di tempo non posso spiegare quanto abbia apprezzato, ma… brava veramente. Continua così, su questa strada. L’introspezione è qualcosa in cui dimostri di muoverti degnamente.
Chiudo dicendo che mi piace molto il tuo modo di narrare. C’è uno stile e un disegno in quello che fai e questa shot ti è venuta davvero molto, molto bene. Le inezie irrilevanti di sopra, nulla tolgono a una lettura piacevole e molto interessante, che getta lo sguardo sul mondo dell’infanzia con grande realismo e attenzione, elementi che ho apprezzato molto dal primo all’ultimo. Noto che con questo capitolo partecipi anche tu a un contest cui mi sono iscritta: un motivo in più per farti i miei più sentiti in bocca al lupo!
Un caro saluto e ancora complimenti, BRAVA!
A presto!
Shilyss
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