Io lo so che è la normalità per un gladiatore e che dovrei farci l’abitudine, ma perché alla mia povera Nemeria capita sempre quella bruttissima persona che è Zahra e a ogni loro incontro ne esce che potrebbe fare la modella per un anatomo-patologo?
Purtroppo non posso nemmeno rimanere troppo arrabbiata con te, perché, obiettivamente, anche per una persona come me che non ama particolarmente le scene d’azione, questa ha letteralmente mozzato il fiato. Sembra che in questa storia l’aggettivo da usare maggiormente sia “spettacolare”, come se fosse tutto un enorme circo, come se la vita stessa che scorre nelle strade e nei vicoli di Kalasprit fosse una recita cui tutti prendono, più o meno consapevolmente, parte. E, ovviamente, questo torneo altro non è che uno dei tuoi geniali espedienti per mostrarci un altro punto di vista e introdurre dettagli che, se lo avessi fatto in altro modo (con una descrizione o un dialogo per esempio), ci avresti solo annoiato a morte. Mi riferisco, ovviamente, sia al gruppo dei lanisti che a tutta la preparazione dei gladiatori nei sotterranei dell’arena (sai che mi hai fatto venire una voglia pazza di andare a Roma e vedere il Colosseo? Potrei odiarti per questo!).
Mi dispiace molto per Durga, non credo menta, né che lo faccia Ahhotep. E’ solo una bambina che probabilmente non sa nemmeno quello che fa. Il suo (unico?) difetto è di fidarsi troppo delle persone che considera amici, ma, dato che si tratta pur sempre di una Dominatrice che per tanto tempo ha dovuto cavarsela di stenti per poter arrivare alla fine della giornata, direi che è quasi normale che sia così ingenua. In questo ti assomiglia moltissimo, anche se ovviamente Durga ha ancora la spensieratezza e l’innocenza che tu hai perso tanti anni fa.
La conversazione con Sayuri, invece, per quanto breve, è importantissima. Perlomeno per Nemeria, perché l’aiuta a liberarsi di un peso che negli ultimi giorni l’aveva tormentata, aggiungendo nuovi materiali ai suoi già abbondanti incubi notturni. E’… interessante e forse anche un po’ crudele (o pieno di speranza, non lo so, sono confusa riguardo a ciò che provo riguardo a questo) che l’ultimo pensiero di Dariush sia stato per Altea e l’ultimo pensiero una richiesta di perdono. Mi fa sospettare che anche i Jin, in fondo, conservino da qualche parte molto in fondo gli umani che sono stati, anche se distrugge il fatto che Dariush, prima di morire, sia stato sommerso dalla colpa per le sue azioni e dal rimorso per ciò che/chi ha irrimediabilmente rovinato.
La paura negli occhi dell’inflessibile, granitica Zahra sono il miglior finale e la migliore premessa di ciò che ci aspetta nella conclusione del primo Volume del Ciclo di Nemeria, quello dedicato all’elemento più instabile e affascinante di tutti. Nonché quello della nostra protagonista…
Viviana |