Mi è piaciuto tanto Il sogno di Tristan . 😍avrei voluto che durasse di più 😖 ed ecco che Elijah ritorna a sospettare 😖😖

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Molto bello il momento in cui lo soccorre 😍😍
Cavolo, ma se Inadu può attingere dagli ossi, potrebbe farlo anche con gli altri custodi 😱😱😱
(Recensione modificata il 14/07/2018 - 09:01 pm)

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Ho letto tutto d’un fiato e fino quasi da ultimo ero stata così fiera di Elijah: la risolutezza con Madame Angele, pronto a fare il suo dovere, la delicatezza e la dolcezza con cui si occupa di un Tristan debole e smarrito, la bellezza del sogno che poi è un ricordo, il corridoio bianco e la porta azzurra: che meraviglia! Azzurro come il portone della loro casa di Marsiglia e come gli occhi di Tristan, perché si sa “happiness is blue” . Non a caso proprio la porta della felicità ferma Inadu, la strega che non conosce quel sentimento, quello stato d’animo.
E poi il colpo di coda di Inadu che getta quel seme nell’animo di EliJah e lo fa diventare sospettoso, anche se è consapevole che è sbagliato. Lo sa, eppure non riesce a smettere di dubitare. E io ho sentito fare crac nel cuore perché nel suo momento più bello ha iniziato a dubitare. Ma so, lo so, che alla fine Elijah farà la cosa giusta. Ho così tanto amore e fiducia per lui e in lui che niente mi può smuovere e anzi questa fiducia farà sì che le cose si sistemeranno in un modo o in un altro, perché io ci credo.
Sono curiosa di sapere il proseguimento della storia e al tempo stesso mi fa paura, ma sarò coraggiosa e leggero fino in fondo perché ne vale la pena, perché il tuo stile è bello da leggere, gradevole e scorrevole.
Quindi aspetto con ansia di sapere che succederà.
A presto
Miky
(Recensione modificata il 04/06/2018 - 11:20 pm)

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Ma che splendore di capitolo. A partire dalla scena medievale, deliziosa, perfetta in ogni particolare, con un Milord tutto insolenza e occhi azzurri… da strapazzare! E finalmente, dopo mille anni, Elijah non se lo fa ripetere due volte. C’è una nota dolceamara, un pizzico di rimpianto in quei baci… ma com’è bello anche il presente. Quando la tenerezza si sostituisce alla diffidenza e la passione scopre nuove, impreviste sfumature.
E sono davvero lusingata nello scoprire che, dopo una struggente notte d’amore, il secondo sogno abbia luogo proprio lì: dietro il portone azzurro. Quello è uno dei luoghi dove io e Miky abbiamo “nascosto” la nostra comune OTP, e la nota delicatissima di questo tuo omaggio sembra rappresentare proprio il momento difficile che tutte e tre stiamo passando nel fandom. Noi sappiamo di averli salvati, noi sappiamo che sono al sicuro, allacciati tra le lenzuola di un nido d’amore (a Marsiglia? A New Orleans? A Parigi? Non importa dove). Ma il canon crudele a volte fa sentire la sua voce impersonale, e provoca disastri… Solo di una cosa siamo sicure: che li ritroveremo ancora lì, i nostri piccoli mostri, stretti stretti e senza paura.
Ecco, questo non è solo un bellissimo racconto, è un rifugio dove tornare a sperare.
E così anche tu hai trovato lo stratagemma per venirne fuori, e mi sembra efficacissimo: di certo Inadu non poteva restare indifferente alle loro vicende. Ininfluente nelle loro vite. La strega che non conosce i sentimenti proverà a distruggere, a insidiare, a corrompere… a partire da quello che è il suo incubo peggiore: il loro amore.
Ma, ne sono certa, fallirà. Così come sono certa che in un canonico ritorno, Tristan avrebbe scelto di schierarsi con i Mikaelson. Perché tutto si può dire di lui, ma non che non sappia amare.
Grazie per questo regalo inaspettato, mi sono davvero commossa. E mi sono sentita più forte, in un periodo pieno di dubbi.
Un abbraccio, e alla prossima

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Ciao Abby,
Sono molto contenta che tu abbia deciso di pubblicare ancora. E ne vale davvero la pena. Si vede che c’è un disegno generale e sono davvero curiosa di vedere i nuovi sviluppi. Mi piace molto la premura di Elijah, che lo soccorre ed è preoccupatissimo.
Sono davvero contenta che tu abbia pubblicato e spero che ti faccia peccare se ho commentato.
Michela

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È una cosa che se non sbaglio ti ho detto già, il fatto che adoro questa atmosfera di favola nera. La prima impressione che ho avuto è stata quella del giovane entrato per sbaglio nel regno delle fate. Egli è uscito indenne e fresco come una rosa, ma non sa che un tarlo comincia a divorargli l’anima.
Poi il pensiero corre a tutti i più classici racconti di vampiri, da Dracula a Carmilla. Un’immagine subdola e parassitaria del male, nascosta sotto la normalità. Sotto le apparenze più soavi e innocue (in fondo Inadu è solo una ragazzina), organizzate per colpire quando uno è più indifeso. E qui l’intuizione di Elijah si rivela fondata: l’eccesso di amore ha prostrato Tristan fino a renderlo vulnerabile, perché lo ha costretto ad avvicinarsi a lei, alla giovane strega. Per fortuna questa volta un’altra intuizione aiuta il vampiro Originale (l’uomo non è mai stato un grande stratega): Angele li può aiutare. L’amore ha messo in pericolo Tristan, ma l’amore lo salverà.
Ecco quello che intendo quando dico che l’Elijah canon giustifica la nostra ship: egli è capace d’amore, è capace di premure. Solo per un’assurda giravolta degli autori tutta questa delicatezza d’animo non si è rivolta anche verso la propria discendenza. Ma io lo so.
E credo, correggimi se sbaglio, che a volte per tutte noi sia più facile esprimerlo nei racconti, perché il sentimento prende il sopravvento sulla ragione. È quella situazione che ci fa dire: il personaggio ha agito per conto proprio. Ma sotto sotto noi sappiamo perché.
Storia piena di sensibilità e sfumature, come sempre.
E che per tante ragioni sono felice di trovare qui.

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