Ciao!
Passo di qui a lasciarti la prima recensione premio per il contest "La prima volta non si scorda mai".
Se hai preferenze diverse per la prossima recensione, naturalmente, fammelo sapere!
Ammetto di trovarmi un po' in difficoltà nello scrivere questa recensione, perché per un motivo e per un altro non ho ancora finito di guardare Sherlock (sono ferma alla prima puntata della seconda stagione, credo, e prima di decidermi ad andare avanti temo che avrei bisogno di un ripassino della prima... sono pessima, lo so).
Però, insomma, sono contenta che il concorso mi dia finalmente lo stimolo a decidermi a leggere qualcosa di tuo su questo fandom: se avessi aspettato i miei tempi, non sarei arrivata mai, temo. E, al tempo stesso, sono un po' frenata, perché mi rendo conto di conoscere poco i personaggi e le ambientazioni, per cui ho paura che la mia opinione possa risultare un pochino monca.
Ci provo, insomma, e perdonami se non riuscirò ad essere precisa come vorrei, su alcuni aspetti.
La storia, a prescindere da tutto, a me è piaciuta molto: ha sempre quel tuo stile caratteristico, uno stile estremamente curato ma mai pretenzioso, uno stile che è, mi viene da dire, molto maturo. E maturo mi sembra il modo di affrontare la questione: forse perché scrivo e leggo principalmente in un fandom dove i protagonisti sono adolescenti, la maggior parte delle fanfiction con cui vengo in contatto racconta di primi amori, di storie che nascono fra personaggi giovani e ancora alla scoperta di sé, ed è quindi molto piacevole leggere per una volta di una relazione adulta e matura. Una relazione che sta ancora muovendo i primi passi, credo, ma che lo fa in maniera molto adulta, prendendo le mosse da una vita già avviata, da esistenze ben precise che appartengono a mondi molto diversi. Credo che tu abbia analizzato molto bene questi elementi: i tuoi personaggi, pur nelle loro peculiarità spesso un po' sopra le righe (soprattutto Mycroft, che però, per quanto io non lo conosca benissimo, deve essere peculiare a questo modo) agiscono in maniera molto credibile e realistica.
Trovare un equilibrio di coppia quando si è già adulti e si ha uno stile di vita (non solo a livello materiale, ma anche) molto diverso non è facile, e trovo del tutto plausibile che una persona come Gregory fatichi a lasciarsi andare e sentirsi del tutto a suo agio in una casa come quella di Mycroft. Ed è molto dolce, da parte di quest'ultimo, cercare di trovare a modo suo la strada per permettergli di ambientarsi: certo, l'effetto cucciolo da ammaestrare e da far ambientare in una nuova cuccia è molto vicino, però la situazione risulta essere per il lettore molto divertente, pur restando secondo me del tutto nei limiti di un rapporto che si sta costruendo comunque sulla base del rispetto e del cercare di venirsi incontro senza snaturare il modo di essere dell'altro.
Mi piace molto come il contenuto tutto sommato leggero della storia vada perfettamente a braccetto con la maturità dei ragionamenti che spesso restano appena oltre la superficie: insomma, si può scrivere qualcosa di leggero senza per forza dimenticare le complessità dell'universo relazionale umano, e mi fa sempre piacere ritrovare una tale conferma in una storia.
Sono molto belli, poi, i ragionamenti pefettamente "da Holmes" con cui Mycroft cerca di ragionare su quanto fatto da Lestrade: insomma, il metodo osservativo-deduttivo qui è applicato alla perfezione, e con risultati esilaranti. Sono sicura che ci sono tanti dettagli che, purtroppo, per la mia scarsa preparazione non sono riuscita a cogliere, ma si tratta comunque di una storia che ho apprezzato molto, e che mi ha lasciato con un bel sorriso (per restare in tema con il concorso XD).
Insomma, complimenti!
Jess |