Recensioni per
Words and Scars
di Spoocky

Questa storia ha ottenuto 24 recensioni.
Positive : 24
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
10/05/20, ore 03:01
Cap. 6:

"In una mano gli teneva il polso, contando i battiti, con l’altra sgranava un rosario dopo l’altro, pregando la Vergine, San Giuseppe[1], Santa Barbara[2] e San Tommaso perché vigilassero su di lui e lo proteggessero, che riuscissero dove la medicina stava fallendo."

Questa è una delle mie cose preferite DI SEMPRE. Il caretaker (meglio se medico) che dopo aver fatto ciò che poteva, affida il resto a Dio, o ancora meglio, ai Santi. E' tipo una cosa bellissima, specie se è in genere un uomo di scienza che fatica a coniugare religione e medicina.

"Tutto ciò che gli giunse fu un flebile singulto, appena più forte di un sospiro: “Ho paura.”"

Un tempo avevo un cuore in petto, adesso boh- chissà che fine ha fatto. Non ne ho idea.

Tu comunque non shippi affatto Jack e Stephan, nonono~

Recensore Master
29/08/19, ore 17:21
Cap. 6:

E infatti rieccomi!
E ti dico che non ci credo che la tua conoscenza della medicina dell'epoca è superficiale... o almeno, non lo sembra^^
Un capitolo davvero molto toccante. Ho adorato il pezzo con quella bellissima ninna nanna irlandese (che ho ascoltato, però nella versione delle Celtic Woman... non so come suonerebbe con la voce sgraziata di Stephen xD), mentre ho quasi percepito la sofferenza di Jack nell'immaginare gli occhi del povero Tom paralizzati nella fissità della morte e non animati dal guizzo d'entusiasmo per una promozione.
Significativo anche il dettaglio del poema, è il perfetto esempio di quanto Tom sia benvoluto ma anche stimato dai suoi sottoposti.
Sapere che invece la febbre si è abbassata arreca un po' di sollievo, ma la preoccupazione resta alta. Proseguo!
(Recensione modificata il 29/08/2019 - 05:24 pm)

Recensore Master
23/07/18, ore 15:37
Cap. 6:

Ciao^^
la situazione si fa sempre più drammatica. Riesci come sempre a rendere molto bene il clima di sofferenza sia del ferito che di tutta la nave. Considerati gli spazi angusti, è ovvio che quelle navi diventavano un po' come famiglie, nel bene o nel male.
Tutti hanno piccole commoventi attenzioni per Pullings, nel tentativo di aiutarlo quanto più possibile. Addirittura Maturin, che non dimentichiamo è quello che ha sezionato e messo sotto vetro due agenti francesi, si prodiga cantando una ninna-nanna in gaelico per il poveretto.
Davvero un bel capitolo, complimenti!^^