Recensioni per
Immortal
di ___Aliena___

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
16/08/18, ore 11:15
Cap. 8:

Ed eccoci qui, giunti al termine di questo viaggio. Ciao, Aliena. Ero rimasta indietro di quattro capitoli, che mi hanno tenuto compagnia durante questa notte insonne.
Da dove partire? Be', innanzi tutto ti dico che, non so se l'avevi e l'hai notato, le nostre storie sono nate e si sono concluse più o meno insieme. Faith e Medea sono nate più o meno assieme sulle pagine di questo sito, e più o meno assieme l'hanno "lasciato". E niente, è un appunto che mi intenerisce, un dettaglio che mi fa affezionare ulteriormente a Medea.
Comunque, è meravigliosa, davvero. Davvero meravigliosa.
Ti avevo fatto sapere qualcosa sulla mia opinione riguardo al quarto capitolo, ecco, voglio partire proprio da lì a snocciolarti tutte le particolarità che ho amato.
Partiamo da una frase di L, o meglio, pensata da L. "Se tale creatura si è fatta carne e sangue, allora anche gli Shinigami possono esistere". Magnifico. L cerca insistentemente un modo per contrastare Kira, quando in realtà ce l'ha proprio lì, sotto gli occhi: Medea. Lei, col fuoco che le infiamma il sangue, non è la soluzione che L sceglierebbe. Lui è abituato alla razionalità, ai calcoli, a ciò che si può toccare con mano. Gli è difficile concepire che, in realtà, l'unico modo per contrastare Kira risiede in qualcosa che non può essere controllato, nella potenza dell'animo umano. E poi, L cerca, convinto che la soluzione si trovi chissà dove. Ma si trova proprio lì, accanto a lui. Medea ha la potenza di un dio della morte.

Poi, ribadisco: ho immensamente apprezzato il lieve erotismo che lasci cadere sulle tue parole, come zucchero a velo su una torta. Medea mi ricorda molto il personaggio di Amélie, protagonista de "Il Favoloso Mondo di Amélie". È un concentrato di fanciullesca innocenza, che cerca più un compagno di giochi che un compagno con cui condividere esperienze sessuali.

La scena della morte di Ryuzaki e di Watari è resa davvero bene. In questa scena c'è tutta l'umanità con cui desideravi farcire tale racconto. Noi siamo abituati ad un: "no, Ryuzaki!" gridato da alcuni agenti che, pietrificati, guardano L cadere a terra. E Watari, figurarsi, come se nemmeno fosse morto. Ma qui... Medea che capisce di essere stata "chiusa in gabbia", e la foga la porta a ferirsi le nocche, a farsi male. In quel dolore, io leggo la rivincita di L e Watari, per la cui morte finalmente qualcuno sembra provare un immenso dolore. E poi, a Watari viene concesso quel qualcosa in più: "papà..." pensa lei, quando le braccia di Soichiro l'afferrano. Questa scena mi ha strizzato il cuore. Negli ultimi capitoli di questo racconto, prima che Medea torni alla Wammy's House, parli di una Medea diversa, che ha perso se stessa. Penso che sia questo, il punto di rottura. Quello in cui lei si sporge dal balcone e prova per la prima volta le vertigini. E credo proprio che le provi perché le è stato portato via un pezzo del suo cuore.

Mi è piaciuto moltissimo l'utilizzo degli occhiali: Medea che, non appena si trova davanti alla tomba di L, scaglia gli occhiali a terra e li rompe, come a voler dire: "non voglio vedere questa realtà, una realtà in cui tu non ci sei". E poi Light, che le offre un nuovo paio di occhiali. Come a voler dire: "indossa le lenti che io ho fatto preparare per te e comincia a vedere il mondo sotto un'altra ottica, la mia. Comincia a vedere la realtà come un comune essere umano soggiogato da Kira, ché, ormai, manchi solo tu". E poi, quegli occhiali, è Near a darglieli. Un ribelle, come lei. I suoi occhiali non saranno intaccati da paura e senso di sottomissione, sono lenti che le consentiranno di vedere Light per quello che è, e finalmente Medea è pronta per indossarli, per vedere nuovamente la realtà. Ora è abbastanza forte.

Due parole sul personaggio di Misa Amane: ho adorato il modo in cui l'hai resa. Misa crede nell'amore, nelle anime che si collidono, ma non è stupida: sa che Light non le permetterà mai di dipingere il suo volto sul fondo delle sue pupille. Eppure, il volto di Ryuzaki è dipinto negli occhi di Medea, e lei non vuole perdere tale rarità, la manifestazione concreta che prova che ciò in cui crede non è una menzogna, che la fa continuare a sperare che prima o poi questo miracolo accadrà anche a lei. Perché, se ci pensi, è questo che Misa fa: va avanti giorno per giorno aggrappandosi alla speranza. (A questo proposito, ho immensamente apprezzato il dettaglio della ragazzina che occupa la stanza di Medea alla Wammy's House, e la dipinge con gli occhi neri, includendo dunque L in tale disegno).

Medea dice di essere simile a Mello. Sono totalmente d'accordo, è il personaggio che più le somiglia, secondo me. Lo vedo sì nell'impulsività, ma anche nel loro essere scarmigliati, con i loro vestiti che trasudano umanità ed esperienza, con i loro corpi pieni di cicatrici. Magari quelle di Medea si sono risanate ora, ma c'è stato un tempo in cui si è ferita le dita per uscire da una stanza.
L'unica differenza, come Medea dice, è che Mello s'impegna a diventare qualcuno che non è, cioè L. Mentre lei sa di essere Medea, e s'impegnerà invece di rimanere sempre integra e coerente con sé stessa.

Mi è piaciuto moltissimo il parallelismo tra il gioco che facevano da bambini (Near è la preda e noialtri i predatori) e l'uccisione di Light Yagami. Light sta per scrivere il nome di Near, ma Medea tenta di ucciderlo. Sì, perché è scritto nel codice del legame che la lega a Near, qualcosa di molto animalesco, come sempre. Medea è in parte una figura materna per Near, e, da bambina, lei l'aveva detto: una mamma uccide chi caccia il suo cucciolo. E così, spara a Light prima che lui possa uccidere Near.

E poi, la fatidica frase: "è scritto nel tuo nome". A chi dare retta? L diceva che era scritto nel suo nome, che lei dovesse rimanere in vita. Near invece, dice che è suo destino prendere il posto del padre (il gioco della M rovesciata che diventa una W è stato fantastico). Sinceramente, a me piace di più dar retta ad L. Perché Medea è Medea, e deve avere un proprio e unico scopo nella vita. Per quanto lei ami suo padre, penso sia sbagliato che indossi i vecchi vestiti di lui. Medea deve avere abiti solo suoi, che gridino il suo nome non appena vengono guardati.

L'arrivo degli zingari mi è piaciuto molto. Finalmente, dopo tempo, Medea ritrova se stessa. Non c'è più la Medea spenta, che si lasciava scrutare dagli occhi di Gevanni che, oltre a non riuscire a vederla, spesso la guardavano come se fosse pazza. Non c'è più la Medea che fa qualcosa che non trasudi passione ed energia vitale. E poi, finalmente salva anche Nate. O meglio, il suo mondo lo salva. La giovane zingara con cui entra in confidenza, io vedo i mondi di L e di Medea che si fondono, che si contagiano. E niente, che meraviglia, davvero.

Io ti faccio i miei più sinceri complimenti. La tua Medea è magnifica, tienitela stretta. E poi, con gli stralci di conversazioni che hai riportato di tanto in tanto, mi hai colpita dritta al cuore con concetti che sono fondamentali per la trama, e che vengono concisi in poche ed efficaci parole. Grazie per aver condiviso questo viaggio con me, con noi. È stato molto bello conoscere ciò che avevi da dire. Alla prossima!

P.S. Ho visto il piccolo stralcio che hai pubblicato in relazione ad "Immortal". Lo leggerò il prima possibile!
(Recensione modificata il 16/08/2018 - 11:21 am)

Recensore Veterano
14/08/18, ore 13:15
Cap. 8:

Ecco l'ultima scintilla di questa storia che mi ha preso dall'inizio alla fine.
Mi credi che se ti dico che un epilogo del genere un po' me lo aspettavo? La madre di Medea era una gitana, il desiderio di libertà è vivo e arde in lei come un bisogno. Questo non significa che lei sia priva di radici, dopo tanto peregrinare, l'approdo finale sarà sempre la sua amata Wammy's House. Spero davvero che un giorno - quando la vita da girovaga le sarà stretta - prenda il posto di suo padre.
Ho visto che hai già pubblicato una spin-off di questa storia. Questo fa capire quanto tu sia affezionata alla tua storia e legata alla tua Medea. Sono inspiegabili i legami che instauriamo con i personaggi (soprattutto con quelli da noi creati o - come nel tuo caso - da noi rivisitati) perché tendiamo sempre e inevitabilmente a infondere in loro tratti di noi stessi. Lasciarli andare diventa poi doloroso 😂
Spero di cominciare a leggere presto la tua nuova storia. Intonato ti auguro buon ferragosto! 🤗
A presto!
(Recensione modificata il 14/08/2018 - 01:19 pm)

Recensore Junior
13/08/18, ore 15:59
Cap. 8:

Wow il finale mi ha commosso. Avevo paura che sarei rimasta in sospeso perché ero arrivata alla fine della storia. Invece come l'hai terminata mi ha lasciata emozionata e sollevata