Recensioni per
In abissi profondi noi ci perderemo
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/09/18, ore 12:19

Eccomi qui, a recensire un’altra tua storia e questa volta finalmente del mondo Marvel e poi una storia con protagonisti assoluti i due fratelli. Parto con il dire che ho adorato tantissimo il modo in cui hai impostato e suddiviso la storia, per un’amante del teatro come me e poi del mondo classico, delle tragedie greche, ritrovare un riferimento così diretto a quel mondo non ha potuto far altro che farmi gongolare felice e allo stesso tempo disperare di più per come la tragedia prendeva piede così inesorabilmente da non poter essere vista o percepita dal povero Thor. Conosco molto bene almeno i film Marvel e devo dire che ho subito inquadrato il momento in cui hai voluto inserire questo What If e devo dire che è stata una scelta interessante, proprio all’inizio credevo fosse all’inizio del secondo film ma quando hai descritto sempre meglio le prigioni e le condizioni di Loki ho compreso che era ritornato in prigione e la presenza (all’inizio presenza/assenza) di Odino è stata una conferma. Il primo dialogo tra i due fratelli è quello più straziante, quello più scombussolante anche perché leggendo i ragionamenti di Loki il lettore non può far altro che dargli ragione. Odino è un personaggio realmente subdolo che ha in realtà così tante ombre che si possono osservare solo quando si è vicini a lui, perché è contraddittorio e perché ha agito molte volte in maniera sbagliata o cercando di redimersi ma sempre troppo tardi e creando così ancora più danni, ancora più intrighi e bugie. Se nel primo film lo si può tanto accusare per non aver mai detto la verità a Loki, nel secondo ci sono tante scene in cui si nota un suo agire disperato e molte volte anche egoista, quasi crudele (tutto il dialogo con Loki, solo per fare uno dei tanti possibili esempi). Ma ho apprezzato tantissimo il fatto che, pur facendo tu dire a Loki tantissime verità (distorte? Esagerate? Di parte?), sempre ricordi come lui sia il Dio degli Inganni e quindi fidarsi di lui è impossibile, è un’utopia che non si può sperare di raggiungere (Thor ci spera, Thor vorrebbe tanto) perché non è nella natura di Loki. È un dio in catene, nel secondo atto è persino un dio torturato e apparentemente distrutto ma riesce comunque a tessere fili e ragnatele, ad aggrapparsi ai dubbi del fratello, a scavare più a fondo, a far crollare e rivelare gli errori imperdonabili di Odino (Hela, soprattutto). Thor è l’eroe tragico che è a metà tra un eroe tragico classico greco (la sua fiducia incrollabile in un’entita superiore che qui è da rapportare al Padre Tutto) ed a metà un eroe Shakspeariano che si domanda e si mette in dubbio, trova del buio e del male anche dentro se stesso e non ha più punti di riferimenti, è appunto perso in degli abissi profondi in cui non riesce più ad uscire (e penso che con Thor ciò sia già iniziato con la ferita quasi mortale contro suo fratello. Dopo si ricorda che è suo fratello, dopo. Dopo la soddisfazione). È un concetto, è una caratterizzazione che ho trovato molto pirandelliana (Viene proprio trattata ne Il Fu Mattia Pascal) e cosa devo dire io se non tantissimi complimenti per averlo qui riportato in maniera così perfetta? Tanto di cappello, davvero.
È stato un crescendo di emozioni, un battere continuo sulle due facce della stessa medaglia, un colpo al cuore per chi la storia la conosce e per chi rivedeva nelle parole di Loki un’agghiacciante lucidità così come quando alla fine del primo atto si dichiara libero e così come alla fine del terzo atto dice a Thor che sono entrambi liberi, in qualche modo. Si è mai davvero liberi? Thor avrà compiuto il giusto, tecnicamente l’azione di Odino di trattare con Thanos è stata un errore perché così non si è interessato del futuro dell’universo ma... loro, i due fratelli, il giusto lo hanno compiuto? Davvero non c’era altra soluzione? Davvero detronizzare il padre era la scelta saggia? O pure solo una vendetta ben orchestrata da Loki? 
Ho trovato commuovente l’altalenante modo in cui Thor si rivolgeva a Loki, come lo chiamava, Dio degli Inganni, Lingua d’Argento... Fratello. Anche i ricordi del passato, quel momento in cui Thor rivede loro due bambini, è stato molto bello ed è stato inserito con maestria. 
Sono loro, i due fratelli, gli assoluti protagonisti di questa storia.
Lessico preciso e perfetto, stile maturo ma ormai ho bene inteso che qui siamo ad un alto livello. 
Complimenti, non posso dire altro, e spero ancora di rileggerti presto :)

Nuovo recensore
31/08/18, ore 17:18

Ciao!
Eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino. **

Che dire… ancora una volta mi hai sorpresa.
Tralasciando il fatto che rimango sempre deliziata quando leggo qualcosa di tuo - ormai sei una garanzia, cioè, sul tuo profilo vado sempre sul sicuro -, ancora una volta sei riuscita a rendere i personaggi perfetti nonostante le innumerevoli ombre che contornano le loro figure.

Il titolo l'ho trovato perfetto per la storia che sei andata a narrare: non è solo la vera e propria scesa negli Inferi, ma anche il fatto che sia Loki, che Thor e Odino si sono persi, nel vero senso della parola.
Chi per le proprie bugie, chi per le proprie azioni, chi per entrambe le cose, chi per la propria visione del mondo alquanto distorta.
Insomma, hai messo in luce le ombre che li segnano e posso dire che hai svolto un ottimo lavoro.
Molto bella e interessante anche l'idea di suddividere la storia in atti, ognuno dei quali rimanda ad uno dei tre protagonisti.
Mi è piaciuta molto e, non so il perché, ha dato quel senso di "tragedia in più" alla storia.

Mi sono piaciuti molto i dialoghi, così come le descrizioni e le scene di azione.
Il tutto è miscelato davvero bene. Poi, è vero che qui sono stati proprio i dialoghi a giocare un ruolo fondamentale, ma c'è da dire che anche tutto il resto vuole la sua parte, e tu sei riuscita a rendere il tutto molto bene.

Come sempre, ho provato forti emozioni leggendo di questi personaggi che, in tutta onestà, sto conoscendo molto meglio proprio grazie alle fanfiction, in particolare le tue.
Quindi non mi resta che farti nuovamente tanti complimenti e, come sempre, è stato un piacere leggerti!
Alla prossima,

Jill ~

Recensore Veterano
30/08/18, ore 15:55

Ciao Shilyss <3 come promesso, eccomi anche da te per lo scambio di recensioni del Giardino. 

Prima di iniziare con il commento vero e proprio, sappi che nel vedere la mole di testo di questa one - shot (e accidenti, mi sembra quasi di farle un torto nel ridurla ad una definizione così costrittiva) ho preferito dare una rapida occhiata alle note d’autore che hai inserito in fondo alla pagina, e… il mio cuoricino da nerd ha fatto un triplo salto mortale, nel veder citate entrambe le Edda. Pur conoscendo bene l’MCU, non mi sono mai avventurata in questo fandom e non ho mai seguito attivamente la produzione di fan fiction. Tu sei la mia prima, e scoprire che hai incorporato riferimenti e agganci ai miti norreni mi ha fatta letteralmente scoppiare di gioia. So che forse avrei avuto il beneficio della sorpresa, avventurandomi nella lettura senza questa consapevolezza, ma… ti dirò, me la sono doppiamente gustata, consapevole che dietro a “In abissi profondi noi ci perderemo” c’è una cura così meticolosa e approfondita. Piccolo momento di fangirling a parte, passo alla recensione.
Come al solito nei commenti standard che lasco, mi soffermo brevemente sulla formattazione per farti i complimenti per la cura dedicata all’impaginazione. La storia si legge bene, il font è della grandezza giusta e ho apprezzato la scansione in tre atti. Scenica, indubbiamente, per i motivi che la legano alla “pantomima” messa in piedi da Loki e alla sua tendenza a propendere per il drammatico, ma anche e soprattutto funzionale per tirare il respiro tra paragrafi di facile lettura. Sono punti extra che fa sempre piacere trovare in una storia.
Il tuo stile mi è molto, molto piaciuto. Limpido e lineare, ma non per questo scarno — al contrario, penso tu abbia gestito egregiamente ile metafore e le immagini che evochi nel corso della turbolenta discesa nel lato oscuro del Dio del Tuono. Il lessico è variegato e ampio e sempre azzeccato. L’ho trovato molto appropriato tanto alle atmosfere asgardiane della shot, quanto ai personaggi (e che personaggi!) e al loro modo di esprimersi. Penso che i dialoghi siano stati i passaggi che più ho apprezzato, dal momento che insufflano vera e propria vita nelle scene. Nulla da togliere alle descrizioni e ai momenti d’azione, sia chiaro, ma i dialoghi giocano un ruolo molto importante per capire in che ottica vengano inquadrati i personaggi, su che sfaccettatura del loro carattere si sia concentrato l’autore, quanta attenzione sia stata fatta per mantenere l’immersività del tutto. Battute sciape possono rovinare una storia promettente, ma nel caso di In Abissi il rischio non arriva nemmeno a soffiare sulla cenere. Inoltre, non ho potuto fare a meno di notare che proprio i dialoghi sono stati veicolo di quella fedeltà mitologica cui accennavo prima. La menzione al seiðr — quella magia che tanto spesso viene imputata a Loki, quando Odino, nella sua ingordigia, ha scatenato addirittura una guerra dopo aver appreso da Gullveig tutto quello che poteva, oh, l’ironia — il richiamo a Sigyn, prigioniera della sua natura divina nonostante il suo dolore, le Norne, dalla loro imperscrutabile Urdarbrunnr, la domanda che Odino stesso rivolge a Mimirsbrunnr… Non c’è un dettaglio fuori posto, e il fatto che passino per la voce dei personaggi li impreziosisce tutti. 
Già che le parole “alate” sono il fulcro della recensione, immagino non ti sorprenderà il fatto che Loki abbia conquistato il trono di personaggio prediletto. Non poteva essere altrimenti. Spesso sono inciampata in sue versioni esageratamente perverse e crudele, oppure — del tutto agli antipodi e per me ancora più difficili da stomacare — servili e remissive all’inverosimile, praticamente un uke fatto e finito, ma il Dio del Caos evocato dalla tua penna di tagliente ha tutto, la lingua, la mente, gli sguardi, la rabbia, perfino le fattezze. Loki è disordine incarnato, la retorica che si piega su se stessa e si sbrana da sola, il dubbio che si insinua a fondo, per toccare Thor dov’è più vulnerabile — nel suo essere sì rissoso ed esagerato, ma refrattario al tradimento e alla slealtà, in ogni sua forma. E lo strale scoccato da Loki passa per quel padre che presiede su Asgard, tanto controverso. Questa parte…

“Sono libero, sì,” ammise infine con fermezza, la voce trasognata eppure vibrante. “Libero dall’illusione di poter decidere per mio conto, dalla menzogna di un’esistenza passata a combattere per una causa più grande. Per Asgard. Così dicono i tuoi ridicoli amici. Uccidono e conquistano, per Asgard. Non lo trovi ironico e buffo fratello? Sono il dio dell’inganno. Manipolo la realtà e gli eventi, li piego per costringerli a seguire la mia volontà, eppure quello che faccio davvero è semplicemente mostrarvi l’altra faccia della medaglia.” Fece una pausa e guardò Thor da sotto le sopracciglia scure. Il dio del tuono continuava nonostante tutto ad ascoltarlo, incapace di andarsene, sempre meno in grado di smentirlo.
“Perché sei ancora qui, Thor? Perché mi credi,” sorrise. Labbra stirate in un ghigno di lupo che avrebbe dovuto mettere in guardia il dio del tuono, ma non lo fece, non abbastanza, almeno. “Una parte di te, una piccolissima, infinitesimale zona del tuo cervello sa che Odino ha molte ombre, forse troppe.”
“Bada a quello che dici, Loki. Stai parlando di nostro padre.”
L’ammonizione del dio del tuono ebbe in risposta solo un ghigno feroce e una battuta amara. “Ricorda Hela. Ricorda dov’è finita la più potente arma del dio delle forche.”


Questa parte mi ha fatto a pezzi. Perché si può perfettamente intuire la catena che, travalicando gli atti, si ricongiunge qui:

“Prendi il comando, Thor. Io so cosa vuole il Titano, e ora lo sai anche tu. Ti ribellerai comunque al volere di Odino. Segui me, ascoltami. Liberami. Rintracciamo insieme le gemme. Noi Asi siamo pirati, in fondo. È così che abbiamo creato il nostro impero. Cercando, depredando e saccheggiando tesori e reliquie. Non permettere a un vecchio stanco e crudele di condannare Asgard alla distruzione. Se tanto dobbiamo morire, non è forse meglio farlo lottando? Perché noi moriremo, Thor, se l’ombra di Thanos coprirà la terra di Asgard.” 

Predoni e pirati. Fino all’ultima riga, la chiusura, il dubbio che Loki abbia sempre detto il vero tra bugie a labbra cucite, diventa indelebile come una runa marchiata a fuoco.

Inutile dire che, dopo questo papiro, la shot vola tra le mie preferite <3
A rileggerci presto!

Kei
(Recensione modificata il 30/08/2018 - 04:01 pm)

Recensore Master
29/08/18, ore 22:39

Ecco qui: è arrivata anche la tartaruga!
Mi piacciono le storie in cui l'eroe viene attratto dal lato oscuro, e questa è perfetta.
Thor ha tutta la mia comprensione perché più cerca la verità in un mondo che lui vorrebbe semplice (buoni/cattivi, bianco/nero, giusto/ingiusto) e più si trova invischiato nella rete di bugie.
Prima quella di Odino, poi quella di Loki, poi ancora di Odino... povero Thor! Mai un attimo di pace!
Quello che mi piace di questa storia è che non c'è un unica chiave di lettura.
Alla fine Odino potrebbe aver ragione.
Loki potrebbe aver capito tutto.
Ma non si saprà mai la verità, perché la verità non esiste oppure non è una sola.
In fondo un po' mi fa pena anche Odino: il suo compito non deve essere semplice in quanto sovrano del regno più importante, e tu gli hai dato una grande umanità nel presentarlo invecchiato dalle preoccupazioni e stanco.
Però tutto questo non lo giustifica.
Ed anche Loki, sembrerebbe la vittima, ma lo sappiamo tutti che è bravissimo ad attirarsi gli schiaffi quando ci si mette.
Ma anche quando non ci si mette.
Ad Odino ispira schiaffi a prescindere, suppongo.
Tu come sempre rendi molto bene l'insieme di fragilità di Loki ed i momenti in cui sembra fatto d'acciaio.
Il tutto lasciando sempre in bilico se sia lucida follia o momenti di sconforto dovuti al peso di dover sopportare la verità che gli altri non vogliono vedere.
Capolavoro è la scena il cella, in cui parla a Thor.
Gli basta l'atteggiamento, non solo il significato del discorso.
Grazie per aver detto qualcosa di più su Hela, anzi spero che un giorno tu scrivere qualcosa su di lei perché tu scrivi bene ed il film le ha dato poco spazio.
In effetti chissà cosa avrebbe pensato Thor se avesse scoperto prima di Hela.
Insomma, una bugia troppo grossa per non far crollare la fiducia che ha in suo padre, tale da far scomparire tutte le bugie raccontate da Loki.
La fine è davvero molto, molto triste.
Ragnarok dovrebbe essere la distruzione di Asgard ad opera di Surtr e dei giganti, ma in realtà Ragnarok è tutto alla fine della tua storia, quando la famiglia di Odino si è distrutta.
Dà l'impressione che il loro legame sia collassato dall'interno per colpa delle bugie di ognuno di loro. Tranne Thor.
Il fatto che Mjöllnir non risponda più a lui mette tanta tristezza.
Dà un senso di perdita della sua identita ancora più che nel primo film.
Lì Thor era stato esilio e senza martello ma sapeva ancora chi era, qui invece ha perso le sue certezze e la sua identità ne esce a pezzetti.
Ed alla fine è Loki a raccogliere l'identità degli Aesir, quando invece Thor sembra pentito di quello che ha appena fatto.
Bel lavoro, molto bello; per favore presta qualche idea agli sceneggiatori della Marvel che mi sa che ne hanno bisogno.

Recensore Master
29/08/18, ore 21:49

Dico da subito che questa storia mi è piaciuta, trovo che sei stata molto abile nei dialoghi. Questi mi sono veramente piaciuti e hai reso pieno onore alla logica distorta, però non significa sbagliata, di Loki.
Ho apprezzato quando il dio dell'inganno ha chiesto dove Odino aveva trovato l'oro che ricopriva Asgard e dov'erano i generali che l'avevano aiutato i quell'impresa.
Un ragionamento acuto e degno di questo personaggio, un argomentazione che insinua l'idea, nella mente di chi legge, il dubbio che Odino sia assetato di potere e senza nessuna intenzione di dividerlo.
Non so se è tua o presa da qualche idea marvel ma paragonare gli dei di Asgard a un popolo di pirati e predoni mi è veramente piaciuta, questo dare un lato oscuro al passato rende tutto più affascinante.
Il finale è interessante, portare Thor a tradire il padre. Credo che sarebbe potuto anche accadere se Loki fosse stato meno avido e magari meno disposto a mettere in pericolo la vita altrui. Se fin da subito nessun altro fosse stato coinvolto tra loro tre, a chi avrebbe dato retta Thor?
Per il resto la storia è scritta più che bene, è stata una lettura che ho apprezzato dall'inizio alla fine.

Recensore Master
27/08/18, ore 14:54

Eccomi qui, finalmente! :)
Partiamo dal principio: mi è piaciuta molto l'idea di dividere la storia in tre atti. In generale mi piace parecchio quando le storie vengono suddivise in più parti, dà modo di vedere la situazione evolversi in momenti differenti. 
Il nome della storia, poi, è davvero bellissimo quindi complimenti per la scelta! 
Non so se guardando il film i personaggi mi piacerebbero per come li presenti tu nelle tue One-shot; fatto sta che mi sembrano davvero ben caratterizzati. In particolare ho riconfermato il mio amore verso Loki, che è veramente interessante come personaggio. Poi con i dialoghi che inserisci tu diventa qualcosa di assurdo, alcuni passaggi e alcune frasi ti lasciano riflettere molto e ti fanno avvicinare sempre un po' di più a quello che è il carattere dei personaggi.
Thor mi è sembrato un personaggio parecchio oscuro in questa one-shot e credo che il tutto si sposi piuttosto bene con le vicende qua narrate. Soprattutto, ho trovato interessante il suo confronto con Odino.
Mi è piaciuta anche la presenza e assenza di Sigyn, che come credo di averti già detto per quello che ho letto di lei mi piace un sacco. Qui non è troppo importante, inserita in questo contesto, ma ho apprezzato comunque la sua lieve presenza.
Nell'insieme ho trovato la storia coinvolgente, scorrevole e per niente pesante, nonostante la mia scarsissima conoscenza del fandom.
Alla prossima :)
fumoemiele

Recensore Master
20/08/18, ore 11:00

Ciao cara... Allora nonostante tutto eccomi qui. Che dire? Idea geniale e io ci farei un bel film xD no tornando seri. Mi piace l'idea di dividere la storia in tre atti, mi ha ricordato le tragedie greche. Mi è piaciuta tutta la situazione... Thor che tradisce il padre che passa al lato oscuro. È questo finale aperto che fa intendere che ancora non è finita. A presto.

Recensore Master
17/08/18, ore 16:41

Indovina chi approda finalmente su questi lidi?
Finalmente trovo il tempo per dedicarmi un po' alle recensioni, considerando che scalpitavo da giorni per leggere e lasciarti un commento a questa storia, che mi ha attirata subito per la divisione in atti (già, ho la pessima abitudine di scorrere i testi delle storie prima di leggerli; mi sono così spoilerata l'espediente narrativo, che ho comunque apprezzato tantissimo, titoli inclusi <3)

Nonostante non sia una particolare amante delle What If, mi sono ritrovata totalmente coinvolta da questa, complice il tuo stile impeccabile quanto la resa dei personaggi. Come dai vita a Loki tu, nessuno, e qui la tua abilità si trasferisce anche nel personaggio di Thor, vivido e IC come in poche altre letture, nonostante il capovolgimento in atto.
Le sue riflessioni sul gesto mortale inflitto al fratello sono dolorose nella loro lucidità, analizzando un atto compiuto consapevolmente, pur nella foga del momento.
E poi i dubbi, le menzogne tenute nascoste, il sovrano dietro il padre che emerge come figura minacciosa che tira le fila di azioni torbide. E quella parte di Thor disposta ad ascoltare e ormai irretita dal dio dell'inganno, affatto meno abile nel tessere le sue trame. Hai guidato con sapienza il processo attraverso il quale Thor arriva finalmente ad affacciarsi su una verità (?) troppo scomoda per essere presa in considerazione. Calzante l'inserimento di Hela, che prende forma ben prima di Ragnarok in modo sicuramente più credibile rispetto al film.
Sigyn è presente e vivida nella sua assenza, nello struggimento che provoca in Loki e nella consapevolezza di un amore mai realmente iniziato e già troncato.


Ho amato la descrizione che fai di Loki nel suo punto più basso, prostrato nel fisico ma ancora acuto nella mente, in un'immagine che il suo stesso fratello fa fatica ad accettare.
La minaccia di Thanos fa il suo ingresso suscitando la giusta dose d'incredulità in Thor, per poi tramutarsi in qualcosa di così gigantesco e terribile da far breccia persino in lui, con l'abile Loki che fa leva sul suo spirito guerriero per aizzarlo contro il Titano Folle e, di conseguenza Odino.
La discesa di Thor al "lato oscuro" è sublime, gestita con accortezza e portata avanti esacerbando tratti già presenti nel primogenito di Odino: l'arroganza, l'indole guerriera, l'inclinazione alla vendetta l'amore per il popolo di Asgard, a cui rivolge infine il suo senso del dovere, piuttosto che a Odino.

Un Odino che poi si mostra nel suo vero essere: un padre che vede scivolar via i suoi figli, trascinati da una profezia a cui non può e non deve opporsi. Un re stanco, incline a compromessi, arroccato dietro il suo potere e fiaccato da troppe guerre vinte sul campo e perse nell'animo, dalla morte della sua consorte, un re e un padre ormai anche incapace di mantenere la propria facciata integerrima dinanzi al suo erede perduto, ora indegno di Mjollnir. La verità si intreccia qui tra le parole di Odino e quelle di Loki, tra loro inscindibili. Ma Thor è ormai catturato nell'inganno di Loki e sordo a qualsiasi verità alternativa.
La conclusione si riaggancia magistralmente agli eventi di The Dark World e apre le porte su un futuro alternativo oscuro e macchiato dal tradimento, ma non posso fare a meno di pensare che, forse, Asgard avrà una possibilità in più di scampare a Thanos e al Ragnarok, sotto la guida unita dei fratelli.

Storia coinvolgente, originale e scritta splendidamente, con precisi e puntuali richiami alle saghe norrene e che dà non pochi spunti di riflessione nella sua profondità, caratteristica che nei tuoi scritti non manca mai :)

Bravissima, come sempre su questo fandom sei una certezza <3
Un bacio e spero a presto,

-Light-

P.S. Mi sono scervellata a lungo sul titolo senza venirne a capo: mi ricorda qualcosa ma non riesco a inquadrarlo e internet non è d'aiuto... è per caso una ripresa/citazione a qualche libro/canzone/film/opera?
(Recensione modificata il 17/08/2018 - 04:44 pm)

Recensore Junior
16/08/18, ore 12:52

Loki non ha fatto altro che far sperimentare al nostro caro supereroe il dramma del capovolgimento.
In che senso? Nel senso che Loki, sulla sua pelle, scoprendo di essere una reliquia, un prigioniero di guerra, figlio adottato mai destinato al trono, capisce quale sia il suo ruolo, comprende che nella vita esistono molteplici verità e, soprattutto, che quella che viene proposta da Odino non è che la verità del più forte.
Loki non l'accetta, non l'ha mai tollerato. Lui, che dell'inganno è il signore, non può sopportare che un unico uomo si arroghi il diritto di dire cosa sia la vera verità e quale no.  Lui che è il padrone delle verità, mezze verità, menzogne veritiere e ambiguità non può accettare che la vita sia osservabile da un unico punto. Ecco che, allora, ogni suo comportamento, ogni sua parola è diabolica, doppia nella sua essenza e illumina - o travolge?- il nostro Thor, offrendogli la possibilità di vedere oltre il suo nobile e bianco naso. 
Non si può non provare empatia verso questo eroe, dunque, perché, per la prima volta, ascolta quel fratello che ha sempre ignorato.
Del resto, in ogni lavoro che li veda insieme, Thor ha sempre voluto perdonare il fratello ma non si è mai chiesto perchè Loki facesse in quel modo.
Certo, lo scusava, vedeva in quell'ancestrale scoperta terribile, la scusante di ogni atteggiamento maligno. Ma Loki non è solo vendetta in sè stessa soddisfatta, è anche rabbia, amarezza, dolore soprattutto; e per una volta Thor sbatte contro tutto questo e sprofonda a sua volta nell'abisso nero.
Odino fa il suo gioco e così i suoi figli.
Chi ha ragione? Non potremo mai dirlo con certezza: la verità, non è una.
Splendido scritto, cara scrittrice, non ti smentisci mai. Sei dotata di un grande acume e di una grande profondità.
Perdona il ritardo.
Un bacio e a presto.
(Recensione modificata il 16/08/2018 - 06:54 pm)

Recensore Junior
15/08/18, ore 01:34

ECCCOOOOOMIIIIIIIIIIIIIIII! Pensavi di esserti liberata di me? E invece no cara mia!(la vera ragione è che Loki è sempre pronto a lanciarmi sguardi inquietanti come ammonimento per il mio essere sciatto ).

Parlando di cose “serie”,con me puoi stare tranquilla,questo genere di storie sono pane per i miei denti.Mi ha colpito molto questa shot sopratutto per alcune frasi su cui mi sono un attimo soffermata.In particolare,quando loki dice:”Del resto, a volte ci sforziamo di fare caso ai dettagli importanti e poi, quando questi si manifestano, li ignoriamo, non li osserviamo”.La reputo più veritiera che mai e condivido il suo pensierino,come condivido la sua visione della concezione del bene del male.
A un certo punto ho provato tenerezza per il povero Thor,Loki e Odino lo hanno sballottolato di qua e di la riempiendogli la testa di dubbi e incertezze.Ti confesso che la scena di Thor che passa al
lato oscuro me la immaginavo più così:
Loki:*con la voce di Darth Vader gli tende la mano*Thor....unisciti a me,insieme faremo grandi cose! Abbiamo anche i biscotti!

Lascia perdere il momento sclero,dov’eravamo? Ah sì,a un povero Thor il cui castello d incertezze  gli è praticamente caduto addosso.Odino è un bugiardo,un bastardo,uno s**** e ora anche suo figlio,il suo leggitimo erede ha scoperto la sua vera natura movente che ha aiutato Loki a far passare Thor dalla sua parte.Il finale mi ha tanto sorpreso e mi è davvero piaciuto.mi aspettavo di peggio e invece Odino non è morto ma imprigionato e i due fratelli sono uniti in qualcosa:sconfiggere Thanos.
In tutto questo,non so perché ma ci ho trovato,all’interno della storia,una vena filosofia.Saranno stati i discorsi retorici di Loki per convincere Thor e quello di Odino per convincerlo in equal modo? Bho,chissà.
Molto bella anche e significativa la scena in cui Odino parla alla fonte di Mimir e gli chiede cosa Loki sarebbe stato e lui gli risponde “tuo figlio”.

Hai detto di non sapere il motivo della scelta dei tre atti(cosa che ho molto gradito),oltre ad avere la Fatina dell’ispirazione c’è anche Dante con lì con te? XD.
Bel lavoro!
Un saluto a te e alla fatina glitterosa! <3
Ps: dovevo inviare la recensione  molto ore fa,ero convinta di aver fatto “invia” ma non l’ha fatto così prima di andare a dormire mi sono ricordata giusto in tempo e l’ho fatto! Che persona tremenda che sono....
 
(Recensione modificata il 15/08/2018 - 01:36 am)
(Recensione modificata il 15/08/2018 - 01:38 am)

Recensore Veterano
13/08/18, ore 09:28

Passa anche tu al lato oscuro della forza, noi abbiamo Loki. * Il suddetto approva questo elemento *. Partiamo da. Loki: Sua Altezza Infame è riuscito nell'impresa che sembrava impossibile, far passare l'incorruttibile Thor dalla sua parte, rendendolo indegno di Mjolnir e spingendolo a spodestare Odino. Come? ma mettendogli davanti la verità su ciò che è realmente Odino, davanti alla sua falsità e alla sua crudeltà, senza sforzo ne obbligo, usando solo le sue parole che non sono un inganno ma la pura e semplice verità, della quale nenche Thor può più fare a meno di ripudiare, perché sa che è realmente questo Odino e Loki ha trovato finalmente il modo di mettere il figlio prediletto contro il suo caro papino e avere così la sua vendetta. Thor: Il lato oscuro della forza ha un nuovo membro, il Dio del Tuono. Thor finalmente ha aperto gli occhi e come? Grazie a Loki che gli ha aperto gli occhi con le sue parole, vere, dure e spietate e per questo per niente scontato. Nel modo peggiore, Thor ha aperto gli occhi e anche a costo di essere indegno del martello, è andato contro Odino per trovare la libertà e quel fratello che tra tutti gli altri è stato l'unico con cui ha legato, a cui vuole bene. Sigyn: l'amore di Loki non è presente ma dalle poche righe si capisce che lui la voleva e che Odino e stato crudele nel portargliela via. Odin: te la sei cercata. Hai salvato Asgard? Forse, ma a che prezzo Padre Stronzo?

Recensore Junior
12/08/18, ore 19:22

Eccomi!bellissimo questo viaggio agli inferi di un Thor ormai smaliziato, che sprofonda nell'abisso di oscurità dentro se stesso.
È un viaggio inevitabile di un uomo che inizia a vedere il padre non più come l'eroe della propria infanzia, ma come un uomo fallace come tutti gli altri.
E a indirizzarlo in questo inferno personale sono le parole di Loki che come sempre non forza e non obbliga ma insinua e semina il dubbio lasciandolo poi germogliare.
E Thor non ha scampo perché anche se conosce loki e non si fida, non può che condividere la verità delle sue parole. Perché non una delle parole di loki è falsa. Tutto ciò che gli racconta è crudelmente vero. Solo che non è la verità e tutta la verità...loki omette e distorce...in una parola: inganna.
Così come parziali sono le motivazioni che adduce. E questo è forse l'errore più grande di Thor: sperare di avere di nuovo il fratello al suo fianco contro un nemico terribile e spietato.
Odino invece è consapevole di ciò che Loki ha fatto con Thor e le motivazioni che coglie per il suo agire sono pienamente corrette, ma limitate.
Perché Loki vuole vendetta e essere libero, ma sicuramente vuole anche fermare Thanos perché Asgard resterà per sempre la sua casa.
E Loki sarà sempre e solo fedele a se stesso.
E mi è piaciuta molto la suddivisione in atti che mi ha portato subito alla mente le tragedie, lasciandomi un senso di incombente e ineluttabile tragico finale.
Buon ferragosto cara e a presto!;)

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