Recensioni per
In abissi profondi noi ci perderemo
di shilyss
Eccomi qui, a recensire un’altra tua storia e questa volta finalmente del mondo Marvel e poi una storia con protagonisti assoluti i due fratelli. Parto con il dire che ho adorato tantissimo il modo in cui hai impostato e suddiviso la storia, per un’amante del teatro come me e poi del mondo classico, delle tragedie greche, ritrovare un riferimento così diretto a quel mondo non ha potuto far altro che farmi gongolare felice e allo stesso tempo disperare di più per come la tragedia prendeva piede così inesorabilmente da non poter essere vista o percepita dal povero Thor. Conosco molto bene almeno i film Marvel e devo dire che ho subito inquadrato il momento in cui hai voluto inserire questo What If e devo dire che è stata una scelta interessante, proprio all’inizio credevo fosse all’inizio del secondo film ma quando hai descritto sempre meglio le prigioni e le condizioni di Loki ho compreso che era ritornato in prigione e la presenza (all’inizio presenza/assenza) di Odino è stata una conferma. Il primo dialogo tra i due fratelli è quello più straziante, quello più scombussolante anche perché leggendo i ragionamenti di Loki il lettore non può far altro che dargli ragione. Odino è un personaggio realmente subdolo che ha in realtà così tante ombre che si possono osservare solo quando si è vicini a lui, perché è contraddittorio e perché ha agito molte volte in maniera sbagliata o cercando di redimersi ma sempre troppo tardi e creando così ancora più danni, ancora più intrighi e bugie. Se nel primo film lo si può tanto accusare per non aver mai detto la verità a Loki, nel secondo ci sono tante scene in cui si nota un suo agire disperato e molte volte anche egoista, quasi crudele (tutto il dialogo con Loki, solo per fare uno dei tanti possibili esempi). Ma ho apprezzato tantissimo il fatto che, pur facendo tu dire a Loki tantissime verità (distorte? Esagerate? Di parte?), sempre ricordi come lui sia il Dio degli Inganni e quindi fidarsi di lui è impossibile, è un’utopia che non si può sperare di raggiungere (Thor ci spera, Thor vorrebbe tanto) perché non è nella natura di Loki. È un dio in catene, nel secondo atto è persino un dio torturato e apparentemente distrutto ma riesce comunque a tessere fili e ragnatele, ad aggrapparsi ai dubbi del fratello, a scavare più a fondo, a far crollare e rivelare gli errori imperdonabili di Odino (Hela, soprattutto). Thor è l’eroe tragico che è a metà tra un eroe tragico classico greco (la sua fiducia incrollabile in un’entita superiore che qui è da rapportare al Padre Tutto) ed a metà un eroe Shakspeariano che si domanda e si mette in dubbio, trova del buio e del male anche dentro se stesso e non ha più punti di riferimenti, è appunto perso in degli abissi profondi in cui non riesce più ad uscire (e penso che con Thor ciò sia già iniziato con la ferita quasi mortale contro suo fratello. Dopo si ricorda che è suo fratello, dopo. Dopo la soddisfazione). È un concetto, è una caratterizzazione che ho trovato molto pirandelliana (Viene proprio trattata ne Il Fu Mattia Pascal) e cosa devo dire io se non tantissimi complimenti per averlo qui riportato in maniera così perfetta? Tanto di cappello, davvero. |
Ciao! |
Ciao Shilyss <3 come promesso, eccomi anche da te per lo scambio di recensioni del Giardino. |
Ecco qui: è arrivata anche la tartaruga! |
Dico da subito che questa storia mi è piaciuta, trovo che sei stata molto abile nei dialoghi. Questi mi sono veramente piaciuti e hai reso pieno onore alla logica distorta, però non significa sbagliata, di Loki. |
Eccomi qui, finalmente! :) |
Ciao cara... Allora nonostante tutto eccomi qui. Che dire? Idea geniale e io ci farei un bel film xD no tornando seri. Mi piace l'idea di dividere la storia in tre atti, mi ha ricordato le tragedie greche. Mi è piaciuta tutta la situazione... Thor che tradisce il padre che passa al lato oscuro. È questo finale aperto che fa intendere che ancora non è finita. A presto. |
Indovina chi approda finalmente su questi lidi? |
Loki non ha fatto altro che far sperimentare al nostro caro supereroe il dramma del capovolgimento. |
ECCCOOOOOMIIIIIIIIIIIIIIII! Pensavi di esserti liberata di me? E invece no cara mia!(la vera ragione è che Loki è sempre pronto a lanciarmi sguardi inquietanti come ammonimento per il mio essere sciatto ). |
Passa anche tu al lato oscuro della forza, noi abbiamo Loki. * Il suddetto approva questo elemento *. Partiamo da. Loki: Sua Altezza Infame è riuscito nell'impresa che sembrava impossibile, far passare l'incorruttibile Thor dalla sua parte, rendendolo indegno di Mjolnir e spingendolo a spodestare Odino. Come? ma mettendogli davanti la verità su ciò che è realmente Odino, davanti alla sua falsità e alla sua crudeltà, senza sforzo ne obbligo, usando solo le sue parole che non sono un inganno ma la pura e semplice verità, della quale nenche Thor può più fare a meno di ripudiare, perché sa che è realmente questo Odino e Loki ha trovato finalmente il modo di mettere il figlio prediletto contro il suo caro papino e avere così la sua vendetta. Thor: Il lato oscuro della forza ha un nuovo membro, il Dio del Tuono. Thor finalmente ha aperto gli occhi e come? Grazie a Loki che gli ha aperto gli occhi con le sue parole, vere, dure e spietate e per questo per niente scontato. Nel modo peggiore, Thor ha aperto gli occhi e anche a costo di essere indegno del martello, è andato contro Odino per trovare la libertà e quel fratello che tra tutti gli altri è stato l'unico con cui ha legato, a cui vuole bene. Sigyn: l'amore di Loki non è presente ma dalle poche righe si capisce che lui la voleva e che Odino e stato crudele nel portargliela via. Odin: te la sei cercata. Hai salvato Asgard? Forse, ma a che prezzo Padre Stronzo? |
Eccomi!bellissimo questo viaggio agli inferi di un Thor ormai smaliziato, che sprofonda nell'abisso di oscurità dentro se stesso. |