Ehii, eccomi!
Allora, sono entusiasta per il tuo progetto su Instagram, parlamene meglio in messaggio privato perché sono troppo curiosa!
Scusa un altro mezzo OT, ma volevo dirti che siccome c'è lentezza da parte di un altro utente a recensire la sua storia, ho deciso di anticipare i tempi e dare la precedenza alla tua, quindi se per te a bene quanto prima fare un gran commento sulla tua storia nel mio blog!!
Adesso arriviamo a noi.
L'intera prima parte ha un che di onirico, le descrizioni sono fotografiche e stupende, i rimandi religiosi, i dubbi, i dialoghi... Fidati se ti dico che è difficilissimo saper tratteggiare bene una figura, ma quella del pastore.
Il racconto di Noah ha chiarito bene tutta la storia che veniva raccontata ad intervalli dall'inizio della storia.
Scusami ma ho bisogno di un piccolo chairimento: Alex quindi era una donna e ha deciso di essere trans, o è sempre stato un ragazzo?
Il racconto è molto toccante, più di quanto non lo fosse già, alcuni tratti mi hanno commossa specie l'ansiosa domanda di Noah sul perché non può permettersi il lusso semplicemente di avere stabilità, serenità e dormire sicuro la notte e sopravviverci. Qui mi ha ucciso, dear, lo ammetto, qualche volta mi sono sentita così.
Perfetta la finale digressione su Marlene e il vario approfondimento dei generi. Anche se se ne parla molto, a giorno d'oggi, in verità tra le persone e nelle piccole realtà c'è ancora tanta ignoranza quindi fa benissimo parlarne. Sono molto pro e in difesa dei diritti omosessuali -non capisco troppo la transessualità, più che altro il cambiare sé stessi, ma difendo anche quelli- e tu ci hai costruito sopra una storia di tanto dolore.
“Ma c’è un fondo di verità nel detto, non è vero? Sai, Noah, il male prima o poi colpisce tutti... puoi aiutare ragazzi che devono affrontare i propri ‘Bennet’..."
Hai toccato l'infinito, qui, congratulazioni.
Speri che ci sentiamo prestissimo, un bacio,
Karen.
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