Recensioni per
Favola di un principe annoiato
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
30/10/18, ore 10:41
Cap. 1:

Non sono molto brava a scrivere recensioni ma questa storia ne merita una fin dal primo capitolo, Io nonostante l'età adoro le fiabe e questa è davvero bella, complimenti perché immagino il grande lavoro che hai fatto e poi finalmente qualcosa di diverso e originale sulla Johnlock, non vedo l'ora di proseguire.

Recensore Master
15/10/18, ore 16:27
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi di nuovo da te per lo scambio sul gruppo Boys Love ^^
Vengo subito al dunque perché c'è molto da dire: innanzitutto questo primo capitolo mi è piaciuto moltissimo! Sembra una cosa facile mettersi dietro a costruire tassello su tassello una storia di questo tipo, ma in realtà è poco meno di un campo minato: primo perché la struttura della "favola" (o, sarebbe meglio dire, come hai giustamente sottolineato, "fiaba") presuppone di rimanere nei ben delineati confini che questa forma narrativa impone, e secondo perché, allo stesso modo, lo stile che richiede è esso stesso assoggettato ad un "tono" particolare: forse è l'unico caso in cui la regola dello "show, don't tell" viene un po' messa da parte poiché, appunto, si tratta di un "racconto", anche se comunque ciò non implica per forza che il ritmo del testo risulti alla fine appesantito. Infatti non ho trovato alcuna difficoltà nella lettura: affermi nelle note introduttive che per scrivere questa storia hai dovuto stravolgere il tuo solito stile (ed è vero, perché io il tuo stile lo conosco ed in effetti in questo caso lo hai rimaneggiato parecchio; però rimani tu, voglio dire, nonostante il cambio di registro ho sempre avuto ben chiaro che l'autrice eri sempre e comunue tu, non so se riesco a spiegarmi bene), e questo secondo me dà al tutto un valore aggiunto, perché significa che c'è stato un lavoro in più a monte, una sfida, un tentativo di uscire dalla propria confort zone. E questo, quando succede, è sempre da apprezzare, almeno secondo me.
Ma veniamo alla storia in sé: come al solito l'aderenza ai personaggi originali non manca, anche se in questo caso hai dovuto piegarla ai fini del racconto: Sherlock è il solito genio curioso e innocente come un bambino, attratto dal mondo che lo circonda del quale vorrebbe conoscere ogni più piccola sfumatura: questo lo porterà inevitabilmente a cacciarsi nei guai, e Mycroft, il Re Grasso (non ho avuto difficoltà ad immaginarmi il quasi irriconoscibile Mark Gatiss de "L'abominevole sposa" nei panni di un re mollemente adagiato sul suo trono intento ad assaggiare l'ennesima prelibatezza, mentre la sua massa corporea continua ad espandersi in modo incessante), che qui dimostra il solito feroce senso di protezione nei confronti del fratello minore, decide, per il suo bene, di impedirgli di mettere di nuovo fuori il naso dal castello. Questo però non può che aumentare a dismisura l'irrequietezza di Sherlock, il quale, oltre ad essere circondato da persone che in sostanza non lo capiscono e non hanno nemmeno l'intenzione di farlo, continua a provare un'attrazione fortissima per quel mondo che può vedere soltanto dalle finestre delle sue stanze. Il tentativo di fuga è inevitabile (solo una cosa mi chiedo: se era così facile scappare, perché non l'ha fatto prima? Immagino che ci sia un motivo preciso e che lo spiegherai negli altri capitoli), così come, nella più lineare tradizione favolistica, l'immancabile incontro con il destino, incarnato nel gentile ex soldato e ora guaritore John Watson. Tra i due nasce una forte sintonia praticamente da subito: Sherlock ha trovato finalmente qualcuno che lo sta ad ascoltare e John, dal canto suo, è tremendamente affascinato da quel giovane così bello, raffinato e dalla conoscenza pressoché infinita. Rimarrebbe ad ascoltarlo per ore e per questo lo invita a casa sua, non solo per offrirgli un riparo, ma anche per evitare che finisca nelle mani dei soldati che lo stanno cercando. Insomma, il buon John sembra già cotto perso e il detto "due cuori e una capanna" per lui potrebbe diventare una possibilità concreta. A questo punto sono molto curiosa di leggere il seguito.
Complimenti come sempre cara, e alla prossima!

padme

P.S: Dio benedica chi ha creato la favola originale di Masha e Orso, perché ci sono stati momenti in cui mi hanno letteralmente salvato la vita (non hai idea di come si incantano i bambini davanti a quel cartone).

Recensore Master
11/10/18, ore 13:53
Cap. 1:

Ciao Koa.
Infine ho deciso di leggere questa storia, visto che volevo farlo da un po' e visto che ti devo una recensione, ho deciso infine di farla su questa.

Che dire? È vero, noto un cambiamento di stile, quasi totale che però non mi ha fatto assoluta storcere il naso, anzi. Ho trovato la narrazione fluida per quanto sia molto descrittiva, ma stai raccontando una fiaba e le fiabe sono così. Hanno bisogno Delle loro spiegazione, della loro narrazione, perché c'è un mondo dietro da immaginare e capire, entrando non sono nella psicologia dei personaggi ma anche negli ambienti e, sappilo, tu ci sei riuscita tantissimi.
Non è difficile percorrere la storia del re, di come sia diventato il Re Grasso, della sua fame, della sua ingordigia implacabile che però tutti giustificano perché è buono, porta prosperità e ricchezze, perché diciamocelo Mycroft ne sarebbe in grado, anche se peccherebbe di umanità.

Sherlock invece è il ribelle, come sempre. Carattere difficile dici? È più un senso di insoddisfazione quello che lo affligge e vorrebbe solo uscire e scoprire il mondo, per trovare qualcuno in grado di capirlo e vedere oltre il suo ceto sociale, non influenzato dalle dicerie che la gente mormora sul suo essersi chiuso in casa.

E l'apprensione di Mycroft, come sempre, è talmente fuori da un normale rapporto fraterno, che infine lo chiude in casa solo per non doversi preoccupare più per lui. Comprensibile ma esagerato, ed è un comportamento da Mycroft, incapace di capire quando smettere di essere preoccupato.

La parte della fuga è estremamente alla Sherlock. Per quanto tu abbia inserito l'OOC io fino ad ora ho trovato tutti estremamente IC! Il che mi ha fatto apprezzare grandemente la tua caratterizzazione in un mondo diverso, in un mondo di fiaba.
L'incontro tra Sherlock e John è pura poesia. Un uomo, un ex soldato, che trova un tizio intenti a cacciare una rana mentre si fa il bagno xD molto alla Sherlock, questa cosa di fare esattamente quello che gli passa per la testa, come un bagno improvviso, ma dove anche in quel contesto rilassante si trova qualcosa da fare.

John ne è attratto già da subito, forse proprio per la curiosità dei suoi gesti. Non è stato forse così anche il loro primo incontro al San Bartolomeo? Curiosità e scetticismo ma subito hanno provato fiducia, specie John, un ex soldato, che di fiducia non ne ha mai avuta molta da dare.
Il fatto che lo ospiti è tantissimo e che capisca cosa prova a voler fuggire promettendogli di non dire nulla a nessuno, per non farlo scovare dalle guardie, è già un legame che sta nascendo. Molto forte, molto giusto. Come è John.
Insomma, l'intelligenza di Sherlock non lascia indifferente John nemmeno in un mondo diverso come questo e lo stesso principe ne sente il calore, di quella importanza che dà alle sue parole, sentendosi capito per la prima volta in vita sua.

Mi sono sentita catapultata indietro a quando ero piccola e leggevo le favole del Castello Delle Fiabe (non so se ricordi) e questa atmosfera, me le ha ricordate tanto. Era tempo che non provavo una sensazione del genere, di calore, di voglia di leggere questa storia in una giornata di pioggia, nel letto, al caldo. Bevendo un buon té.
Questo, ovviamente, è positivo. Questa storia mi sta piacendo moltissimo e sono felice di aver deciso di leggere proprio questa.
Complimenti davvero.
A presto.
Miry

Recensore Master
03/10/18, ore 14:30
Cap. 1:

Ciao, eccomi qui per la recensione Boys Love. Appena entrata nel tuo profilo, questa long con una presentazione così particolare e carinissima ha attirato la mia attenzione nell'immediato: mi ha praticamente catturata. Non essendo pratica del fandom, il fatto che tu abbia messo la dicitura OOC tra le note non mi infastidisce per niente (d'altronde, non sono mai stata particolarmente fissata su questo tipo di "limitazioni", come le chiamerebbero i fissati sull'IC in assoluto e in tutto e per tutto.) Si tratta di una AU, così posso spaziare in un mondo nuovo e potermi immaginare il tutto con serenità.
Si ha la vera sensazione di tuffarsi in un libro di storie, con le illustrazioni: infatti, grazie a come hai descritto il Re Grasso e il Principe Annoiato, me li ritrovo proprio chiaramente davanti agli occhi. Maldicenze, prese in giro, concetti discordanti di cui nessuno può avere certezza: meraviglioso! Quanto è triste il passato del Principe Sherlock, maltrattato e messo in un angolo, come dimenticato dall'esistenza stessa. Un'infanzia curiosa ed interessata, stroncata da un brutto incidente e dalla prigionia imposta dal fratello maggiore: che reazione esagerata dico io, e cerco di capire il motivo della gelosia di Mycroft, che può aver portato ad un simile isolamento. Scappa, giustamente, in cerca di compagnia e libertà, rendendosi conto che il mondo al di fuori del castello non è affatto come si immaginava. Lo immagino, mentre viene scacciato da chi deve guadagnarsi da vivere, mentre lui fa bei discorsi e snocciola nozioni forbite qui e lì, a gente poco acculturata e che ha ben poco tempo da dedicargli. Scappa perché vuole lasciar perdere quel mondo, e poter vivere da solo, come desidera.
La parte che affronta il primo incontro tra Sherlock e Watson è bellissima, la mia preferita: un incontro fortuito in un luogo dove non dovrebbe esserci anima viva, una persona che riconosce il principe ma che non ha intenzione di consegnarlo al re. Soprattutto, un ragazzo che ha voglia di ascoltarlo parlare. Qui si è creata una certa magia tra i due protagonisti, portandomi ad interessarmi tantissimo a questa long.
Il principe alla fine mi è sembrato un poco più umile, e decisamente grato.
Mi è bastato leggere la prima parte per essermi assolutamente invaghita di questo tipo di scrittura, che effettivamente si discosta molto da ciò a cui si rifà normalmente: uno stile preciso, che solitamente si utilizza per i racconti fantastici appunto, curato, limpido e di chiara comprensione. Io quando mi ritrovo in cose simili, mi emoziono. Le presentazioni dei personaggi sono quasi "magiche", efficaci, emozionali.
Sono contenta di aver avuto l'occasione di poter cominciare a leggere questa long, augurandomi di avere altre occasioni in futuro per continuarla.
Alla prossima, e buon lavoro. :3

Recensore Master
29/09/18, ore 17:15
Cap. 1:

Salve mia cara!
Cavolo, basta che io non controlli la lista degli autori preferiti per qualche giorno che già sforni qualcosa... ma ovviamente è sempre un grande piacere.
Allora, questa storia è decisamente molto particolare, non ho mai letto nulla del genere, e anche se in generale non amo particolarmente le AU ne ho già amata una tua in passato quindi...
L’idea di base è originale e molto carina, e non c’erano dubbi sul fatto che tu l’avresti sviluppata molto bene. Un po’ mi spiace ma allo stesso tempo mi fa ridere l’appellativo di Mycroft, ma mi figuro benissimo lui e Sherlock come una famiglia reale, e il minore degli Holmes è un piccolo principino perfetto.
Qui abbiamo assistito all’incontro con John, sono curiosa di leggere quello con Irene... non che io ami particolarmente quel personaggio, anzi, ma sarà interessante vederla in questo contesto - sempre che tu voglia inserirla, ma avendola nominata... - e ci sarà anche Mrs Hudson? Non chiedo di meglio, anche se un po’ mi spiace per l’assenza di Greg.
Non vedo l’ora di leggere il seguito!
Signorina Granger

Recensore Veterano
26/09/18, ore 13:21
Cap. 1:

Questo primo capitolo mi è piaciuto tanto!! Ho letto veramente poche storie che si rifacessero alle fiabe e non nascondo che sono davvero curiosa di leggere il seguito. I personaggi mi piacciono un sacco, hai dato molta importanza e ben evidenziato le caratteristiche fondamentali dei personaggi: Mycroft l'estremo bisogno di proteggere il fratello, anche contro il suo volere, al punto di preferirlo infelice purché al sicuro; Sherlock la curiosità, l'interesse per la conoscenza che si spinge oltre ogni limite dettato dal buon senso; John la bontà d'animo, è una persona chiusa in se stessa e diffidente, ma pronta a fidarsi ciecamente di Sherlock, a meravigliarsi di fronte alla sua intelligenza e tutte le sue qualità. E poi l'amore di Mycroft per il cibo, ahahah!! Aspetto con ansia il secondo capitolo, a presto!!

Recensore Master
25/09/18, ore 13:38
Cap. 1:

Sweety versione fiabesca! *.*
Non mi aspettavo di trovarti già, credevo fossi in piena produzione!
Aspetta, prima qualche domanda:
cos'è un "dialogo delle scarpe"? che vuol dire?
Nirvana ti ha fatto fare il rientro del giustificato? Muaaauuauaa! (scherzo, eh!)
Passiamo alla tua ultima bellezza: questa è diversa sul serio, sì. Avrei dovuto pensarci un po' senza sapere che era tua. Poi avrei ritrovato una delicatezza che riconosco, ma certo il linguaggio "alla Grimm" è il più diverso dalla tua media standard che ti ho visto usare, ma naturalmente ti è riuscito benissimo (qualche volta fai la cose male? per sport?)
Il principe annoiato sembra un titolo "vero", forse mi richiama la favola più triste dell'universo, il Principe Felice di Wilde, che mi fa piangere a sangue, o il Principe arruginito (quello che era stato cattivo e aveva il cuore di ferro) ma mi presa subito
Sherlock-principe è pefetto; elegante, bellissimo, differente da tutti gli altri. E ovviamente troppo intelligente. Visto che penso che il Re Grasso (povero Myc! nomini spesso i suoi problemi di peso...) non gli fa bombardare le pareti, considerato che le pistole non ancora esistono mi pare, per non affogare nei suoi stessi pensieri prigionieri può solo decidere di scappare. Lo capisco, credimi. Certo, Mycroft non vuole il suo male (non ho ancora capito se in effetti è geloso nel senso di invidioso o possessivo) ma è come mettere in gabbia una creatura selvatica.
Sherlock ha bisogno di libertà, di vita vera, di mondo.
E nella fattispecie, incontra un ragazzo semplice, gentile, e che - mi pare anche giusto - quando vede tanta grazia fare il bagno nudo spalanca gli occhi. E' il nostro John, che cerca erbe medicinali. Certo, come soldato zoppo non è più così utile, ma sono certa che accadrà qualcosa, che ci sarà la magia
A proposito... Irene... bè, ho letto il capitolo un po' tesa, ma alla fine ho respirato liberamente: no adlerlock, qui. John si è già portato troppo avanti, mostrando al principe la sua generosità e calore umano, che l'ha già mezzo conquistato
Quindi che *cof cof* utile *cof, cof* ruolo avrà Irene?
Farà passare la zoppia di John, dietro un pagamento molto pesante? Moralmente, non economicamente. Un sacrificio di Sherlock?
Come si dice in OUAT: All the magic come with a price...
E Madama Hudson (che già amo alla follia) sarà la maga buona, la rivale di Irene? La fata madrina? quanto ci starebbe bene...
sai che le tue storie mi restano in testa e mi portano a cercare in indovinare, e che colleziono figuracce immonde? non te lo sei scordato, vero?
Non vedo l'ora di leggere il seguito, sarà un gioiello
Adesso scusa, devo lasciarti per parlaare un attimo con Sherlock:
Ehy, tu, signorino! togli le mani dalle ranocchie, fa gli esperimenti su Moriarty, sù! capito?
baci, tesoro
tua magicissima,
Setsy