Oh <3
Ma io perché mi sono persa questa storia? Mi dispiace davvero non averla letta prima, perché mi è piaciuta tantissimo... sarà che ultimamente sono un po' più in sintonia con Steve ;)
L'idea di indagare le origini dell'amicizia tra Steve e Nat è ottima, e sei riuscita a farlo in un modo molto originale e mantenendo entrambi perfettamente IC. Il Grand Canyon è stato lo scenario perfetto in cui inserire quest'evento malinconico, sì, ma anche pacificatorio per Steve. Lui l'ho apprezzato in tutta la sua fragilità che si sforza di non mostrare a nessuno, ed è bello che la riveli proprio a Nataša, per una volta meno fredda del solito.
Il gesto nei confronti di Bucky è stato toccante, anche per la solidarietà di Nataša (che da quanto ho colto, in questa versione è all'oscuro di chi sia realmente) e per il modo in cui riesce a stare vicino a Steve in un momento così delicato, riuscendo poi a tirarlo su di morale. Mi ha fatto sorridere il loro scambio di battute finale, sia per il riferimento ai fossili, sia per la lista di priorità sballata di Tony, che ovviamente preferisce istruire Steve alla cultura pop piuttosto che ragguagliarlo sugli eventi storici. Bellissima la frase sulla neve che si scioglie anche in Russia, con quel tocco di rammarico e rimorso che mi fa pensare a una certa serie di vicissitudini nel 1956...
L'invito finale di Nat è stato la ciliegina sulla torta: un'offerta spontanea che fa intravedere un continuo di questo legame e che fa capire che Steve, adesso, non è così solo come pensa.
Bravissima! Mi ci voleva proprio un pochino di fluff con sfumature angst e te la cavi benissimo anche in questo genere, visto che questa storia mi ha davvero scaldato il cuore :')
Un bacio e alla prossima,
-Light- <3 |