Recensioni per
Io&Sherlock
di hikaru83

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
24/07/19, ore 17:38
Cap. 4:

Uuuhhh! Quanto ti ho insultato su questa! <3 Che bei ricordi! <3
AHAHAHAHAH Comunque non ti ho insultato mai come ti sto insultando con l'ultima, quindi direi che ti è andata bene. LOL
E il padre di John è un vero "$&$&£)&£)"$. Per essere gentili. u.u

Recensore Veterano
21/03/19, ore 17:01
Cap. 4:

Ragazza, finalmente finisco di recensire questa magnifica storia. Cosa hai creato? Come? È davvero una meraviglia, credo di aver espresso il mio apprezzamento nelle recensioni agli altri capitoli, ma voglio ripetermi, ancora. Amo il rapporto tra John e Sherlock. È IL rapporto, esattamente come dovrebbe essere una storia d'amore. Amo il tuo John, ma più di tutti amo il tuo Sherlock. È un partner fantastico, maturo e di supporto e ad essere completamente onesti è così che me lo immagino. Sì l'immagine di Sherlock bambinone fa ridere, ma secondo me Sherlock è molto di più e per il suo John riuscirebbe a trasformarsi in qualcosa di più, nella roccia di cui ha bisogno. Hanno un rapporto perfetto, nelle loro imperfezioni sono riusciti a ricreare qualcosa di splendido. È una storia carica di sofferenza, ma non mi è mai pesata, il conforto di Sherlock si è sempre fatto sentire. Quindi che dirti tesoro, ti sei superata e io ci tenevo a recensirtela tutta, pur con i miei tempi. A presto!

Recensore Master
28/11/18, ore 14:57
Cap. 4:

Ciao!
Finalmente riesco a recensire la tua storia. Salto direttamente al capitolo finale cercando di raggruppare tutto ciò che mi è venuto in mente leggendo anche gli scorsi capitoli.
Io già l'avevo letta tutta quando è stata caricata sul gruppo in occasione dell'evento, ma ho approfittato della pubblicazione su efp per ridare una lettura... cosa che ho fatto più che volentieri, ammetto :)
Mi spiace arrivare così tardi ma condivido con te la mancanza di tempo, prima proprio non ce l'ho fatta.
Ma bando alle ciance!
La primissima cosa che mi viene da dirti è che, come ti avevo già anticipato, ho adorato Harry. E' un personaggio riuscitissimo: negli spazi limitati delle sue comparsate è riuscita a dare la propria originale impronta.
E mi è piaciuto perché noi ne sappiamo praticamente nulla: le hai dato vita dal niente, eppure è estremamente reale. Nell'ironia che usa per schermarsi, nell'affetto che in realtà prova per John, nella sua dolcezza che emerge a tratti, quando sa di essere al sicuro e di poterla mostrare senza problemi.
Brava, brava davvero.
Ampliando invece lo sguardo sulla totalità della storia, è bellissimo il contesto che hai creato intorno a loro: non solo potevo visualizzare nella mia mente ogni paesaggio e ogni particolare della scena, ma la più piccola minuzia diventava occasione per scoprire qualcosa in più del passato di John.
Un passato duro, difficile, una ferita che poteva essere curata solo dall'amore di Sherlock: assoluto e stoico, come lui. Il modo in cui Sherlock ama John, un modo silenzioso, discreto, ma costante e puro, è ciò che nel vero senso della parola salva Watson.
E boh, io piango solo a pensarci.
Purtroppo tendo sempre più all'amaro, e con le storie dolci spesso faccio fatica, ma questa mi è piaciuta immensamente. Davvero.
E un grande merito, per questo, va anche ai personaggi originali da te introdotti: Harry a parte (personaggio esistente, ma poco conosciuto), lo zio Larry e la zia sono spettacolari. Sono intermediari fondamentali per la riconciliazione finale.
Non sapevo se aspettarmela, sinceramente. E devo dire che non sarei rimasta delusa in nessuno dei due casi, anche se ovviamente sono solo felice per loro se tutto si è sistemato nel migliore dei modi.
Posso solo immaginare la gioia profonda di John nel vedere il padre in Baker St: non tanto per la sua apparizione in sé, ma per la possibilità conseguente di potersi finalmente sentire redento.
Il perdono di sé... forse ciò che più tormenta John nella nostra serie preferita, è ciò cui tu riesci a dare una chance. E non dimentichiamolo, se non ci fosse Sherlock nulla di tutto questo sarebbe possibile.
Si salvano a vicenda, sempre.
Non posso che farti ancora tanti complimenti, e un grande grazie.
Un abbraccio
Izu

Recensore Master
01/11/18, ore 16:53
Cap. 4:

Con questo capitolo hai raccolto tutti i fili della narrazione che avevo lasciato liberi durante il procedere della storia: il rapporto tra Sh e John, la splendida figura di zio Larry, il passato di John, Harriett ed i suoi problemi e, soprattutto, il personaggio variegato ed impegnativo del padre.
Per quanto riguarda la coppia Holmes/Watson, non potevi scrivere di loro due in modo più esauriente e dolcissimo. Come ho già osservato precedentemente, il loro amore, definitivo ed impenetrabile agli elementi di disturbo esterni, diventa per noi lettori, proprio per la sua completezza, un osservatorio privilegiato da cui goderci le bellezze naturali di Dover che ci descrivi con dovizia di particolari e, soprattutto, venire a conoscenza di ciò che ha segnato la vita di John.
A proposito di quest’ultimo elemento, bene hai fatto ad introdurre un personaggio così luminoso e positivo come Larry, portatore di equilibrio e di pace. In questo capitolo, poi, gli affianchi quel “tornado affettivo” che è zia Sophie, assolutamente libera da qualsiasi pregiudizio e freno nei confronti di ciò che possa esulare dai canoni del sentire comune di una società borghese. mi riferisco alla sua ciclonica accoglienza nei confronti di Sh, che appare effettivamente e positivamente travolto da cotanta ondata di affetto.
Per quanto riguarda John ed il rapporto tormentoso ed irrisolto con il suo passato, l’amore di Sh gli permette di guardare il suo dolore con occhi diversi e fiduciosi in un futuro che egli sente come meraviglioso.
Di questo passato fa parte anche la sorella, donna sfortunata ed in balìa dei suoi dèmoni, che si sente schiacciata dalla dipendenza nei confonti dell’alcol e dal senso di colpa che la società le ha causato per i suoi orientamenti sessuali. Lei è un po’ un’immagine speculare rispetto a John, solo che quest’ultimo ha trovato la sua libertà ed una ragione di vita in Sh ed in quello di grande che li lega.
Ma il nodo più impegnativo da sciogliere, a livello narrativo, è stato, per te, ne sono sicura, la figura controversa del padre, che esprime un mostruoso e cieco attaccamento alle regole ma anche un’affettuosità insolita. La sua apertura verso John tu la rendi concreta in quella “Victoria Cross” che ritorna tra le sue mani, vero simbolo di un’unità familiare difficoltosa e travagliata.
Mi è piaciuto molto come sei riuscita a non banalizzare un personaggio come mister Watson, senza farlo cadere nello sdolcinato o, al contrario, insistendo sulla sua durezza patologica. Infatti ce l’hai rappresentato come una vera vittima della guerra, che gli ha inferto ferite psicologiche forse più gravi di quelle fisiche.
Hai trattato il tema dei difficili rapporti tra lui e la famiglia e, poi, hai concluso con un “Happy ending” che riporta il sereno.
Una bella storia, all’insegna della Johnlock più tenera e dei buoni sentimenti. Brava.

Recensore Junior
29/10/18, ore 13:15
Cap. 4:

È una storia stupenda ed è scritta molto bene!!! Ho sofferto insieme a John fino alla fine,avrei voluto uccidere il padre!!! Per fortuna c'era sempre Sherlock pronto a consolare e a far sentire tutto il suo amore, comunque dopo tanta sofferenza il finale mi ha dato tanta gioia, complimenti ❤️

Recensore Master
24/10/18, ore 09:42
Cap. 4:

Ciao, ti lascio una recensione molto veloce a quest'ultimo capitolo che ho letto ieri sera e ovviamente appena avevo visto il link. Beh, in buona parte confermo quanto avevo detto nel terzo capitolo, il padre di John non si meritava un perdono tanto veloce da parte di John e una simile redenzione mi sembra forse un pelo affrettata. Al tempo stesso però ho apprezzato tantissimo ciò che si intuisce tra le righe, ovvero che l'impegno di Sherlock è stato piuttosto grande. Il punto di vista di John in un certo senso ci limita, non ci dà la possibilità di sapere cos'ha effettivamente fatto Sherlock e cosa ha detto al padre di John per fargli capire che stava sbagliando, ma si intuiscono la portata e l'insistenza. Si capisce anche, da ciò che viene detto e soprattutto dall'apparente noncuranza di Sherlock, quanto in realtà sia stato grande il suo impegno. Mi è piaciuto molto il fatto che Sherlock abbia finto di non saperne nulla, come se non fosse stato lui il responsabile di tutto. Mi è piaciuto perché lui è esattamente così, uno da grandi gesti dai quali quasi se ne tira fuori, non vuole essere riconosciuto per i propri meriti e forse nemmeno ringraziato. La sua immensa generosità e il suo amore per John sono talmente grandi che sa che gli basta soltanto che John abbia ricevuto ciò che meritava, il suo riconoscimento non conta nemmeno. E questo mi è piaciuto molto. Credo inoltre che abbia calato tutte le sue carte, facendo capire al padre di Sherlock quanto in realtà suo figlio fosse amato e quanto meritasse di ottenere quell'appoggio paterno che gli era sempre mancato. A quel punto questi deve aver ceduto in un qualche modo o capito, anche se non del tutto. Mi rifiuto di credere che sia cambiato completamente.

L'idea della festa a sorpresa aumenta un po' anche lo sbigottimento da parte di John, oltre che il nostro. Ci sono rimasta un attimo quando ho visto che c'erano anche tutti e due genitori di John e sua sorella Harry. In un certo senso non me lo aspettavo (o meglio non credevo che ci sarebbe stato anche il padre). Allo stesso tempo però il non aver concluso la storia con la loro partenza da Dover, faceva un po' capire che la storia non aveva ancora subito la sua evoluzione completa. Che non tutto era chiarito. Tu hai scelto di farlo in questa maniera, senza lasciare pendenze o strascichi di angst troppo pesanti e questo è in linea anche con una certa leggerezza che aveva la storia. Che contrastava col peso di certe rivelazioni. Diciamo che finisce con un sospiro di sollievo e con un amen.

Sono contenta di averla letta, ora aspetto quella che farai per Halloween.
Koa