Recensioni per
Solo una bambina.
di Freeshane

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/04/20, ore 15:05

Eccomi qui per lo scambio.
Anche a me la figura di Maria Antonietta ha sempre interessato in qualche modo, quindi quando ho visto una storia incentrata su di lei ho deciso subito di leggerla e devo dire che non me ne sono per niente pentita. Hai perfettamente centrato i punti fondamentali della famosa regina, dalla sua infanzia felice alla rivoluzione. Sicuramente lei ha avuto i suoi difetti e come la maggior parte dei sovrani non ha avuto riguardi per il popolo che moriva di fame e pensava solo ai suoi interessi ma da un altra la domanda è: qual'è la verità su perché abbia agito così? Noi non lo sappiamo, solo lei sa cosa ha passato e perché ha agito in quei modi, bisogna pur sempre ricordare che lei aveva 14 anni ed era una bambina, non potevano nemmeno aspettarsi chissà cosa, chi a quell'età saprebbe governare un popolo? Io non di certo, solo per interesse della pace è stata venduta in sposa, nessuno le ha chiesto la sua opinione e non ha potuto nemmeno ribellarsi, erano tempi duri dove la tua opinione non valeva nulla.
Il momento dove pronuncia la famosa frase, l'avrà davvero pronunciata? Chi lo sa, l'ho sentita bella e chiara, un momento di forte impatto questo è quello che ho sentito, forse perché era il momento di "rottura " della tranquillità.
Il finale mi ha sorpreso molto, totalmente inaspettato, ero convinta sarebbe finita con la sua morte e invece...un finale dove scappano e lei dice che tornerà a casa a Vienna, che dire totalmente inaspettato, mi ha fatto piacere che per la prima volta qualcuno l'abbia salvata, chissà forse se le cose fossero andate così avrebbe davvero avuto modo di riscattarsi o salvarsi, chi lo sa tutto può essere. Davvero ti faccio i complimenti per come hai trattato la storia della Delfina di Francia.
I secondi complimenti vanno per la scrittura, hai scritto tutta la storia in modo scorrevole, senza mai stancare me la sono letta tutta senza mai.rompermi, brava ti sei immedesimata bene, cosa non facile farlo con un simile personaggio.
Ti faccio i miei più sinceri complimenti, continua così è alla prossima, ciaoo.

Recensore Junior
13/09/19, ore 10:36

NB: ti avevo lasciato questa recensione con un altro profilo, ma, visto che sto per cancellarlo, la riposto con questo profilo in modo che non vada perduta.


Ciao mia cara!
Eccomi qui a passare per la recensione dello scambio libero.
La regina Maria Antonietta è uno dei personaggi storici che mi ha sempre molto colpito, incuriosito ed appassionata, tanto da aver letto e visto molte cose su di lei.
Si nota che è un personaggio che piace molto anche a te perché l'escursuss che fai della sua vita è veramente molto accurato, quindi complimenti per l'impegno anche semplicemente per documentari sulle varie date in cui avvengono i vari fatti.
Come dicevo poco prima, la sua vita non è stata di certo rose e fiori, nonostante sua madre fosse un'imperatrice e da grande diventerà una regina.
Mi piace il tuo ripetere la frase "ero solo una bambina", perché effettivamente è cosi: era solo una bambina quando l'hanno promessa sposa al nipote del re di Francia, quando l'hanno costretta a lasciare per sempre la sua casa e i suoi affetti per trasferirsi in un paese straniero e quando è stata costretta a sposare un uomo che in realtà non amava.
Penso proprio che le uniche vere gioie che avuto nella sua vita siano stati i suoi figli.
Trovo che tutti i pensieri di Maria Antonietta durante il procedere della storia siamo davvero verosimili, quindi complimenti anche per questo.
La storia è stata scritta molto bene, tanto che non mi sembra di aver riscontrato nessun errore, neanche di battitura o distrazione. Continua così.
Mi piace molto l'immagine ripresa dal film che hai inserito al inizio.
A fine di questa recensione, non posso che farti i complimenti perché è una Os davvero ben scritta, storicamente accurata e molto in linea con il personaggio.
Alla prossima,
Sharpey


(questa recensione partecipa all'iniziativa '10.000, recensioni in un anno' indetta dal gruppo fb 'il giardino di EFP')

Recensore Master
02/03/19, ore 10:13

SESTO POSTO A PARI MERITO, CON UN TOTALE DI 42/50
Freeshane, con “Solo una bambina”

Grammatica e Stile: 9/10
Per quanto riguarda la grammatica ho notato solamente delle piccole imprecisioni sulle spaziature che intercorrono tra la punteggiatura e i trattini che racchiudono i dialoghi (io, personalmente, mi trovo meglio con le virgolette, in quanto queste imprecisioni con esse si notano più facilmente!) Per il resto, però, non ho rilevato nessun errore significativo (giusto un paio di errori di battitura), tranne un tempo verbale errato; in ogni caso, brava! Passando allo stile, senza dubbio la prima persona singolare è una scelta davvero rischiosa e molto difficile da gestire: alcune frasi risultano infatti un po’ troppo meccaniche e impostate, ma in generale il flusso introspettivo è risultato realistico e fluido. I richiami di una stessa parola mi piacciono molto, se non sono esagerati e forzati, e trovo che quel “solo una bambina” abbia dato carattere alla tua storia senza appesantirla. Il lessico è semplice e lineare, sempre coerente con se stesso e ben espresso (avresti forse potuto osare un po’ di più, ma va benissimo così).

Trama e Sviluppo del Pacchetto: 10,5/15
Sull’utilizzo del pacchetto, purtroppo, sono rimasto un po’ deluso del poco spazio che hai dato all’ucronia: il momento del superamento del confine è stato sì descritto, ma non ho sentito in modo così forte le emozioni derivate proprio per la brevità del momento… sappi però che, se il contest non avesse richiesto di approfondire un’ucronia, la costruzione della trama sarebbe stata quasi perfetta! Il modo in cui hai scandito lo scorrere del tempo e al contempo il crescere del senso di inadeguatezza provocato da Maria Antonietta è stato davvero ben calibrato, e oltre a dimostrare un buonissimo lavoro di ricerca storica ha fatto capire al lettore anche le difficoltà di una figura storica considerata come uno stereotipo (ne parlo meglio in seguito). Per il resto, ti sei ben attenuta alle informazioni storiografiche sulla regina completandole e arricchendole grazie all’introspezione-flashback. Avresti potuto giocare un po’ di più sull’originalità, magari raccontando anche qualche aneddoto un po’ meno conosciuto o provando ad analizzare indirettamente anche il punto di vista dei personaggi secondari (come hai ben fatto con Maria Teresa, in breve); in ogni caso, per quanto riguarda la trama e la struttura della storia hai svolto un buon lavoro!

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 9/10
Per risalire alla caratterizzazione della tua protagonista hai deciso di partire dalla sua infanzia, raccontando i momenti che hanno segnato Maria Antonia d’Austria facendola diventare agli occhi di tutti “Maria Antonietta l’austriaca”, frivola e insensibile per nascondere il vuoto provocato dall’anima che le è stata strappata. Ho apprezzato le riflessioni che le hai attribuito soprattutto per la coerenza tra esse e per la probabile vicinanza al reale personaggio storico (in particolare ho notato l’attaccamento ai figli). L’unica piccola mancanza in questo parametro è dovuta ai personaggi secondari che, ad eccezione di Maria Teresa, durante le loro brevi apparizioni non riescono a lasciare il segno (in particolare, Fersen rappresenta soltanto il desiderio di libertà della regina, e ci sta anche, ma ho sentito la mancanza di quella frase in più sul marito della regina, che non ho visto del tutto). Per il resto, davvero un bel lavoro.

Titolo: 5/5
Come ho già espresso nella sezione “stile”, questo richiamo che hai fatto più volte all’interno del testo non poteva che essere il titolo naturale di questa storia. Esso, infatti, non è mai solo una constatazione o un desiderio, ma anche uno stato d’animo che la regina prova nei suoi momenti di fragilità. Punteggio pieno.

Gradimento personale: 8,5/10
La tua storia è stata davvero molto bella: posso affermare senza pensarci due volte che ci hai proprio messo il cuore, e le emozioni e le sensazioni “dell’infelice austriaca” mi sono davvero arrivate dritte e mi hanno colpito. Purtroppo, il contest aveva come tematica l’ucronia, e so, per aver letto le note, che il fatto di non aver sfruttato a pieno questa cosa ti è dispiaciuto. Però te lo devo proprio dire: hai fatto estremamente bene a consegnare, una storia così è davvero imperdibile! Non me la sento di penalizzarti ancora per quella mancanza, avendolo già fatto nel parametro apposito… infine, volevo dirti che il lavoro di ricerca che hai fatto è davvero emerso dalle tue righe, e ha contribuito in maniera fondamentale a rendere così emotivo questo racconto, tra l’altro scritto in un modo che in teoria non mi avrebbe fatto impazzire (la famigerata prima persona…)
Bravissima, davvero complimenti: anche se migliorabile, questa storia è stata davvero convincente; spero davvero di poterti ritrovare in un mio futuro contest.

Recensore Master
09/02/19, ore 15:24

Ciao Cara!
C’è un filo conduttore che va e viene in questa storia come il ritornello di una ballata: “solo una bambina” non è soltanto il titolo, ma rappresenta il nucleo stesso di Maria Antonietta e di tante che, come lei, hanno dovuto subire un destino non scelto ma dettato dalla ragion di stato. Direi che fin quasi ai giorni nostri per le principesse delle case reali era la norma trovarsi a svolgere il ruolo di pedine sulla scacchiera politica. Anche la vita di Maria Antonietta finisce per divenire oggetto di scambio, di baratto in cambio di una prestigiosa alleanza tra. Colpisce la solitudine di questa protagonista, di fatto una bambina perché del tutto ignara delle convenienze e delle manovre che si svolgono attorno a lei.  Colpisce la mancanza di affetti sicuri nel suo paese di origine, la distanza tra lei e la madre, e in seguito la distanza tra lei e un marito non scelto, che solo lentamente imparerà a conoscere e forse ad amare. Seguiamo nel corso degli anni il percorso sempre più difficile di Maria Antonia costretta a diventare Marie Antoniette, ma che per i francesi resterà sempre l’austriaca, la straniera, l’altra.  “Che mangino brioches” è una frase che la storia tradizionalmente attribuisce a Maria Antonietta per sottolinearne la superficialità, la frivolezza, il suo disinteresse nei confronti del popolo: la tua storia suggerisce un’altra interpretazione, quella  della risposta volutamente provocatoria di un’adolescente infelice. Secondo una prospettiva alquanto originale, la Rivoluzione e la fuga a Varennes diventano per questa adolescente prigioniera occasione di libertà, di recupero della propria identità e delle proprie aspirazioni. La Rivoluzione francese diventa occasione per una rivoluzione personale nella vita di Maria Antonietta, che può finalmente liberarsi di un ruolo scomodo, di un marito non scelto, e ricominciare a partire da quella bambina che non ha mai smesso di esistere e reclamare spazio dentro di lei.
Una bella storia, con un personaggio coerente che evolve nel tempo e non cessa d’interrogarsi sugli eventi che, di volta in volta, la vedono coinvolta. Unico neo che non posso fare a meno di farti notare sono le frasi a volte grammaticalmente poco corrette e un errore ricorrente: capì, esordì, annuì in vece di capii, esordii e annuii (per tutto il racconto è la Regina che parla, in prima persona).
In ogni caso, una buona storia costruita con attenzione ai dettagli e al quadro storico. Anch’io ho partecipato a questo contest, ed è stata una faticaccia!

Recensore Master
28/11/18, ore 15:53

eccomi qui per lo scambio a catena

cominciamo col dire che questo brano è scritto molto bene, sia a livello sintattico che grammaticale.
il fatto che ti sia documentata denota una cura della storia, che mostra quanto tu ci tenga a far bene.

l'idea di far raccontare tutto a Maria Antonietta e non a un narratore esterno, ripercorrendo tutto ed essendo così introspettiva l'ho adorata. non posso far altro che complimentarmi e lasciarti bandiera verde

Recensore Master
24/11/18, ore 23:52

Ciao! :D Eccomi qui per la recensione del Giardino. Stavo girando per il tuo profilo, a leggere qualche anteprima di trama tra le storie pubblicate, e trovo questa OS che per me già è un piccolo gioiello solo per l'idea e il genere a cui appartiene. Non è affatto facile uscire dalle fanfiction, trovare storie alternative e in contesti complessi come quello storico. Dunque ti faccio già i complimenti per questa concezione di lavoro. ^ ^
Ma sai che le prime tre righe della storia le ho lette con una cadenza ritmata, come fossero parole di una canzone? Il tipo di lessico usato ha un che di aulico, antico, considerando il secolo che vai descrivendo: assolutamente d'accordo con questa scelta dettata dalla coerenza.
Le parole della contessa Braindeiss sono così malinconiche ma cariche di speranza, per una piccola nobile che ha sulle spalle il peso di un futuro già scritto per lei, dalla nascita alla fine, senza possibilità di scampo, senza poter scegliere la propria via nella vita. Quanta amarezza in questa consapevolezza, che la protagonista riesce a comprendere nonostante la giovane età.
Il riferimento al Natale e alla differenza tra quello goduto con la contessa (naturalmente i genitori non c'erano mai, poverina...) e quello passato al cospetto del Delfino di Francia, è stato un tuffo al cuore. Tutta la pomposità dell'incontro combinato, del matrimonio già delineato per i suoi soli 14 anni, e un regalo bellissimo ma aspro e vuoto che equivale ad un niente affettivo. Difficile da mandare giù, ma ancora di più prendere il suo nome, le sue radici, il suo cuore e trasformarlo in ciò che il popolo potrebbe accettare. No Maria Antonia, figuriamoci: i francesi l'accetterebbero di più se lei variasse nella connotazione nazionale, no? Mi sento triste, davvero triste nel leggere le considerazioni di lei, poco più di una bambina. Il suo avvento in Francia, tutto ciò che le accade la porta ad essere ciò che è, a desiderare di estraniarsi dai dolori del passato e dai torti subiti, diventando una donna frivola e accompagnata a delle nobili interessate al solo potere: ricchezze, sfarzi, divertimenti... Tutto, tranne che la serenità.
Il tutto si evolve nelle malelingue e nella storia, che sappiamo esattamente come procederà. Fersen, unica luce di speranza nella vita di Maria Antonietta, sarà colui che le donerà amore durante la sua esistenza e prima della tentata fuga della famiglia reale.
Hai deciso di concludere la storia nel momento in cui, durante la fuga, Maria per la prima volta decide di prendere le redini della sua vita, volendo tornare a Vienna: determinata, risoluta, convinta e con la speranza di essere felice accanto a Fersen e il suo amore. Sappiamo tutti come andrà a finire, e infatti ho apprezzato questa scelta e mi è piaciuta un sacco.
Una storia dall'introspezione profonda, dai temi duri e dalle situazioni decisamente scomode, e sono contenta tu abbia deciso di scriverla in prima persona e di mandarla avanti per tappe, sottolineando il malessere interiore e la facciata esteriore. Che dire, una lettura che ho apprezzato moltissimo! :D Alla prossima, e buon lavoro! :3

Recensore Master
07/11/18, ore 21:51

Ciao **
Devo dire che questa storia mi è piaciuta molto, tra l'altro sono anche molto innamorata del film da cui hai preso l'immagine. Si vede che ti sei documentata bene, infatti ho trovato tutto molto accurata e hai fatto un'introspezione di un personaggio storico con cui mi trovo molto in empatia. Alla fine Maria Antonietta era davvero questo, una bambina strappata alla terra madre che si è ritrovata in una terra straniera, piena di gente che la giudicava e con un marito che insomma, era tutto un dire. Non ha avuto una vita facile, e pure la sua morte, ahimé, non è che è stata tanto più serena. Per questo il finale dell'os mette un po' di speranza, la speranza che Maria Antonietta possa tornare a casa e ritrovare un po' di quella fanciullezza perduta. Hai scelto proprio un bel personaggio, l'hai gestito molto bene, complimenti **

Recensore Master
04/11/18, ore 14:02

Ciao eccomi qui per lo scambio libero del giardino di efp.
Ho scelto questo One shot perché adoro la storia e soprattutto la vita dei reali passati.
La vita di Maria Antonietta una principessa austriaca che dapprima era cosi spensierata e giocosa nel suo palazzo reale a Vienna, viene sconvolta dalla notizia del suo fidanzamento con il Delfino di Francia e futuro Re.
Quell'epoca era normale tra le monarchie europee combinare matrimoni per sancire alleanze più o meno solide.
L'Austria è stata sempre una grande potenza, ma sinceramente la corte francese non era la più simpatica e la più facile con cui avere a che fare.
Nessuno si rendeva conto che la vita di una quattordicenne seppur di sangue reale stava soffrendo per quella decisione che lei per prima non aveva voluto.
Maria Antonietta non voleva lasciare Vienna, ma poi è stata costretta ad ambientarsi a quella corte cosi diversa da quella da dove è cresciuta.
La regina di Francia non è tra le mie preferite, ma trovo la sua vita molto interessante anche quell'amore per Fersen, per poi arrivare alla rivoluzione.
E' pur vero che la corte francese rideva e faceva balli alle spalle del popolo che comunque moriva di fame o non aveva soldi per curarsi e questo ha dato il via a una serie di eventi che ha portato alla rivoluzione e cosi alla morte dei sovrani.
Ti faccio i miei complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
30/10/18, ore 15:27

Buon pomeriggio.
Un testo molto bello.
Quello che mi è piaciuto di più è stato quel bisogno straziante della sovrana di trovare un posto per sé... di poter fare almeno una scelta sua, almeno una nella vita.
Buona giornata :)

Recensore Junior
30/10/18, ore 09:39

E' un lavoro scritto col cuore, e si vede. Faccio, per prima cosa, i complimenti per la documentazione fatta sulla vita di Maria Antonietta, molto dettagliata e ben fatta. Fatto altrettanto bene è anche lo scavo psicologico compiuto sul personaggio: una regina che una certa storiografia ha dipinto come frivola ed insensibile ("che magino brioches!") ha, qui, un notevole grado di umanità, grazie al taglio privato preferito alla descrizione diretta dei grandi eventi e alla prima persona, che fa vivere al lettore, col suo punto di vista, gli avvenimenti di cui è protagonista. Ammetto che la parte ucronica (se così possiamo chiamarla) messa solo alla fine mi ha deluso (anche perché il discostamento dalla storia me lo sarei aspettato un po' prima, trattandosi di una vicenda imperniata sui "se fosse andata così"), ma, paradossalmente, questo finale sembra lasciare anche una certa speranza sul destino della protagonista rispetto alla sua triste sorte a tutti nota, riagganciandosi, in questo modo, all'inizio: dalla bambina oppressa dall'etichetta regale alla donna che ritrova la sua libertà. E a tal proposito, devo dire che la reiterazione del sintagma "solo una bambina", richiamato sin dal titolo, contribuisce a dar maggior giustizia a questa lettura intima e drammatica sulla figura della regina di Francia. E' un bel lavoro, sicuramente non facile, dal momento che si trattava di raccontare anni di esistenza, ma i vari salti temporali compiuti sono tanto efficaci quanto fluidi nella loro lettura. Nella sostanza un racconto che, a mio avviso, merita.