Recensioni per
Venezia è lontana
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/01/21, ore 14:50

E' davvero bellissima.
Triste, tanto triste, però, e malinconica.
Questo è il nostro eroe, Garibaldi, con la sua amata, che morirà di lì a poco, lei e quindi anche il suo bambino.
L'ho riconosciuto subito che era lui! Anche se non lo dicevi.
Tu dici che il popolo italiano ha sofferto troppo sotto gli stranieri?
Ma sai cosa poi è successo al sud, vero?
Una volta che i borboni non c'erano più.
Stragi di civili, persino i bambini, tutto documentato.
Il sogno di Garibaldi era quello di salvare la gente dalla schiavitù, ma era quasi solo un sogno, perché poi è successo di tutto.
Ma forse perché lui ci vedeva più lungo.
Forse era inevitabile che ci fossero poi delle ' scosse di assestamento '.
Ora abbiamo una nazione unita, parliamo tutti la stessa lingua, forse le differenze si stanno appianando... chi lo sa.

In questo testo, Garibaldi è solo un uomo, stanco e spaventato, con la sua compagna che piano piano spira tra le sue braccia.
Una giovane donna che combatteva meglio di un soldato, una donna abituata alla battaglia, dal momento che per lei tutto era iniziato nel lontano Brasile.
Lì fallirono e dovettero scappare, per poi riprovare in Italia e riuscire, ma... al prezzo della loro vita.

Quindi è così che funzionano i contest, vero? Ti danno un tema e tu lo devi seguire. Solo per questo ti ammiro, non potrei fare una cosa del genere, la mia ispirazione è troppo selvaggia, non riesco a controllarla, quindi tantissime lodi a te.

Lo scritto in prima persona è sempre perfetto, pulito e coinvolgente.
Forse un po' troppo ieratico, ma era giusto così, non sarebbe stato bello che tu smitizzassi il personaggio, nonostante stia vivendo un momento intimo.

Esatto, le parole ripetute sono rafforzative. Questo perché uno con le parole pensa di aver compiuto già l'azione, ma poi si rende conto che sono solo parole e quindi cade in un circolo vizioso, continua a ripeterle sperando che si avverino il prima possibile.

Anche questa è la Storia, con la S maiuscola.
Sei un drago su questi argomenti.

Ala prossima!

Recensore Master
18/04/20, ore 23:59

Te la cavi splendidamente con la Storia.
È una tua passione?
Solo alla fine mi sono accorta dell'identità della voce narrante, quando hai fatto il nome completo di lei.
Struggente.
Non conoscevo questa storia.
Credo tu abbia reso molto bene il tutto, come sempre.

Recensore Master
31/05/19, ore 12:22

Ciao Alessandro,questo storia è davvero molto bella e molto vicina al mio gusto personale. Viene trattata una coppia che davvero non ha bisogno di presentazioni, come si può non amare l'indomito eroe dei due mondi e la sua coraggiosa amata? L'idea che il racconto si soffermi sulla sosta mi è molto piaciuta, dove Garibaldi si perde in un flusso di pensieri ed incertezze, paure e si percepisce la sua umanità,non solo il suo impeto battagliero. Ho sofferto con lui,anche per la scelta della prima persona che fa entrate il lettore negli angoli più reconditi dell'anima dei personaggi.
Grazie per le emozioni, un saluto.

Recensore Junior
08/02/19, ore 14:31

Dopo secoli, secoli e secoli, ho trovato il tempo per leggere questo testo... Quanto sarà passato? 3 mesi?

Passando al testo, mi è piaciuta questa estrema soggettività. I dialoghi veri e propri sono ben pochi... eppure è tutto un dialogo! O un monologo ;)?
La mancanza delle virgolette, quando Garibaldi si rivolge alla moglie, creano l'aura del "dialogo che non ha modo di compiersi". Lui parla, e parla con lei, lei riposa, dorme e muore.
Nonostante il testo di natura storica ci ho trovato molto filosofia in questa scelta di punteggiatura e devo dire che è stato l'elemento che mi ha colpito di più, oltre alla tenerissima frase finale.

Recensore Master
05/01/19, ore 12:20

QUARTA CLASSIFICATA, CON UN TOTALE DI 41,25/45
Venezia è lontana, di alessandroago_94

Grammatica e Stile: 9/10
“capezzale, e odo” – la “e” è superflua in questo caso
“centro volte superiore” – ovviamente intendevi “cento”
“Perché quando giungeremo a Venezia, moriremo” – errore logico: “quando giungeremo a Venezia è infatti una subordinata temporale, mentre “perché moriremo” è in questo caso la principale, che non può essere divisa con una virgola; per cui, potresti rendere la temporale un inciso (per mantenere l’attenzione sulla parola “moriremo” oppure eliminare la virgola
“è per diritto eterno nel popolo” – “del popolo”
“a mio fianco” – “al mio fianco”
La grammatica presenta pochi errori, nemmeno troppo gravi: per cui, assegno 9/10.
Passando allo stile, invece, ho alcuni dubbi sulla valutazione: esso infatti non presenta errori o incongruenze lessicali, ma in alcuni tratti mi è parso leggermente “fuori strada”. Il modo in cui hai deciso di scrivere questa storia, infatti, è coerente con il flusso di pensieri e la prima persona narrativa, così come le scelte lessicali sono quasi perfette per il protagonista della tua storia. Però, in un certo senso, ho ritrovato più volte la ripresa degli stessi concetti detti in modo appena diverso, il grande utilizzo dei due punti, i continui rimandi a Venezia… come il modo per enfatizzare la drammaticità della vicenda, che dal mio punto di vista era già molto presente di suo e non ne avrebbe avuto bisogno. Per il resto, nel frangente in cui parli dei dialetti italiani non mi sono trovato totalmente d’accordo, in quanto per la maggior parte sono mutualmente intelligibili (almeno per me che sono per metà del nord e metà del sud), ma si trattava di un discorso ideologico, e in quel caso poteva starci. Ora, ti sembrerà che la storia non mi sia piaciuta sotto questo punto di vista, ma non è assolutamente così! Diciamo che ho ritenuto più opportuno farti notare i difetti in modo da poterli migliorare, ma in generale il tuo stile ha davvero una bellissima resa emotiva e descrittiva. Non posso assolutamente darti meno di 9, che così rimane il punteggio definitivo.

Trama, Originalità e Caratterizzazione dei personaggi 10/10
Per quanto riguarda la trama, la storia è essenzialmente un flusso di pensieri, e per non penalizzarla ho preferito considerare la coerenza e l’incisività dell’insieme. Che dire, sicuramente hai curato molto questa parte, in quanto ogni pensiero del protagonista risulta realistico e verosimile, conoscendo a grandi linee la sua vita privata. Di certo la valutazione di questo parametro mi è estremamente difficile, in quanto hai trattato un personaggio storico realmente esistito e conosciuto da praticamente chiunque in Italia e Sud America… io posso solamente dire che, nelle tue righe, ho assolutamente rivisto Garibaldi, sia nella sua veste più conosciuta che nel suo ritratto intimo, privato, che hai deciso di presentare sullo stesso piano dell’altro, in quanto sono le due parti che costituiscono una persona nella sua interezza. Per me è stata una scelta vincente. In secondo piano, invece risalta la figura di Anita, raccontata attraverso i ricordi del passato: una donna forte e libera, una donna moderna che non ha mai temuto nulla, nemmeno la morte. Infine ci sono gli altri, tutte quelle persone che voltavano la testa o che offrivano un pezzo di pane, o lo stesso contadino che li ha ospitati per quell’ultima notte: nessuno però li ha denunciati, nonostante le taglie; in un certo senso, ancora prima dell’unità e nonostante le immense differenze che si trascineranno fino ai giorni nostri, l’Italia esisteva già. Non posso che assegnare il punteggio massimo.

Attinenza al contesto storico e ai contenuti del bando: 9/10 (5+5)
Per quanto riguarda il contesto storico, la storia è ricca di molti richiami alle rivoluzioni, alle guerre, alle battaglie che Anita e Giuseppe avevano combattuto nel corso della loro storia di amore e libertà, ma grazie alla capanna presenti al lettore anche uno spaccato molto interessante sulle condizioni di vita della gente comune del tempo, che ho reputato molto adatto alla vicenda presentata. Sul secondo punto, invece, c’è sicuramente da dire che in realtà Venezia non è mai stata la casa dei protagonisti, nonostante le spiegazioni del caso che inserisci nel testo prima e nelle note poi… m in un certo senso la loro casa è la lotta per la libertà, e pertanto non posso penalizzarti molto perché questo è il concetto fondamentale dell’intera loro storia.

Pathos e Atmosfera: 3,5/5
Parlando di questo parametro, per quanto riguarda il pathos posso affermare di non aver sentito del tutto la suspance e soprattutto la tensione, tranne forse nel punto della storia in cui c’è l’avvistamento della capanna, ma l’ho rilevato di più sotto il punto di vista del coinvolgimento emotivo misto alla sensazione di incertezza, per quanto riguarda la sorte di Anita. Le atmosfere invece sono ben delineate, in particolare quella interna alla capanna che, con l‘oscurità, favorisce sicuramente le riflessioni del protagonista; in questo campo rientra anche il gioco di parole con “Laguna”, ben congegnato e soprattutto in forte attinenza con la situazione e l’ambiente in cui avverrà la morte della donna.

Titolo e Introduzione: 5/5
Il titolo, a mio parere, è molto adatto alla storia per il suo contenuto, ma non solo: anche da sé, trasmette quella sensazione di misterioso in grado di incuriosire il lettore; complimenti, è davvero ben studiato. Lo stesso discorso può valere anche per l’introduzione, nella quale non ho trovato alcun segnale negativo. Pertanto, assegno il massimo a questo parametro.

Gradimento personale: 4,75/5
La storia mi è decisamente piaciuta, come quasi tutte le tue opere, del resto. Ho apprezzato molto il coinvolgimento emotivo e l’accuratezza nel delineare la situazione storica dell’800, ma anche quella privata di un grande eroe italiano. Ho ritrovato ancora una volta la genuinità e la sincerità con cui riesci a esprimere i sentimenti, trattati con estrema sensibilità nonostante la drammaticità di quegli istanti sia a Comacchio che a Venezia. Hai fatto davvero un grandissimo lavoro.

Recensore Master
23/11/18, ore 10:23

Ciao Alessandro! I miei migliori complimenti per questa storia profonda, originale, sentita e anche meravigliosamente scritta. Il Risorgimento è per me una vecchia conoscenza dei tempi della scuola, quando il programma si soffermava a lungo sulla questa parte della storia, con Garibaldi, Vittorio Emanuele, Cavour... ma qui troviamo un Garibaldi più intimo, non una statua trionfale a cavallo ma un uomo travagliato, braccato dal nemico, e non solo: un uomo la cui compagna è gravemente malata, e proprio a lei si rivolge durante una sosta, nel corso di una notte di pensieri e riflessioni. Durante questa notte l'Eroe dei Due Mondi ripercorre parte della sua vita e delle sue battaglie, vissute fianco a fianco con Anita, una donna moderna e fuori dagli schemi, che fin da giovanissima ha fatto esperienza dell'ingiustizia e della sopraffazione e ha deciso di abbracciare la causa della libertà. Instancabile accanto al suo uomo, Anita ha percorso anche lei le strade di due mondi senza mai arrendersi, sempre lottando, ma ora è la malattia ad avere la meglio... Durante la sosta verso Venezia, al riparo in una povera capanna, Garibaldi medita, riflette, spera: dice il suo amore alla donna amata, si sofferma sui suoi ideali, ci crede ancora, non può fare a meno di crederci. Incontriamo in queste parole l'uomo, più che l'icona del Risorgimento. Un grande uomo che attende l'alba per rimettersi in viaggio. Che si concede una pausa di riflessione nella notte. Presto tornerà il giorno, bisognerà ripartire. E Ana sarà con lui? L'ultima frase, "non mi lasciare solo" è un grido struggente, condiviso da tanti altri uomini sulla terra. È quel grido che ci rende quest'uomo così umano, così prossimo, un grido che buca le pagine dei libri di scuola e ridà vita a un'epoca, a un contesto, a una vicenda che è innanzitutto umana.
Questa storia è un capolavoro, ben scritta e capace di mantenere alta la tensione emotiva dall'inizio alla fine. Va tra le preferite di corsa, e merita il migliore riconoscimento al contest.
Ancora e davvero complimenti!

Recensore Master
12/11/18, ore 17:07

Carissimo!
Ti faccio tanto di cappello, innanzi tutto perché hai scelto un Personaggio con la P maiuscola, l'Eroe dei due mondi e, con lui, sua moglie Anita, un personaggio che ho sempre ammirato per la sua forza e la sua costanza. Trovo che hai reso bene il timore che attanaglia Garibaldi, la paura di perdere la donna amata e di non riuscire a mantenere la promessa a lei fatta in punto di morte. Poi noi sappiamo che ci riuscirà, ma in quel preciso momento non può ancora saperlo :-)
Un lavoro splendido, da brividi, pieno di passione e di poesia.
Ti auguro veramente di poter vincere il contest!

Recensore Junior
03/11/18, ore 18:49

Ho letto anche la tua Storia con un enorme piacere perchè hai fatto in modo che il lettore diventasse Garibaldi. Le emozioni sono state forti e il tema della perdita affrontato con i mille pensieri che affollano la mente mi ha colpito molto. Non solo per la bellezza del racconto ma anche perchè da poco più di due mesi ho perso mio padre e questi pensieri, continui, su ciò che era e su ciò che sarà, li ho vissuti standogli accanto fino all'ultimo suo respiro.

Grazie per aver scritto questa bellissima storia, in bocca a lupo per il contest, ma in sincerità non conterà il risultato, conterà quello che si è scritto e personalmente Tutti abbiamo fatto un bel lavoro.

Ivan

Nuovo recensore
02/11/18, ore 23:59

Storia davvero molto bella, in particolare per l'approfondimento psicologico di Garibaldi, che ho trovato fatto molto bene, tanto da far capire di chi fosse la voce narrante ancora prima che spuntassero i dati biografici che lo rendevano ovvio!
La vicenda di Anita poi è straziante, ma resa con una delicatezza che fa stringere il cuore.

Complimenti!

Recensore Master
02/11/18, ore 12:41

Ciao che bello, ecco l'eroe dei due mondi. Che perde la moglie Ana da. Lui detta Anita nelle paludi di Comacchio... Venezia lontana come la luna...incredibilmente Ben scritto e commovente. Complimenti Jq

Nuovo recensore
02/11/18, ore 11:49

Buongiorno!
Come promesso, finalmente ho finito questa fic. L'ho iniziata ieri sera, devo dire la verità. Comunque sia, era magnifica. Davvero molto emozionante. Inizialmente non avevo capito che il protagonista fosse proprio Garibaldi, almeno fino a quando non è stato accolto da quel signore. L'intera storia mi ha trasmesso molta amarezza (nel senso buono, ovviamente) e devo dire che l'idea era molto bella, originale. Come ho già detto, non sono la persona migliore per correggere errori ortografici o di punteggiatura, che mi parevano assenti. 
Adoro il modo in cui descrivi lo stato d'animo di Garibaldi, quasi mi hai commosso!
Davvero un ottimo lavoro, continua così. Nel frattempo, mi vedo costretta ad aggiungere anche questa tua storia nelle preferite. ;)
baci,

Soul <3
 

Recensore Master
01/11/18, ore 18:57

Buonasera, Alessandro.

Hai raccontato una storia piena di emozione; ho percepito il timore e allo stesso tempo il coraggio di voler raggiungere il proprio obiettivo, nonostante tutto.
Il tuo modo di esporre la Storia che ci ha preceduti non è solo perfetto dal punto di vista dei contenuti, ma è anche coinvolgente e vero.
Grazie a te riesco a sentire vicino i personaggi che di fatto sono molto distanti, ma che è necessario conoscere per comprendere l'attualità.

Ottimo lavoro, complimenti!

Auguri per il contest :)

-Bigin

Recensore Junior
01/11/18, ore 18:40

Buonasera!

Un racconto davvero da brividi e molto appassionante quello che ci hai proposto. Hai uno stile molto fluido e hai reso un contesto come quello dei moti risorgimentali, difficile di per sé, tremendamente coinvolgente. È grazie a donne e uomini come Anita e Garibaldi che il sogno di molti prima di loro si è realizzato. La tua è una storia molto importante ora come ora: viviamo in un'Italia divisa e lacerata ancora, in cui si respira quell'aria di paura per il cambiamento che lo stesso Garibaldi, e molti insieme a lui, percepivano a quei tempi, con l'unica differenza che non si vede purtroppo gente che riesca ad opporsi a questa paura in maniera ferma, decisa e convincente. E questo è davvero triste.
Mi è piaciuta l'immagine del vecchio contadino nella palude, che risponde con un "grazie a lei" al generale. Spesso molti nel passato concepivano il popolo come ignorante, facile bersaglio di continue vessazioni. La cosa che mai hanno capito, però, è che nella semplicità spesso si capiscono molte più cose rispetto a quando si ha tutto.
Vi è poi Anita Garibaldi, una grande donna, audace e fiera, vera dimostrazione che l'Italia per come la conosciamo oggi appartiene anche a queste grandi donne. Che sia brasiliana, e quindi straniera, dà un ulteriore significato.
Bellissimo racconto, è importante ricordare dove affondano le nostre radici. Buona fortuna con il contest e a presto!

Proximae Centauri

Recensore Junior
01/11/18, ore 17:37

E' semplicemente toccante. Non dev'essere stato facile calarsi nei panni di un personaggio di un certo livello come Garibaldi, per di più in un momento di debolezza, se così si può dire, lontano dall'immagine agiografica del generale vittorioso e dell'eroe. E' un racconto molto umano, la prima persona ci permette di entrare appieno all'interno del personaggio Garibaldi e i suoi pensieri fluiscono in maniera ossessiva, specie su Venezia. Le ripetizioni, alla fine, sono efficaci, rendono molto bene la disperazione di un uomo che arriva persino a pregare un Dio al quale non crede per la sua donna. Forse, nella parte centrale, ho avvertito un po' di pesantezza, in alcune righe dove si cade un po' nel "retorico", ma questo non toglie nulla al lato intimo del generale e alle sue speranze. A suo modo, un racconto che sa coinvolgere, veramente complimenti.

Recensore Master
01/11/18, ore 12:12

Ciao caro^^
Un racconto molto intenso, stavolta ti sei dedicato a un gran personaggio.
Come sempre sei riuscito a mostrare il lato più intimo e umano della Storia, soffermandoti sui sentimenti e le emozioni dei protagonisti.
Hai mostrato un eroe come un uomo semplice, fragile e spaventato in un momento di difficoltà. Lontano dai campi di battaglia e dalle eroiche azioni di guerra, impotente di fronte a un nemico che non può sconfiggere.
Una triste vicenda che preannuncia la tragedia, ma che mostra a pieno l'amore che il generale provava per la sua donna. Un sentimento puro e sincero, molto romantico.
Ideali e sentimenti si uniscono alla perfezione in questo tuo scritto, davvero commovente.
Complimenti, sei sempre bravissimo!
Alla prossima! :)