Recensioni per
I won't let you drown
di Ily Briarroot

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/04/19, ore 15:26

Recensione premio per il contest "Sosta verso casa" - 2/2 - Giudice sostitutivo mystery_koopa

Ciao Ile!
Per la seconda recensione premio ho pensato di passare dalla tua storia originale più recente. Te lo dirò, non sempre i racconti solamente introspettivi riescono a prendermi del tutto: però, questa volta sì. Forse per la lunghezza non eccessiva, forse perché un pochino in Helen mi ci sono rivisto anch'io. Non c'è molto da dire, il racconto è scritto molto bene, e la cosa che emerge di più è proprio questa volta di rivalsa, di non essere più sempre la seconda scelta... ed è una cosa che si prova spesso, e forse fa più male che non essere considerati mai. Eppure, la protagonista non ne ha la forza e torna a rinchiudersi in se stessa. Una storia molto amara, ma anche molto reale.
Complimenti per la profondità e a presto!
mystery_koopa

Recensore Junior
28/01/19, ore 12:43

Recensione premio per il contest "Il Natale dei ricordi".

C'è davvero tanto da dire in questa storia.
Così tanto che non so davvero da dove partire. 
Partiamo dal presupposto che credo che un po' tutti nella vita si siano sentiti come Helen - io in primis, mi sono rivista molto in lei.
Come sempre il tuo modo di scrivere mi rende facilissimo immedesimarmi nei pensieri dei tuoi protagonisti: anche l'utilizzo della seconda persona è stato molto efficace a parer mio, non avresti potuto renderla meglio di così.
Ti dico subito ciò che ho pensato appena ho finito di leggerla: cavolo, è una storia deprimente. Eh sì, perché dopotutto sembra quasi la capitolazione di una perdente, una persona insicura, che non appare affatto intenzionata a cambiare.
Siamo spesso abituati a vedere personaggi che maturano dalle proprie debolezze, eppure Helen non sembra affatto voler superare questo "muro", ma addirittura lo ricostruisce, segno della sua incapacità di cambiare prospettiva.
Sarò cinica, ma è un personaggio che mi piace; è un po' quello che facciamo tutti noi quando ci troviamo di fronte ad un ostacolo insormontabile: l'era degli eroi è finita, e ce ne rimaniamo a crogiolarci nella nostra autocommiserazione, speranzosi di trovare qualcuno che ci possa dire "poverino/a".
Francamente non ne posso più di personaggi finti e stereotipati che riescono a mutare dai propri errori. Helen la approvo in pieno perché è esattamente il tipo di persona che esiste, nel senso più letterale della parola; è una macchina di pensieri sconnessi che anela alla perfezione, frustrata all'idea d'essere rimasta una mediocre, questo tuo utilizzo della parola mi è piaciuto molto. Mediocre è proprio l'attributo che avrei conferito alla protagonista: un personaggio sterile, che magari un tempo ha avuto anche dei sogni nel cassetto, ma ha passato la vita in cerca di quella piena approvazione che non ha mai avuto, come un odore indistinto. Helen non profuma, nè puzza. Insomma, sembra essere un personaggio racchiuso nel Limbo, incapace di uscirne - o meglio, lei proprio non vuole uscirne. Potrebbe essere una cattiva ragazza, ma non lo è. Potrebbe essere un angelo, ma non lo è.
Mi appare come chiusa in una gabbia.
Non vedrai nulla, ma ti terrà al sicuro. E' una bella frase di chiusura, riassume in poche semplici parole tutto il concetto della storia: Helen è una giovane donna che volta le spalle alla crescita emotiva e caratteriale; lei quel muro non lo vuole superare, e forse non lo farà mai.
Preferisce la tranquillità dell'oblio alla paura dell'inaspettato, perciò sceglie la via più semplice, quella forse un po' più egoistica, ma sempre in grado di tenerla al sicuro.
Hai fatto davvero un gran lavorone su questo personaggio, ti faccio davvero i complimenti, brava!
Spero che continuerai a farci riflettere con questi tuoi personaggi, a presto!

_EverAfter_
 

Recensore Master
03/11/18, ore 19:21

Cara wIly ♥

Questo testo è particolarmente toccante. Credo che per me lo sia perché molte delle cose che ha vissuto Helen le ho passate anche io, e mi sono rivista nelle domande che la tua protagonista si fa, ma anche nelle battute che le rivolgono gli altri, in quel “sei come tua madre” che sa quasi di condanna e che si riferisce a una relazione mal gestita da parte di due adulti tanto tempo fa che ha avuto strascichi e conseguenze che si sono protratti fino a ora. L’ho rivista nelle amiche di un tempo che chiamavano irrimediabilmente l’altra e in mille altri riferimenti che hai messo in questa shot davvero intensa. Quando ero un po’ Helen anche io, immaginavo storie (da quando ho memoria immagino storie) dove la mia versione sfigatella della tua protagonista si ritrovava improvvisamente davanti alla sua versione adulta e finalmente risolta, e scopriva che quell’incertezza tremenda in cui viveva era finalmente finita. Che tutto era diventato come deve essere, come la società ci impone debba essere. E invece non è così, e forse lo capisce anche Helen, o lo capirà, che le sue parole sono quelle di tutti coloro che passano una fase di incertezza e quell’incertezza, quando più quando meno, ci attanaglia proprio quando ci sentiamo isolati e strani.

La storia è intensa, ben scritta e molto interessante. Rivela cose vere e le interpreta non con toni di commiserazione, ma con una forza sottesa. L’analisi che Helen fa di se stessa è cruda come sono crude le riflessioni degli spiriti più intelligenti e anche se la chiusa della tua storia ha tratti cupi, con quel velo che è meglio rimettere dov’è, con quell’analisi che, dopo aver scavato nell’anima della protagonista, viene nascosta di nuovo nel suo petto, nasconde una grande, grandissima forza. L’introspezione del personaggio è gestita in maniera adulta, senza vezzi né spiegazioni accessorie. I vari indizi sparsi nel testo aiutano il lettore a ricostruire le vicende di Helen, ma lasciano il dubbio interpretativo su altre, consentendo un grado di immedesimazione enorme. Corretto anche dal punto di vista formale (ok, sono stanca, ma non ho notato un solo refuso), colpisce per la sua intensità. Qualsiasi sia l’evento che lo ha generato, incanalare emozioni e sensazioni sulla carta è una catarsi che libera lo spirito, te lo dico per esperienza personale.

Spero che Helen torni in altre tue storie e che scopra di condividere la sua alterità con tante altre persone e finisca per sorridere di se stessa e delle sue magnifiche imperfezioni. Perché i personaggi perfetti in letteratura e nella vita vera sono tremendamente noiosi.

Un caro abbraccio, grazie per queste tue righe che mi hanno veramente toccata in profondità (sono stata tante delle cose che hai scritto e ne ho sofferto e ritrovarle qui è stato, anche per me, un balsamo catartico) e… niente, sei bravissima, lo sai? ^^

P.S.
Questa vecchia canzone, ascoltata nel tragico post laurea e post “voglio cambia’ lavoro” mi fa ancora venire i lacrimoni ogni volta che la vita bussa prepotente: è “What’s up” dei 4 not Blondes e l’incipit è questo: “Twenty-five years and my life is still//Trying to get up that great big hill of hope/For a destination…

È perfetta per Helen, non credi?
Un caro abbraccio e continua a scrivere così,
Shilyss ^^

Recensore Master
03/11/18, ore 14:18

Buon pomeriggio.
Oddio, il testo è bellissimo... non posso permettermi di capirlo, è tuo e personale.
Appaiono domande e riflessioni che prima o poi capitano a tutti... è molto umano.
Complimenti... e forza :)
Buon fine settimana :)

Recensore Master
02/11/18, ore 23:38

Ciao Ile, sono entrata in "controlla gli autori preferiti" un po' per caso e ho visto questa storia.
L'ho letta tutta d'un fiato.
Innanzitutto, penso di aver compreso a pieno il contenuto dell'OS.
Poi, penso veramente che sia meravigliosa. Non è facile mettersi così a nudo, e - se non fosse così perdonami - non posso non pensare che ci sia molto di te, in Helen.
In ogni caso, le tue parole, complice la seconda persona, arrivano dritte al mittente, trasmettono con moltissima forza sentimenti semplici, universali. In molti di essi mi rivedo io stessa.
Penso e spero che scrivere queste righe ti abbia fatto bene; ti è venuto veramente qualcosa di ottimo. Se approfondirai Helen in qualcosa di più lungo lo leggerò molto volentieri, mi ha conquistata.
Insomma, questa storia mi è piaciuta, l'ho sentita dentro; non fa tanti giri di parole, mette a nudo i sentimenti ed è giusto così, perché le emozioni in sé sarebbero anche semplici, siamo noi che le complichiamo nel novanta per cento dei casi. Parlarne in modo diretto è la cosa migliore, per me.
Su una nota minore, mi piace molto il font che hai utilizzato!
Concludo dicendo che per qualsiasi cosa se vuoi parlare io ci sono, quando vuoi ❤️
Buonanotte, ci sentiamo domani :3

Mari❤️