Recensioni per
Lavanda e Cioccolato
di ChiaFreebatch

Questa storia ha ottenuto 46 recensioni.
Positive : 46
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
20/01/19, ore 22:32

No vabè ma così non vale!!! Dopo tutta questa attesa ci tratti in questo modo?!? Ti prego dimmi che hai già pronto il prossimo capitolo dove John va a casa ad occupare la sua poltrona e lo pubblicherai prestissimo!!! 😭 Ps non ho capito una cosa, l'ultima data é agosto 2011.. di nuovo... È una svista? Scherzi a parte spero do leggere presto il seguito! Un abbraccio 💙

Recensore Junior
19/01/19, ore 03:17

Wow! Questa storia prosegue alla grande! È stato... Cavolo! Davvero hot, poi allarmante infine il barlume di speranza... XD Ero convinta che stessero davvero per chiudere il rapporto, per rincontrarsi dopo chi sa quando in una situazione tuttora diversa, invece no dai...
Oh non vedo l'ora di leggerti ancora... Soprattutto dopo *quel* momento durante il calore, da fare scintille!

Recensore Master
04/01/19, ore 21:24

Ma ccciao!
Entro subito nel vivo della recensione perché ho avuto tempo (e riletture) a sufficienza per prepararmi. Come ti ho già detto, già sapevo che non avresti potuto deluderci in alcun modo. Sinceramente apprezzo gli scontri all’interno di una coppia (e quando ci vengono mostrati) perché sono segno di qualcosa che è in circolo, che si sta smuovendo, qualcosa che in qualche modo è fecondo. E credo che in anche in questo caso lo sia. Se Sherlock fosse davvero tranquillo nel negarsi a John – e naturalmente sappiamo che non lo è – non avrebbe bisogno di ricorrere a tutta quella acidità da agrume acerbo. Lo sappiamo noi, lo sa John.
Ho particolarmente apprezzato i lati che ci hai mostrato di lui in questo capitolo: due lati alla fine completamente opposti, la pazienza (infinita pazienza che il cielo gli ha concesso, come lui stesso ringrazia) e la determinazione… quella sua consapevolezza così solida di cosa, e soprattutto chi, vuole nella propria vita. Questi due lati hanno dominato le sue azioni qui.
La prima gli ha permesso di non varcare il confine che Sherlock gli ha chiesto di rispettare, la seconda di dichiarare definitivamente all’uomo che ama i propri intenti, così come mettere in chiaro cosa pensa di loro: che sono fatti l’uno per l’altro.
No perché se non ci pensasse John… se dovessimo aspettare quel pisquano di Sherlock saremmo ancora qui a Pasqua 2040 xD
A proposito di ciò, mi colpisce sempre, in ogni singolo capitolo, il conflitto interiore di Sherlock. Così intenso, così insanabile. Fa male ed è tremendamente reale, seppur immerso in un contesto che è quello dell’omegaverse. Holmes è costantemente diviso tra la natura, e ciò che essa gli impone, e il proprio ideale, cui si aggrappa quasi disperatamente nel tentativo di non essere inglobato in quella che è la “massa comune.” Non gli basta ancora essere speciale per una sola persona.
E invece, forse, è proprio questo in cui spera John: che Sherlock riconosca il valore del suo amore per lui.
Oddio, fa tutto troppo male. Mannaggia a te <3
[ovviamente non voglio tralasciare il fatto che questo stesso conflitto attanagli anche John, ma da lui è vissuto in modo molto diverso, per forza di cose. Lui è l’alpha, non vive le stesse dinamiche. In fondo è lui che ammonisce l’altro sul fatto che la prossima volta sarà “per sempre”… in un certo modo, il coltello dalla parte del manico ce l’ha lui.]
Ultime ma non ultime, alcune perline che voglio sottolineare: il tuo utilizzare le fattezze degli attori legati all’orbita Freebatch (in questo capitolo l’autista Billy… l’ho notato saiii) che è una cosa che mi diverte e piace sempre molto; la scia di Sherlock che si fa salina, quasi a sostituire le lacrime che lui non si decide a versare, benché gli brillino negli occhi; quel piccolo, dolcissimo, gesto di John che gli preme un dito sul naso facendolo starnutire: io-mi-sciolgo.
Non aggiungo altro. Love ya
Izu

Ps. Grazie di questa bellissima sorpresa *.*

Recensore Veterano
02/01/19, ore 02:11

Sai quanto ho odiato Sherlock in questo capitolo e sai anche le belle cose che gli ho prospettato. Sherlock è un bene che non decida io le tue sorti in questa storia! No a parte gli scherzi, io capisco i dubbi, la paura, l'insicurezza ma Sherlock devi soffrire!! Hai spezzato il cuoricino del mio povero John (e il mio). Se c'è una cosa che apprezzo di te e della tua scrittura è che trovo le reazioni estremamente realistiche, spesso invece si tende a idealizzare e a far agire i personaggi con buonismo. In questo caso prendiamo John, onestamente chi di fronte a qualcuno che di fatto ci sta rifiutando spezzandoci il cuore non si prenderebbe una piccola rivincita? John conosce Sherlock da sempre, sa i suoi punti deboli e sa che in fondo a lui ci tiene moltissimo. Quindi lo colpisce lì, per una sorta di ripicca, e gli mostra la lettera di partenza, compiacendosi della paura di Sherlock. È un comportamento così umano. Anzi, John infierisce ancora, dicendo quasi che parte per colpa di Sherlock, anche se poi dice che sarebbe partito in ogni caso. Probabilmente è così, ma Sherlock dovrà convivere con questo peso. John potrebbe morire e lui non lo vedrebbe mai più e resterebbe per sempre con un enorme rimorso. Non è crudele, è la vita ed ogni scelta ha le sue conseguenze. Anche nella serie Sherlock e John pagano le conseguenze delle proprie scelte, che siano buttarsi da un tetto facendo credere all'amico di essere morto o sposare Mary. Sherlock nella tua storia ha un atteggiamento un po' infantile, da un certo punto di vista. È così accecato dalle sue paure che non capisce che potrebbe perdere John in ogni momento. Perché magari non sarà la guerra, ma John vista la sua decisione ferrea potrebbe scegliere di farsi una famiglia, legarsi a un altro/a omega. È giusto continuare a correre dietro a qualcuno che in un certo senso ci rifiuta? Non è ciò che rimproveriamo a Molly? Non è forse il rifiuto di Sherlock nel primo episodio che ha portato John a uscire con altre donne? Non sono impazzita, so che la situazione di Molly è totalmente diversa perché Sherlock in fondo ama John, ma se non vuole far parte di una coppia, perché John non dovrebbe cercarsi un partner? Non si può avere una persona senza darsi. Tutto questo per dire: Sherlock datti una svegliata, che qua rischi da un momento all'altro. E niente non mi sono regolata con sta recensione, ma colpa tua che mi fai attendere il prossimo capitolo da praticamente un mese!!! Donna crudele sei! Attendo con ansia, so che ci stai lavorando e già lo pregusto...a presto tesoro!!! Un bacione.

Recensore Veterano
02/01/19, ore 01:22

Ah i miei amori! Mi danno tanta gioia e tanto dolore. Questa storia è bellissima, lo sai, te lo dico sempre e io non posso che tifare per quei due, nella speranza di una gioia, ben consapevole di quanto mi farai soffrire prima. Il modo in cui si guardano, si parlano, si sorridono... è chiaro che si amino, suvvia! Mi chiedo come non se ne rendano conto tutti, loro per primi. Anche se credo che loro lo sappiano bene, magari lo negano, anche a se stessi. È dal primo capitolo che la loro complicità mi ammalia, sempre lì a sfiorarsi, a cercare un contatto. Sono in armonia e si sente. E niente, li adoro. Per citarti, mi chiedo anch'io "quando e se il loro rapporto si sarebbe mai evoluto". Stai facendo un'ottimo lavoro tesoro, continua così. Che altro aggiungere? Ah sì, adoro anche i Johnlock, sono due patate i miei amorini! Ahahah, ti avevo avvisato che la recensione sarebbe stata ambigua! Al prossimo capitolo tesoro!!

Recensore Master
01/01/19, ore 23:58

Ho trovato questo capitolo decisamente travolgente, sicuramente ricco di sensazioni e d’emozioni di cui tu sai riportare, con immediatezza, il sapore e la forza.
La vita si è fatta avanti nei confronti dei nostri due e sta diventando una sfida sempre più difficile, proprio per l'intensità del sentimento che li lega e la decisa ed irremovibile scelta di libertà da parte di Sh nei confronti di John.
O meglio, non tanto nei confronti di quest'ultimo, ma verso la direzione obbligata che la natura Omega gli impone.
Hai descritto, con efficacia, la sua lotta contro il richiamo assordante che il suo corpo esprime con estrema energia, situazione, questa, "complicata" ulteriormente dall’ inconfutabile situazione che li vede, senza alcun dubbio, innamorati l'uno dell'altro.

Questo Sh, così ribelle a ciò che la natura e la società gli indicano come direzione necessaria ed obbligatoria, è, nonostante il nostro trovarsi in AU, terribilmente IC. Infatti lui è così anche nelle Stagioni BBC, sempre "fuori dal coro", che procede per la sua strada di genio ribelle e dal taglio romantico, nel senso di quel particolare movimento letterario, artistico, filosofico ecc, che ha segnato tanta parte del panorama europeo tra la fine del Settecento ed il secolo successivo.

Cioè un eroe che ripudia la massa, l'adeguamento ad imposizioni che percepisce essenzialmente come catene invalidanti nei confronti dell'energia della propria ragione. Ragione che, però, non riesce sempre a contenere l’impeto del sentimento.
Descrivi in modo molto coinvolgente il conflitto che tormenta violentemente Sh con la consapevolezza di essere perdutamente innamorato di John.
Lotta non solo interiore ma anche fisica, acuita dalla condizione del periodo del calore che rende più insopportabile l’idea di rimanere senza chi, ormai, chiaramente, non è più solo suo amico.
Quell’immagine di Sh, in quel periodo così particolare, rinchiuso nella sua stanza, così sofferente e devastato anche psicologicamente, è davvero toccante perché riesci a renderci partecipi di ciò che gli sta succedendo.
Il magico filo conduttore che attraversa impalpabilmente, ma in modo così determinante e rivelatorio, il tuo racconto, è l’intrecciarsi delle scie che caratterizzano le identità dei due protagonisti e ne svelano gli atteggiamenti, i desideri (“…dolcezza dello zucchero filato, la lavanda sopita, il miele ora forte…sentore di limone…ecc…”).
Infatti sei davvero in gamba a “tradurre”, credibilmente, senza banalità, nel linguaggio degli aromi che animano le scie, gli stati d’animo e le pulsioni puramente fisiche, anche quelle che si tenta di nascondere.
Lo Sh che fai agire nella tua storia è splendido, IC, ritratto nelle sue fragilità e nella sua caratteristiche caratteriali che lo rendono unico, come quando, in questo capitolo, si congeda da John che decide di partire per l’ Afghanistan.
Ma, quello che tu rappresenti in maniera superba, è proprio Watson, del quale cogli, in modo che mi sembra sempre affettuoso e dedicato, la spontaneità, la sua mascolinità, rese più sfaccettate da ondate di tenerezza verso Sh. Davvero ciò emoziona noi Johnlocker e mi piace anche il fatto che, grazie alla tua attenzione, le sue caratteristiche fisiche (“…la testa bionda…Si fece turchese…”) non vengono sminuite di fronte all’abbagliante bellezza di Sh proprio perché sono in armonia con una personalità decisamente forte e connotata positivamente.
Un capitolo, questo, molto emozionante. Brava.

Recensore Junior
01/01/19, ore 22:54

Batticuore costante.
Lo so che le mie "recensioni" non sono dotte e professionali, ma se vuoi sapere quanto cuore, quanta emozione, quanta bellezza produci con il tuo scrivere allora questo sì che è "My division"! Sono belli, i tuoi Alpha e Omega, forti e delicati, e soprattutto sono John e Sherlock, in ogni piccolo dettaglio, pur essendo in un AU totale. Bellissima, ad ogni capitolo un po' di più.
Alla prossima ❤

Recensore Master
01/01/19, ore 20:13

Ciao, sono contenta che tu abbia aggiornato prima del previsto. Mi fa davvero piacere. Anche perché a questo punto si sta entrando nel vivo della trama, John sta per partire per l'Afghanistan e lui e Sherlock saranno separati per un bel po' di tempo. Ho già detto come la penso a riguardo, io credo che, entrando nella vita di Sherlock fin dall'infanzia (o comunque fin dalla giovinezza), John non avrebbe mai sentito l'impulso a entrare nell'esercito e questo perché il campo di battaglia ce l'avrebbe avuto davanti tutti i giorni. Ma capisco la scelta che hai fatto di rispettare i fatti accaduti nella serie e, infatti, hai dato a John una ragione differente dalla ricerca di adrenalina, ovvero la volontà di servire il proprio paese nel migliore dei modi. Uno spirito patriottico che viene accennato anche nella serie, da Sherlock e in modo scherzoso, ma che qui nella tua storia prende un ruolo più importante nella sua caratterizzazione e che secondo me può starci, considerato il personaggio. Naturalmente la decisione di John scatena nel suo rapporto con Sherlock problematiche che vanno al di là dell'insicurezza di quest'ultimo. Io credo che Sherlock non sia per niente d'accordo con la decisione di arruolarsi e che non lo sia mai stato, e se è vero che da una parte non si è mai trattenuto dal dire cosa ne pensava, dall'altra trovo ci sia andato molto leggero. Avrebbe potuto piantare in piedi un casino e invece non ha detto poi molto, forse perché si è reso conto che per John era importante e non voleva turbare il loro rapporto di amicizia, che è l'unica vera relazione che Sherlock ha con qualcuno (oltre al fatto che lo ama, naturalmente). Il momento finale, quello in cui si rendono conto che è l'ultima volta che si vedranno per molto tempo, l'hai tratteggiata in maniera molto tenera. Sherlock addirittura tace e per un istante smette di ribadire che lui non si vuole legare, e che non lo vorrà mai. Più semplicemente lo abbraccia e gli dice chiaramente che lo aspetterà sempre. John ne è quasi sorpreso e in quel momento credo abbia capito davvero che Sherlock lo ama sinceramente. John sa benissimo che quella che Sherlock mostra è soltanto paura, che è il suo carattere e penso sia per questo che non insiste troppo con questa storia del legame o del morso, o della vita di coppia. Sa che sarebbe controproducente e quindi tace. E la ritengo la scelta migliore, per certi versi, Sherlock è come un animale selvatico. Se insisti nel volerlo accarezzare, rischi che fugga o ti morda. E infatti a un certo punto, quando sono nella casa sull'albero, ecco che Sherlock si comporta in maniera acida e scostante. Ma lì ho adorato come John riesce a inchiodarlo e far cadere tutte le sue maschere. Io spero davvero che Sherlock arrivi a capire (e accettare) che non è colpa del calore se ha certi pensieri. Non è colpa degli ormoni se pensa e prova certe cose per John, e in questo senso credo che la lontananza e il successivo ritorno di John con un proiettile, possano in lui fare il miracolo. Ecco, non ho capito come li farai ritrovare perché il tramite di Mike Stamford non so quanto avrebbe senso. Non nel modo che conosciamo da A study in pink, almeno... mi sto da un po' di tempo domandando come farai andare le cose, ma immagino che non mi resti che aspettare.

Al prossimo capitolo.
Koa

Nuovo recensore
31/12/18, ore 16:13

Mi dispiace non aver controllato prima, perché non mi aspettavo un nuovo capitolo e invece... Evviva!!! Che dire... La cosa si fa seria!!! Ma naturalmente ci farai soffrire ancora un po'... Spero solo che il periodo della guerra passi in fretta perché il solo pensiero mi angoscia!!! Poi tu descrivi così bene sia le situazioni che i sentimenti e le sensazioni... che spero proprio di leggere un bel lieto fine dopo tutta questa trepidazione! Tantissimi auguri di buon anno🎉🎆 e grazie per aver postato 😘😘😘

Nuovo recensore
27/12/18, ore 20:26

Ciao sto seguendo questa bellissima ff, non sono pratica di forum, ho appena iniziato a scrivere qualche recensione. Mi piace davvero tanto! La scelta di iniziare dall'infanzia e proseguire a tappe... L'evoluzione graduale del rapporto fra i nostri cari fanciulli... E ciliegina sulla torta, l' omegaverse, mi piace assai!!! Ti chiedo scusa se per ora non ti scrivo niente di più dettagliato ma l'ho letta giorni fa (appena la postavi!) e ho sbagliato a non commentare subito! Però sappi che aspetto il seguito con trepidazione. Complimenti ancora, scrivi davvero bene!😃 E buon anno 😘

Recensore Master
19/12/18, ore 14:25

Incredibile ma vero, riesco a scrivere anche questa!
Mi son letta questo capitolo tutto d’un fiato, curiosa di come avresti reso l’evoluzione del loro rapporto in un’età come quella dei 20. È passata l’adolescenza – già un momento critico per le persone normali, non ne parliamo nell’omegaverse – ed eccoci qui appena superati i mitici teen.
Sappi che io adoro le storie che avanzano piano piano, senza accelerare i tempi solo per il gusto di arrivare al coronamento della relazione. Tu dedichi loro il giusto tempo, senza forzare nulla, per dare il tempo a loro e a noi di comprendere a pieno cosa significhi il loro legame.
Ed è bellissimo.
Credo che nella frase che definisce Sherlock “l’omega meno omega che esista” sia contenuto un mondo. La profondità con cui John lo conosce, il suo saperlo accettare e soprattutto amare proprio per questo motivo, il soffrire anche un po’ della sua ostinazione e il dover reprimere l’impulso. Per poi concludere che lo avrebbe aspettato anche mille anni. Posso avere un John anch’io, please? È pazzesco: dolcissimo e sincero, istintivo e agguerrito, pronto a mettersi in mezzo per difendere Sherlock.
Anche senza morso, John sa che Sherlock è suo tanto quanto lui è di Sherlock.
Perché ovviamente dall’altra parte abbiamo un ragazzo più unico che raro, che si rifiuta di cedere alla Natura per poter decidere da sé il proprio tracciato. Quanta forza ha Sherlock! E non è facile per lui, perché questo lo porta a combattere il desiderio che prova per l’amico, che non farebbe altro che renderlo felice.
Riesci a rendere benissimo le due facce della stessa medaglia: la paura da un lato, la consapevolezza dall’altro, che si manifesta quando John cerca di fargli capire che le attenzioni di Greg non sono per forza dettate dalla loro unione “chimica”. Per questo ho amato profondamente il momento in cui Sherlock ammette che il suo malessere non potrebbe verificarsi con nessun altro. È una frase che supera mille Ti amo.
Inutile dire che ho apprezzato moltissimo l’inserimento di personaggi “originali”: Oscar e Stephen Fry (che vabbeh, devo commentare? Impazzisco per lui) sono spettacolari. Hanno una loro identità che ci racconti perfettamente attraverso poche parole e atteggiamenti. Mi piace vedere Oscar come il loro angelo custode.
Da qui poi vien subito in mente Mrs Hudson e un ragionamento che facevo riguardo ai profumi che hai scelto per loro. La lavanda per uno, il cioccolato per l’altro: il legame è dato dalle loro esperienze condivise, dalla loro vita trascorsa insieme fin da piccoli, sono i profumi con cui sono cresciuti. E in entrambi c’è un po’ di Mrs Hudson, no? La lavanda che lei mette nei sacchettini per profumare i cassetti. Il cioccolato che lei usa per i biscotti o da bere caldo. Sebbene non l’abbiamo ancora incontrata, lei c’è, ed è la stessa Mrs Hudson che ben conosciamo nella serie BBC: quella che per prima li ha intesi come una coppia.
Non so, è un particolare che mi piace moltissimo.
Infine, il personaggio di Anderson. Devo dirti che ho apprezzato tanto la “redenzione” che Oscar gli concede, il modo in cui cerca di farlo vedere in una luce diversa ai due amici. Ammetto che nelle prime due stagioni non lo sopporto, ma nella terza – quando diventa in parte un mirror di John – lui è diverso, e in quel diverso non mi dispiace: mi commuove come lui abbia creduto nel ritorno di Sherlock nonostante e soprattutto perché era in parte responsabile del suo screditamento. Ha commesso un errore (terribile, certo) ma poi ha provato in tutti i modi a redimersi. Quindi ecco, mi è piaciuto che Oscar abbia capito come si sente il giovane e solo Philip.
Ok, direi che ho sproloquiato abbastanza. Mi distrugge (xD) sapere che non avremo aggiornamenti a breve, ma direi che è più che comprensibile. L’attesa renderà ancora più bello il loro ritorno con un quarto capitolo.
Love ya,
Izu

Recensore Master
19/12/18, ore 11:05

Ci sono un sacco di cose che mi piacciono di questa storia. E il nodo centrale è il modo in cui sfrutti il tema dell’omegaverse per farne un discorso molto più ampio, che va a intercettare le questioni del destino, dell’attesa, della scelta. Sherlock e John non si amano per esclusione, si amano perché si sono scelti. E non si sono scelti solo perché si conoscono fin da piccoli, abitano vicini e le loro famiglie sono amiche; si sono scelti perché vedono la bellezza l’uno dell’altro ed è l’unica bellezza che vogliono: sono “gli amici più strani” che potessero incontrarsi, ed è per questo che si vogliono bene. Ci sarà di mezzo anche la Natura, e la sua distribuzione arbitraria (o meno) di alpha e omega, ma loro questa Natura la combattono insieme, fianco a fianco. Sia Sherlock, che si rende conto di desiderare solo John nonostante il suo calore che dovrebbe farlo strusciare addosso a chiunque, sia John che appena sente la scia dell’amico dimentica subito quelle dei due omega in precalore appena passatigli davanti. Non possono fare a meno di scegliersi e lo faranno sempre.
Ed è per questo che AMO questa storia, perché parla di Amore e dà speranza.
Il momento del loro incontro, dopo dieci giorni di separazione, è intenso e speciale. John è paziente, attende l’ok di Sherlock, combatte fino allo stremo il proprio istinto perché è certo che per lui ne valga la pena. E allo stesso tempo, nonostante le paure di entrambi, non possono impedirsi tutti quei contatti: i nasi che si sfiorano, le braccia attorno alle spalle, le mani sui polsi…
Affronti anche il tema del lavoro futuro, chimica per Sherlock e medicina (militare) per John. Ammetto che, pur sapendo benissimo che John Watson è medico militare, mi si è stretto un po’ il cuore come a Sherlock, all’idea di una partenza di John per chissà dove e chissà quando. Mi ha fatto sorridere il fatto che loro due abbiano gli atteggiamenti dei propri genitori, ma invertiti. Hamish Watson è quello che si preoccupa anzitempo, come Sherlock. Siger Holmes è quello che non ha intenzione di prender in mano una questione finché non è davvero un problema, come John. Anche loro devono essere un’accoppiata (di amici) niente male 😊
Stupendo anche questo capitolo.
Baci, Izu

Recensore Master
19/12/18, ore 11:05

Hola! Coi miei soliti tempi geologici, eccomi qui :)
Che dire, te l’ho detto, mi sono innamorata subito di questa storia. Avevo già letto alcune omegaverse (non nel fandom di Sherlock), ma praticamente tutte si fissavano solo sul lato sessuale – diventando un po’ la scusa per scrivere delle PWP. Probabilmente son stata sfortunata perché immagino che molte altre non siano così, ma tant’è…
La tua storia però è diversa. E mi piace da morire. C’è una dolcezza di fondo rara. Siamo ancora nell’età dell’innocenza, ma lo spettro dell’età adulta, di tutte quelle questioni complicate, della sessualità, dei doveri sociali, aleggia su di loro e li spaventa. Pur trovandosi ancora in una zona “salva”, John e Sherlock cominciano a temere il futuro come qualcosa che li può allontanare. Non so, io ci vedo un infinito dentro questa paura: già, inconsciamente, si rendono conto che le loro strade non possono né devono dividersi; eppure qualcosa più grande di loro potrebbe intromettersi e rovinare tutto.
L’insofferenza di Sherlock è qualcosa che colpisce dritto al cuore. Teme ciò che non conosce, è solo un bambino con la maturità di un grande: il suo pestare i piedi a terra non mi sembra solo il capriccio di un bambino, ma il capriccio di un uomo che vuole opporsi al “già scritto” – la sua natura di omega, il suo destino di “essere sottomesso” (per come la vede lui) a un alpha. E allo stesso modo colpisce la luce di John, il suo calore e il suo istinto di protezione incondizionati.
Capisci perché mi sono innamorata fin dal primo capitolo? E mo’ passo al secondo <3
Baci, Izu

Recensore Master
12/12/18, ore 21:53

Un'osservazione "a caldo", dopo una prima, veloce lettura: il tuo Sh è magnifico, nella sua fragilità di Omega, ma il tuo John é davvero il modello di maschio che, secondo me, si vorrebbe almeno aver conosciuto. Infatti è leale, rispettoso di ciò che sta sconvolgendo il suo amico, sa amarlo anche nella scelta, apparentemente futile, dei dolcetti da porgergli durante il ricevimento natalizio a Villa Holmes.
A proposito dell’ambientazione, ritrovo la tua capacità di ricreare l’atmosfera di qualsiasi ambiente, ricordo, per esempio, il Bloody Quenn di “Punk Mood…”. Tutta un’altra cosa e tutta un’altra storia rispetto a “Lavanda…”, ma è filo conduttore la precisione fotografica che mi restituisce perfettamente l’essenza e la visione fotografica dei luoghi in cui far agire i protagonisti e chi si muove accanto a loro. In “Punk Mood…” c’era un locale malfamato e dalle tinte forti, qui ci sono i luoghi dell’alta società, dall’atmosfera raffinata ed esclusiva, impreziositi dal clima natalizio (“…alto e finemente addobbato…dallo stile classico…colonne di marmo…ecc…”).
Per quanto riguarda l’evoluzione di ciò che unisce, senz’ombra di dubbio, Sh e John, importanti sono le riflessioni che Holmes fa, guardando il fratello maggiore che dimostra, chiaramente, l’importanza che Greg ha per lui.
Infatti, Sh incuriosisce John, in modo spiazzante, con l’accenno al morso della ghiandola e dimostrandosi molto scettico di fronte alla possibilità che il legame tra un Alpha ed un Omega non sia solo una risposta puramente fisica al richiamo del calore del compagno che si è scelto appunto con quella specie di “marchio”. È una caratterizzazione, questa che dai di Sh che, pur trovandoci in un AU, risponde all’IC, in quanto evidenzi la diffidenza che lui ha per tutto ciò, come i sentimenti, che non rientra nella possibilità di essere spiegato scientificamente.
Un momento di pura comicità per me è stato quel commento che, mentalmente John fa, maledicendosi per la sua scelta impegnativa, considerando il suo “amico” come “l’omega meno omega che fosse mai esistito”.
La scena del ballo è splendida nella sua dolcezza ed intensità, sono davvero loro due “contro il resto del mondo”.
Ma per Sh la serenità è breve perché il suo corpo gl’invia richiami allarmanti e destabilizzanti.
Destabilizzanti anche perché lui non accetta i segnali inequivocabili che la sua natura di Omega scatena quando la sua vicinanza con John si fa più intensa.
Di fronte ad uno Sh sconvolto e disorientato, poni un John che, ripeto, è un esemplare magnifico d’ umanità accogliente e generosa che, secondo me, ha ben chiaro ciò che prova per l’altro.
L’intervento di Anderson, poi, fa esprimere la sua natura di Alpha pronto a difendere l’Omega che sente complementare a sé e quanto mi piacciono quei ringhi bassi e profondi…
Il pezzo si chiude in un’atmosfera distesa e promettente, di nuovo con un ballo e, questa volta, sorride anche Mycroft.
Un gran bel capitolo, questo, che ci lascia con la certezza che tra i nostri due è davvero possibile l’esprimersi di un sentimento profondo che li legherà per la vita e non sarà solo il periodo del calore ad avvicinarli…

Recensore Master
12/12/18, ore 07:25

Ah, povero John, quanta pazienza!!
Sherlock farebbe ammattire anche un santo, figuriamoci un alpha impulsivo come Watson!! Però mi piace da morire quando quest'ultimo perde le staffe, soprattutto se succede per difendere il suo amato Sherlock!
E poi Anderson se l'è proprio cercata!! Certo, ha detto la verità, quei due si piacciono, si desiderano, si amano, ma non trovano mai il coraggio di dirselo, di scoprire finalmente le loro carte!
Ah, quanto dobbiamo aspettare? Mesi, anni, secoli? John sa che aspetterà il suo Sherlock per sempre, e anche noi li aspetteremo, non possiamo fare diversamente!!
Alla prossima!! Bye bye!!!