vvQueste sono cose che non dovrebbero mai accadere: la storia di un'autrice che aveva dato per scontato di aver già scritto questa recensione, di avert già detto che ti amava e che amava le situazioni che sapevi creare, che aveva letto questo capitolo per premiarsi delle lunghe pene passate a studiare una materia ostica e morta come latino.
Ma ovviamente no, perchè io sono anormale. Credo che il mio cervello sarebbe stato materiale di studi molto interessante per Freud, sai?
Ma lasciamo perdere, o come al solito le divagazioni prenderanno il posto della recensione vera e propria.
Innanzitutto dovrai scusarmi, ma questa recensione sarà molto breve. In primo luogo perchè non ho molto tempo, e in secondo luogo perchè ho già letto questo capitolo un mese fa, circa, e sebbene ricordi perfettamente cosa accade non riesco a ricordare i minuti dettagli dove mi sarei fermata assieme a te, dove avrei messo l'accento su quel particolare evidentemente ridicolo, su quello evidentemente filosofico.
Ti dovrai accontentare (ingiustamente, perchè qui la colpa è solo e soltanto mia) di un breve complimento per aver stemperato come si deve la psiche di Judai in una situazione che non si può nemmeno chiamare equivoca per quanto è palese. E poi oh, alla fine fa sempre ridere un uomo che deve resistere alla tentazione quando vede una donna così come sua mamma l'ha fatta.
Se fossi anche politicamente scorretta (e lo sono) ti direi anche che mi sono divertita in modo sadico a vedere un personaggio che non gode della mia stima, aka Alexis, esattamente nuda come mamma l'ha fatta e ubriaca come uno scaricatore di porto rumeno, o sporca di latte come un'infante. Se non fossi stata troppo concentrata sul povero Judai, credo che mi sarei fatta delle grasse risate.
C'è questo pendere dei suoi pensieri che mi piacerebbe davvero capire, sai? Perchè lui l'ama, ad Alexis - perchè c'hanno ragione, i suoi amici: non ci vai a letto con un'amica, se provi per lei solo amicizia - ma sente di non esserne degno. Credo di aver capito anche la cosa (o meglio, ne ho fatto una mia ricostruzione) e secondo me la cosa è più o meno questa: Judai non si ritiene all'altezza di lei, e la cosa non va alla mera questione dei soldi e dei ranghi sociali. C'è qualcosa nel suo passato - e forse nel suo problema dei sogni... come si chiamava? - che gli impedisce di guardare in faccia la realtà, che lo porta a raccontarsi frignacciate di natura epocale solo per vivere nella realtà che piace a lui.
E io sono curiosa come una marmotta nel volerne sapere di più, ormai lo sai.
La cosa che più mi ha fatto ridere ovviamente è stata il finale. Le mirabolandi imprese di un barista squattrinato che cerca di non farsi beccare dal fratellone col complesso della sorellina è qualcosa di epico (anche se ho come l'impressione che gli intenti omicidi di Atticus siano solo suoi, e di nessun'altro) ma comunque è stato favoloso. E vedere Yusei che sembrava pronto a prendere i suoi resti col cucchiaino... niente, mi sono rivoltata nel letto dalle risate! E ringraziamo che non sono caduta, va.
Come detto, questa recensione è molto breve. Me ne dispiace, ma ci tenevo lo stesso a farti sapere che io questo capitolo l'ho amato tantissimo, e che sono in trepidante attesa del successivo (dei successivi), sia qui che su wattpad.
Alla prossima! |