Ciao, rieccomi qui!
Sono stata troppo felice di vedere che avessi aggiornato, anche se quando ho controllato ero a lezione di letteratura inglese in università e non ho potuto leggere subito... Comunque, il capitolo mi è piaciuto un sacco e sono riuscita a mettere meglio a fuoco alcuni personaggi.
Partendo dall’inizio, la cripticità di Daz è sempre più evidente, ma più che un semplice tratto caratteriale sembrerebbe proprio un retaggio dell’influenza della sua famiglia, più preoccupata della continuità dell’impresa che di permettergli di sviluppare una propria personalità con interessi indipendenti dalle sue responsabilità future e dal ruolo che erediterà.
Significativo il contrasto fra la perplessità e la confusione di Daz, sulla difensiva di fronte alle domande di Aaron, e il dispiacere e la determinazione di Aaron a scoprire la vera identità dell’amico, svincolata dalle pretese e dalla prepotenza della sua famiglia, che parrebbe averlo plasmato più che cresciuto.
Aaron, ricollegandomi alla fine del capitolo precedente, ha un rapporto molto più naturale, spontaneo e genuino con la sua famiglia, ed è comprensibile che la riservatezza e la solitudine di Daz lo turbino, così come lo è lo smarrimento di quest’ultimo in reazione alla sua schiettezza.
Poi, Noah e Paige... Ti dirò, non mi aspettavo che fossero così dispettosi l’uno con l’altra, per qualche motivo mi ero immaginata un rapporto più sereno fra i due, anche se già nello scorso capitolo in effetti c’erano le basi per una certa conflittualità, se non altro nello strano atteggiamento di Paige quando si introduce in camera del fratello.
Mace si è rivelata ancora una volta una madre amorevole e attenta ma non per questo troppo permissiva e la trovo davvero un personaggio adorabile, anche se la sua punizione ha rovinato tutti i progetti di Paige per la serata.
Peter... Oh, in realtà non mi aspettavo neanche la comparsa di un personaggio del genere ma sono molto curiosa, ovviamente, di scoprire ogni risvolto della situazione... So che dovrò aspettare, ma sono qui :)
Provando ad abbozzare un’analisi di Paige, la sua estrema cautela nel parlare -in questo caso scrivere- dei suoi sentimenti, ma totale onestà nell’ammetterli e disponibilità, a suo tempo, a manifestarli di persona, potrebbe essere una reazione alla morte del padre, un evento che senza dubbio l’ha costretta a fare i conti con l’importanza dei gesti, più che delle parole, e di far sentire concretamente il proprio affetto alle persone a cui tiene.
Noah nasconde una grande insicurezza di base e un certo grado di apprensione celato dietro la facciata di noncuranza e velato disprezzo nei confronti della sorella, a giudicare da come lo destabilizza, allarma e infastidisce vederla più bella del solito.
Quanto a Gale, a tratti sembra il più sicuro, ma la storia con Victoria -ragazza veramente inquietante, tra l’altro, ha messo un po’ i brividi anche a me- ha messo in luce la sua fragilità e sono impaziente di vederlo in altri contesti per poterlo capire meglio.
Lo stesso vale per Leo, che finora rimane il più in ombra, ma attendo fiduciosa, sono certa che ci sarà occasione di conoscere anche lui :)
Il legame fra i sei ragazzi si preannuncia già bellissimo e la mia curiosità non fa che aumentare, con una leggera preferenza per Charlie e Aaron.
Per concludere ti ripeto che apprezzo davvero infinitamente la tua cura dei dettagli e il modo graduale in cui stai costruendo il tutto, approfondendo poco alla volta senza affrettare i tempi e tratteggiando uno scenario che diventa a ogni capitolo più vivido, si vede che c’è un bellissimo lavoro dietro.
Un bacio e spero a presto (ma prenditi tutto il tempo necessario, in questi casi ne vale la pena)!
Marty |