3^ classificata al contest "C'era una volta... un gatto"
♦ Titolo: 4/5 → il titolo è carino e appropriato a una storia per bambini, ma non è particolarmente incisivo. Tuttavia il legame con la storia non è immediatamente afferrabile per chi non conosce l’epica greca. ^^’
♦ Sinossi in 200 parole: 2/5 → hai inserito una citazione e un brano tratto dal testo. In pratica la sinossi è a malapena costituita da quella che dovrebbe essere pure la morale della storia.
♦ Formattazione: 9/10 → quasi perfetta, peccato per l’interlinea tra i paragrafi. Secondo alcuni non è un errore, ma non è nemmeno corretta e, personalmente, non la amo. Per contro, può facilitare, in alcuni casi, la lettura. (Non ti metto nemmeno lo schemino perché tanto non ti serve).
♦ Grammatica ed ortografia: 8/10 → solo qualche piccola svista che ti segnalo di seguito.
♦ Stile/lessico: 9/10 → semplice, per lo più adeguato a una storia per bambini. Ci sono giusto una o due parole che ho trovato troppo “difficili” per dei bambini, il che non è sbagliato nell’ottica di spronarli a imparare qualcosa di nuovo, ma forse sono un po’ fuori contesto dato il tono generale della storia.
♦ Originalità: 3/5 → ho trovato la tua storia abbastanza originale originale, già per il fatto di avere dei furetti per protagonisti. In più sono dei furetti che vanno ad “attaccar briga”, seppure per buoni motivi, ma se la prendono con un innocente, non hanno modo di chiedere scusa “dopo” per il loro errore, e su questo mi sarei soffermata di più. Da ultimo, il cattivo di turno è l’uomo… e purtroppo questo è tutto tranne che una novità. Mi hai fatto pensare un po’ alla mamma di Bambi ed ero pronta al peggio.
Non mi ha convinta molto la frase “colui dalla cui mano tesa avevano accettato il cibo”: è staccata dal contesto, troppo generica e fa sorgere il dubbio che l’Uomo e Gastone avessero prima sfamato gli animali per poi catturarli, cosa che non pare proprio dallo loro sorpresa e dalle parole dell’Uomo.
♦ Caratterizzazione dei personaggi: 6/10 → non è molto approfondita. In un altro genere di storia la mia valutazione sarebbe stata più bassa, ma è una storia per bambini, è corta e i personaggi sono degli animaletti che sembrano dei cartoni animati, quindi è sufficiente così.
♦ Contestualizzazione: 8/10
– attinenza al tema del contest → 4/4
– rating: → 2/2
– genere: → 2/2
– avvertimento/nota: → 0/2: nessun avvertimento o nota.
“Una nuvola maculata brulicò fino a lei schiamazzando preoccupata.” → più che “brulicò” direi “rotolò” o “rovinò”: “brulicare” si usa per uno sciame di insetti o piccoli animali, ma sempre in gruppo.
“Sei ammattita?!” → Il punto misto è sempre “!?” non il contrario.
“— Ho detto fuori dalla mia tana!” → userei una punteggiatura più marcata: “Ho detto: “fuori dalla mia tana!”
“[...]fiutò l’aria puntando gli occhietti tondi verso la finestra. Riconoscendo l’odore pungente che le solleticava il naso, si arrampicò fino alla finestra.” → ripetizione. Avresti potuto scrivere ‘verso l’alto… fino alla finestra’ oppure ‘verso la finestra… fin lassù’.
“— E cosa dovrei fare con i tuoi amici? Giocare a nascondi-la-cena ? — riprese a ridere sarcastico.” → c’è uno spazio di troppo prima del punto di domanda; “riprese” va in maiuscolo perché è reggente di “a ridere” non della frase pronunciata prima.
“— Ma che?!” → Il punto misto è sempre “!?” non il contrario.
“Ci riteniamo astuti nella scelta delle persone cui circondarci.” → persone “di cui” circondarci
“Invece tutto nasce da un banale malinteso, una palese incomprensione che vizia le nostre opzioni.” → più che “opzioni” direi “opinioni”, a meno che tu non intendessi proprio “scelte”, ma lo trovo comunque meno indicato di “opinioni”.
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